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Autore: xela182    10/05/2010    6 recensioni
Lily, Remus e Peter si prendono cura del piccolo Harry, ma non saranno rose e fiori... Episodio che trae spunto dalla serie "Friends"
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Friends & HP'
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Ringrazio tutti i recensori che hanno commentato le mie precedenti fic, i vostri commenti fanno davvero bene al cuore!

 

 

Il piccolo appartamento dei Potter era completamente a soqquadro.

Intere squadre speciali del ministero si sarebbero perse in tutto quel mucchio di vestiti, ricordi, cornici, senza più una collocazione, lasciate al caso nel più totale caos che la storia magica potesse narrare.

La cosa buffa era che nessuna fattura o incantesimo aveva scatenato l’ inferno nell’ appartamento, ma solo tre semplici parole, pronunciate da una ragazza ventenne in preda agli spasmi, al marito; “ho le doglie”, questa frase aveva provocato una serie di eventi, che sarebbero passati agli annali come “la nascita di Harry”.

 

 

Erano i primi di agosto quando Lily Potter varcò nuovamente la soglia di casa, scortata da Remus Lupin e Peter Minus, mentre James e Sirius in giro per Diagon Alley davano fondo ai loro fondi, appunto, comprando tutto ciò che recasse la scritta “neonato”; vale a dire fasciatoio, culla, passeggino, sdraietta, pacchi di pannolini, bavagli, vesti, biberon, eccetera eccetera.

- Tu e Harry andate a riposarvi mentre noi pensiamo a sistemare il tutto. – aveva detto Remus facendole una varco, calciando senza troppa grazia una pila di abiti che le sbarrava la strada verso la camera da letto. Peter lo fulminò con lo sguardo, sapendo che anche armati di bacchette avrebbero impiegato ore a risistemare il tutto, ma gentilmente attese che Lily scomparve dalla loro vista per farglielo notare.

- Non so se detesto più James che ha creato tutto ciò o te che mi hai messo in mezzo in quest’ impresa di pulizia. – si lagnò con l’ amico, cercando un posto dove sistemare un cumulo di cuscini che aveva sollevato a mezz’ aria con l’ intento di spazzarlo dalla finestra, prima che Lupin lo fermasse.

- Beh se preferivi fare compre con il neo – papà, bastava dirlo Pete. Sono sicuro che c’ era posto anche per te sulla moto di Sirius. – rispose il licantropo ben sapendo che Minus mal sopportava il mezzo preferito di Black, soprattutto dopo che era stato fatto finire su un albero dopo un rocambolesco volo.

- Ehm, magari un’ altra volta… - concluse l’ Animagus, massaggiandosi il collo là dove il ramo più robusto della quercia aveva ingaggiato una lotta.

 

*****

 

Quando Lily si alzò dal letto gran parte della confusione era svanita e i giovani sedevano placidamente su divano, visibilmente provati, con in mano due burrobirre ghiacciate.

- Grazie ragazzi, davvero. Avete fatto un ottimo lavoro. – disse affettuosamente, mal celando poi uno sbadiglio.

- Servi tuoi. – borbottò Peter con un occhio chiuso per la stanchezza.

- Oh, aspettate… torno subito!

- E chi si muove… - ribattè Peter, deciso a schiacciare un pisolino sulla spalla di Remus.

- Eccolo qua, il mio piccino! – gongolò Lily con in braccio un fagottino azzurro.

- Perché l’ hai portato qui? – ruggì Peter vedendo svanire i suoi progetti di relax.

- Perché mi mancava. Adesso lo sveglio e lo coccolo un po’. – spiegò la donna cominciando a sbaciucchiare il piccolo infante.

- No, Lily! – esclamò Lupin – Non si svegliano i bambini quando dormono!

- E perché? L’ ho fatto io, è mio e faccio quello che voglio, vero Harry, Harry?

In quel preciso istante un lamento di parecchi decibel sopra la norma, si librò nell’ aria, facendo tappare istantaneamente le orecchie ai presenti, nello stupore della neo – mamma.

- No, amoruccio, tesoruccio, che c’ è? Sono io la tua mammina! – provò a cantilenare Lily senza successo.

Le urla disperate a pieni polmoni del neonato vibravano in tutta la stanza in particolare accanto alla cristalleria che oscillava pericolosamente.

- Ma che diamine gli prende? – chiese stupita la donna guardando il figlio come a voler accertarsi che fosse proprio suo.

- Gli prende che l’ hai svegliato. – spiegò Remus con il volto accigliato.

- E c’ è il caso di fare così, amore della mamma? – mugolò ancora una volta al piccolo, con tono infantile, con il solo risultato di farlo urlare ancora di più.

- Bene, direi che possiamo anche togliere il disturbo. Mi sembra che tu te la stia cavando alla grande e…

- No, no che dici! Non puoi andare Pete! Non lo senti?

- Per ora sì, ma non ti assicuro che i miei timpani reggano ancora per molto. – brontolò Minus, lasciandosi cadere nuovamente sul divano.

- Qui dice di provare a ninnarlo, stringendolo al petto, con dei movimenti semicircolari del busto… - disse Lupin che teneva in una mano “La guida pratica per una mamma strega perfetta”, mentre con l’ altra si tappava un orecchio per limitare i danni.

- Co- così? – chiese Lily scuotendo il bebè come avrebbe fatto un robot.

- Si è calmato! – esultò Peter, già pronto a infilare la porta.

- Non è stato difficile. – commentò Lupin con un sorriso, riponendo la guida sul tavolo.

- Ehm… no ragazzi… ha solo rigurgitato. – spiegò Lily liberando la bocca impastata del piccolo, che ricominciò a piangere più forte di prima.

Peter e Remus si scambiarono uno sguardo d’ intesa e mentre il primo si rigettava sconfitto tra i cuscini, il secondo riprendeva la guida accigliato.

 

*****

 

- Forse dev’ essere cambiato. – suggerì Lupin una trentina di minuti dopo, quando i polmoni del piccolo Harry dimostravano quanto potessero essere potenti in un fagottino così piccolo e apparentemente innocente.

- No, - rispose secca Lily - L’ ho cambiato un minuto fa.

- Forse ha fame. – propose Peter, consultando la guida che pochi attimi prima era stata scagliata contro una parete da Lupin.

- No, non lo vuole. – si lagnò Lily.

- Prova a cullarlo. – tentò ancora Lupin.

- E cosa credi che stia facendo? – urlò esasperata la donna.

- Lascia, provo io. – disse Peter alzandosi in piedi pronto a prendere Harry.

Il bambino non si lasciò irretire dalla nuova presa e protestò vigorosamente strillando così tanto da diventare paonazzo.

- Ok, tieni. – si arrese Minus restituendo il bebè alla madre – Questa è la prova che non poteva nascere nulla di buono da James. – borbottò tornando a sedersi.

- Ragazzi non ce la faccio più… chi me lo tiene un momento, devo andare in bagno! – piagnucolò Lily che ormai reggeva Harry da più di un’ ora.

- Ho già dato. – commentò sprezzante Peter massaggiandosi le orecchie.

- Da’ qua. – sbuffò Remus, prendendo delicatamente il piccolo per cominciare a ninnarlo dolcemente, tenendogli la testa nell’ incavo della spalla e canticchiandogli dolcemente – Oh, bimbo, bimbo, bimbo… oh, bimbo, bimbo, bimbo…

In un attimo tornò la quiete in casa Potter.

La voce di Harry non si sentiva più, la cristalliera aveva smesso di vibrare e tutti i presenti guardavano stupiti il fautore del miracolo.

- Per Merlino! Sono diventato sordo! Non sento più niente! – esclamò Peter strizzandosi i lobi delle orecchie.

- Ma no! – bisbigliò Lily, timorosa di rompere l’ incanto – Lunastorta ce l’ ha fatta!

- Bene, ma adesso vai in bagno. Così poi lo riprendi. – le disse piano Remus picchiettando delicamente la schiena di Harry, per sopperire all’ improvvisata ninna nanna.

- No, no, no. Sulla guida c’ è scritto a chiare lettere che quando il bimbo dorme, deve dormire anche la mamma!

- Ehi! – esclamò Peter – Riesco a sentire di nuovo le voci nella mia testa!

Lily e Lupin lo guardarono stupeffatti.

- Sto scherzando. – spiegò acidamente – Comunque, dato che non avete più bisogno di me, vado!

E rapido come uno schiocco di dita di dissolse.

- No, ehi, Coda! – protestò Lupin calciando l’ aria con l’ intento di calciare l’ amico.

- Grazie Rem, te ne sono grata. – sospirò Lily, beata tornando in camera da letto.

- Lily, no! Non puoi lasciarmi così! Lily aspet… oh, al diavolo! – protestò Lupin rimasto solo con il piccolo che si godeva beato quel pisolino.

- Te la farò pagare Harry. Non so quando, ma te la farò pagare! – minacciò poi a denti stretti, senza smettere però di ninnarlo - Oh, bimbo, bimbo, bimbo… oh, bimbo, bimbo, bimbo…

 

 

Lupin sfoderò la bacchetta così in fretta che Harry non fece in tempo ad afferrare la propria: uno scoppio e si sentì volare all’ indietro come colpito da un pugno; urtò contro la parete e scivolò a terra...

(da "Harry Potter e i Doni della Morte")

  
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