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Autore: XShade_Shinra    19/05/2010    4 recensioni
[ ON HIATUS ]
Benvenuti a NevediNotte, un luogo dove nevica solo dal tramonto all'alba, come se la notte stessa volesse celare qualcosa...
- Tratto dall'ultimo capitolo postato: L'Abbraccio del Gelo - Come un gatto guarì la solitudine di una creatura centenaria. -
[ Raccolta Disomogenea Dark Fantasy. Generi e Avvisi all'interno di ogni Capitolo e nel Capitolo Indice ]
[ Il capitolo "03. Lo Spirito del Villaggio" ha vinto l'Award come Best Song Fiction alla Quinta Edizione dei "Never Ending Story Awards" ]
[ Il capitolo "05. La Cicatrice della Vita" si è classificato 1° e ha vinto i Premi "Giuria", "Miglior Titolo" e "Originalità" al contest "Drabble and flash Collection" indetto da Deidaranna93 sul forum di EFP ]
Genere: Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'NevediNotte'
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- Hellcome to NevediNotte -
L'Antro dei Ricordi

Un luogo nascosto, dove i morti riprendono vita e il passato illumina il futuro.


Solitamente in una casa ci sono due luoghi che, più degli altri, incutono paura ai bambini. Sono posti dove il freddo regna sovrano e dove di rado qualcuno decide di recasi: la soffitta e lo scantinato. Nello scantinato si ripongono vini e cibi, come fosse quasi un bunker sotterraneo, mente nella soffitta si conserva qualcosa di molto più prezioso: i ricordi.
La soffitta è l'equivalente di un cimitero: un luogo nel quale si va a portare il proprio saluto ai cari che non ci sono più e provare loro di non essersi mai dimenticati dei tempi passati. Perché solo quando ci si dimentica di una persona ella è morta davvero, invece, finché il suo ricordo perdura nella mente anche solo di una persona - che sia con rabbia, che sia con affetto -, ella continuerà a vivere.
È proprio per questo che qua viene insegnato ai più giovani che la soffitta è un luogo speciale, del quale non devono assolutamente avere paura, e che, anzi, è un locale in grado di offrire una preziosa nicchia di pace, in grado persino di diradare le tenebre che aleggiano attorno al cuore di ognuno.
Molti dei ragazzi non capiscono come un luogo possa avere questi poteri magici, ma, crescendo, imparano che molte volte è il passato stesso ad avere le risposte a molti perché che nel presente non hanno risoluzione. Ecco quindi che, una volta l'anno, c'è un giorno prestabilito da ognuno nel quale ogni singolo abitante del villaggio porta in soffitta tutto ciò che non gli serve più, e approfitta di questa opportunità per mettere un po' di ordine, e poter rivedere gli oggetti che gli stanno più cari e quelli di persone che, ormai, non ci sono più.
Quando muore una persona non si butta quasi nessun oggetto che gli è appartenuto, ma viene portato in quel posto sicuro – a meno che non sia scritto diversamente nel testamento. Addirittura si devono scrivere su un foglio - che si dà al parroco – i feticci che si ripongono nella bara insieme al morto, in modo che nulla vada perduto, nemmeno il più piccolo pezzettino di carta.
Purtroppo sono già abbastanza le persone che spariscono nel bosco durante la notte, per potersi permettere il lusso di perderne gli oggetti.
Potrebbe sembrare un comportamento maniacale e insensato, quasi come un padre troppo preso dal lavoro che porta al figlio un giocattolo come lenitivo alla sofferenza che stanzia nel suo cuore, ma la verità è che questa usanza – questa legge non scritta – è stata decisa tempi or sono, quando i primi uomini si stanziarono e costruirono questo villaggio tra i monti, perché non si perdesse memoria di nulla. E, appunto per questo motivo, bisogna essere oculati nello scegliere cosa buttare, cosa tenere e cosa portare in soffitta il giorno prescelto: se una cosa viene riposta nell'antro dei ricordi, essa non può più essere portata fuori da lì, ma solo usata entro il limitare di quel locale. Questo perché i morti non possono essere d'accordo se un vivo prende un loro bene, a meno che egli non sia...

«La ringrazio, signora» mi dice il chierichetto, togliendosi il cappello in un gesto di galanteria.
«Di nulla, Ferdinando» rispondo, sorridendo. «Tenevamo quel vecchio diario da anni, ma è scritto in latino, e nessuno in famiglia lo sa parlare...» spiego, rimarcando quello che già avevo detto al prete domenica scorsa, alla fine della messa. «Quindi abbiamo pensato di darlo al parroco».
«E avete fatto benissimo» risponde, mentre apre il portone per poter uscire e portare il blocco al prete.
«Poi mi dirà ciò che c'è scritto?» domando. «Avrà almeno cento anni, sarebbe bello poter sapere cosa scrivevano i bisnonni...».
«Non glielo so dire, signora. Il parroco solitamente non dà le traduzioni a nessuno se i documenti sono di un morto... Lo sa come la pensa a riguardo del rispetto per chi non c'è più».
«Già...» faccio una smorfia. «Però lui le legge...».
«Lo fa per cercare di capire se è possibile risalire ai nomi delle persona che al momento portano una lapide senza nessuna effige» mi ricorda, come se non lo sapessi.
Espiro profondamente. Santa pazienza che ci vuole con i giovani!
«Lo so» gli rispondo, dandogli un buffetto sul naso. «Ora vai» sorrido.
«Va bene. Buona giornata, signora!» mi saluta con un gran sorriso e un ampio gesto del braccio. «E grazie per la cioccolata che mi ha offerto!» dice prima di correre via, saltellando come un capriolo tra la neve fresca del mattino.
Scuoto la testa e sorrido a vuoto, chiudendo il portone dietro di me.
Sono felice di aver donato quel ricordo a qualcuno di fidato che ha sempre lavorato per il villaggio, dopotutto il prete di qui è cugino dell'attuale sindaco in carica, rieletto per la quinta volta, quindi, anche se non è nato qui, discende da una famiglia molto conosciuta.
«Caro?» chiamo mio marito, seduto sulla poltrona, intento a leggere il giornale portato ieri dal musher. «Se non ricordo male, anche la famiglia di tua matrigna era imparentata con quella del sindaco, no?»
«No, faceva parte dell'altra» mi risponde senza distogliere lo sguardo dal giornale. «Quella imparentata con quel vecchio che lavora la pelle e suona il violoncello, il marito della sarta».
«Ah, scusa! Faccio sempre confusione» sorrido, andando verso la cucina per preparare il pranzo. «È davvero una fortuna che molte persone lascino questo luogo per tornare già sposati anni dopo o far tornare direttamente i loro figli, altrimenti ci sarebbe troppa consanguineità...».
«Beh, si tende per natura all'esogamia per non avere figli tra consanguinei, visto che non siamo poi molti qui» mi spiega con un sorriso, proseguendo poi la sua lettura.
Annuisco e guardo la vecchia foto ingiallita che ritrae la famiglia indigena di mio marito, una delle più vecchie della cittadina, e penso che il ricordo più grande che ci hanno lasciato, è stato appunto questa loro casa, forte e sicura.

§Fine§
XShade-Shinra



-Note: Esogamia: è una regola matrimoniale per cui il coniuge deve essere scelto al di fuori di una cerchia matrimoniale, che può coincidere con parentela o clan, fratria, tribù, ecc. [fonte: wikipedia!]
Un capitolo un po' diverso dagli altri, dopo un lungo periodo d'assenza a causa dei miei piani di conquista del mondo con gli omini della Lego... xD ok, ok... impegni vari come al solito, tra cui il lavoro, soprattutto! Spero vi sia comunque piaciuta, dalla volta prossima si torna alle tinte dark (e anche un po' horror).
Scusate ancora per i miei tempi biblici... *si prostra*

-Disclaimer: Lo scritto ed i personaggi sono interamente di mia proprietà. Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non esistono/non sono esistiti realmente, come d’altronde i fatti in essa narrati.



Risposte alle Recensioni:

x Livin Derevel: ^^ Come sempre, grazie per i complimenti! ^^ Finalmente nel prossimo capitolo vi svelerò molte cose sulle creature, dato che sarà un capitolo ambientato nel passato interamente dedicato a loro. E non ce ne sono vegetariani che io sappia! °_° Però.. se vuoi andare tu a controllare... xD
No no, la luna si vede. ^^ Poi spiegherò il perché, ma hai fatto benissimo a farmelo presente perché poteva proprio essere un mio errore, quindi ti ringrazio! ^^

x Gaea: E' appunto perché penso alla loro salute che metto certe frasi finali! <3 Anche nel prossimo capitolo ci saranno retroscena, spero quindi che sarà di tuo gradimento! ^^

  
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