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Autore: Amber Cat    10/05/2010    3 recensioni
Jack e Ianto escono per il loro primo appuntamento
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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il primo appuntamento

Personaggi: Ianto e Jack
Timeline: Dopo l’episodio 2x01 (”Kiss Kiss Bang Bang”)


Disclaimer: Torchwood e i suoi protagonisti appartengono a Russel T. Davis, non a me

 


Ianto poggiò un’ altra camicia sul letto continuando a sentirsi sempre più stupido. Non riusciva a ricordare se si fosse mai sentito così nervoso per un primo appuntamento. Scosse la testa per cacciar via tutte le indecisioni e afferrò la camicia blu e una cravatta. Dentro di sé continuava a chiedersi se avesse fatto bene o meno ad accettare l’invito di Jack, gli sembrava tutto così strano ma, d’altra parte, quando mai c’era stato qualcosa di normale nella loro storia? Si guardò allo specchio con poca convinzione, poi uno sguardo all’orologio e di nuovo allo specchio, esasperato si tolse la camicia e ricominciò la ricerca nell’ armadio.


Jack s’infilò il cappotto non riuscendo ad evitare di pensare a Ianto, a tutte le volte che era stato lui a posargli quello stesso cappotto sulle spalle. Cominciò chiedersi se quell’invito a cena non fosse stato un errore, dettato solo dalla desiderio di rivederlo che aveva provato durante l’ultimo anno. Si chiese se, a lungo andare, questo non avrebbe finito col ferirlo di più, se non fosse meglio tenerlo a distanza, evitare di coinvolgerlo nella sua vita. Aveva già amato tante persone e le aveva perse ... no, peggio, le aveva fatte soffrire e non voleva che questo capitasse anche a Ianto. Era forse stato un errore cercare di portare la loro relazione su un altro piano? Avrebbe dovuto essere più cauto, ma come poteva? Come, dopo averlo rivisto ed essersi accorto di quanto gli era mancato, di quanto fosse diventato importante per lui, senza che se ne fosse neanche reso conto.
Poi perse il filo dei suoi pensieri sentendo la voce di Ianto alle sue spalle, si voltò e il suo solo sorriso riuscì a cancellare in un attimo tutte le paure.


Continuarono a lanciarsi sguardi al di sopra del menù senza parlare, Ianto notò con una punta di piacere che anche Jack era nervoso, sorrise compiaciuto nell’interrompere quel silenzio.
- Allora, perché sei tornato?
- Te l’ho detto, per te.
- Mmm ... non proprio, hai detto che lo hai fatto per tutti noi.
- Sì, è vero ma ... mi sei mancato in questi mesi e ti ho pensato ... molto ... e tu? Hai sentito almeno un po’ la mia mancanza?
- Beh mi hai baciato davanti tutti e poi non ti sei fatto più vedere, sono stati soprattutto i commenti degli altri a non farmi dimenticare di te.
Jack sorrise compiaciuto.
- Ti hanno fatto qualche domanda imbarazzante?
- Secondo te?
- E tu cosa hai risposto?
Ianto non riuscì a nascondere il suo disappunto.
- Niente. Dopotutto è così, non c’ era niente da dire, giusto? Ci siamo divertiti tutto qui no? E poi te ne sei andato, scomparso, per mesi, senza dire una parola, senza farci sapere dove fossi o se saresti mai tornato, senza pensare che magari mi sarei potuto preoccupare per te ... che noi ... intendevo che noi ci saremmo preoccupati per te. Quindi dimmi, perché pensi che ci fosse qualcosa da dire?
Jack abbassò lo sguardo, lo sorprendeva sempre constatare quanto Ianto riuscisse ad essere tanto dolce e allo stesso tempo tanto determinato nel ferirlo.
- Credimi, avrei voluto fare le cose diversamente, ma non ho potuto.
- E ovviamente non puoi neanche dirmi dove sei stato.
Jack sospirò
- No, non posso, mi dispiace
- Già ... i tuoi segreti ...
Poi di nuovo un silenzio imbarazzante scese tra di loro e fu ancora Ianto a riprendere il discorso, cercando di recuperare un po’ di sangue freddo.
- Non era necessario, lo sai vero? Intendo questo ... la cena ... questo appuntamento
- Credevo ti facesse piacere
- Certo ... e molto ... Quello che intendevo è che so bene come funzionano le cose tra di noi e mi sta bene così. Non ho bisogno di tutto questo, non ti ho mai chiesto niente del genere. Non devi proteggermi, non ti devi preoccupare per me, sto bene adesso e tu sei liberissimo di passare il tuo tempo con chi vuoi.
- Mmm ... bel discorso, molto ispirato, ma non ti è venuto in mente che magari ti ho chiesto di uscire perché avevo semplicemente voglia di stare un po’ solo con te, senza dovermi preoccupare di invasioni aliene o di una apocalisse imminente, solo io, te e una normalissima serata tranquilla.
Ianto continuò a fissarlo, a pensare a tutte le cose che avrebbe voluto rispondergli, al fatto che non riusciva a credergli perché aveva notato la gelosia nei suoi occhi quando aveva scoperto che Gwen si sarebbe sposata presto, che era spaventato da questo fantomatico Dottore di cui parlava sempre e che avrebbe potuto portarglielo via in qualunque momento, che si sentiva ancora disorientato dopo aver saputo della sua relazione col capitano John e per i mille segreti che mai gli avrebbe rivelato. Ma non disse niente, si limitò a guardarlo e a sorridere, troppo spaventato all’idea di perdere anche quel poco che Jack gli concedeva, troppo felice al pensiero di poterlo avere solo per sé, almeno per quella sera. E mentre si perdeva in questi pensieri sentì la mano di Jack che sopra il tavolo cercava la sua, alzò lo sguardo e sentì i suoi occhi su di sé, ancora una volta avvertì quella sensazione che solo Jack era in grado di fargli provare ogni volta che lo guardava, come se fosse in grado di leggere ogni suo pensiero, di entrargli dentro e renderlo completamente vulnerabile. Ianto riabbassò gli occhi, sentendo un lieve tremore nel suo respiro, chiedendosi se mai un giorno sarebbe stato in grado di sostenere quello sguardo.


Usciti dal ristorante furono accolti dall’ aria pungente della sera che li fece stringere nei loro cappotti; Ianto respirò a fondo, cercando di assaporare quella brezza gelida che insieme al freddo gli portava il profumo di Jack. Si soffermò a pensare quanto amasse quel profumo, fin dal loro primo incontro. Jack si fermò voltandosi verso di lui
- Allora il programma prevedeva il cinema dopo la cena ... che vuoi fare?
Ianto gli si avvicinò sussurrandogli all’orecchio
- Veramente avevo pensato a qualcosa di più ... insolito.
Jack inarcò un sopracciglio, incuriosito da questa nuova proposta
- Che intenzioni hai?
- Pensavo che, per una volta, potremmo sperimentare un posto nuovo.
- Mmm la serata si fa interessante e poi io adoro sperimentare. Allora dimmi, quale luogo eccitante e inesplorato mi proponi?
- Oh un posto dove non sei mai stato ...
poi dopo aver preso la mano di Jack lo invitò a seguirlo
- Dove mi porti?
- A casa mia ...

  
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