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Autore: MedusaNoir    18/05/2010    1 recensioni
[Il Richiamo di Cthulhu]
Ritorno con una fanfiction sul GdR che sto giocando, si tratta di un prequel rispetto all'avventura che avevo postato, ma credo che d'ora in poi, se ne metterò altre, lo farò in ordine temporale per non confondere le idee. I personaggi sono: Alexander e Lilyan, di cui ho già parlato; Giraud, l'Arcivescovo cattolico di cui Lilyan è innamorata; Madleine e Samantha, due madri di Salem preoccupate dallo strano comportamento delle loro bambine (impossessate); la piccola Lynda, una delle bambine impossessate.
Genere: Avventura, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Arkham Horror'
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- Signore, temo la stiano cercando per una questione della massima importanza: mi hanno mandato dal Comune per chiamarla a seguito di una grossa decisione presa durante la riunione di questa mattina... - .
Il custode guardò il dottor Stevens chiedendosi perché fosse venuto proprio lui, uno straniero, a chiamarlo, ma quello che gli premeva di più al momento era scoprire il motivo di una sua convocazione a seguito di una discussione sull'incendio della notte precedente, così lo seguì senza obiettare, lasciando le chiavi al loro posto e a Alexander e alle altre l'opportunità di salvare le bambine o, probabilmente, di trovare la morte.
- Mi raccomando - , sussurrò Giraud ad Alexander. - Cercate di fare in fretta, non so per quanto riuscirà a trattenerlo - . Stava per andarsene portando via il custode, quando il suo sguardo cadde sulla piccola Lilyan e si fece più dolce.
- Sta' attenta - , le disse a bassa voce. Lilyan aveva un brutto presentimento, ma quella tenera attenzione da parte di Giraud le infuse un coraggio che non aveva mai avuto.
Lilyan era svenuta. Samantha e Madleine erano fuori combattimento. La piccola Lynda non poteva essere di grande aiuto. Alexander era solo. D'un tratto sentì un rumore di passi venire dal corridoio e si mise sulla difensiva, consapevole che avrebbe potuto trovarsi davanti un amico come un avversario. Sulla soglia della stanza comparve Giraud, col fiatone, accorso come se avesse presagito il pericolo che avrebbe potuto correre Alexander da solo. Gettò uno sguardo su Lilyan e serrò la mascella.
- Sono solo svenute - , gli comunicò Alexander prima che Giraud potesse pensare al peggio. L'arcivescovo spostò gli occhi sul calderone e si avvicinò lentamente ad esso.
- E' stata questa cosa a ridurle in quello stato? - esordì.
- Sì - , rispose Alexander. - E' bastata una sola goccia di questo liquido per metterle a terra. Bisogna stare attenti - .
Giraud guardò sospettoso la bambina, ma l'investigatore lo fermò prima che potesse supporre qualunque cosa.
- Non ci ha ostacolato - , disse. - Forse la presenza della madre la fa tornare alla normalità, anche se dal suo aspetto non si direbbe - . Giraud restò in silenzio, poi, poco prima di colpire le incrostazioni nel calderone, annunciò: - Se dovesse succedermi qualcosa, vi prego di consegnare il mio bastone alla piccola Lilyan; andrà a fare compagnia alla croce che tiene sempre con sé convinta di non essere vista - . Lanciò un sorriso triste alla ragazza svenuta a terra e colpì; Alexander lo imitò sparando con la sua pistola sulla superficie del calderone. La soluzione magica scomparve.
- Mi dispiace interrompere questo momento felice, ma temo che dovremo uccidervi - , annunciò una voce meccanica alle loro spalle: la signorina Smith era lì, sulla porta, revolver in mano, che li guardava accompagnata da quattro delle sue bambine.
Alexander alzò la pistola, pensando: "Tsk, sono solo bambine" .
"Sono solo bambine..." , riflesse amaramente. Erano piccole per poter fare loro del male, ma erano altrettanto piccole e per un certo verso innocenti per morire a causa di un incantesimo. La stessa cosa valeva per la maestra.
Giraud gli diede una gomitata, indicandogli velocemente il soffitto colmo di liquido: fino a che ci fosse stato, le bambine e la loro insegnate sarevvero state impossessate. Guardarono automaticamente i due pali di legno che sorreggevano il soffitto in rovina e, lanciandosi rapidamente uno sguardo, seppero che cosa fare; per le bambine nessun problema, Giraud sembrava pensarla esattamente come lui.
- Che il Diavolo vi porti, figlie del Demonio! - , urlò l'arcivescovo lanciandosi contro la maestra e spostandola con una spallata; la signorina Smith si riprese immediatamente e lo colpì alla spalla inseguendolo oltre la soglia. Nonostante il dolore, Giraud riuscì a disarmare la signorina Smith e a tenerla stretta, ma fu circondato alle gambe dalle bambine, che cominciarono a morderlo ovunque fosse loro possibile.
Alexander trascinò fuori dalla stanza Lilyan e Madleine, ma gli ci volle la'iuto di Lynda, inaspettatamente forte, per portare via anche Samantha: la bambina tirava il corpo robusto della madre con una forza che probabilmente solo lo stato di trance le consentiva.
L'investigatore guardò Giraud, stremato dai morsi violenti delle bambine e dal combattimento con la maestra, ormai svenuta, e si lanciò contro uno dei pali che sorreggevano il soffitto, che cedette schiantandosi sopra il calderone; tre delle bambine, che Giraud era riuscito a lanciare via con un calcio, erano rimaste intrappolate sotto le macerie.
Alexander si stava avvicinando all'arcivescovo per aiutarlo a strapparsi di dosso l'ultima bambine, quando lei scoppiò in un pianto disperato, talmente forte da far tremare le pareti. Alexander si coprì le orecchie con le mani, ma Giraud, impegnato a combattere contro la bambina, fu colpito in peino da quelle urla: vacillò e, lasciando andare la maestra priva di sensi, il suo corpo cadde, inerme; il suono raggiunse il cervello, dalle orecchie cominciò ad uscire sangue e il volto solcato dalle rughe si appoggiò violentemente a terra, rivolto verso di Lilyan, guardandole il viso per l'ultima volta. Non riuscì a dire niente, la guardò e basta, finché la vita abbandonò i suoi occhi.
Alexander era immobile. Voleva gridare il nome di Giraud, voleva abbracciare l'amico e tentare di svegliarlo dal suo sonno, ma capiva da sé che era qualcosa di impossibile. L'Altissimo l'aveva richiamto a sé, avrebbe detto Giraud, ma Alexander sapeva che la sua morte era voluta dal Demonio.
Non c'era tempo per fermarsi a pensare e neanche per piangere: doveva agire. Afferrò di corsa il revolver della maestra, prima che lei potesse risvegliarsi, pronto a scappare via, quando si accorse che qualcosa, qualcuno gli si stava per gettare addosso. La bambina, quella bambina che con il suo pianto aveva condotto Giraud alla morte, gli si parava davanti, con gli occhi privi di espressioni. Se l'avesse lasciata vivere, lei avrebbe potuto ucciderlo e per le altre donne non ci sarebbe stato scampo; Lynda avrebbe dovuto piangere sul cadavere della madre o, peggio, si sarebbe avventata contro la compagna rischiando lei stessa la vita. Se l'avesse uccisa, avrebbe distrutto la vita di una povera creatura che, come unica colpa, aveva l'essere stata impossessata. La bambina avanzò verso di lui, mise avanti le mani e sorrise diabolicamente. Aveva ucciso Giraud...
Con gli occhi fuori dalle orbite, Alexander sparò l'unico colpo rimasto e colpì la bambina alla testa, uccidendola all'istante. Rimase per un momento immobile, senza sapere cosa fare, come agire, chi compiangere.
All'improvviso qualcuno si mosse; Alexander si voltà di scatto, tentendo inutilmente in mano la pistola ormai scarica: Madleine era rinvenuta, sussultando di colpo quando si era trovata davanti il davere della bambina e poi quello di Giraud. Senza dire una parola, aiutò Alexander a Lynda a trascinare le due ragazze fuori dai sotterranei. Alexander, prendendola in braccio, pensò a Lilyan, a come le avrebbe detto della morte di Giraud... della morte di Giraud a causa sua. Sarebbe morta dal dolore...
Non ebbe tempo per pensarci, perché sentì le voci dei paesani che correvano allarmati verso la scuola, accorsi al rumore fortissimo del crollo di una classe intera. Si diresse velocemente verso il bosco, seguito dalle sue compagne, senza sapere cosa fare, ma consapevole che vedendo il cadavere di Giraud avrebbero ricavato che anche lui e Lilyan fossero immischiati nella terrorizzande vicenda della morte di quattro bambine.
Mentre erano immersi nella boscaglia, Lilyan aprì gli occhi e si guardò attorno. Ora bisognava fuggire, pensò Alexander, Lilyan non sapeva del ritorno di Giraud, glielo avrebbe rivelato solo dopo la loro fuga da Salem.
- Alexander, cosa.. -
- Shhh! - , le sussurrò. - Dobbiamo scappare, dopo vi spiego .
- Ma... e Giraud? -
- Ora andiamo - .
Anche Samantha si era risvegliata e stava abbracciando la sua bambina, ormai completamente guarita. Madleine capì che Alezander voleva omettere per ora la morte dell'amico a Lilyan e decise di non interferire, ma di incitarli a scappare. Pochi minuti dopo si separarono, le due donne e la bambina tornarono al paese, mentre Alexander e Lilyan continuavano a correre verso il punto più vicino da cui passasse la corriera per Arkham. Aòexander aveva in mano il bastone di Giraud, e quel particolare non sfuggì a Lilyan.
- Alexander, vi prego, ditemi dov'è Giraud, quando ci raggiungerà, che cosa è successo... non fatemi stare così in ansia... - .
Alexander rallentò e, ansimando per la corsa, la guardò negli occhi.
- Lilyan, Giraud è... - .
E d'improvviso un grido squarciò il silenzio, un grido immane, ben più fote e lacerante di quello della bambina. Il grido di Lilyan.
   
 
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