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Autore: iosnio90    20/05/2010    5 recensioni
E' la mia prima storia quindi risparmiatemi... comunque...immaginate un matrimonio....Bonnie ed un misterioso quanto bellissimo nuovo vampiro prossimi alle nozze e Damon appena ritornato il cui unico obiettivi è impedire che si sposino...per gioco? per capriccio?....per amore? beh credo che lo scprirà presto... è una Damon-Bonnie in piena regola....la mia coppia preferita...speriamo abbiano un lieto fine.
Genere: Romantico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il linguaggio della resa'
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Capitolo quattordicesimo

La morte non è mai facile.
Guardare qualcuno che muore è un esperienza che lascia sempre senza fiato, anche se questo qualcuno voleva la tua di morte.
Da quando Stefan e Damon erano entrati nella loro vita, Bonnie aveva visto e combattuto molte battaglie, via via sempre più difficili, e ogni volta era morto qualcuno, ma davvero non riusciva ad abituarsi.
Non riusciva ad abituarsi a quell’angoscia che ti attanaglia durante tutta la battaglia.
Non riusciva ad abituarsi a quella sensazione di stasi in cui il tempo pareva fermarsi mentre il colpo di grazia fendeva l’aria.
Non riusciva ad abituarsi alle grida strazianti di dolore.
Non riusciva ad abituarsi al silenzio che seguiva la morte.
Ed era proprio a quel punto che tutto si era bloccato: c’era stata la battaglia, Damon aveva sferrato il colpo di grazia, c’erano state le urla di Chen ed ora, eccolo, il silenzio.
Erano tutti lì, fermi, a fissare il vuoto, quel vuoto dove fino a qualche istante prima c’era il corpo del vampiro che quella sera li aveva fatti tanto soffrire: Chen.
Bonnie, come gli altri, osservava la scena, mentre il sole cominciava a fare capolino tra le nuvole e si alzava, lento, nel cielo illuminando ogni minimo angolo della cittadina addormentata di Fell’s Church con una luce arancione dai riflessi rosati.
Era l’alba.
- E’ finita! La notte è finita e con lei l’incubo - pensò Bonnie volgendo per un attimo gli occhi al cielo.
Mentre pensava questa cose sentì la presa di Meredith sulla sua spalla farsi più forte e dopo appena un attimo si ritrovò tra le braccia dell’amica.
Fu allora che quel silenzio, che pareva durare da una vita, finì.
Bonnie cominciò a piangere tra le braccia di Meredith. Le sue erano lacrime di gioia, di sollievo, di speranza. Per la prima volta da quando Chen era entrato nella sua vita, Bonnie si sentiva di nuovo se stessa.
Il ricordo di Chen le fece tornare alla memoria Damon che aveva rischiato la sua vita pur di salvarla, e come un flash Bonnie ricordò gli attimi trascorsi con Damon la sera prima, ma più di ogni altra cosa ricordò le parole che Damon le aveva detto: lui la amava, lui le aveva detto di amarla e lei sapeva con tutta se stessa che quella era la verità.
Nell’attimo in cui ricordò, si sciolse dall’abbraccio di Meredith e si voltò verso Damon.
Lui era ancora lì, dove Chen era morto, con Lucas di fianco e ora la stava guardando.
Non appena i loro occhi si incontrarono, Bonnie ebbe l’impressione che una sorta di filo invisibile la costringesse a muoversi nella direzione di Damon come se fosse la cosa più giusta, semplice e naturale al mondo.
Si lasciò andare a quella sensazione così piacevole e avvertì solo vagamente il suo corpo muoversi, mentre la distanza tra lei e Damon si accorciava sempre di più ad ogni secondo.
Si incontrarono a metà strada, gli occhi dell’uno incatenati a quelli dell’altro. Le loro mani si cercarono, le loro dita si sfiorarono e poi si intrecciarono.
“Streghetta!” - fece Damon sorridendole.
“Vampiro!” - rispose Bonnie.
“Vampiro?”.
“Sì, visto che tu mi chiami strega, perché io non posso chiamarti vampiro? E’ quello che sei!” - rispose lei.
“Hai ragione! Non fa una piega!” - concordò Damon poi: “Come stai?” - le chiese tornando serio.
“Bene, adesso sto bene! E tu?” - chiese Bonnie di rimando.
“Bene, con te qui bene!” - le rispose Damon.
A quelle parole Bonnie si sentì esplodere di felicità, si illuminò di uno di quei sorrisi speciali che riservava solo e soltanto a lui e gli gettò le braccia al collo stringendolo forte. Era da tutta la notte che voleva stringere Damon a sé e sentire le sue braccia che l’avvolgevano nell’abbraccio più sicuro che avesse mai provato. Essere tra le braccia di Damon era come essere a casa: rassicurante, unico e allo stesso tempo familiare….Fantastico!
Mentre era ancora stretta a Damon, Bonnie vide da lontano che Lucas era ancora lì e la stava fissando triste come non mai.
Quando si accorse che anche lei lo guardava si voltò come per andarsene, ma Bonnie aveva ancora delle cose da dirgli…non poteva permettere che sparisse così.
“Damon, io devo….” - cominciò, ma lui la interruppe posandole un dito sulle labbra.
“Lo so! Vai…ti aspetto qui e magari do pure un’occhiata a quel pivello di mio fratello!” - le disse con il suo solito sorriso beffardo sulle labbra, ma infondo Bonnie sapeva che Damon era davvero in pena per Stefan, anche se lui non l’avrebbe mai ammesso.
Damon la lasciò e si diresse verso Stefan, mentre lei cominciò a correre dietro Lucas per fermarlo.
“Lucas! Lucas, aspetta! Non andartene!” - gli chiese quando lo ebbe raggiunto.
Lucas si fermò e si volto verso Bonnie.
“Bonnie, io non posso restare, devi capirmi…tu sei innamorata di Damon e spero che ti renda felice, ma io non posso restare qui a farti da amico, non posso perché ti amo e stare qui e vedervi insieme mi farebbe solo del male, e so per certo che tu sei troppo buona per volere che io soffra!” - le disse accorato Lucas.
Bonnie sapeva che Lucas aveva ragione. Lei gli voleva bene e ricordava perfettamente il periodo passato a soffrire in silenzio perché era segretamente innamorata di Damon mentre lui aveva occhi solo per Elena, e non voleva infliggere quella stessa tortura a Lucas.
Ma prima di lasciarlo andare doveva sapere una cosa.
“Lucas…tu mi odi?” - gli chiese.
Lui chiuse gli occhi un momento e poi li riaprì e guardando in basso disse: “Vorrei, Bonnie, vorrei odiarti con tutto me stesso, ma non ci riesco. Tu mi hai fatto a pezzi, io ero pronto a tutto per te, e tu mi hai fatto a pezzi, ma io non riesco ad odiarti. Tu mi hai mentito, fino a ieri mattina ero convinto che tra pochi giorni ci saremmo sposati e saremmo stati insieme per sempre, ma tu mi hai mentito, mi hai mentito giurando di provare per me un amore che non provavi, o meglio, che provavi ma per qualcun altro, eppure nonostante tutto io non riesco ad odiarti. Ti guardo e in te non vedo colei che mi ha spezzato il cuore, non vedo la traditrice, la bugiarda, ma in te vedo sempre e solo la ragazza più pura, dolce, sensibile, delicata e fantastica che io abbia mai avuto l’onore di conoscere, e per questo non riesco ad odiarti e a maledire il giorno in cui ti ho incontrata perché semplicemente non si può maledire il giorno in cui si ha la fortuna di incontrare sulla propria strada una creatura come te. Tu sei speciale, Bonnie, e no, io non ti odio, piuttosto so che ti amo e continuerò a farlo per un bel pezzo. Forse un giorno riuscirò a smettere di amarti così tanto e tornerò a trovarti e forse tu per allora sarai una splendida strega-vampira, chi può dirlo…ma ci rivedremo, presto o tardi ci rivedremo. Te lo prometto!”.
“Sii felice, Lucas!” - e detto questo Bonnie lo abbracciò e, consapevole del fatto che nonostante le sua promessa forse non l’avrebbe mai più rivisto, dopo qualche attimo lo lasciò andare e restò lì a guardare la sagoma di Lucas scomparire all’orizzonte, mentre una lacrima le rigava il viso.
Dopo qualche minuto sentì un braccio intorno alle spalle. Era Damon.
“E’ andato via?” - le chiese senza la minima punta di astio nella voce.
“Sì” - rispose lei.
“Tutto ok?” - chiese, allora, lui premuroso.
“Sì” - rispose, ancora una volta, Bonnie voltandosi a guardarlo e poi: “Come sta Stefan?” - gli chiese.
“Guarda, streghetta, ci hanno provato in tanti, io stesso ci ho provato, ma a quanto pare nessuno riesce a toglierlo di mezzo…mi sa che dovrò sorbirmelo ancora per mooooooto tempo!”.
“Oh, avanti, a chi vuoi darla a bere? Lo so che tu vuoi bene a Stefan!” - fece Bonnie.
“Ehi, ehi, ehi! Si può sapere che ti salta in testa? Ti ricordo che io sono Damon Salvatore e non voglio ‘bene’ a nessuno, io!” - affermò Damon risoluto.
“A nessuno?”.
“A nessuno!”.
“Quindi, non provi nulla neppure per me?” - chiese lei mettendo il broncio e guardandolo con quei suoi grandi occhioni nocciola spalancati e tristi a cui nessuno, neppure Damon, era mai stato in grado di resistere.
“Ma che c’entra! Con te è diverso!” - fece lui accarezzandole una guancia con il dorso della mano.
“Cioè?”.
“Io ti amo!” - rispose Damon con il tono più tranquillo e disinteressato che Bonnie gli avesse mai sentito, come se quella fosse l’affermazione più ovvia del mondo per lui.
Quasi senza accorgersene, Bonnie cominciò a ridere.
“E adesso perché mi ridi in faccia?” - chiese Damon confuso.
“Beh, ma ti sei sentito? Hai detto che mi ami come se fosse la cosa più scontata al mondo!” - rispose Bonnie.
“Aspetta! Per una buona volta che ti dico quello che provo tu mi prendi in giro? Grazie tante!” - disse Damon e fece per andarsene.
- Oddio, l’ho fatto arrabbiare! Complimenti, Bonnie! - pensò e gli andò dietro chiedendogli scusa e implorandolo di restare.
Damon si voltò di scatto e la attirò a sé prendendola per i fianchi.
“Te l’ho fatta, streghetta! Dove credi che abbia intenzione di andare senza di te?” - le soffiò ad un centimetro dalle labbra.
Bonnie sentiva la testa che le girava, le mani che cominciavano a sudare, le guancie che avvampavano per il rossore, il cuore che cominciava a correrle veloce nel petto, il respiro che si trasformava in affanno, mentre tornava a perdersi nel mare nero degli occhi di Damon. Ma…
“BONNIE!” - la voce di Elena arrivò ad interrompere quel momento così perfetto.
Damon si allontanò sbuffando e alzando gli occhi al cielo, mentre Elena si fiondò su Bonnie e la bloccò in un abbraccio stritolatore.
“Elena…mi soffochi!” - annaspò.
“Oh, Bonnie, scusa! E’ che…insomma…è finita finalmente! Tu stai bene, Damon sta bene, noi stiamo bene e Stefan…”.
“Stefan sta bene!” - la interruppe una voce alle sue spalle. E Bonnie vide Stefan, ancora un po’ malconcio ma vivo, avvicinarsi a loro sorretto da Matt.
Istintivamente Bonnie andò incontro all’amico che era quasi morto per aiutare lei e Damon e lo abbracciò. Stefan ricambiò l’abbraccio, mentre alle loro spalle qualcuno cominciò a tossire rumorosamente.
“Ehi! Ti avverto, toglile le mani di dosso!” - fece Damon al fratello.
“Come vuoi!” - replicò Stefan sciogliendo l’abbraccio con il sorriso sulle labbra e scuotendo la testa, mentre si avvicinava ad Elena.
“Adesso che è tutto finito, però, vorrei che mi spiegassi per bene cosa voleva quel tizio da te, Bonnie!” - disse Elena.
“Sì, voglio conoscere anch’io per bene la storia!” - si accodò Matt.
“Beh….” - cominciò Bonnie, mentre i due amici le lanciavano occhiate sempre più insistenti per incitarla a parlare.
“Che ne dite se, invece, rimandate le confidenze a domani, eh?” - li interruppe Damon, lanciando uno sguardo decisamente significativo verso Stefan.
“Sì, sarà meglio parlarne domani! Io sono d’accordo con Damon” - intervenne allora Stefan.
“No, aspetta! Come sarebbe domani? Bonnie ha rischiato la vita stasera, è sconvolta e ha bisogno di parlare e rilassarsi. E’ la mia migliore amica, Stefan, non posso lasciarla da sola!” - replicò decisa Elena.
“Ascolta, amore mio, non devi preoccuparti per Bonnie. Su andiamo!” - la incalzò Stefan sospingendola dolcemente più in là.
“No, come sarebbe, che non devo preoccuparmi….” - ribatté Elena.
“Sì, Elena ha ragione, è ovvio che dobbiamo preoccuparci!” - la sostenne Matt.
Stefan sembrava in po’ in difficoltà, ma per fortuna intervenne Meredith, che nel frattempo si era avvicinata.
“Elena, Matt, smettetela di fare storie e andiamo via!” - disse Meredith con lo stesso tono di voce che le mamme usano per rimproverare i loro figli.
“Meredith, ti ci metti anche tu, adesso? Bonnie ha bisogno di noi!” - disse Elena.
“Sì, dobbiamo starle accanto! Deve rilassarsi!” - aggiunse Matt.
“Ok sentite! Stefan ha cercato di farvelo intendere ma devo dire che certe volte voi due sapete essere proprio ottusi. Vediamo se capite meglio così! Bonnie non ha bisogno di nessuno adesso, anzi ha bisogno di una sola persona, cioè Damon. Loro due vogliono stare da soli, hanno bisogno di stare da soli! Intesi? E sono sicura che ci penserà Damon a rilassare la nostra amica!” - e dicendo questo si voltò a guardare Bonnie che sentì le guancie che avvampavano per l’imbarazzo.
“Oooohhh! Hai ragione!Mmmmhh…ok, scusa Bonnie, scusa Damon, noi non avevamo capito che….va bè sarà meglio se andiamo ora!” - disse Elena che aveva appena capito la terribile gaffe che stava facendo.
“Sì, scusate, sì….!” - balbettò Matt.
“Bene, allora noi andiamo….ci vediamo presto!” - disse Meredith abbracciando Bonnie e lanciando uno sguardo a Damon che significava chiaramente < stai attento a ciò che fai oppure considerati finito > , sguardo a cui Damon rispose sgranando leggermente gli occhi.
Bonnie ricordò con un sorriso che Meredith era l’unica persona che riusciva davvero ad inquietare Damon.
“Ok….andiamo! Ciao Bonnie! Damon!” - disse Stefan.
“Ciao a tutti!” - rispose Bonnie, mentre, con la coda dell’occhio, vide Damon rispondere al saluto del fratello con un semplice gesto del capo.
Non appena rimasero finalmente da soli, Damon le prese una mano e le si mise di nuovo di fronte, guardandola negli occhi.
Bonnie non aveva mai visto nessuno guardarla con così tanto amore ed era sicura di non aver mai guardato nessuno con lo stesso amore con cui guardava Damon.
Era un qualcosa di strabiliante, scioccante, paralizzante, totalizzante.
Era infinito, sconfinato ed eterno.
Damon, allora, mosse una mano fino ad accarezzarle delicatamente il viso.
A quel contatto Bonnie sentì pura elettricità percorrerle ogni angolo del suo corpo e della sua anima, come ogni volta che lui la toccava o la sfiorava soltanto.
Damon indugiò con la mano sulla sua guancia e Bonnie chiuse gli occhi per godersi a pieno quelle incredibili sensazioni che solo il tocco di Damon sapeva darle.
Quando riaprì gli occhi, lui era lì, a pochi centimetri da lei.
Allora li richiuse di scatto ed attese, pazientemente, di sentire le labbra di Damon tornare a posarsi sulle sue.
Le loro labbra si sfiorarono leggermente, per poi modellarsi le une sulle altre ed unirsi in un bacio passionale e delicato allo stesso tempo e fu solo allora che Bonnie capì che tutto quello che aveva cercato, che aveva sognato, tutto quello per cui aveva combattuto, per cui aveva sofferto, tutto quello che la sua anima aveva sempre desiderato era finalmente arrivato, ed era lui…..Damon.


NOTA:
Ciao a tutti e ben ritrovati!
Scusate l'assenza ma ho avuto un pò da fare in questi giorni!
Beh...grazie a tutti per le recensioni e le visite, lo sapete che sono sempre super apprezzate.
Spero che questo capitolo vi piaccia.
Ormai siamo in dirittura d'arrivo e domani dovrei postare l'ultimo capitolo di questa storia.
Quindi.....recensite, recensite, recensite! BACIONI...IOSNIO90!

   
 
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