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Autore: Ghen    09/05/2010    1 recensioni
[Live! Ascolti record al primo colpo]
Le sue parole rivolte alla compagna di vita, prima di premere il grilletto.
Così muore Brad, in uno stupido show televisivo, e l’audience che sale e sale alle stelle senza fermarsi.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Live!
Ascolti record al primo colpo: assassini per assassini
 
 
 
Le sue parole rivolte alla compagna di vita, prima di premere il grilletto.
Così muore Brad, in uno stupido show televisivo, e l’audience che sale e sale alle stelle senza fermarsi.
 
Cinque giocatori, ma solo quattro proiettili a salve, uno vero, d’argento. Il reality show esatto, quello che tutti avrebbero visto, dove molti avrebbero desiderato partecipare, con il montepremi per i quattro sopravvissuti di ben cinque milioni di dollari a testa.
Partecipano entusiasti, pensando di poter portare quella grande somma di denaro a casa, di sistemarsi la vita, di essere quelli giusti e di meritarsi quei soldi.
Solo una volta saliti su quella piattaforma, con quella pistola in mano sapendo di doverla puntare alla nuca e sperare di non essere quello sfortunato, si accorgono di aver fatto una sciocchezza. Il gioco non vale la candela, quando sai che stai per morire.
Ma pregano in Dio e corrugano il viso allo stremo, trattenendo la voglia di scappare di fronte al quel destino che loro stessi si sono scelti, premendo comunque quel grilletto, scoprendo di essere ancora in vita. Ridono, saltano, e ricevendo quel montepremi cominciano a capire di aver fatto bene a partecipare, che in fondo era questione di pochi secondi, che ti avrebbero cambiato la vita.
Solo che quando gli altri vedono che il primo, e dopo il secondo, si sono salvati, continuano a tremare, sperando, guardandosi tra di loro negli occhi, che il proiettile d’argento sia per un altro, uno qualsiasi che non conosce, se studia, se lavora, se ha famiglia, spera solo che muoia.
Il pubblico stesso applaude, tra di loro le famiglie dei giocatori, felici che il loro amato sia sano e salvo, e ora ricco. I produttori, i cameraman, come anche il presentatore, sono tutti felici, vedono l’audience salire e lo show continua senza rimpianti, tutto svolgendosi secondo i piani, ancora meglio delle loro aspettative. L’ideatrice, la produttrice televisiva Eva Mendes, è felice e ride, sapendo che il suo gioco aveva avuto così successo, meritato successo.
 
Ed ecco che sulla piattaforma restano due soli giocatori. L’ora x stava arrivando e l’ascolto continuava a crescere.
Uno dei due avrebbe portato a casa la somma di cinque milioni di dollari, l’altro sarebbe morto.
Il proiettile d’argento avrebbe scelto chi doveva perdere quel gioco, e la propria vita.
Brad era il penultimo; stava per laurearsi, voleva dedicare la sua vita agli sport estremi che tanto adorava, ma quando ha premuto il griletto, tutto è andato perduto.
Il proiettile d’argento aveva scelto lui, infine.
Morto, così, in pochi secondi, per la fame degli ascolti TV della gente, desiderosa di spingersi sempre più oltre, fino alla morte, per uno show televisivo.
E’ morto in diretta di fronte alla sua compagna che era scoppiata a piangere disperata, ma dopo il primo shock lo show doveva continuare e forse era rimasta l’unica a piangerlo, mentre tutti festeggiavano l’ultimo concorrente rimasto, che faceva di lui l’ultimo dei quattro vincitori a portare a casa il montepremi.
 
Tutto qui, alla fine. Tutti sorridevano, tutti gioivano, entusiasti di aver vinto la prova e di rifarsi una vita, pagata per loro da quella di un giovane ragazzo.
Tutto era andato meglio delle previsioni, la frenesia del nuovo reality show aveva appagato tutti.
Sporco il denaro che si portavano a casa con cui avrebbero mangiato per anni, partecipanti e produttori. Ma a loro cosa importava? I cinque partecipanti tutti sapevano le regole del gioco, basato sulla famosa roulette russa. Brad, quel ragazzo, le conosceva le regole e lui stesso aveva premuto il grilletto. Era facile per loro lavarsi le mani e parlarle avanti, dicendo di non avere colpe.
Forse Eva Mendes un po’ ci era arrivata, forse. L’aveva ideato lei il nuovo show, forse poteva sentire il peso della vita di quel ragazzo sulla sua.
Ma ora ha pagato.
Ha pagato anche lei.
 
Sì, io ho ucciso Eva Mendes.
 
L’ho sparata. E’ morta.
Ma tutti continuano a lavarsi le mani, e lo show continua. Ogni anno una nuova vittima e dei nuovi carnefici vengono alla luce, sotto il programma Live!. E chi l’avrebbe mai detto: proprio in memoria di quella puttana.

 
 
 
 
 
 
 







 
 
 
 
 
 
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Proprio venerdì ho visto questo film. Mi ha fatto impressione, e anche un po’ arrabbiare.
Non è un film horror, ma assicuro che c’è molto più horror in un film girato come documentario come questo che in quelli targati tali.
E’ un film cattivo, di una cattiveria disumana, che spinge l’uomo a vedere dove può arrivare con i suoi show per divertire il pubblico e ricevere ascolti. Ad uccidere.
E’ una cosa spaventosa.
 
Non credo di avere altro da aggiungere, il resto lo fa il testo più su.
 
Ciao, ciao da Ghen =^_____^=
 
 
   
 
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