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Autore: e l l i e    14/05/2010    2 recensioni
Quella era una piccola lettera, ma scritta da un grande ragazzo che ora le è sempre e ancora più vicino.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A volte i ricordi sono solo lacrime del passato che vorresti riprovare per avere sempre il viso bagnato. C'è una ragazza che quelle piccole goccie non le mostra ma le sente più di chiunque altro. E' stata solo una piccola lettera a salarsi di ogni sua emozione, di ogni piccolo granello del suo cuore di sabbia che solo la voce di lui poteva sgretolare. Era un pomeriggio come tanti, la routine a volte uccideva. Il sole le accentuava ancora di più gli occhi color verdi con sfumature geometriche tendenti al marrone.

-Marikaa!- la madre la chiamava sbraitando mentre la sorellina più piccola giocava persa davanti alla tv. Molto probabilmente lei non ci avrebbe fatto caso, questi inutili particolari la lasciavano indifferente quando l'unico suo pensiero la riportava a un paio di occhi nocciola che fino a poco prima la guardavano malinconici. Passò incurante per il soggiorno dirigendosi verso camera sua.

-E' arrivata una lettera per te- disse la madre - te la ho appoggiata sul letto-. Marika si bloccò non appena ebbe sentito quella parole e il suo passo si fece veloce precipitandosi nella piccola cameretta. Ed eccola li. Piccola, inerme che giaceva sul letto quasi morta in quella posa. Le si fermò sulla soglia deglutendo violentemente. Sapeva già il contenuto di quel piccolo foglio di carta, la paura, l'ansia salivano inesorabilmente. Chiuse gli occhi tirando un lunghissimo sospiro e facendosi forza la prese in mano. Non aveva il coraggio di aprirla e cominciò a fissarla come se il suo sguardo velato potesse in qualche modo tirarla fuori dalla busta. La afferrò delicatamente spogliandola dell'involucro di carta e appena prese contatto con l'esterno, emanò un profumo anche troppo familiare, anche troppo bello, troppo incredibilmente suo. Setiva già il magone farsi largo ingola e le lacrime farsi largo negli occhi. Come sapeva di già quella piccola lettera era sua, quelle parole raffinate e leggermente allungate, impugnata da lui e una firmetta che campeggiava alla fine. Bill. Il suo ricordo era ancora così fresco da potterlo toccare proprio li davanti a lei e questa sensazione non faceva altro che distruggerla di più. Erano passate solo poche ore dal concerto, l'ultimo in Italia, un addio non previsto. Un sguardo, una semplice occhiata tra la folla e lui incontrò quei bellissimi occhi verde lucido tra tanti altri che lo circondavano nell'arena. La fine del caos e sempre quel ragazzo che la faceva scortare fuori da dei bodyguard. Lei che era totalmente sconvolta e spaurita ed improvvisamente i ritrovò tra le braccia del cantante che per lei era tutto tranne che un cantante. Un fiebile sussurro, un bacio quasi infantile, piccolo a fior di labbra per sapere che dietro a due persone c'era un universo intero di una vita con un solo nome, Bill. Era struccato, le guance gocciolanti di sudore ma a lei non importava lui era sempre perfetto nella sua imperfezione. La confusione si fece largo nel cuore di Marika insieme a un sentimento impossibile da descrivere. E' bastato un I love you un po' incorretto marcato con un'adorabile r moscia per farla per sempre sua come già successe anni prima. Una carezza affrettata e il schiudersi di un sorriso che voleva dire tutto e nulla. Un inglese maccheronico a dirle che tornerà, che per lui è stata la prima, che per lui la prima sarà. Anche se le luci si spengono fuori da un palco lui si chiama semplicemente Willhem e dietro a quel microfono c'è solo una maschera che con lei si sentiva di togliere. Aspetterà il momento per riprendere quell'aereo e giungere di nuovo qui, sì pe cantare, ballare, emozionare e scintillare nascosto da un paio di occhiali ma anche per rivedere quei bellissimi occhi sfumati, per perdersi in essi e quel bacio non sarebbe più stato impacciato. Lei non riusciva nemmeno a versare lacrime ogni muscolo non rispondeva nemmeno quello più importante che gli stava per eslpodere nel petto. Il moro gli lascia una tenera carezza sul viso e un sorriso malinconico per poi essere scortato via dalle sue guardie del corpo, lontano, ancora una volta lontano. E tutto questo solo poche ore prima e quella letterà a testimone di un amore quasi impossibile ma che fiero e forte riecheggia nei cuori di una giovane star e una normalissima ragazza. Poteva ancora percepire le sue mani sotto le sue, il suo corpicino forse troppo esile nascosto solo da una leggera maglietta così sofficie che faceva tutt'uno con quella di Marika simile alla sua. In quell'abbraccio così affettuoso che avrebbe ricevuto le loro vite pur di durare un'eternità. Le lecrime già invadevano la filigrana della carta quando sentendo il cuore in gola iniziò a leggere. Un italiano leggermente incomprensibile riempiva le righe del foglio che la dolce ragazza teneva tra le mani.

"Ciao. Forse non sono riuscito a dirtelo prima allora volevo cimentarmi ora in questa lettera per te con un po' di fatica a scrivere nella tua lingua e volevo iniziare con un banale ciao che ti ho mancato in quel momento di pochi minuti fa. Non so nemmeno come iniziare, non so nemmeno cosa dirti perchè qualsiasi parole per descrivere quel breve attimo, pre descruvere te sarebbe troppo superficiale e stupida, parole così belle credo di non conoscerle nemmeno. Molti mi vedono come un oggeto sai? Bè so che tu lo sai, ti sento come se fossi me. Fin da piccolo ho sempre voluto realizzare il mio sogno, quello di cantare, ma ora il mio più grande sogno sta diventando piano piano un incubo. Non riuscire a condurre una vita normale, e le uniche cose sincere che normalmente dico sono le solite battutine stronze che rivolgo ogni tanto a mio fratello con qualche sorriso falsato. Indosso continuamente una maschera e sempre di più mi accorgo che quel Bill trattato come un giocattolo da stampa e fan, non sono io. Vorrei urlare al mondo: Hey cavolo non era questo ciò che sognavo, hey volevo solo vivere la mia vita ideale. hey sono anche io un ragazzo di vent'anni come voi. Già. Eppure di questi particolari nessuno si ricorda mai. Un'altra città, un'altra arena, stesso palco, fan diversi. E guardo avanti per no fissare nessuno di preciso, guardo avanti per guardare le luci che fin troppe volte forse ho avuto addosso. Poi quel secondo sbagliato in cui abbassai gli occhi e ti vidi. Non piangevi, non urlavi, ma i tuoi occhi velati facevano tutto ciò che avessi mai desiderato che una fan facesse. Tu piccola, con quella boccuccia carnosa che sa di buono sbucavi tra la folla senza fare nulla di eclatante per attirare la mia attenzione. Come potevo non conoscerti? Credo che questo sia tutto quello che tu abbia sempre desiderato e mai immaginato, e sai è lo stesso per me anche se ti sembra impossibile. Hai sempre pensato di essere una ragazzina come tante, tra le tante, io ho sempre voluto essere un ragazzo come tanti, tra i tanti. Abbiamo più cose in comune di quanto tu non pensi e credimi quando ti dico che sei stata la seconda persona della mia vita dopo tanto a donarmi un sorriso sincero. Magari queste parole ti sembreranno false, ma la prima cosa che ho imparato in questo gioco è di non fare agli altri ciò che non vorresti venisse fatto a te e perciò non ti tratterei mai come una bambola. Sono sicuro che tu mi conosca abbastanza bene da sapere che non ti userei mai a mio piacere con te mi basterebbe un secondo per essere felice. Non ho mai provato a stare con una donna solo per sesso, ed è in un bacio ancora bimbo che volevo farti sentire questo. Ma tutto ciò già lo sai. E' come sei ti stessi aspettando da sempre e non c'è bisogno di raccontarti nulla di me perchè conosci qualsiasi cosa abbiamo già vissuto insieme senza saperlo. E' difficile scriverti senza sapere quando ti potrò rivedere, è difficile farlo quando hai gli occhi ofuscati e il trucco leggermente sbavato. Domani ci sarà un'altra arena ad accoglierti ma non un bacio come il tuo a salutarmi. Domani ci saranno migliaia di altre ragazze in delirio a dire il mio nome ma non tu a sussurarmelo con gli occhi. Vorrei poter dirti tante cose, vorrei potertele dire adesso e magari cantarti la tua canzone preferita, per te, non su un palco, non con n microfono, donare per la prima volta la mia voce solo a una persona, la persona che ora credo di amare. Pensavo che con la vita che ho non mi sarei mai innamorato ma mi è bastato sentire il tuo cuore che pulsava nella parte vuota nel mio petto per capire che è stato così. Ora sono già sul bus sperando che questa piccola lettera ti arrivi al più presto possibile. Con questo foglio allego anche qualcosa che ti ricorderà di me come io farò con te, per non lasciarti mai sola. Non essere triste piccola principessa, non piangere per me io non lo vorrei mai, se mi ami davvero realizza il mio desiderio e sii felice perchè hai reso felice anche me. Pochi secondi possono cambiare una vita, tu sei stata quei pochi secondi e magari sarai anche una vita. Ci rincontriamo al prossimo concerto, non temere piccola io ti vedrò tra la folla come questa sera ancora troppo bella, troppo magica e perfetta per essere vera.

Grazie, posso solo dirti questo, mi è mancata la possibilita di esprimertelo nel mio bacio, ma, grazie Marika.

Bill"

Le lacrime scendevano copiose scivolando anche sui capelli mogano di lei che teneva stretta tra le mani quella lettera come un piccolo tesoro. Al collo aveva una catenina che il ragazzo indossava sempre e che ora era sua. Quella notte è stata la più bella della sua vita, quella sarebbe stata l'unica notte della sua vita perchè da ora le altre non avrebbero avuto più senso. Le palpebre si fecero pesanti e Marika si addormentò velocemente ancora con il pezzetto di carta tra le mani e collanina sul cuore. Una volta gli avevano detto che lei e Bill sono un'anima divia in due corpi dove l'una si rispecchia negli occhi dell'altro e ora si sa che le metà si ricongiungono e persino lei ora ne era certa. La perfezione viveva ancora in quel bacio così morbido e puro in quel bacio che era stato solo di quella piccola principessa. Quella era una piccola lettera, ma scritta da un grande ragazzo che ora le è sempre e ancora più vicino.

   
 
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