Piano
Nessie
lo guardava dalla soglia della porta.
Sul
viso aveva un’espressione mista tra paura e riverenza.
Fin
da quando era piccola, le era stato detto di non avvicinarsi troppo a quello
strumento.
Poteva
farlo solo a volte, e solo se c’era un adulto con lei.
A
volte, quando era poco più di una bambina, Jake aveva cercato di convincerla a
toccarlo.
Aveva
sentito la tentazione farsi molto forte, ma non aveva mai disubbidito agli
ordini, nonostante Jake non le rivolgesse la parola per giorni.
In
quei giorni si dava della stupida. Quando parlava con il licantropo era felice,
e si sentiva terribilmente triste quando lui non c’era.
Ma
gli ordini erano chiari: il pianoforte
di papà non si toccava.
“Nessie?
Cosa fai?”
“Nulla
mamma. Guardavo!”
Si.
Guardava un sogno.
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M Y S P A C
E
Stasera sono
in vena di aggiornamenti. Non chiedetemi perché, che non lo so.
Allora … martedì
avevo voglia di scrivere e allora ho chiesto alla mia best di sparare una
parola a caso.
Lei ha detto
“pianoforte” ed è nata questa drabble.
Forse fa un
po’ pena, ma mi piace.
Ultimamente scrivo
di tutto per staccare un po’ la spina dalla scuola.
Vabbè, non
mi dilungo oltre e scappo.
P.S.
recensite!!!
E piove…scappa~