13/05/2010
5 recensioniWhen it rains
La pioggia si abbatteva con forza sui vetri: ogni goccia sembrava rimbombare nella casa come se per strada stessero lanciando petardi.
Maka si strinse i gomiti con le mani e si rannicchiò più stretta sul divano. Era inquieta; la pioggia non le era mai piaciuta molto. Da bambina perchè i lampi la spaventavano a morte - molto più dei tuoni, davvero -, da grande perchè gli acquazzoni, o meglio, la mamma, le impedivano di uscire - << No, Maka, non andare, piove troppo >> << Ma mamma, ho promesso a Mimi-chan e a Sara-chan che saremo uscite insieme! >> << Be', farete la prossima volta, no? >> -.
In totale, la pioggia la metteva di pessimo umore. Specie se era già sera, la corrente era saltata e lei era sola in casa.
Infatti Soul era uscito un paio di ore prima con Black*Star, borbottando di uno show al nuovo centro commerciale di Death City. Bah. In più la sua buki aveva preso la moto: sarebbe tornato a casa bagnato fradicio.
Maka allungò la mano verso il libro posato sul tavolino, ma all'ultimo lasciò perdere. Leggere a lume di candela, per quanto suggestivo, le faceva venire mal di testa. Si avvolse invece nel plaid multicolore, rannicchiata come una gattina. A proposito di gatte, Blair dormiva nella grossa, insensibile ai tuoni, acciambellata nella cuccia che Maka le aveva preparato giorni prima. All'inizio non ne era stata particolarmente entusiasta - preferiva dormire con e persone, lei - ma poi ne aveva riconosciuto l'utilità.
La Meister si mosse leggermente nella coperta. La solitudine si allargava dentro di lei come le increspature di una goccia che cade in una pozzanghera. Le parve di venire improvvisamente risucchiata in un posto buio e freddo, e si sentì piccola ed infelice come le prime volte che aveva sorpreso suo padre con altre donne. A quel pensiero, le si contorse lo stomaco. Non odiava suo padre - le voleva bene, a modo suo - ma era arrabbiata e delusa nei suoi confronti. Le voleva bene, sì, ma che importava se non si poteva fidare di lui?
Sospirò e scosse forte la testa nel tentativo di scacciare i brutti pensieri, ma quelli proprio non se ne volevano andare. Tutta colpa della pioggia, decise. Quando c'era il sole era più difficile sentirsi abbattuti.
Nella mezz'ora successiva tentò in tutti i modi di schiarirsi la mente, ed alla fine stava quasi per svegliare Blair - meglio sentire i suoi miagolii sexy che il silenzio opprimente della casa, rotto solo dal rombo dei tuoni di tanto in tanto - quando udì la porta aprirsi e poi richiudersi sbattendo. Solo una persona faceva sbattere la porta così. I rumori successivi furono una caterva di starnuti ed un persistente gocciolio. Infine Soul si presentò in salotto, fradicio e con l'aria di aver appena preso una botta in testa. Come saluto starnutì tanto forte che lei temette gli uscisse il cervello dal naso.
<< Soul, accidenti, fila in bagno a cambiarti, >> esclamò, fingendo di preoccuparsi per il pavimento bagnato e non per lui. Il ragazzo si scostò una ciocca di fradici capelli bianchi dagli occhi e bofonchiò un: << Agli ordini, capitano >>, dopo di che uscì dalla stanza.
Lei lo aspettò pazientemente, senza muoversi dal divano, e quando alla fine lui tornò, un quarto d'ora dopo, le si sedette accanto. Maka trovò del tutto normale avvolgerlo con sé nella coperta, e Soul trovò del tutto normale stringersi vicino a lei e poggiarle la testa sulla spalla, chiudendo gli occhi.
<< Soul, sicuro di star bene? >> domandò la ragazza, posandogli una mano sulla fronte. << Scotti. >>
<< Sto bene, >> mentì lui, cercando di non far caso al mal di gola.
Ma Maka era intelligente, e lo conosceva bene. << Aspetta qui, vado a prepararti qualcosa di caldo, ok? >>
<< No, >> gemette Soul, stringendola istintivamente a sé con il braccio che le aveva messo intorno alla vita. << Se tu te ne vai, io avrò di nuovo freddo. >>
Maka sentì le guance diventare calde. Certo che lo riscaldava, se arrossiva così! << Ma... >>
<< Non andartene >> la pregò sottovoce lui, prima di sprofondare in un sonno comatoso che sembrava non dover finire mai più. Nonostante questo, però, continuava a stringerle i fianchi con il braccio.
Alla fine, Maka capì di non potersi muovere - e ciò non le dispiaceva poi molto -, per cui smise di provarci e si rilassò, finchè non si addormentò anche lei. Il suo ultimo pensiero fu che la pioggia non era poi così male...
Blair socchiuse un occhio color topazio e scoprì una zanna nel suo ghigno malandrino.
TSUBAKI: << Maka-chan, come mai oggi Soul-kun non c'è? >>
MAKA: << Oh, ieri gli è venuta la febbre... >>
TSUBAKI: << Pure a Black*Star... >>
________________________________________________________________
Eccomi qui! :3 Spinta dalle vostre recensioni (grazzzieee!!!!!) ho deciso di postare anche la 2^ ff che avevo scritto su SE.
Per cominciare, questa mi piace quasi più della prima, però... "Romantico" come genere??? X| !!! Io non l'avevo mai fatto, e avevo giurato a me stessa di non farlo mai!!! *w*!!! Ah be', sarà che per me Soul e Maka sono LA coppia... E poi mi rammarico immensamente di non aver potuto mettere la stellina invece dell'asterisco nel nome dell'illustre Black*Star, ma purtroppo non avevo tempo...
Gracie a tutti quelli che hanno letto e alle 5 che hanno recensito: Maka27, sarainsb, Dimea, Midnight_Rose e sushiprecotto_chan.
W Soul Eater!!! =]
P.S.: Mi scuso se è corto e per gli eventuali errori di battitura ^^