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Autore: Tiifa Rokkuhato    11/05/2010    0 recensioni
A volte la presenza di una persona può essere assorbita dall'ambiente circostante al punto che anche quando quella non è presente sembra che lo sia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passi per il corriodo fuori dalla stanza. Lei è accoccolata come una gatta sotto le coperte, ridestata dal suo sonno da una strana sensazione.
La porta si apre, fruscii nella stanza. Ella solleva un poco le ciglia, giusto quel che basta per vedere la fonte del rumore. La sagoma di un ragazzo, i capelli castani gentilmente posati sulle spalle, e un sorrisino sul volto.  Quello non ci ha fatto caso, altri fruscii, la porta si chiude.
La ragazza chiude e riapre gli occhi, osserva la sveglia, circa le 10.30.
Avrebbe dovuto pensare... strano, e invece pensa E' Impossibile.
Quello rientra, in dosso solo i jeans e una maglia nera a maniche corte.
Nessuna traccia del mantello e dello zaino di scuola, le sue labbra sono ancora increspate da quel sorriso, sincero, ma trattenuto, quasi amaro.
Lei si siede, e lui le prende posto accanto.
"E' un sogno vero?" Fa lei, una rassegnata tristezza nel cuore. Lui le risponde.
"Ma che dici? Ti pare? Resto quì."
Non la guarda in faccia, anche se sembra che lo vorrebbe.
"Avanti, dì la verità, è un sogno" Riprende lei, si volta, quasi a non voler guardare in faccia la realtà.
Eppure era così reale, non le sembrava affatto di sognare, ma qualcosa le diceva che era un sogno, che non poteva essere vero.
Il sorriso di lui si distorce, sa quasi di pianto adesso, poi l'espressione si fa neutra.
"Già, è solo un sogno, magari fosse vero..."
Si alza, ancora non la guarda in faccia.
"Adesso devo proprio andare."
Lei è di nuovo stesa sotto le coperte, lo segue con lo sguardo.
Finalmente lui la guarda in faccia, un sorriso di triste speranza segna il suo viso.
"Ciao... ci vediamo domani." Le dice semplicemente, per poi varcare la soglia e chiudersi la porta alle spalle.
Lei si sente richiamare alla realtà, apre gli occhi, è ancora appallottolata sotto le coperte.
Si guarda intorno, nulla che indichi la sua presenza.
Il computer spento, i suoi vestiti sparsi ancora un pò dapper tutto, la finestra chiusa... tutto intoccato, tutto esattamente come quando, qualche ora prima, era uscito.
Così lei, abbandonata nel suo letto, sorride alla penombra.
"La penombra... non sa di niente, il buio invece... il buio è vivo, se tu lo accetti, lui accetterà te... il buio è incompreso, non devi temerlo, non senti com'è dolce e avvolgente il buio..."

  
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