Il cielo è cupo e l'aria rinfresca.
Dalla cima del mondo, dei boati spezzano l'innaturale silenzio.
Un fulmine cade illuminando quella macchia di grigio sopra la sua testa.
Sbadiglia annoiato, coprendo la bocca con la mano destra.
Il prato sotto il suo corpo è gelido ma non sembra badarvi, troppo preso a sonnecchiare.
Nulla desta il suo interesse, nemmeno il compito che gli è stato assegnato.
Apre l'occhio destro dando un'occhiata a ciò che lo circonda.
Dovrebbe alzarsi e svolgere quella maledettissima e faticosa missione, ma quel piacere nel starsene lì sdraiato inibisce ogni voglia di fare.
Così, Lampo, decide di concedersi altri dieci minuti mentre l'ennesimo tuono tenta di ricordargli il proprio dovere.