Attraversato il binario 9 e ¾, Harry era come al solito molto emozionato ed eccitato per il nuovo anno a
Hogwarts. Aveva passato quasi tutta l’estate a casa dei Weasley, e lui e Ron avevano ricevuto molte visite da Hermione.
L’estate era passata in un lampo, ed Harry si era divertito
molto, ma nonostante gli sforzi dei suoi amici, non riusciva a dimenticare che
Voldemort era di nuovo libero, ma soprattutto che Sirius era morto. Ripensando
a Sirius e Voldemort nello stesso momento Harry provò contemporaneamente un
forte dolore fisico alla cicatrice, e uno, forse
irreale, ma ancora più penoso al petto. Al pensiero di Sirius, che per tutta
l’estate aveva superato la preoccupazione per Voldemort, Harry si voltò verso
il punto in cui l’anno prima il padrino si era recato in forma canina per
salutarlo. Proprio nello stesso punto notò una graziosa fanciulla,
dai grandi occhi marroni e morbidi capelli color miele, all’incirca della sua
età. La ragazzina guardava sbigottita da tutte le parti, stupefatta, come
Harry, il suo primo anno a Hogwarts. Vedendola in evidente imbarazzo Harry
sentì la necessità di avvicinarsi e chiederle se aveva
bisogno di aiuto.
- Ciao- le disse imbarazzato - E’ il tuo primo anno ad Hogwarts? Hai bisogno di aiuto?
-
- Ciao - rispose la ragazza timidamente – Sì è il mio primo
anno, e io… - cercò di dire qualcosa ma due ragazzi di corvonero la urtarono,
mentre inseguivano una cioccorana, e lei rimase a bocca aperta a guardare la
rana di cioccolata che si era poggiata sulla spalla di Harry.
- Sei figlia di babbani? Non conoscevi la magia? Vedrai ti abituerai – le disse Harry sorridendole.
- Babbani? Sì credo di sì, non sapevo, la magia…è incredibile.
– disse la ragazza fissando con i suoi grandi occhi nocciola un sempre più
inspiegabilmente imbarazzato Harry.
Nel frattempo il treno emise un forte fischio, e si sentì una
voce proveniente dal nulla urlare:
- In carrozza. –
- Vieni? – disse Harry. Prendendo la ragazza
per la mano, e lasciandola immediatamente, con forte impaccio, una volta
voltatosi e accortosi del gesto.
Saliti sul treno Harry cercò un posto
dove sedersi. Cercava negli scompartimenti Hermione e Ron, ma si ricordo che dovevano essere insieme agli altri prefetti.
Decise quindi di cercare Neville e gli altri. Ma una
volta voltatosi verso la ragazza che lo seguiva sempre più sbalordita, decise
di sedersi sul primo scompartimento libero che trovò.
Sedutosi di fronte a lei, la guardava con
attenzione, mentre lei cercava qualcosa nello zaino. Non riusciva a smettere
di guardarla, e non riuscì a distogliere lo sguardo neanche quando i loro occhi
s’incrociarono, e lei gli sorrise dolcemente. Come
rapito dallo sguardo della nuova conoscenza e dalla dolcezza del suo sorriso,
Harry, le si avvicino, ma sentì un improvviso e lacerante
dolore alla fronte.
- Aaaaaaaaaaaaaaaaah – urlarono al unisono
i due ragazzi.
Harry guardò la ragazza stupito, e si
senti in forte imbarazzo, quando notò che lei si era schiacciata contro la
poltrona e portato una mano alla bocca come per coprirla.
Voleva scusarsi per il suo comportamento ma non riusciva a
muoversi; sentiva un dolore terribile alla fronte, quasi come quello sentito
quando si trovò la prima volta faccia a faccia con Voldemort.
- Ti senti bene? – chiese la ragazza,
ripresasi, notando che Harry era divenuto pallido e sudaticcio.
- Io sì, mi spiace, è che non mi sento molto bene. Insomma
prima non volevo, non avrei mai… - cercò di spiegare
ma fu interrotto da Ron ed Hermione, che affannati erano entrati nello
scompartimento.
- Cos’è successo? – chiese subito
Hermione, guardando prima Harry, poi la ragazza con sospetto, e impugnando la
bacchetta nascosta nella sua tasca.
- Niente, scusateci, noi, insomma… - cercò di spiegare un
Harry impacciato.
- È stata colpa mia, ho visto una di quelle rane di cioccolata
fuori dalla finestra ed ho urlato – cercò di spiegare
la ragazza con un sorriso.
Hermione continuava a guardarla con sospetto, si avvicinò ad Harry, e chiese conferma a lui, vedendolo così pallido e
spaventato. Harry confermò la versione della giovane, poi si voltò verso Ron,
che era rimasto per tutto il tempo zitto ed immobile davanti allo
scompartimento fissando la nuova arrivata.
- Ron – lo chiamò Harry. – Ron, cos’hai?
– ripete Harry, guardando l’amico e poi la ragazza.
- Ron, ti senti male per caso? Sembri un’idiota
lì impalato, neanche fosse una Veela – disse Hermione, con tono
contrariato, e guardando con aria ancora più sospettosa la nuova ragazza.
- Hermione – replicò Ron con imbarazzo, andandosi a sedere
vicino alla nuova venuta.
- Ciao, piacere, io sono Ron. Non dare retta a ciò che dice lei – disse rivolgendosi con gentilezza alla ragazza.
- Piacere, mi chiamo Kioko – rispose,
la ragazza a Ron. - Cos’è una Veela? – continuò, rivolgendosi ad Hermione, e
porgendole la mano.
- Delle donne bellissime – rispose
acidamente, Hermione, porgendo la mano a Kioko, con riluttanza.