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Autore: Ori_chan    27/08/2005    7 recensioni
Le storie d'amore nascono nel modo più strano possibile,quando esse sono destinate a durare per l'eternità....noi,vi narriamo la nostra.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forse non lo sapevamo nemmeno noi perché ci cercavamo in quel modo…così spasmodicamente, quasi, con quel bisogno forte addosso di scontrarci con violenza…di duellare…di far vedere all’altro di che pasta eravamo realmente fatti! …oppure, lo facevamo solo per attirare l’attenzione dell’altro su di noi…?

Ma non riuscivamo a spiegarcelo…e vivevamo con il bisogno di cercarci.

E quando ci trovavamo, eravamo appagati…come se quel senso di vuoto che ci accompagnava ogni istante della nostra vita lontano dalla nostra nemesi fosse la peggiore delle battaglie, un disperato bisogno d’aria, che potevamo respirare a pieni polmoni solo in presenza dell’altro.
A noi bastava poco: il solo sentire gli occhi dell’altro su di se e specchiarvisi magari…per noi era motivo di soddisfazione.

E duellavamo.
Ci sforzavamo di vivere in quei pochi istanti che ci venivano concessi.
E noi vivevamo veramente.

Quella ricerca dell’altro divenne ossessiva, infine…finimmo per incontrarci di nascosto, al chiarore pallido della Luna,sotto la sua tenera e silenziosa veglia.

Non ci scambiavamo una sola parola. Il duello iniziava subito.

Ed era aspro, violento, sfiancante…
Alla fine di ogni duello ci ritrovavamo esausti…eppure, per noi, ormai questo era divenuto uno sfogo, lontano dal Mondo, di cui non potevamo più fare a meno.

Fino a che qualcosa cambiò…una nuova angoscia cominciò a roderci lentamente, e di nuovo ci trovammo attanagliati da un altro impellente bisogno, di cui non conoscevamo ne capo ne coda…

Così,al chiaro di Luna, quando si arrivava entrambi nel luogo prestabilito, il fatto di ignorarci a vicenda prese a sfumare…
Cominciammo a scambiarci un fugace saluto quando arrivavamo al luogo del duello.
Poi,il saluto si prolungò in una breve ma intensa intesa di sguardi…
E di nuovo, dopo il saluto, pronunciavamo anche il nostro nome,reciprocamente.
E cominciammo ad accorgerci così anche quando suonasse bene il nostro nome pronunciato dalle labbra dell’altro…

Ed infine, cominciavamo anche ad attendere l’alba insieme.
Ci sdraiavamo in silenzio sull’erba, stanchi ma soddisfatti.
E capitava che a volte uno di noi due si addormentasse. Così l’altro restava a vegliare il suo sonno…

E poi, cominciammo ad avvicinarci.
Le solite distanze che ci eravamo imposti senza motivo vennero rase al suolo.
Le sere divenivano sempre più fredde, mano a mano che ci avviavamo verso l’Inverno…e chi dei due ne trovava il coraggio, si stringeva all’altro, che non rifiutava mai, ma si limitava a dargli sollievo col tepore del proprio corpo.

E così, con il passare del tempo,non potemmo più vederci.
L’inverno mordeva le ossa, il freddo diventava insostenibile la notte.
Così, sospendemmo i nostri duelli.
Ma fu un Inverno difficile.

Ci mancò l’aria tante di quelle volte, che ci parve di soffocare.
Le nostre stanze erano vuote e monotone come mai lo erano state, e ci parvero una condanna, come una prigione più fredda del ghiaccio pungente che imperversava in candidi fiocchi di neve fuori dalla finestra…

Non potevamo sopportare la lontananza del nostro rivale, mai come quell’inverno sentimmo il freddo così gelido ed insensibile a noi. Provammo un forte senso di nostalgia, e ci trovammo spesso a pensarci vicendevolmente senza saperlo.

Guardavamo fuori dalla finestra…e una sera, la fortuna ci sorrise.
Ci scorgemmo a vicenda,affacciati entrambi sul davanzale.

Venimmo scossi così da un brivido, un antico fuoco a tormentare di nuovo le nostre anime devastate.

E così, accadeva ogni sera.
Rimanevamo persi, a fissare la nostra minuta figura da lontano.

Una sera,decidemmo di farci un cenno di saluto…e lì, la nostalgia ci sopraffece.

E nell’arco di pochi minuti, ci trovammo l’uno di fronte all’altro, lungo la strada, ansanti per la corsa, senza spiegazioni da dare, solo una grande confusione.

I nostri sguardi si incrociarono, dopo mesi e mesi di lontananza.
Fu…bello. Come se il ghiaccio che ricopriva le strade cominciasse a sciogliere per un nuovo tepore, che in realtà doveva ancora arrivare.

Ci sentimmo finalmente liberi, privi di quelle catene che ci avevano segnato l’anima, tanto erano state strette.
“ Ciao”
“ C-Ciao…”
“Ti va di fare un giro…?”
“Ok”
E così, in silenzio, camminammo lungo le vie della città.

Non fiatammo mai…perché la sola consapevolezza di averci di nuovo accanto, ci rassicurava.

Poi, le nostre mani si sfiorarono, sbadatamente.
“Yami…hai le mani fredde.”
“Mh? Oh…si,ma non ho fred-!”
Quella sera, si può dire fosse una data storica. Seto Kayba fece il primo passo per cambiare le cose.

Seto prese le mani di Yami, e se le portò alle labbra, scaldandole con il proprio respiro.

Fu una sensazione fantastica per entrambi…poiché fu un momento in cui ci scambiammo lo sguardo pi sensuale ed ammaliante che potesse esistere.

E così, Seto Kayba attirò a se Yami, quasi con violenza, e con altrettanta violenza e passione, ci scambiammo il bacio più intenso della nostra vita.
In breve, la nostra rivalità si era tramutata in tensione sessuale.

Ci desideravamo, ci anelavamo, vivevamo come parassiti attraverso il fluido vitale dell’altro.


E fu la notte più passionale e carica di ardore della nostra intera esistenza, in cui i nostri corpi si toccarono, tremarono, fremettero ai nostri tocchi,si strofinarono gli uni sugli altri, e dalle nostre labbra uscirono ansiti e gemiti, e i nostri respiri veloci ed affannati si mescolarono.

Tutto questo accadde nella stanza di Seto, nella villa Kayba.

Come non biasimarci…?
Eravamo giovani, forse un po’ maldestri, ma avevamo dentro un fuoco,che bruciava solo in presenza dell’altro…
Una tensione così, tra di noi ,esisteva da sempre, solo non la comprendevamo, e per questo eravamo arrivati ad odiarci a vicenda, per provocare in noi stessi delle sensazioni strane, a cui non sapevamo dare risposta.


E così, il Sole tornò a splendere e a sciogliere il ghiaccio.

Era una serata calda ma ventilata di primavera.

Su una collina, un ragazzo alto, moro, con un lungo soprabito bianco,attendeva.
Di lì a breve, arrivò un altro ragazzo, di corsa. Aveva una chioma bionda insolita,non era altissimo, e aveva gli occhi color del sangue.
“Ciao Yami”
“Seto…!”
Kayba gli si avvicinò.
“ Mi sei mancato” Mormorò il biondo.
“Lo so.”
Vi fu un attimo di silenzio,seguito da un’intesa di sguardi molto dolce…e poi, alla luce della Luna, si scambiarono un lungo bacio…e, allontanatisi l’uno dall’altro, misero in azione il Duel Disk sul braccio, e vi inserirono i rispettivi mazzi…un sorriso, e poi…


“ …Let’s duel!”






Salve Salvino!! ^0^ Beh,lo so che fa schifo,ma è una one-shot che ho scritto tempo fa in vacanza perchè proprio non avevo niente da fare...-.-"
Comunque sia,spero sia...non dico piaciuta,lo so,per questa..."cosa" è un pò troppo...UU"...ma almeno non dispiaciuta X3
Un kissssone! ^****^
Ori-chan
  
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