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Autore: StillAnotherBrokenDream    16/05/2010    6 recensioni
(Spoiler 5x22) Dio ha reso Castiel più forte, più potente. E usa questi poteri per... (NO SLASH!!!)
Genere: Commedia, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Gabriel
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quinta stagione, Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Castiel's soul'
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a/n: Okay, questa one-shot non era in programma. Un'ispirazione improvvisa mi ha spinto a scriverla prima che sparisse dalla mia testa. Non ho tempo per scrivere nient'altro, né per aggiornare le altre mie storie, nemmeno quella scritta in collaborazione con la mia socia Robigna88 perché voglio essere concentrata per scrivere! Ma questa dovevo scriverla proprio. Non so a voi ragazze, ma a me la season finale mi ha fatto un tantino schifo. In tutti i sensi, sia per certe scene truculenti sia per una trama.. bah quanto meno surreale. Questo è ciò che vorrei che Castiel facesse... sì sono fissata, lo so. Ma ne sono fiera XD. Super Spoilerissimo della puntata 5x22. Siete avvisati O__o



 



 

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Aprì gli occhi e si mise a sedere di scatto, respirando a fatica, affannosamente, come se avesse corso per miglia e miglia. Si guardò intorno spaesato, incredulo, senza riuscire ad orientarsi.

L’ultima volta che aveva visto qualcosa, stava morendo.

Si guardò le mani e riconobbe quelle del suo tramite umano, si toccò il petto e lo stomaco, non c’erano né sangue né ferite.

“Ma che diavolo significa?” esclamò a voce alta, aprendo e chiudendo quelle mani che non dovevano muoversi mai più, in teoria.

Aveva la nausea, ma per il resto stava benone.

Ed era morto, per la miseria, doveva essere morto!

Sia lui che il suo povero astuccio di carne!

Si alzò da terra e si rese conto di essere in un campo aperto, con alberi spogli e altissimi.

Era lì che qualche buon samaritano l’aveva seppellito, ed era lì che era tornato alla vita.

Sentì, con grande meraviglia, di avere le ali, e quasi commosso le scrollò prima e le spiegò poi, sbattendole come solo una maestosa aquila potrebbe fare.

Sì, erano perfettamente funzionanti, e non dovevano esserci!

Le sue ali erano state.. bruciate, era quello che succedeva a tutti gli angeli quando morivano.

“Io sono vivo… ero stecchito e ora sono vivo! Non ci credo, sono vivo!” continuava a dire a sé stesso quasi a volersene convincere, perché davvero non riusciva a credere di essere di nuovo in vita.

Affrontare Lucifero da solo era stata una stronzata, avrebbe dovuto immaginare che l’avrebbe fatto fuori. Forse lo sapeva benissimo, ma sapeva anche che non aveva altra scelta.

Ripiegò le proprie ali e trasse un profondo respiro, riempiendo i polmoni del suo umano che – ovviamente – era lì nella sua testa e anche lui non riusciva a capacitarsi di essere di nuovo vivo.

“Si lo so amico” disse parlando al suo tramite “stavolta te l’ho fatta grossa. Ma ti prometto che d’ora in poi non farò più il cowboy.. me ne starò buono buono.”

Era felice di essere vivo, come mai prima. Aveva sempre amato la vita, ma dopo aver sperimentato la morte, l’amava ancora di più. L’amava smisuratamente.

Era euforico, talmente su di giri che per i primi minuti non si pose il problema di chi l’avesse resuscitato.

Camminò in quel campo, che era stato il suo luogo di sepoltura, fischiettando e canticchiando allegramente, alternando ciò a grandi sorrisi di gioia.

Ma ad un tratto si fermò, realizzando che, visto che non poteva essere tornato autonomamente, qualcuno di molto potente l’aveva preso per i capelli e riportato sulla Terra.

Ma chi?

Dio? Non era possibile in quanto anche se fosse rimasto in ascolto di tutto e tutti, sarebbe stato molto molto arrabbiato con lui, quindi non credeva proprio che l’avrebbe riportato in vita.

Allora uno dei suoi fratelli, Michael o Raphael…

“Ritenta, sarai più fortunato.” disse una voce dietro di lui.

Gabriel saltò letteralmente dallo spavento, non avendolo sentito atterrare alle sue spalle.

Si voltò e quando vide chi aveva parlato, spalancò occhi e bocca dalla sorpresa.

“Guarda che ci entrano le mosche…” lo canzonò l’altro con un sorriso.

“Ca… Castiel?” farfugliò il redivivo Gabriel, con un tono tra lo stupito e il commosso.

L’angelo in questione annuì incrociando le braccia dietro la schiena.

“Già… mentre ti facevi un risposino, Lucy mi ha letteralmente spedito al Creatore… che ha deciso di rimettere i miei pezzi insieme ancora una volta e mi ha… aggiornato, diciamo. E visto che alla fine ti eri comportato bene, nonostante i tuoi trascorsi… beh, ho deciso di darti un’altra possibilità. Ali comprese.” spiegò Castiel con serietà, anche se i suoi occhi brillavano di soddisfazione.

Dopo aver pianto per la sua morte, era riuscito a riportarlo in vita, ma non aveva nessuna intenzione di darlo a vedere. Gabriel non si era comportato molto da fratello, negli ultimi tempi, di conseguenza non voleva fargli capire che aveva tanto sofferto per la sua fine.

Gabriel lo fissò attentamente e poi inarcò le sopracciglia in un’espressione di autentico sbigottimento.

“Tu sei.. un Arcangelo! Oh porca… tu sei un Arcangelo. Papà ti ha promosso, sei un Arcangelo!”

Eh sì, Castiel era diventato un Arcangelo. Dio non solo l’aveva fatto tornare in vita, ma i miglioramenti che aveva annunciato a Dean erano condensati tutti in un’unica parola.

Arcangelo, per l’appunto. Ora era un comandante, non un soldato.

“Così pare” ammise nascondendo l’orgoglio che provava per questo “altrimenti non avrei potuto rimettere in sesto un altro Arcangelo.”

Gabriel ridacchiò, ma tornò subito serio. “Tu… mi hai riportato in vita nonostante tutto? Io sono stato un po’… cattivo con te, fratello. Perché l’hai fatto?” gli domandò.

Castiel sospirò e si strinse nelle spalle. “Che vuoi che ti dica? Sono un sentimentale, alla fine.”

L’altro  scosse la testa. “No, tu sei un grande! Ecco cosa sei, un grande!” esclamò precipitandosi in direzione del fratello e stringendolo in un abbraccio soffocante.

Castiel restò a dir poco sorpreso da quel gesto affettuoso da parte dell’Arcangelo Gabriel, ma d’altronde erano secoli che viveva con gli umani ed essenzialmente, come gli umani. E quindi pur non sentendosi di ricambiarlo, si lasciò abbracciare senza dire nulla.

“Cos’è successo? Mike e Lucy che hanno combinato? E Stallio e Ollio?” gli chiese a raffica dopo aver smesso di stritolarlo.

Il novello Arcangelo pensò a cosa dire per non sconvolgere Gabriel, se già aveva remore nell’uccidere Lucifero, chissà come avrebbe reagito alla notizia di Michael chiuso in gabbia con lui.

“Beh…” iniziò sotto lo sguardo attento dell’altro “… Lucifero è di nuovo in gabbia ma… ecco, per farla breve, Sam è riuscito a prendere il controllo e si è buttato nel buco. Però Michael non voleva che finisse così e ha tentato di fermarlo. Ma Sam si è tirato dietro anche lui… e ora sono tutti e tre… laggiù.”

Gabriel sbatté le palpebre e restò in silenzio per un po’, cercando di metabolizzare tutto quel casino.

“Cioè… Lucy e Mike sono nella gabbia… wow non me lo sarei mai aspettato un finale del genere. Quindi Gigantor ce l’ha fatta… non mi aspettavo neanche questo. “ disse scuotendo il capo con un mezzo sorriso.

Castiel era perplesso. “E non … ti dispiace? Per Michael intendo.”

“Non salto dalla gioia” rispose allargando le braccia “ma Micky voleva a tutti i costi questa battaglia e in un certo senso l'ha avuta. Non proprio come pensava lui ma c'entra comunque Lucifero. Sono sicuro che non resterà a lungo là sotto...”

L'altro Arcangelo alzò le spalle. “Non ne ho idea. Ma nel frattempo, abbiamo del lavoro da fare.”

Gabriel lo guardò non capendo a cosa si riferisse. “Da fare cosa? E chi?”

“Io e te, sicuramente. E per il cosa, beh.. ci sono guai su nel condominio...tutti vogliono comandare ma alla fine non ci riesce nessuno. E visto che Michael non c'è, Raphael non si sa dove sia e Zachariah è morto.. Dio mi ha affidato questo compito. Cioè non proprio affidato ufficialmente, ma se mi ha resuscitato e potenziato.. ci sarà un motivo, no?”

L'altro lo ascoltò attonito: Castiel era un superiore, adesso? In Paradiso comandava lui?

“Sì, per ora sì” disse facendogli capire di poter leggere anche nella mente, adesso. “Ma tu mi servi Gabe... da solo non ce la posso fare. Quindi metti in moto le ali e andiamo, il dovere ci chiama.”

“Ma.. Cas” mormorò confuso “io sono.. un fuggiasco. Forse non è il caso che io..”

Castiel alzò una mano per farlo tacere. “Ascolta fratello, tu sei scappato infischiandotene di tutto e tutti, è vero. Ma alla fine, ti sei sacrificato per salvare gli uomini. Credimi, è sufficiente per reintegrarti. Sempre che non ti infastidisca lavorare con un ex sottoposto.”

“Oh no, per niente” assicurò “anzi sono proprio felice di sapere che avrai tu le redini in mano. Lassù ci sarà l'anarchia adesso e dobbiamo unire le forze. Ma.. Dean? Lo lasciamo cuocere nel suo brodo?”

Cas sospirò. “Beh, Dean non se la passa bene, deve ancora farsene una ragione. Ma ora è con una brava ragazza e con un bambino che, lui non ne è sicuro, ma io so che è suo. Starà bene, tra un po'. Perdere un fratello e in quel modo... è duro da accettare.”

“Già” convenne Gabriel “scommetto che anche tu hai pianto quando sono morto!”

Castiel spalancò gli occhi. “No!” rispose stizzito.

Suo fratello sorrise. “Oh sì invece, ne sono sicuro!” insistette.

“No ti dico!” ringhiò il nuovo Arcangelo.

“E dài, ammettilo! Non c'è niente di cui vergognarsi!” lo incalzò.

L'altro sbuffò e gli voltò le spalle. “Proprio per niente, io non piango mai!”

Invece aveva pianto sul serio, ma che fosse dannato se mai l'avesse ammesso! Aveva un orgoglio, lui.

“Okay, non vuoi ammetterlo. Ti capisco sai? Tanto lo so che hai pianto per me, sei sempre stato un tenerone!”

“La pianti, Gabe?” sbottò Castiel infastidito “ora andiamo, abbiamo da fare.” e si voltò pronto a spiccare il volo.

“Cas. .aspetta un attimo” lo fermò l'altro Arcangelo, facendolo voltare.

“Cosa c'è?”

“A parte gli scherzi... grazie. Di tutto. Quando mi resi conti che stavo per morire, pensai agli errori che avevo commesso e ai quali non avrei potuto mai rimediare. Tu mi stai dando un'altra possibilità, Dio mi sta dando un'altra possibilità. Non potrei essere più fortunato. Grazie fratello mio.” concluse con la voce che gli tremava.

Lui era davvero, ma davvero felice. Era stato perdonato e ora poteva tornare in Cielo e allo stesso tempo stare sulla Terra. E ad avere il comando lassù era il piccolo Castiel!

“O.. okay sì, di nulla” mormorò Cas, in imbarazzo di fronte allo sguardo colmo di gratitudine di Gabriel “ora andiamo o tenteranno un golpe, ai piani alti.”

“Sono prontissimo” annunciò Gabriel, poi sorrise in modo strano. “Ma tu in pratica... sei una specie di sceriffo ora lassù, n'est pas?”

Castiel sospirò ma non poté fare a meno di sorridere. “In un certo senso, sì. Sono uno sceriffo.”

“Che figata!” esclamò “okay senti qua, tu fai Walker e io Trivette, ci stai?” gli propose, dando per scontato che sapesse di cosa stesse parlando.

Invece l'altro aggrottò la fronte e inclinò la testa. “E chi cavolo sono?” domandò sorprendendo l'altro per il vocabolo usato.

“Beh, Walker è uno sceriffo texano molto cazzuto che con un dito spacca la faccia a tutti, e Trivette è il suo vice e amico. Tu sei Walker e io Trivette!” e schioccò le dita.

Castiel si ritrovò vestito in modo diverso, con una giacca blu e una camicia nera, un paio di jeans scuri e una cintura con una fibbia raffigurante la testa di un toro. Stivali a punta e una stella sul petto. Lanciò uno sguardo sconcertato in direzione di Gabriel che si godeva la scena divertito.

“Stai d'incanto Cas, meglio di Chuck Norris! Che è l'attore che interpreta Walker.” spiegò sapendo che lui non lo sapeva.

Una vena sulla fronte di Castiel iniziò a pulsare, non aveva perso il vizio, a quanto pareva. Ma poi si ricordò di essere stato aggiornato, quindi...

Schioccò le dita e ritornò vestito com'era prima. “Avrei la tentazione di vestirti da donna, Gabe” gli disse vagamente minaccioso “ma non lo faccio per non ledere la tua autostima. Come vedi i tuoi trucchi, so farli anche io. Forza, andiamo.”

Gabriel sembrava deluso e meravigliato allo stesso tempo. “Sei proprio un guastafeste fratello, noioso come sempre..” borbottò sconfortato.

“Lo so, non sono uno spasso. Quello divertente sei sempre stato tu.”

“Già è vero, per fortuna ora sono tornato! Chissà che pizza lassù senza di me.” sospirò Gabriel quasi con nostalgia.

Castiel lo guardò “Sì ,devo dire che si è sentita la tua mancanza..” si lasciò sfuggire.

“Ah!” esclamò puntandogli un dito contro “l'hai ammesso, ti sono mancato!”

Questo poteva ammetterlo, non era come ammettere di aver pianto.

“Sì” annuì guardando il cielo “mi sei mancato. E ora capisco anche perché, visto che non mi calcolavi molto lassù e qui mi hai anche picchiato.”

“E perché?” chiese incuriosito.

Si voltò a guardarlo e accennò un sorriso. “Gabriel.. abbiamo scelto entrambi di stare dalla parte dell'uomo, nonostante sapessimo che era una battaglia persa in partenza, per noi. Questo vuol dire che, anche se nascemmo diversi, in fondo siamo molto simili, lo siamo sempre stati suppongo, anche se non lo sapevamo. È un motivo più che sufficiente per.. rammaricarmi della sua partenza prima e della tua morte poi... non credi?”

Gabriel deglutì, colpito dalle sue parole. Quel bamboccio era proprio un... vero fratello.

“Ora mi fai piangere, maledetto te” lo accusò distogliendo lo sguardo “va beh basta, torniamo a casa e rimettiamo in riga i nostri ragazzacci prima che sconvolgano anche le anime del Paradiso!”

Castiel annuì e spiegò le ali, mostrando all'altro che erano molto più grandi di prima. Forse più grandi delle sue.

“Wow! Papà ti ha proprio premiato come si deve!” commentò con una punta di invidia.

L'altro sorrise compiaciuto. “Già. Se non te la senti di guidare ti do un passaggio...”

Gabriel fece una smorfia. “No! Ce la faccio da solo, grazie!” e aprì le proprie ali, forse un tantino più piccole ma comunque molto grandi e potenti. Le sbatté un paio di volte e poi guardò l'altro con un ghigno. “Facciamo a chi arriva prima?” propose.

Castiel non disse nulla, semplicemente spiccò il volo, lasciando Gabriel a terra con un palmo di naso.

“Ehi Cas.. brutto traditore! Così non vale!” urlò al vento spiccando il volo a sua volta.

Stavano tornando a casa, dopo tante disavventure, dopo essere morti entrambi, gli Arcangeli Gabriel e Castiel stavano tornando nella loro amata casa.

E con una coppia del genere, se ne sarebbero viste delle belle, sia in Cielo che in Terra.

 

 

 


 

Fine
 

 

 


2nd A/n: un enorme, smisurato grazie va ad Alexya379, che oltre ad avermi ispirato la gag di Cas vestito da Walker, ha creato l'immagine all'inizio della storia e mi ha permesso di inserirla. Grazie di cuore!!



 


 

 

   
 
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