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Autore: Mankind17_13    15/05/2010    3 recensioni
[USHIO & TORA] L' amore per alcuni permette di superare ostacoli insormontabili: differenze culturali, sociali e razziali. Può tuttavia unire due razze divise non solo dalla mentalità, ma addirittura dal campo percettivo e dal diverso modo di concepire la vita? Questa breve one-shot racconta di una possibilità per un amore tra Mayuko e Tora, come finirà?
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La città è uno strano mostro, combatte utilizzando veleni e si protegge condizionando gli uomini

La città è uno strano mostro, combatte utilizzando veleni e si protegge condizionando gli uomini.

Odio la città.

Si cerca sempre di trovare un piatto prelibato, un umano fresco e non contaminato, ma la ricerca è dura ed io sto morendo di fame. Non che un mostro possa morire di fame, tuttavia la situazione è veramente straziante.

Sto volando da tre ore, quel cretino di Ushio mi ha rimproverato e malmenato con quella dannata lancia. La causa era incentrata su un certo Frigirifero e sul fatto che non fosse un mostro dai poteri legati al ghiaccio. Mah, sinceramente a me era parso piuttosto irritante, nascondeva il cibo e lo rendeva freddo ed immangiabile. Che tempi!

Se penso a cinquecento anni fa, quando i mostri uccidevano gli umani e non facevano simili dispetti.. dove andremo a finire?

Sniff..Sniff…. un odore familiare.

Abbasso lo sguardo, incuriosito. Annusare l’ odore di un umano privo di strani cosmitici e pezzi di metallo è veramente un’ esperienza rara oggigiorno.

La ragazza mi vede, alza lo sguardo e felice mi saluta. Mayuko.. che strana umana, addirittura più di quel deficiente di Ushio. Nonostante questo non mi dispiace la sua compagnia, mi porta sempre dei burghi da mangiare e, finche quel ragazzino possiederà la lancia della bestia, quegli strani panini sono l’ unico cibo di cui mi posso nutrire. E poi non sono affatto male, sebbene dall’ aspetto non daresti loro un soldo.

Lei mi corre incontro e mi abbraccia, forse non sa che per gli altri sono invisibile ed ora sta facendo la figura della scema. Degna amica di quell’ idiota..

I suoi occhi brillano e le sue mani mi stringono il braccio. Starà cercando un modo per mangiarmi?

Mio malgrado vengo condotto in un parco, una di quelle riserve di cibo dette bambini, una riserva di carne pura insomma.. gran trovata.

Ci sediamo su una panchina, lei sul sedile io sullo schienale. Non ha burghi con se, lo sento.. e quindi? Vorrà farsi mangiare spontaneamente? Di certo dovrei rifiutare, ormai sento il dolore inferto dalla lancia ancor prima di provare a compiere qualsivoglia cosa.. fa davvero male quella fottuta lancia. Peccato però, mi sarei per lo meno ristorato in vista di un Desserto.

Ora sta facendo qualcosa con le mani, sembra che le stia facendo lottare tra loro.. possessione?

Adesso ha smesso, in compenso il suo volto è arrossito.. sarà una strategia di caccia?

Basta! Sono stufo!

“Allora, perché mi hai portato qui?” le dico, in un ringhio.

Si irrigidisce, il suo viso si fa ancor più rosso.. vorrà mica esplodere per caso? In cinquecento anni gli umani sono arrivati a tanto?

Niente di niente, questa qui non fa una mossa, quasi quasi me la mangio, il suo comportamento è sempre più fastidioso.

“Ehi, Tora..  mi fa “tu come mi vedi?”

“Chiaramente, se fossi uno spettro saresti leggermente più trasparente” rispondo piuttosto seccato

“Non in quel senso!... stupido”

L’ ultima parola era appena sussurrata, ma ben chiara al mio udito. Ora sono furente.

“Sentimi bene ragazzina! Non so che intenzioni tu abbia, ma il tuo atteggiamento è sospetto ed il tuo discorso è assurdo. Che diavolo vuoi da me?” grido.

Stringe i pugni, le nocche sbiancano e mi pare che abbia i denti serrati. Improvvisamente si alza, lo sguardo rivolto verso il basso.

“Tu mi consideri solamente una porzione di cibo?” mi fa, con uno strano tono.

“Certamente” rispondo io.

Allora si gira verso di me, piange. Non lacrime di terrore o di rabbia, quelle le conosco bene.. un altro tipo di lacrime.

Scappa. Non la capisco. Bah, tornerò a casa di Ushio per tormentarlo un po’.

 

 

Niente da fare, oggi è proprio una pessima giornata, una di quelle in cui distruggerei volentieri la città a suon di fulmini e saette.. più volentieri del solito se non altro.

Ushio mi ha fatto un predicozzo con mazzata in testa finale, come al solito.

No, stavolta è leggermente diverso.

Questa volta Ushio sembra veramente adirato, cosa avrò fatto di così terribile?

Centra Mayuko mi sembra di capire ma non l’ ho nemmeno assaggiata!

L’ hai fatta piangere razza di mostro! Che le hai fatto? Hai provato a mangiarla? Rispondi Tora” mi dice.

“niente di niente brutto cretino! Semmai era lei a comportarsi in modo strano.” Rispondo.

Il risultato finale della discussione è riportato sopra.

Quindi, di punto in bianco vengo a sapere che quella tizia non è rientrata a casa e che il sottoscritto deve andare a cercarla.

Seguendo il suo odore la trovo. Al parco, stessa panchina, strana coincidenza.

Sicuramente ha avvertito la mia presenza ma non alza lo sguardo. Sarà morta? No, odora di persona viva.

Tora..” mi fa “sei venuto a cercarmi”

“Già già, o questo o una lancia ammazza mostri nel didietro, andiamo su

“Ah, solo per questo..

“esatto, dai vieni.”

“tu mi piaci..

Questa cosa mi lascia interdetto, più che altro perché non riesco ad attribuirgli un significato preciso.

“nel senso che vorresti mangiarmi?” chiedo

“no! Mi piaci come.. mi hai salvata un sacco di volte, quella volta del finto matrimonio mi hai detto si.. mi piaci in quel senso insomma.”

Ora sono veramente confuso.

“nel senso come un uomo può piacere ad una donna?”

Tace. Annuisce impercettibilmente con la testa. Sento come l’ impulso di dirle qualcosa come: ‘guarda che hai sbagliato manga, non mi chiamo Inuyasha’, sebbene non sappia perché. Meglio stare zitti.

Ora si sta avvicinando, prende il mio muso tra le mani ed avvicina la sua testa alla mia. Un bacio…

Ci rifletto su per un attimo.. oh porca!

I suoi occhi trasmettono un messaggio del tipo:hai capito idiota?’.

Affatto.

La riporto a casa senza proferir parola, prima di lasciarla andare la fisso negl’ occhi per un bel po’ cercando di comprendere tutta questa situazione.

Ho volato per altre due ore, senza particolari pensieri in testa. Atterro su un traliccio e guardo le stelle.

Penso a quanto è accaduto ma non provo nessuna particolare emozione, sono un mostro e continuerò ad esserlo. Giungo ad una conclusione.

Mi chiamano Tora, ho duemila anni. Volo ancora sopra quel mostro venefico chiamato città.

Per gli umani non provo emozioni complicate, essi sono solo il mio cibo.

 

 

 

Spazio dell’ autore: Come riportato nella descrizione questa è una fan fiction senza pretese. Non voglio essere introspettivo, perché finirei sicuramente OC e non è quello che voglio. Dopotutto non so cosa ci sia nella testa dei personaggi perché non sono io ad averli concepiti, rischierei di creare in loro pensieri che magari non penserebbero assolutamente. Se Mayuko potrà sembrarlo, ho cercato di mantenere Tora più coerente possibile, per fare un semplice e veloce confronto tra due mentalità estremamente incompatibili.

Ripeto, è una fan – fic senza pretese. So che non è un capolavoro e non la tratterò come tale.

 

  
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