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Autore: artemide88    11/05/2010    4 recensioni
Tratto dal primo capitolo. "Correvo, correvo. Nei boschi dei druidi, correvo. Libera come non mi sentivo da tempo, libera per una volta di essere me stessa e non la signora di Avalon. Corsi spensierata senza una meta precisa. Mia madre mi stringeva forte la mano e mi guardava sorridente. Mia madre? È morta tanti anni fa, lo so bene, ero con lei quando...mi sorrise ancora e mi indicò un punto davanti a sé. Guardai ma il sole mi colpì gli occhi. Distinsi solo una figura prima di coprirmi il volto con una mano. Strano, io non avevo mai avuto paura del sole, mio padre, e dei suoi raggi miei fratelli. Pregai le forze della natura mie sorelle perché mi permettessero di vedere. La figura in controluce si volse verso di me. Gli alberi gli chiusero ogni via di fuga e i loro rami allontanarono anche i raggi del sole. L’uomo mi guardò con intensi occhi dorati. Sorrise, sporgendo denti affilati..." Ispirato al romanzo "Le nebbie di Avalon" di M.Z.Bradley. Per conoscere il resto, leggete!!!
Genere: Sovrannaturale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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cap 15 avalon Ciao!!! Eccomi di nuovo!!! ops, sono sparita per un mese =) va beh, capitolo di passaggio, ma è venuto così, leggerino, lasciando al prossimo il momento clou della storia.
Buona lettura!!

CAPITOLO 15 – SHOPPING
POV BELLA
Mi svegliai fischiettando un motivetto allegro che continuai a intonare sotto la doccia e in cucina mentre facevo colazione. All’arrivo di mio padre mi interruppi bruscamente. Erano giorni che mi rifiutava il saluto, qualcuno ad Avalon avrebbe subito la mia ira per aver fatto la spia, gli avevano riferito della devastazione di Edward. Ecco, quest’incontro mattutino avrebbe potuto scalfire il mio ottimo umore.
“Marion vorrebbe che nel pomeriggio passassi sull’isola un paio d’ore per alcuni riti.” Mi comunicò conciso e diretto.
“spiacente, ho altro da fare.” Alzai le spalle noncurante, tornando alla mia tazza di latte e cereali. Sentendo ancora la sua presenza nella stanza specificai. “mi inviteranno a fare shopping questo pomeriggio.” Gli occhi mi luccicarono mentre rivivevo le scene del mio sogno. Si dopo alcuni mesi i sogni erano tornati a visitarmi. Quella mattina le sorelle Cullen si sarebbero avvicinate a me e mi avrebbero chiesto di far loro compagnia durante la scelta del vestito per il ballo. E io avrei accettato. Quindi avevo deciso di precedere la loro richiesta e accettare direttamente, senza tanti convenevoli inutili e imbarazzanti per la sottoscritta.
“non hai abbastanza vestiti nell’armadio?” sbottò irritato l’uomo alle mie spalle.
“si, ma me ne serve uno per un’occasione speciale. Vado al ballo della scuola.” Charlie mi cinse le braccia da dietro in un abbraccio un po’ goffo, baciandomi sulla testa.
“sono felice Isabella che tu abbia alla fine accettato la proposta di Mike.” Mi scostai infastidita dal tocco e mi alzai a fronteggiarlo.
“veramente ci vado con Edward. E non discutere.” Il mio buonumore era ormai un ricordo lontano, urlai quasi la mia ultima affermazione. Sentivo la Goccia pulsare e le forze abbandonarmi, il rito doveva essere compiuto al più presto o gli squilibri tra le forze sarebbero stati catastrofici. Mi feci accompagnare alla sedia docilmente, avevo avuto un giramento di testa.
“il rito è più necessario e urgente di quanto credessi...” mormorò preoccupato Charlie, inginocchiato davanti a me. “la prima data utile, con le stelle allineate è questo sabato Isabella. Non possiamo più aspettare. se vorrai andare al ballo, non ti fermerò, ma il rito si svolgerà a mezzanotte. Mi dispiace.” Mi asciugò le lacrime che mi stavano bagnando le guancie.
“ho...ho paura, papà.” Confessai di getto, gettandomi tra le sue braccia.
“oh, piccola mia.” Mi cullò dolcemente accarezzandomi i capelli. “anche tua madre ne aveva. E vorrei che ci fosse lei ora qui con te. vorrei dirti cosa fare, cosa provare, ma non posso far altro che consigliarti di lasciarti andare all’istinto e sentirai che le forze della natura entreranno in te.” singhiozzai ancora per qualche minuto, cercando di calmarmi. “ora vai, o farai tardi a scuola.” Mi scostò dal suo petto e mi fissò triste e con tutto l’affetto che provava per me. era tanto e io non lo avevo mai notato.
“scegli un bel vestito oggi pomeriggio. Ah, con chi hai detto che vai?”
“con le sorelle di Edward.” Risposi prima di dileguarmi su per le scale, senza dargli possibilità di ribattere, ormai avevo il suo consenso per sabato e non avevo intenzione di farmelo togliere.

Arrivata a scuola mi diressi verso Alice Cullen che mi fisso con un gran sorriso, forse aveva visto tutto.
“verrò.” Le dissi semplicemente. Mi abbracciò di slancio e, se in un primo momento rimasi spiazzata dalla sua reazione, dopo ne fui contenta. Era calore umano allo stato pure quello che emanava il suo corpo freddo. Quando ci staccammo vidi i suoi occhi vitrei, forse indagava sul futuro, la sua faccia si contorse in una smorfia di disappunto.
“non vedo che abito sceglierai. E nemmeno dove. Ed è strano, non mi è mai successo.”
“giochi sempre in modo scorretto sorellina. E per una volta sei rimasta fregata!” la risata cristallina di Edward si diffuse nell’aria e mi fiondai tra le sue braccia felice di rivederlo e lui mi strinse a sé protettivo. “ma tu sei proprio sicura di volere andare per negozi con Alice?” mi canzonò, mentre la sorella gli faceva la linguaccia.
“forse sarà lei a non voler più venir con me.” mormorai in imbarazzo per il mio piccolo difetto di regredire a bambina in un negozio di giochi quando si parlava di shopping e moda. Edward sempre ridacchiando mi strinse ancora di più ma all’improvviso si scostò irrigidito.
“scusate, non volevo rovinarvi il momento idilliaco.” Trovai fastidiosa e fuori luogo l’ironia di Jake.
“fuori dalle scatole.” Borbottai cercando ancora l’abbraccio del mio vampiro.
“Bells...” eh, no, il diminutivo del diminutivo no! mi scostai dal petto marmoreo di Edward e fissai torva il mio migliore amico. “devo scambiare due paroline con te.”
“non ne ho voglia.” Risposi con il pensiero e l’occhiataccia questa volta me la beccai io. “perché devi sempre rompere?”
“perché oltre ad essere quello che so far meglio,” ridacchiò “è il compito.” Concluse serio.
“vai. Ti aspetto qua.” Edward sciolse l’abbraccio baciandomi castamente sulle labbra. Osservò il mio broncio da bambina e mi sorrise teneramente. Vedevo quanta fatica gli costasse lasciarmi andare a parlare con Jacob. I suoi occhi limpidi mi dicevano tutti i suoi pensieri, meglio di una lettura nella mente. In quegli occhi dorati vedevo anche tutta la tristezza che aveva provato ad Avalon, ancora indelebile nel suo cuore. ma mi amava e rispettava il mio ruolo, accettando quell’ennesima prova d’amore.
“Alice, è colpa di Jake se non vedi, tranquilla, il tuo potere non sta facendo cilecca.” Rassicurai il folletto ancora preoccupato per la sua improvvisa cecità. “Jake, se vuoi parlare fallo, anche qui.”
“Bella...” mi rimproverò, ma, vedendo che non mi muovevo di un solo millimetro, cedette. “tuo padre mi ha chiesto di accompagnarti oggi pomeriggio. La cosa non mi esalta, so quanto sei...mmm...fanatica della moda e quanto ti possa perdere in un negozio, ma sinceramente, sarei più tranquillo anche io se mi permettessi di...” lo zittii con un gesto della mano.
“no.” risposi secca, presi per mano i due Cullen e mi avviai all’ingresso della scuola. Mai avrei permesso che anche le mie uscite tra amici fossero controllate.

Erano ore che giravamo per un immenso centro commerciale di Seattle, con la guida spericolata di Alice avevamo raggiunto la grande città in pochissimo tempo. ero...felice, le sue vampire al mio fianco chiacchieravamo spensierate, del più e del meno, tranquillamente. Mi coinvolgevano nelle loro discussioni sulla moda e chiedevano la mia opinione su ogni vestito che provavano, facendomi sentire accettata e non temuta.
“come mi sta?” Rosalie uscì dal camerino, stava provando un tubino stretto stretto rosso, che esaltava le sue forme perfette. Si osservava nello specchio, dandoci le spalle, lisciava ogni piega inesistente sul ventre perfettamente piatto. Ero senza parole, la perfezione della vampira bionda mi spiazzava. La osservai critica.
“no, Rose, ti ingrassa, hai messo su qualche chilo?” Si voltò verso di me, sconvolta. “scherzavo!” specificai subito, impaurita che avesse un infarto. Ok, tecnicamente un vampiro non poteva avere un colpo al cuore, ma poteva sempre azzannarmi. il gelo scese tra di noi, ma la risata simile a campanelli di Alice ci coinvolse. Andammo avanti quasi tutto il pomeriggio con questi piccoli scherzi, ma il mio vestito per il ballo, non era stato ancora trovato. Eppure ero piena di borse, vestiti lunghi e corti, jeans e gonne, camicie e magliette e moltissime scarpe che quelle due pazze mi avevano costretto a comprare. Quello che non mi convinceva ma che loro mi trovavano perfetto, me lo compravano, a detta loro, come ringraziamento per aver donato il sorriso al loro fratellino. Volevano molto bene ad Edward, e questo mi aveva permesso anche di avere un rapporto sereno con Rosalie, che diffidente, temeva per l’incolumità della sua famiglia. era passata sopra i suoi pregiudizi solo per amore fraterno, anche se aveva difficoltà ad andare d’accordo con Jacob. Difficoltà oggettive, vampiri e licantropi sono nemici giurati.
“non sentite un odore strano?” stavamo guardando degli abiti da sera e tutto stava andando bene quando Rosalie se ne uscì con questa frase, storcendo il naso perfetto.
“non vedo, non vedo!” Alice stava controllando se nel nostro futuro, quell’odore sarebbe stato fonte di pericolo. Pestai i piedi a terra, voleva dire solo una cosa.
“Jacob Black, se ci stai seguendo contro ogni mio ordine ti strappo la pelliccia! E mi ci faccio un cappottino!” sussurrai, sicura che mi potesse sentire con il suo udito.
“lo so che mi vuoi bene e non lo faresti mai.” Sbuffai, sentendo la sua risata gutturale alle mie spalle.
“sparisci.”
“e dai, Bella...” mi voltai verso di lui, furiosa.
“no, Jake! Oh, mi stai rovinando la giornata.” Si avvicinò e mi accarezzò gentile la guancia.
“ti seguo solo, me ne sto lontano ma intanto se succede qualcosa” non mi sfuggii l’occhiata fugace alle due vampire “sono qua e posso intervenire.”
“va bene.” sbuffai, non l’avrei comunque avuta vinta, tanto valeva accettare, sorvolando il fastidio che mi dava la sfiducia che provava per Alice e Rose, era come se non si fidasse di me e giudicasse avventate le mie scelte. “ma stattene a debita distanza. Fuori portata orecchio e visioni.” Alice annuì seria, concordava con me.
“e pure sottovento, puzzi.” Concluse Rosalie e non potei ridere della sua faccia schifata.
Quando il mio amico si allontanò, riprendemmo la nostra ricerca, in silenzio.
“come fai a sopportarlo?” sbottò all’improvviso Rose.
“Rosalie!” la riprese la sorellina.
“scusa Bella ma...”
“non ti preoccupare.” Mi strinsi nelle spalle. “per voi può essere una novità non essere così libere nei movimenti ed essere sempre seguite da un licantropo. Ma io ormai mi ci sono abituata. Non l’ho sempre accettato e spesso illudevo la loro sorveglianza. Ero brava a scappare. A casa poi mi beccavo sempre mille rimproveri da mio padre. diciamo che potevo essere definita una bambina vivace e poco incline a seguire le regole. Jake e i suoi compagni mi hanno salvato la vita quando ero piccola e hanno giurato di proteggermi sempre e prendono questo impegno molto seriamente.” Sorrisi amaramente. “vorrei correre libera nel vento per i boschi come voi, ma non posso. Non posso essere libera, non posso perché ho un destino. E io il mio destino l’ho accettato tempo fa.” Una lacrima traditrice mi solcò il viso e mi ritrovai avvolta in un abbraccio vampiresco caldo e avvolgente.
“eccolo finalmente!” Alice si staccò da noi e ci trascinò davanti negozio vicino. E la sua visione era corretta, il vestito perfetto per il ballo era davanti a me, esposto nella vetrina. Me ne innamorai all’istante, quello sarebbe stato il mio vestito.  

p.s. dell’autrice: allora che ne dite? A me sono piaciute quelle tre. =) ok, sono l’autrice e non posso remarmi contro. Sono di corsissima, in realtà sto crollando sulla tastiera del computer... =) ho sonnino, vi lascio le risposte alle recensioni e mi eclisso!!! Ciao!!! Alla prossima!!!

bellacullen889: se non le dormo io 13 ore di fila chiedo i danni!!! Ho davvero bisogno di dormire, ma almeno il capitolo dovevo aggiornarlo! Anche io me lo sono immaginata il vampiro complessato che per una volta tanto ha delle reazioni da vampiro, violente e rabbiose!! Puoi fare la pervertita perché così mi tieni compagnia!! Ah ah ah!!! cmq sai che io non sono mai cattiva con i personaggi per partito preso, li sfrutto e li rendo i “cattivi” solo in base alla trama, non altro! =) anche qui Charlie preferisce Mike al nostro super vampiro, ma vedi con è tenero quando vuole il nostro caro paparino??? A presto!! Ciao!!

Austen95: credo che i tuoi istinti omicidi siano ancora risvegliati da questo capitolo, ma non mi uccidere nessuno che mi servono tutti abbastanza integri!! =) spero ti sia piaciuto!! Ciao!!

psawyer414: tu non sei mai in ritardo, sei in anticipo sui miei tempi di aggiornamento!! Ah ah ah...ok, ho davvero bisogno del mio fido letto. detto questo, grazie mille perché trovi sempre un minuto per me! ciao!!!

Isy_264: mi ritrovo in Edward perché nonostante sia un vampiro per certi versi è molto più umano (ok, ok, anche più complessato...) di Bella. purtroppo non sono stata veloce con questo aggiornamento ma spero di essermi fatta perdonare con il capitolo!!! =) io voglio sentire le tue idee!! Uffa!! Sono curiosa di sapere che cosa pensi!! -.-  fammi questa benedetta domanda!!! Uffa!! Mi tengo la curiosità, ma prima o poi saprò! È una promessa!! Ah ah ah!! ciao!! E grazie per il continuo sostegno!!!

   
 
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