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Autore: rkdavies    15/05/2010    0 recensioni
La drammatica storia d'amore di una seviziatrice e la sua vittima...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NIGEL & DIANE - Cosa provi quando ti guardi allo specchio? - Diane si piega su di me. Sento le sue labbra umide baciarmi il lobo dell'orecchio sinistro, strisciare insistenti sui punti più sensibili del mio corpo. - Cosa provi? - ripete, insinuando una mano sopra il mio petto. Non so cosa rispondere. Stordito, guardo la mia immagine riflessa sull'enorme specchio di fronte a me, cercando qualcosa da dire. Inutile. Diane si struscia contro la mia schiena, abbracciandomi in modo possessivo, come se volesse incatenarmi a lei. - Sei stupendo, Nigel... stupendo... - sussurra ossessivamente, sbottonandomi la camicia di seta bianca che Russell ha comprato per il mio diciassettesimo compleanno. Senza nemmeno rendermene conto, mi ritrovo steso sul letto che condividiamo ormai da un mese. Diane è sopra di me. La osservo di sfuggita, trattenendo il respiro come ho fatto la prima volta che mi ha trascinato qui. Lei sorride malinconica. Guardarla è una coltellata al cuore. Capelli biondi, occhi azzurri da cerbiatto, labbra rosa lucide e carnose. Un corpo acerbo eppure incredibilmente sensuale, sempre fasciato in corsetti di pizzo bianco. Chiudo gli occhi. Non voglio vederla, innamorarmi perdutamente solo per essere abbandonato di nuovo, costretto a piangere in un angolo come ho fatto mille volte. Ma privarmi della vista non è abbastanza. Diane manipola il resto dei miei sensi, penetra dentro la mia anima, mi strappa il cuore, lo getta a terra solo per calpestarlo senza pietà. Mi domando se farlo le dia piacere. Se gode nel vedermi soffrire, nel guardarmi agonizzante, piegato su queste lenzuola morbide. Involontariamente, tremo senza ritegno, pronto a quello che sta per farmi, lo strazio a cui mi sottopone ogni volta che mi spinge su questo letto, giaciglio di tutte le mie delizie e torture. Il mio angelo tentatore... la guardo con gli occhi offuscati dalle lacrime, tenendo la testa riversa come se mi avessero appena decapitato. Vorrei che mi uccidesse. Vorrei che lo facesse davvero. Lui geme. Lo sfioro con la punta delle dita, accarezzando avidamente il suo corpo diafano che si inarca ad ogni mio minimo tocco. Non sono mai sazia. La sua pelle di seta, il profumo che emana, la morbidezza dei suoi lunghi capelli castani, e infine quegli occhi da bambino abbandonato, così dolci e perfetti che mi basta guardarli per entrare in agonia; ogni cosa in lui è poetica, tragica, innocente. Prendo una rosa dal vaso sul comodino. Nigel è esattamente come questo fiore. La vista mi si copre di macchie, pozze rossastre come farfalle sbiadite. Smaniosa di sensazioni, mi ritrovo a seguire qualcosa di mille volte più forte di me, un impulso che mi dilania le viscere. Mi chino sul suo collo morbido leccandolo come se volessi nutrirmi di lui, inghiottirlo all'interno del mio corpo. L'idea mi fa rabbrividire di una sensazione così languida e dolce che mi sento sul punto di svenire. Immagino Nigel dentro di me, un feto nel mio utero. Essere sua madre, la donna che l'ha messo al mondo. Forse questo mi renderebbe felice. Lui mi guarda con un'aria terrorizzata. Sì, sono pazza, pazza e malata, piena di questo amore morboso che mi distrugge giorno dopo giorno, conducendomi alla decadenza più assoluta, un punto di non ritorno che preclude ogni redenzione. Rannicchiato su queste lenzuola, Nigel sembra davvero un bambino senza difese, una creatura da amare all'infinito, l'unica ragione per cui varrebbe la pena morire. Vederlo in viso è una tortura. - Voltati - gli ordino a voce bassa, certa che questo sia il modo migliore per mettere a tacere il mio cuore. Lui obbedisce, raggomitolandosi su un lato del letto come un cagnolino bastonato. Sognante, fisso la sua schiena bianca, liscia e soffice più del velluto. La sua pelle sotto le mie mani brucia come se stesse friggendo sul fuoco. Non posso più resistere. Mi avvento come una bestia feroce sulla sua carne, e i miei baci diventano morsi, desideri osceni di ferirlo, annientarlo, farlo cadere all'inferno insieme a me.
  
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