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Autore: Eva92    10/05/2010    3 recensioni
La vidi seduta sul cornicione, con le stelle come sfondo. Solo in quel momento mi accorsi veramente di quanto fosse bella, con la sua camicia da notte bianca un po’ sopra il ginocchio e gli scuri boccoli rossi in disordine. Come potevo però pensare quelle cose? Era per colpa sua che m trovavo lì, che mi ero trovato lì, e probabilmente avrei scontato altre volte con lei quella punizione.[…] Quando alzò il viso e mi vide, una smorfia di odio offuscò i suoi tratti. Abbandonò il cornicione scendendo senza fare nemmeno un fruscio fino al pavimento. -è colpa tua.- non seppi come risponderle, ma quando vidi che si avvicinava mi allarmai, quando Lilian Potter era in quello stato era capace di lanciare fatture dalla potenze esplosiva. -Potter stai sragionando.- Le presi una spalla, ma la mno vi passò attraverso, quasi non ci fosse più quella ragazza a osservarmi. […] -Mi devi aiutare… o giuro che al confronto Mirtilla Malcontenta ti sembrerà un timido fantasmino!- continuai a guardarla esterrefatto mentre lei aleggiava come un’ombra di fronte a me. L’avevo uccisa?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Hugo Weasley, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

Essere della famiglia Potter, farne parte, vivere con le leggende ti rendeva consapevole di cose che gli altri non si sarebbero aspettati. Cose che nessuno si soffermava ad osservare.

Tutti credevano che la famiglia fosse perfetta, immacolata e assolutamente in pace, insomma per logica non poteva non essere così, dal momento che vantava come capofamiglia Harry Potter, l’eroe che decenni prima  salvò dalla probabile sconfitta il mondo magico e quello babbano.

Ma nessuno si rendeva conto di che eroe fosse mio padre, o anche zio Ron o zia Herm. Non erano veri eroi, o comunque non seguivano le regole che l’aggettivo portava legate a sé.

Mio padre non era saggio, astuto, con una grande forza fisica, e nemmeno troppo altruista. Era anche talmente cocciuto da dar fastidio.

Allora perché tutti lo consideravano l’eroe?

 

Cap 1

Il mantello di papà mi copriva le spalle, non per nascondermi da qualcuno, ma semplicemente per il freddo che ormai avvolgeva il castello, nonostante fosse ancora metà ottobre.

I miei occhi scorrevano veloci nel grosso tomo di pozioni, estrapolando quei concetti astrusi che io personalmente odiavo. Fare una torta al cioccolato e fare il concentrato di Vita Luminosa, pozione che avevo appunto quasi finito di analizzare, era la stessa cosa!

-Lily, cavolo… ne hai ancoooora per tanto?- uno sbadiglio alterò la frase di mio cugino facendomi sorridere, anche se in effetti non aveva tutti i torti! Eravamo chiusi da talmente tanto tempo lì che Madama Foster aveva persino chiuso la biblioteca, ignara del fatto che io e Hugo fossimo nascosti sotto il mantello aspettando che si allontanasse. Da allora però erano passate ore, gli occhi mi dolevano a causa della luce che usciva dalla bacchetta,  che non era l’ideale per fare un tema di trasfigurazioni e una ricerca di pozioni.

Mi mancavano solo poche righe, così barai un poco ingrandendo molto la mia scrittura, facendola risultare tonda e spaziosa.

Dopo poco guardai sorridente e soddisfatta Hugo. Era intento a leggere un vecchio romanzo gabbano di cui non ricordavo il nome. Gli occhi castani fissi sul tomo, sembrava molto simile  in quel momento a sua sorella Rose. Mi schiarì la voce per attirare la sua attenzione.

-Hai finito.- non era una domanda. Si alzò da terra prendendo il libro che stava leggendo, e dopo essersi stiracchiato mi aiutò a riordinare il tavolo, che era diventato un campo di battaglia.

-Non capisco perché non abbia fatto come al solito: facevi un bel sorrisino a Lumacorno dicendogli che non avevi proprio capito l’argomento, così ci avrebbe fatto una lezione di ripasso, lasciandoci un po’ in pace.- Certo che per essere un prefetto aveva della idee…

-Hei non mi va di essere sfruttata da chi non ha voglia di far nulla… e poi quella scusa l’ho già usata altra tre volte.- che credeva che non ci avevo pensato già da sola?

Piegai perfettamente il mantello di papà, e ci incamminammo all’uscita per andare finalmente a sgranocchiare qualcosa nelle cucine, sapendo che gli elfi non avrebbero abuto nulla da ridire, anzi per loro dar da mangiare ai figli di harry potter e ron weasly pareva fosse un evento!

I corridoi erano bui e silenziosi, diversi da come erano durante il giorno, tanto che avrei potuto scambiare la nostra scuola per un vecchio castello in disuso, proprio come quello che vedevano i babbani ogni volta che si avvicinavano alla zona.

-Ti immagini come deve essere stato per i nostri genitori passare in questi corridoi e avere paura di girare l’angolo, col rischio di trovarsi dissennatori o mangiamorte davanti? Mi sembra impossibile che Hogwarts sia stata anche per un giorni teatro della battaglia in cui morì Silente.- il suo ragionamento filava come l’olio. La nuove generazioni avevano trovato Hogwarts indebolita certo, ma sicura e rassicurante, come lo era stata prima della nascita di Lord Voldemort. Per noi era difficile non immaginarla come la nostra seconda casa.

-Già… l’hanno davvero difesa con i denti.- mi sentivo sempre un po’ a disagio nel parlare della gesta del trio magico, nonostante conoscessi tutte le loro prodezze a menadito. Insomma prima di tutto perché tutti mi guardavano con occhi sognanti, quasi avessero Harry Potter davanti e non Lilia Potter, e poi anche perché mio padre a 16 anni si era già scontrato con Voldemort varie volte, mentre io tremavo per una prova  di pozioni.

Hugo mi liberò da quei pensieri girandosi di colpo, spaventandomi, e spingendomi a fare altrettanto.

Quando vidi le due sagome che si avvicinavano silenziose verso di noi realizzai che non avevamo il tempo di nasconderci sotto il mantello, ma potevamo solo aspettare che i due professori, o se eravamo fortunati i prefetti o caposcuola, ci mandassero nel piano di su con una bella ramanzina.

-Lilian Potter e Hugo Weasly… quale onore trovarvi nel pieno della notte a girovagare per i corridoi!- ecco… non c’è mai fine al peggio.

Scorpiu Malfoy e Shein Nott avanzavano verso di noi con il solito passo languido e elegante, che contraddistingueva metà casa Serpeverde.

Si piantarono di fronte a noi, Malfoy che fronteggiava Hugo co una sigaretta tra l’indice e il pollice, Shein che stava elegantemente a guardarmi, senza intenzioni veramente bellicose nello sguardo.

 -non è ora di portare a spasso i cagnolini Weasly, portala pure nel suo dormitorio , tu puoi anche essere un prefetto, ma lei non è altro che una bambina petulante.- non poteva dirci solo di andare a letto? No, doveva anche offendermi. Lo guardai sprezzante, fissando i suoi odiosi occhi grigio verde, che riuscivano a tener testa al mio assassino.

-Poveretto Nott, non ti invidio per la compagnia riprovevole che sei costretto a portarti dietro. Deve essere difficile trascinarsi un ego talmente montato, e tra l’altro senza dei veri motivi, dato che si parla di Scorpius Malfoy.- lui alterò un poco il sorriso, o ghigno, sentendosi colpito proprio in quell’ego smisurato.

-Potter modera il linguaggio. 15 punti in meno per i grifondoro per avervi trovato a quest’ora in giro, e altri 20 per le offese che ho appena subito, che mi hanno davvero colpito al cuore!- sorrise compiaciuto, mentre stavolta fui io a incrinare il mio ghigno. Cavolo 35 punti in due soli minuti.

Se Grifondoro fosse scesa fino ai numeri negativi probabilmente la colpa sarebbe stata di Malfoy.

-Brutto…- Hugo mi tappò la bocca intuendo che avrei offeso tutta la sua casata di “nobili” mangiamorte.

-Bene, dal momento che non abbiamo altro da dirci io e Lilian togliamo il disturbo…- superammo i due prima di fermarci.

-E Malfoy, venti punti in meno per la sigaretta… buonanotte.- e bravo il mio Hugo! Non era prefetto per niente allora!

Sentì Malfoy borbottare qualcosa, ma il mio unico pensiero era sgraffignare la scorta di cioccorane di Rose.

 

 

-35 punti?- Rose mi guardò Allibita e arrabbiata con i suoi grandi occhi azzurri. Mi vergognai solo allora di quello che avevamo fatto. Rose oltre che caposcuola dei grifondoro era una delle poche che con la sua bravura e il suo impegno riusciva a incrementare il punteggio dei grifoni a ogni lezione.

-Mi dispiace Rosie, ma lo sai che quell’idiota riesce sempre a far venir fuori il mio lato peggiore. Anche tu se fossi stata al mio posto non saresti riuscita a resistere!- sapevo di dire una stupidaggine. Rosie era troppo assennata per cadere nelle trame di Malfoy, l’avrebbe lasciato parlare, e senza degnarlo di uno sguardo l’avrebbe superato, non abbassandosi nemmeno al suo livello. Ma… bhè , aveva preso da sua madre, mentre io combaciavo perfettamente con mio padre…

-Non è possibile che ogni volta che lo vedi devi farci togliere decine di punti, e nemmeno comportarti in un modo tanto incosciente, pensa se vi vedesse la McGranitt a duellare nei corridoi come spesso fate…- Sbuffò spazientita, non dando ascolto nemmeno alle mie scuse che ormai aveva sentito troppe volte.

-Ti ricordi quando ti ho detto che quest’anno non ti avrei fatto nessuna ricerca?- annuì.

Certo che melo ricordavo, avevo dovuto “finalmente” mettere il sedere nella sedia e studiare storia della magia e babbanologia, per non parlare di astronomia…

-Bene, se mi prometti che per due mesi riuscirai a resistere alle frecciatine di quella serpe giuro che, non solo ti farò i compiti di Babbanologia, Astronomia e storia della magia, ma ti darò anche una mano a colmare le tue lacune in Pozioni. Lui per te deve essere inesistente!-

-inesistente…-Non ci pensai su nemmeno pochi secondi, le strinsi la mano che mi tendeva, con un sorriso a trentadue denti. Insomma che ci voleva a ignorare uno stupido biondastro da strapazzo?

 

Passò velocemente una settimana, in cui la pioggia fece capolino a Hogwarts.

Cominciammo anche gli agognati allenamenti di Quidditch in vista della gara contro le serpi la settimana dopo. Passai come ogni anno le selezioni, riuscendo a difendere il mio posto di battitore, sorprendendo i palestrati che si erano presentati. Non avevano assolutamente avuto scampo, zio Gorge mi aveva dato lezioni dall’età di due anni, ormai ero una giocatrice professionista, e anzi non mi sarebbe dispiaciuto ricevere un ingaggio della Stregone della Norvegia, in assoluto la squadra femminile più forte.

Proprio quel giorno avevamo gli allenamenti, o comunque avremmo dovuto averli.

Quando io e Hugo scendemmo al campo vidi tutta la squadra raggruppata e intenta a sbraitare contro i serpeverde, anche loro in divisa e scopa.

-Che diamine! Ci mancava solo che quei deficienti venissero a rompere!- hugo era letteralmente furioso… come ogni membro della famiglia Weasley amava il quidditch, spesso risultava anche più fissato di me.

Amelia Baston Fronteggiava mio fratello Albus, che nonostante fosse un Potter spiccava come Caposcuola Serpeverde e Capitano della loro squadra di Quidditch.

Si urlavano a vicenda insulti, e poco mancava che il litigio non sfociasse in un duello magico.

-Ma che diavolo succede?!- alla mia esclamazione molte testa si girarono, i grifoni ci salutarono calorosi, probabilmente conoscendo sia il mio carattere battagliero sia l’autorità che Hugo emanava da ogni poro. Nuove bocche quindi sbraitassero contro le serpi.

-Che vuoi che succeda Potter!? Voi imbecilli non riuscite nemmeno a rispettare le date nel calendario e pretendete di occupare il campo senza averlo prenotato!- Malfoy mi guardò sprezzante dall’alto in basso, spettinandosi i capelli con quel gesto che mi ricordava tanto James.

Lo ignorai platealmente, chiedendo spiegazioni a Logan Seamus, che mi disse le stesse cose attaccando però i Serpeverde.

Naturalmente lui non accettò l’affronto e si piazzò di fronte a me con sguardo bellicoso.

-Che hai Potter? Sei pure sorda?- rise ghignando ricevendo solo unn’occhiata fredda da parte mia. Presi la scopa e mi avviai verso la Baston per ascoltare meglio il battibecco. Sentì però un amano fredda che mi prendeva all’ultimo momento per la divisa, impedendomi di continuare.

-Potter tu non mi ignori, hai capito?!- nonostante le parole forti il suo sguardo freddo non pareva particolarmente acceso, ma in fondo, quando gli occhi di Scorpius Malfoy erano stati vivi?

-Mollami.- ci guardammo fisso, poi lui decise di lasciare la presa, e senza aggiungere altro ridacchiò soddisfatto.

Non gli chiesi nemmeno il motivo di quella risata, decisi di tornare direttamente ai dormitori, sapendo che in quella giornata non ci sarebbero sicuramente stati allenamenti.

AAAAllooora... questa è la prima ff su Harry Potter che scrivo, come avrete già notato è una Lily/Scorpius, coppia che personalmente amo molto, quanto quella tra Draco e Hermione.  Spero che la troviate carina... aspetto con ansia commenti e consigli!

P.S: avrete sicuramente notato un pò di discordanze nelle età dei protagonisti, ho deciso di ambientare la storia durante il sesto anno di Lily, Hugo e Scorpiu, Albus e Rose sono al settimo, mentre James ha terminato l'anno prima la scuola. ho trovato queste età più semplici per lo svolgimento della trama...

  
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