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Autore: Tsu_Chan    18/05/2010    3 recensioni
Una piccola fanfiction scritta per una mia amica che rintrae il carissimo hitsugi impegnato in una normale giornate della sua vita normale... se la vita di un gatto può essere normale ovviamente...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due gatti … due gatti fuori misura … due gatti molto umani sonnacchiosi ... Due gatti.
Aee va bene due persone molto gatte … due sonnacchie molto gattose … due persatte gannacchione ..,
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA *morte della voce narrante*

‘Cosa facciamo stasera ?’
‘Ti aspetti una risposta diversa da -non so tu cosa vuoi fare- o ti accontenti ?’
La ragazza si rigira sul divano a guardare il soffitto.
‘Mi annoio’
‘Pure io …’
Il ragazzo sbadiglia nascondendo la faccia nel cuscino che ha davanti alla faccia.
‘Ho sete, Histu fai un salto in cucina ?’
Appoggiandosi sugli avambracci il ragazzo si solleva un po’ e gira la testa quel poco che gli  è permesso dalla posizione in cui è inchiodato dalle gambe della ragazza.
‘Se decidi di sdraiarti sul divano al posto che su di me si può fare …’
‘Ma sei comodo …’
‘Lo avevo immaginato dato che ogni volta pure quando dormi mi usi come cuscino.’
Hitsugi sogghigna prima di prendersi un colpetto in testa con un piede da parte della ragazza.
‘Ohy neky e ora che ti ho fatto?’
‘C’era un che di … umm … sospetto nel tuo sogghigno.’
‘Eppure l’altra sera hai detto che  ti piace il mio sorriso ?’
Neky arrossì fortemente e si girò di nuovo a guardare il soffitto con uno sbuffo, recitando benissimo la parte di quella che fa finta di nulla.
‘L’altra sera ti ho detto ‘sorriso’ non ‘sogghigno’ la conosci la differenza.’
‘Sostanzialmente si …’
‘Non lo sai ?’
‘Perché tu si ?’
‘Il sogghigno è più malevolo ecco.’
‘E io sono -malevolo- ?’
 La ragazza si tira su e con tranquillità gattona sulla schiena del ragazzo fino ad arrivare sopra alla sua testa, ignorando i suoi mugugni di dolore.
‘Le tue rotule non sono morbide …’
‘Nemmeno le tue …’
‘Fai la maliziosa ?’
‘No dico la verità.’
Infilò una mano nei capelli del ragazzo li scompigliò un attimo e poi li tirò verso di se.
‘Ahi! Non sono il tuo peluche! Fai attenzione!’
‘Scommetti ?’
‘Ho detto una di quelle frasi con i risvolti sadomaso vero ?’
‘Ti piacerebbe, ma non stavolta mi annoio troppo, ho perso la voglia di vivere’
Il ragazzo maledì una quindicina di volte ogni santo-dio-santone-papa-frate-sacerdote-pesce-coniglio-cane che gli venne in mente, mentre sentiva la ragazza che si alzava da sopra di lui e si allontanava portando via anche una delle poche idee ‘divertenti’ che aveva avuto in tutta la serata.
‘Neky sei una guastafeste’
‘Io vallo a dire al folletto della noia di girare al largo …’
‘Un giorno lo ammazzo quel folletto …’
Con il broncio il ragazzo si alzò e seguì Neky fino in cucina e si andò a sedere sulla prima sedia che trovò sotto mano.
‘Anche tu però molta voglia di vivere, dal divano alla sedia.’
‘Dillo al folletto dei collegamenti tra divano e sedia non è colpa mia …’
‘Odio i folletti.’
‘Anche io.’
‘Però a Yomi voglio bene.’
‘Lui non è un folletto, è più stronzo di un folletto.’
‘è un folletto passato al lato oscuro della forza.’
‘Eh può darsi, dopo glielo chiedo.’
Con una scatola di cereali in mano ( si i cereali alle 5 del pomeriggio) la ragazza si gira verso Hitsugi con gli occhi tristi.
‘Devi andare via … anche stasera …’
‘Purtroppo il tuo succube è un uomo impegnato.’
‘La prossima volta me lo scelgo mantenuto dal padre straricco il -succube- ’
‘Il prossimo ? Io non ti basto ?’
Si alzò in piedi con uno scatto e la prese tra le braccia e la girò verso di se con gli occhi grandi. Non la fece nemmeno parlare e la baciò con forza, quasi con fretta con rabbia.
‘Ehy uomo cosa c’è ?’
‘Io non ti basto ?’
‘Certo che  mi basti sei …’
‘Allora non dire più ‘il prossimo’ ok sarò io il tuo succube, solo io. Punto. Lo dici sempre e lo sai che mi ferisce, non credi in me ?’
Neky gli accarezzò un attimo il viso, si fermò a giocare con uno dei suoi piercing e sorrise. Gli fece scivolare una mano sotto la maglia e la tirò verso l’alto fino a portargliela a coprire il volto.
‘EHY!’
Corse via sgusciando dalle braccia del ragazzo che intanto si stava dimenando per far tornare la maglia al suo posto, ma riuscì più velocemente a toglierla che ad abbassarla.
‘Lavinia piccolo essere dove sei finita ora ?’
Si avviò di nuovo verso la sala con tranquillità, la maglia in mano, pensando a com’era quella casa prima che la ragazza vi entrasse, ok forse un pelino meno ingombra di roba ma più fredda certamente.
‘Uuuh uh dove sei ?’
Certo c’erano tante altre cose a tenerlo occupato ma mancava sempre qualcosa, qualcosa che ora aveva trovato e non si sarebbe fatto sfuggire facilmente. Saltò un paio di scarpe lasciate abbandonate sul tappeto e aprì la porta della stanza. Si bloccò sulla porta quando trovò la ragazza sul letto che attendeva palesemente.
‘Oh ! meow…’
‘Ammettilo che ti annoi anche tu’
‘Non dobbiamo farlo per forza.’
‘Si invece mi piace la tua faccina sconvolta così, vieni qui stupido.’
Prima di chiudere la porta caccio un altro miagolio stridulo e su buttò sul letto con un tuffo da atleta olimpico …

… kono yowai boku wo itsumo tsutsunde kurt …

‘Hitsuuu … spegni il cellulare’
La ragazza si rigirò un attimo sempre tenendo il braccio del ragazzo sotto la testa come cuscino.
‘Cellulare, spegniti !’
‘Non credo funzioni così .’
‘Perché non provare’
Il ragazzo chiuse gli occhi e lo lasciò squillare  ancora un po’ seguendo le note della canzone.

nukumori ga hoshikute
sonna kimi no omokage ga nokoru basho de
dou suru koto mo de kizu naiteita
kimi no tame ni sukoshi demo tsuyoku narou to s***eta
naze? kimi wa mou
BAKA na ano hi no futari de
toiki wo kasaneta
jikan* wa sukisatte yuku
itami wa zutto kiezu ni

Quando si decise a prendere in mano l’aggeggio e a rispondere dall’altra parte un urlo gli bucò il timpano.
‘Dove Cristoforo sei! Abbiamo bisogno di te.’
‘Anche dove sono ora’
‘Salutami neky e sono felice che tu abbia passato un pomeriggio divertente, ma ora… ’
‘Ora ci starebbe una sigaretta.’
In sottofondo alla chiamata si potevano ben sentire Ruka e Sakito che tentavano di calmare Yomi mentre Ni-ya se la rideva come un pazzo dicendo qualcosa di incomprensibile e strascicato.
‘Alza le chiappette e vieni qui.’
La ragazza si rigirò fino ad appoggiarsi sul suo petto e raggomitolarsi da brava gatta quale era.
‘Yomi io odio i folletti.’
Chiuse il telefono e si mise ad accarezzare la testa della ragazza.
‘Non smetterai mai di usarmi come cuscino vero ?’
‘Mai…’
   
 
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