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Autore: Chamomile    17/05/2010    3 recensioni
Seduto sul pavimento della seconda camera di Dudley, Harry guardava il sole sparire oltre i tetti e pensava. Solo una settimana prima un gigante con i capelli arruffati e cespugliosi aveva fatto irruzione nella catapecchia sul mare in cui zio Vernon aveva trascinato la famiglia e gli aveva detto che era un mago. Ogni volta che ripensava alla gita a Diagon Alley con Hagrid, Harry non poteva fare a meno di chiedersi se non fosse stato tutto un sogno.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole tramontava su Privet Drive e le famiglie che vivevano in quelle case perfette e impeccabili si riunivano intorno alla tavola per la cena.
Qualcuno aveva la televisione accesa, qualcun altro chiaccherava e rideva allegramente, qualcun altro ancora dava da mangiare ai numerosi gatti con cui divideva la casa.
Al numero quattro di Privet Drive una famigliola perfetta si gustava la cena con gli occhi fissi sullo schermo della tv.
Nulla li distingueva da tutte le altre famiglie della zona.
Eppure nella loro famiglia c'era qualcosa di diverso.
O per meglio dire qualcuno.

 

Seduto sul pavimento della seconda camera di Dudley, Harry guardava il sole sparire oltre i tetti e pensava.
Solo una settimana prima un gigante con i capelli arruffati e cespugliosi aveva fatto irruzione nella catapecchia sul mare in cui zio Vernon aveva trascinato la famiglia e gli aveva detto che era un mago.
Eppure da quella notte sembravano essere trascorsi secoli.
In pochi minuti quello sconosciuto aveva stravolto la sua vita.
Gli aveva detto che tutte le cose inspiegabili che accadevano intorno a lui erano magie, gli aveva rivelato che la sua cicatrice non era il segno lasciato da un incidente d'auto, gli aveva detto che era famoso, lì nel mondo magico.
Il mondo magico! ogni volta che ripensava alla gita a Diagon Alley con Hagrid, Harry non poteva fare a meno di chiedersi se non fosse stato tutto un sogno.
E quella sera se lo chiese di nuovo, forse per la millesima volta.
Non era possibile, non riusciva davvero a realizzare come potesse essere vero: lui era Harry Potter, il ragazzino che da undici anni subiva le angherie dei Dursley, quello che aveva imparato a correre per istinto di sopravvivenza e non per inseguire un pallone o una farfalla.
Quello che andava in giro con i vestiti smessi di Dudley, quello che zia Marge aveva fatto inseguire dal suo cane Squarta tra le risate di suo cugino e l'indifferenza dei suoi zii.
Quello che a scuola non aveva neanche un amico, quello che tutti gli altri bambini lasciavano solo in un angolo del cortile quando giocavano insieme.
Quello a cui nessuno aveva mai rivolto un sorriso o una parola gentile.
Sapeva che lo evitavano perchè erano terrorizzati da Dudley, ma questo non riusciva a consolarlo.
Forse era davvero insopportabile.
Forse gli altri non gli avevano mai parlato non per paura ma semplicemente perchè non gli andava.
E come dare loro torto? che cose c'era di attraente in lui?
Era solo un ragazzino insignificante, troppo basso e troppo magro, con i vestiti che gli ballavano addosso e gli occhiali sistemati con lo scotch.
Hagrid si sbaglia, pensò, forse per la millesima volta.
Io non sono quello che cercano.
Domani arriverà un'altra di quelle strane lettere dove mi diranno che sono spiacenti ma è stato tutto un errore.
Io non sono il Bambino Sopravvissuto-si disse tristemente. Io non sono nessuno.

 

 

Harry si sedette sul davanzale della finestra e lasciò correre lo sguardo sul panorama che aveva davanti.
Hogwarts.
Era arrivato da pochi giorni e ancora temeva di svegliarsi e ritrovarsi nel ripostiglio del sottoscala con zia Petunia che gli gridava di darsi una mossa.
Ma non era successo niente del genere.
Anche se incredulo, quella mattina, come le tre precedenti, si era trovato su uno stupendo letto a baldacchino nel dormitorio della torre del Grifondoro.
Era andato a lezione di Incantesimi e Trasfigurazione e aveva fatto visita a Hagrid nella sua capanna al limitare della foresta.
Aveva imparato a usare la bacchetta magica e a raggiungere la Sala Grande senza perdersi nei corridoi.
Si era quasi abituato a vedere le foto sulla Gazzetta del Profeta che si muovevano e aveva fatto conoscenza con qualcuno dei dipinti che erano appesi in Sala Comune.
Era tutto incredibile. Non avrebbe mai potuto crederci se qualcuno glielo avesse detto solo due settimane prima.
Il sole tramontava sul castello, e tra non molto tutti gli studenti si sarebbero riuniti in Sala Grande per gustare il solito delizioso banchetto.
Harry sospirò profondamente e chiuse gli occhi. Per la prima volta in vita sua guardava il sole sparire all'orizzante senza sentirsi triste. Era davvero incredibile.
''Harry, che fai?''
Harry aprì gli occhi. Ron Weasley era appena entrato nel dormitorio e lo guardava interrogativo''Tutto ok?''chiese il ragazzino.
Harry annuì sorridendo.
''Allora andiamo!''lo esortò Ron''ho sentito che stasera ci sarà un nuovo tipo di dolce! Fred dice che è la cosa più deliziosa che si possa immaginare. Pensa:dodici strati di cioccolato e crema..devo portarne un pezzo a Crosta, gli piacerà da matti!..''
Il sorriso di Harry si allargò e seguì in silenzio l'amico fuori dalla torre del Grifondoro.
Erano successe tante cose impensate e sorprendenti in quel periodo - pensò.
Ma aver trovato Ron era la più straordinaria.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa ff mi è venuta in mente all'improvviso mentre come al solito ero persa nelle mie fantasticherie. All'improvviso ho sentito un gran moto di affetto per Harry. Di solito tutti noi amiamo i personaggi secondari della saga (tipo io,che scrivo sempre su Ron e Hermione) dimenticandoci del protagonista. Bene, io amo Harry e ho voluto dimostrarlo con questa piccolissima storia...spero vi sia piaciuta!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

  
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