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Autore: eva_elamela    30/08/2005    18 recensioni
"Um!" un altra contrazione ed un lamento trattenuto a stento tra le labbra ostinatamente chiuse. "Se quell'imbecille non arriva prima di subito il mio bambino sarà orfano di padre!" sibilò appena, ma perfettamente udibile dalla sua 'nuova amica'.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PATERNITY

 

 

 

                                                             PATERNITY

                                

Una piccola one-shot per farvi sorridere.

 

 

"Sembro decisamente una mongolfiera."

"Signora si stenda sul lettino, così brava."

"Se avessi delle corde attaccate sui fianchi e indossassi una maglia dai colori sgargianti, nessuno faticherebbe a scambiarmi per un gigantesco pallone aerostatico."

"Si tranquillizzi, se le cose andranno bene tutto finirà tra non molto."

"Neppure lui, quell'infame.

L'uomo che dice di amarmi alla follia, di essere pronto a dare la vita per me, l'uomo che mi ha fatto questo!!"

La giovane indicò frustrata il proprio corpo.

"Per favore non si dimeni così. Mi dia una mano a spogliarla."

L'odore di medicine, misto ad un leggero sentore di ammoniaca le faceva girare la testa e dire cose insensate.

"Ma la cosa peggiore è che si sente orgogliosissimo del suo gesto, se ne vanta con gli amici e non disdegna le pacche sulle spalle dai parenti vari...è un mostro di insensibilità!!"

"Bene, alzi le braccia così potrò infilarle il pigiama."

Fece quanto dettole rimanendo a torso nudo di fronte all'altra donna.

"Voglio dire, è arrivato qua, ha fatto il suo bel casino, che non ho ancora capito perché scambia insistentemente con il suo ruolo e dovere di marito, e poi...si è volatilizzato!!"

"Ho quasi finito, ecco fatto."

Diede un'occhiata distratta a quella che sembrava una divisa bianca con ridicoli pois verdi, e riportò subito dopo l'attenzione a quanto stava dicendo.

"Arriva come un uccellin di bosco, cinguetta qualche 'Ti amo piccola mia', ed esce libero...ma soprattutto leggero!!"

Sbuffò sonoramente e fece un piccolo balzo sul letto, giusto per confermare quanto detto prima.

"Non si agiti, suo marito la raggiungerà il più presto possibile."

"Io non voglio che mi raggiunga! Non voglio che mi veda...anzi no, deve vedere in che stato sono ridotta a causa del suo egoismo: sudata, ansante, spettinata e gonfia...o forse no...Potrei avere un bicchiere d'acqua?"

La sensazione di confusione andava mano a mano ad accentuarsi.

Diceva una cosa, ma subito dopo pensava l'opposto!

Se solo lui fosse stato lì con lei…o forse no...

"Certo che può averla."

"Grazie, ci voleva!"

Bevve avidamente l'acqua che placò solo in parte le sue pene.

"Ma è sempre così?" si trovò a domandare, curiosa e perplessa.

"Così lungo, insopportabile, faticoso? Si, è perfettamente normale!"

"Per fortuna!"

Non riuscì che a fare un mezzo sospiro di sollievo che..

"AH!"

"Mi dia il bicchiere, respiri...brava così!"

Norma, stando a quanto diceva il cartellino appuntato al bavero del camice, le passò una mano dietro al collo e le tenne su la testa dolcemente.

"E se proprio vuole saperlo anche l'accanimento verso la dolce metà è perfettamente nella norma!" rise l'infermiera.

Herm sorrise di rimando a quella donna che in fondo la tranquillizzava molto.

"Um!" un altra contrazione ed un lamento trattenuto a stento tra le labbra ostinatamente chiuse.

"Se quell'imbecille non arriva prima di subito il mio bambino sarà orfano di padre!" sibilò appena, ma perfettamente udibile dalla sua 'nuova amica'.

Qualcuno arrivando trafelato sulla porta fece giusto in tempo a sentire l'ultimo complimento mentre si precipitava nella stanza.

"Tesoroscusahofattoappenahopotutotipregoperdonamicomestai?"

Inalò tre quarti dell'aria della stanza e rivolse uno sguardo preoccupato a Hermione.

Lei non aveva capito molto e sussurrò un debole: "Scusa?"

"Perdonami Herm!"

Le si sedette a fianco senza neppure accorgersi della presenza dell'altra donna.

Le afferrò saldamente una mano e ritornò a fissarla.

"C'è stato un imprevisto. Non potevano fare a meno di me. Perdonami piccola ho fatto più presto che ho potuto!"

Lei pensò che…caspita sembrava veramente preoccupato, e la morsa-abbraccio in cui la stava stritolando lo confermava.

"Ehm..ok Ron, ora va tutto bene non preoccuparti."

Il desiderio, o più semplicemente l'abitudine, di confortarlo fu più forte di lei, più forte della frustrazione e della stanchezza. Gli passo una mano sul capo in una gentile carezza, e lo scostò da se in modo da poter respirare nuovamente.

"Ma dove diavolo è Harry?" chiese il rosso accigliato dopo essersi guardato intorno.

"Speravo potessi dirmelo tu...ho lasciato un messaggio ad entrambi, può darsi che non l'abbia ancora sentito." constatò la donna con rammarico.

"Ah! Mi scusi signora." esclamò lui notando solo in quel momento la figura accanto al letto. "Non l'avevo vista prima."

"Non si preoccupi -lo scusò lei- io sono l'infermiera che si occuperà della signorina...lei è..."

Si era tesa verso Ron accennando un sorrisetto complice che lo fece arrossire e rispondere...

"Ehm, io son..."

"Tesoro!!!" una voce stridula e assordante coprì del tutto la sua.

In un turbinio di profumo alla cannella e chioma rossa Molly Weasley si era letteralmente fiondata sulla sua 'bambina' senza degnare della minima considerazione gli altri occupanti della stanza.

"Molly come sono felice di vederti." Hermione stava nuovamente soffocando fra le braccia di qualcuno nel giro di pochi istanti, e come prima cercò con sguardo supplichevole l'infermiera perché venisse in suo soccorso.

"Signora la prego, allenti leggermente la presa. Ecco così, immagino che lei sia una parente perché le visite..."

"Ma certo! -scandalizzata da tanta impudenza la donna la guardò negli occhi- io sono la nonna!"

"Ah -passò velocemente lo sguardo da quel giovane uomo che stringeva la mano della sua paziente e alla prorompente donnona che le rivolgeva occhiate fiammeggianti, e si sentì immensamente stupida- ovvio!"

E così convinta si avvicinò al comodino, prese il telefono e chiese di parlare con l'accettazione.

"La mia bambina -tornò a squittire deliziata- ma, Harry non è ancora arrivato?"

"No mamma, ma vedrai che ci raggiungerà prestissimo." disse Ron, più per tranquillizzare la donna dolorante sdraiata sul letto più che quella in preda ad una crisi di gioia acuta.

"Si, hai ragione, sarà qui a momenti."

"Non lo perdonerei mai se se lo perdesse." sentenziò Hermione torcendosi nervosamente le mani.

"Chi non perdoneresti mai? Spero che tu non stessi parlando di me perché ho appena mollato Draco a scegliere tra miliardi di bomboniere per essere qui!"

"Gin!" tre voci allegre accolsero la ragazza che mostrava in viso evidenti segni di aver passato le ultime due ore a spiegare al fidanzato l'utilità dei confetti.

Si chinò a depositare un bacio gentile sulla guancia arrossata dell'amica e a strizzarle l'occhiolino per dimostrarle quanto fosse dispiaciuta di aver dovuto abbandonare l'impegno.

"Tesoro sono felicissima di essere qui! Ciao mamma, Ron! Ehi non manca qualcuno all'appello?"

"Oh mio Dio."

 "Siamo in ritardo tremendo."

 "E' già nato.."

 ".. nostro nipote??"

Quattro occhi azzurri, leggermente fuori dalle orbite per lo sforzo di una disperata corsa, le erano apparsi davanti agli occhi dal nulla.

Ci mise un po' ma..."Ragazzi!"

"Anche voi qui? Non riesco a crederci!" Herm era davvero senza parole, tutte quelle persone lì per...loro.

"Credici bellezza!"

"Pensavi che avremmo mai potuto mancare all'evento più atteso dal mondo magico, non che la nascita del nostro primo erede?"

Le si avvicinarono ed entrambi la baciarono.

"Ehi -si intromise l’altro fratello costretto ad alzarsi dal suo comodissimo posto a sedere- non pensateci neanche. Il piccolo sarà sotto la mia giurisdizione!" affermò in tono convinto portandosi le mani in vita con fare infastidito.

In risposta ottenne la sonora risata dei gemelli e della sorella.

"No, scordatelo amico." disse Fred tenendosi una mano sullo stomaco.

George invece sembrava lievemente preoccupato. "Mione, non glielo permetteresti mai vero?"

Un momento di silenzio ed altre risate.

"Ahi, ah...di nuovo!" si lamentò l’ormai-quasi-mamma.

Norma le fu subito accanto per controllare.

"Le contrazioni ora sono più intense e regolari -alzò il viso e guardò la ragazza sorridendole incoraggiante- tra un po' ci siamo."

"No! -esclamò lei di rimando- Non possiamo esserci ancora, non...non sono ancora arrivati tutti e...io...che lui..."

"Merlino che incubo i camin... -si morse la lingua- le strade oggi!!"

"Arthur!" il tono sorpreso ma allo stesso tempo di rimprovero di Molly accolse il marito.

Lui arrossì discretamente in zona orecchie per la gaffe, e si diresse verso il lettino.

"Hermione, ho fatto prima che ho potuto ma -si guardò circospetto intorno- al lavoro è un vero inferno oggi, credo che anche Harry fosse alle prese con dei problemi piuttosto impegnativi...ma sono sicuro che si sia già liberato."

Un altro gemito proruppe dalla bocca della ragazza.

"Signori mi dispiace ma non c'è più molto tempo. La trasferiamo in sala parto, lei -aggiunse voltandosi verso Ron- mi segua. "

Poi guardando l'altra mezza decina di rossi nella stanza disse: "I famigliari sono pregati di aspettare qui."

 

 

 

L'infermiera dal sorriso gentile spingeva il suo letto che nessuno aveva pensato potesse avere le ruote...ma si sa che i babbani sanno essere molto strani!

Hermione sentiva la fronte imperlata di sudore, ansimava leggermente, e non vedeva l'ora che il bambino nascesse per sentirsi leggera come ormai sognava ogni notte da quasi cinque mesi. Subito dopo però si sentì in colpa. Un po' nei confronti del piccolo...suo figlio -ancora non se ne capacitava del tutto- ma anche in quelli di suo marito...

Ron camminava seguendo il letto mobile, e le stringeva forte una mano. Troppo forte. Lo guardò in viso e...

"Sono terrorizzato!" disse lui.

Lei ghignò leggermente, e lo rivide bambino immerso fino al collo nella sua prima grande difficoltà e nel Tranello del Diavolo nello stesso momento.

"Ma guarda! Sono qui con uno dei migliori Auror di tutto il Ministero...e lui trema al pensiero di veder nascere un bambino." cercò di scherzare quando..."Oh!! Credo si siano rotte le acque!" constatò sentendo il tessuto della cappa bagnarsi improvvisamente.

"Bene." improvvisamente quello che sembrava un altro infermiere si fece vicino.

scostò i lembi bagnati di quell’esiguo pigiama ed esclamò: "Il piccolo non vede l'ora di incontrarla signora!"

Solo in quel momento alzò lo sguardo e notò le due mani intrecciate al di sopra del lenzuolo.

"Lei vorrà entrare immagino."

"Io??" il rosso guardò terrorizzato la sua Mione.

"Ti prego Ron, neanche io pensavo che sarebbe andata così ma..."

"Weasley!!! Tu non vai da nessunissima parte!!!" ruggì una voce proveniente dal fondo del corridoio.

A Hermione si illuminò il viso. Harry.

Quest’ultimo li raggiunse ma degnò solo l'amico di tutta la sua attenzione.

"Giù le mani da mia moglie pezzo d’idiota!!! -poi spostando gli occhi su quella che per lui poteva essere una barella, la vide- Amore."

Uno sguardo di scuse veloce prima di rubarle un fugace bacio a fior di labbra.

"Dove eri?" fu l'unica cosa che riuscì a chiedergli.

"Piccola mia sono arrivato mezzora fa ma mi hanno fatto girare tutto questo dannatissimo ospedale!! Sembrava che nella stanza 322 ci fosse già il marito -disse rivolgendo un’occhiata velenosa a Ronald- Capito? Sostenevano che il Signor  Potter fosse già qui!! E visto che la mia cicatrice da queste parti non è un dato attendibile ho dovuto fare i salti mortali per trovare una carta d'identità adatta!"

Era piuttosto alterato e arrabbiato con il suo migliore amico, che in ogni occasione riusciva a combinare qualche disastro, ma il grande sorriso sulle labbra di lei lo calmò.

Si perse in quegli occhi incredibilmente lucidi e si concentrò talmente per udire un tremulo: "L'importante è che ora tu sia qui."...che le scuse di Ron suonavano solo come un lontano: "Mia madre...nonna...zii...nipote...io non..."

Lo ignorò e si chinò per baciare di nuovo la madre di suo figlio.

"La prossima volta ti faccio riservare un'intera ala del San Mungo e mando questo pasticcione in missione nello Iuta per un anno intero!"

Lei rise.

"La prossima volta? -si intromise l'infermiera- Perché non pensiamo a concludere questa prima?"

Harry si sentì un po' sciocco e annuì.

"In ogni modo io sono l'infermiera Norma e assisterò la signora. Deduco che lei sia..."

"L’uccelin di bosco in carne e piume!"

 

 

                                                          FINE.

 

 

Mi auguro abbiate apprezzato questa mia piccola cosa, che come sempre ho cercato di rendere un po’ divertente ed originale. Spero vogliate lasciarmi un commento per dirmi cosa ne pensate! Un bacio, eva.

 

Solo un’ultima cosa…se vi piace questa potreste anche apprezzare le mie altre shot che contemplano diverse coppie e situazioni non proprio male…vi invito ufficialmente a leggerle!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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