Titolo: Ancora un momento
Fandom: Merlin
Pairing: Arthur/Merlin
Parte: 1/1
Rating: Pg
Conteggio Parole: 225
Riassunto: Juliet – Vuoi già andar via? Il giorno è ancora lontano. È stato l'usignolo, non l'allodola, che ha colpito l'incavo del tuo orecchio timoroso. Canta ogni notte, laggiù, su quell’albero di melograno. Credimi, amore, era l'usignolo.
Romeo – Era l'allodola, la messaggera del mattino, non l'usignolo. Guarda, amore, come quelle strisce di luce invidiose coprono di merletti le nubi che si stanno aprendo, là, a oriente. Le candele della notte si sono consumate, e il giorno allegro si fa avanti in punta di piedi sulle cime nebbiose dei monti. Debbo andarmene e vivere, oppure restare e morire.
Juliet – Quella luce non è l'alba, ne son sicura, io. È una meteora, emanata dal sole per illuminarti la strada e scortarti, stanotte, come un servo con la torcia, sino a Mantova. Ecco perché puoi ancora restare: non c'è bisogno che te ne vada.
Romeo and Juliet, atto III, scena V; William Shakespeare
Note: Slash, future!fic. Diciamo che per questa cosina le citazioni sono anche troppe, ma i trip mentali partono così XD Sì, l’innominata è lei, sì proooprioo lei. Trovo tanto coccolo il Merlin di questa fic e ammirate il mio sforzo di non aver scritto con il punto di vista di Arthur, sarebbe stato con molte più valanghe di angst e amarezza. Ok, ok vi lascio alla fic.
Disclaimer: non sono miei, non ci guadagno niente ed è solo la mia immaginazione che mi ha portata a scrivere questa cosa *più o meno*
Ancora un momento
Molto prima della luce c’è odore e sapore di alba.
L’inverno del nostro scontento, John Steinbeck
Merlin si gira sul proprio giaciglio per il fruscio di coperte di fianco a sè. Arthur sta per andarsene, segno dell’imminente inizio di un nuovo giorno. Gli piacerebbe tanto che il sole per un solo giorno, almeno una volta, non si alzasse e restasse a dormire, ma il sole in fondo è come Arthur, non viene mai ai suoi doveri. Apre gli occhi e può notare i tentativi di quello sciocco per fare piano, ancora non si rende conto che lui non riesce mai a dormire se non l’ha di fianco. Maledetto giorno, pensa.
Arthur si volta e nota, finalmente, che è sveglio. Gli sorride e si avvicina.
Merlin con una mano tira la sua veste, supplicandolo con gli occhi. Lo supplica di non sentire sulla lingua il sapore del giorno, ma di sentire il suo; lo supplica di non sentire l’odore d’erba e terra, ma di abbassarsi (di nuovo) e attorniarsi del suo odore.
Il re sorride amaro prima di ricongiungere le proprie labbra a quelle del suo amante.
Merlin approfondisce il bacio per portarselo poi dietro nella giornata; per non impazzire alla vista del suo amato con lei.
Il mago, il consigliere del re sa molto prima che vi sia luce, quando arriva l’alba, perché è il momento in cui Arthur torna da lei.
Da tempo i giorni d’Arthur non sono più suoi.
Gli amanti possono compiere i loro riti alla sola luce della loro stessa bellezza. Se l’amore è cieco, meglio si addice alla notte.