Dall’autrice: cari
lettori….cm va? Tutto ok? Allora che dirvi su questa fik?
Intanto vi dico che è
ambientata a Hogwarts! Per realizzarla ho preso spunto dal film
intitolato
proprio “Kiss me”! Che è uscito da
qualche anno ma io l’ho visto solo qualche
giorno fa! =) Ora non vi voglio anticipare niente, ma solo dirvi che i
protagonisti sono Draco e Ginny. Vi avverto che ho dovuto rendere Draco
un po’
meno stronzo del solito e che
ho realizzato
una sorella maggiore per lui . Per finire non mi resta altro che
dirvi….
leggeeeeeeteeeeee!!!! E buona lettura! ;)
La vostra Ran
1° CAP- Una scommessa che
cambiò la vita ad una ragazza
Mancavano
solo otto settimane alla
fine dell’ultimo anno scolastico per gli studenti del
settimo. Gli esami dei
M.A.G.O. erano passati da poco, e subito dopo, c’era stato un
week-and di
stacco dalla scuola, in cui gli studenti erano stati liberi di
ritornare a casa
e prendersi una vacanza.
In
treno:
“Hey
salve!” fece Draco entrando
nel suo solito scompartimento, nel quale, i suoi compagni di sempre
più altri
amici lo stavano aspettando.
“Hey,
come ti butta Draco?” fece
uno di quest’ultimi.
“Non
c’è male! A te Brestolf?” disse
il biondino sedendosi nel primo posto libero che adocchiò.
“Tutto
ok!” gli rispose di rimando
Brestolf mentre si accendeva una sigaretta con la punta della bacchetta.
“Allora
com’è andata la vacanza?”
domandò un altro ragazzo di colore seduto sul sedile
dall’altra parte dello
scompartimento.
“Niente
di particolare. Ho fatto
un po’ di cose con i miei…” rispose
Draco rimanendo sul vago, ma lanciandosi
un’occhiata d’intesa col ragazzo.
Ad
un tratto entrò una ragazza
nello scompartimento.
“Salve
ragazzi!” disse questa
entrando e chiudendosi la porta alle spalle.
“Hey,
Jen!” disse Sailers (Il
ragazzo di colore NdRan) facendole segno di sedersi sopra di lui.
“Hai
per caso visto Pansy, alla
stazione?” domandò Draco guardando con leggero
disgusto la ragazza minuta e
graziosa che si strusciava su Sailers.
“No!”
rispose con tono acuto e
finto innocente, dopo essersi staccata dalle labbra del suo ragazzo.
“Ma
come?! E’ impossibile non
averla vista! Quella nanetta con i capelli a caschetto neri che sbraita
come
una gallina!” si intromise Brestolf piegandosi in due dalle
risate.
“No,
non l’ho vista. Ma perché?”
domandò Jen fulminando con lo sguardo Brestolf per poi
rivolgersi a Draco
mentre accavallava sensualmente le gambe stando ancora seduta su
Sailers.
“Forse
non ti ricordi che non la
vedo da quando voi ragazze, siete partite per
Proprio
in quel momento, si aprì
nuovamente la porta dello scompartimento.
“Anvedi!
Parli del diavolo e
spuntano le corna!” fece Tiger per poi scoppiare a ridere con
una risata che
sembrava più una serie di grugniti.
Una
ragazza con dei capelli sbarazzini,lisci
e bruni a caschetto entrò nello scompartimento senza neanche
richiudere la
porta.
“Hey,
ciao bambolotti!” disse
Pansy Parkinson sorridendo maliziosamente ai presenti e prendendo posto
accanto
a Draco del quale sembrava non avesse minimamente notato la presenza.
“Ciao
Pansy!” fece Draco spirando
il fumo della sigaretta da un lato per poi avvicinarsi alla ragazza per
baciarla.
La
serpeverde si scansò con un
movimento veloce, lasciando che le labbra del biondo baciassero
l’aria, e si
sporse verso gli altri studenti dello scompartimento chiedendo con non
chalance
(Non so se si scrive esattamente così
^^’’ NdRan) “Qualcuno ha una
gomma?”.
“Eccola!”
rispose Jen lanciandole
prontamente il suo pacchetto.
Pansy
l’afferrò,stranamente, al
volo e ne prese una rilanciandolo poi all’amica.
Draco
era rimasto letteralmente a
bocca aperta, che diavolo significava quell’atteggiamento da
strafottente? Di
solito era lui a trattarla come uno straccio per lucidare le scarpe e a
lei
piaceva perfino!
“Ummh…Senti
Draco è da un po’ che
ci stavo pensando… “ disse la moretta rivolgendosi
finalmente a Draco e
masticando la gomma in modo improponibile.
“Questa
è una cosa che non
funziona più per me. Mi dispiace…”
concluse come se stesse parlando del tempo
in quei giorni, appallottolando la carta della gomma.
Draco
rimase ancora più scioccato ma
quando si riprese, non ebbe il tempo di ribattere perché la
ragazza era già
uscita dallo scompartimento.
A
quel punto si levarono applausi
e risate da parte degli spettatori che si erano goduti lo spettacolo
dalla
prima fino all’ultima battuta.
“Ma
che cazzo vi ridete?!” fece
Draco incavolato nero. A quel punto neanche una sigaretta sarebbe
riuscito a
stendergli i nervi.
Si
alzò e uscì dallo
scompartimento sbattendo violentemente la porta e cercando di
raggiungere la
ragazza nel corridoio.
Una
volta avvistata Pansy, Draco
la prese per un braccio e la trascinò all’interno
di uno scompartimento vuoto
con violenza senza dare minimamente ascolto alle sue proteste.
Chiuse
a chiave con un tocco di
bacchetta lo scompartimento in modo tale che la ragazza non avesse modo
di
svignarsela e si voltò verso di lei inchiodandola col suo
sguardo di ghiaccio.
“Allora,
fammi capire. Mi stai
mollando?” le domandò incredulo, cercando di
mantenere la calma il più
possibile.
“Te
lo devo scrivere su un
cartellone a caratteri cubitali?” fece Pansy sbuffando e con
atteggiamento
menefreghista.
“Ma
che cazzo stai dicendo? Da
dove te ne esci?” ribatté il ragazzo pensando
dentro di sé che probabilmente
Pansy non sapeva neanche che cosa significasse
‘cubitali’.
“Hey
hey sta calmo ok?” rispose
lei alzando le mani quasi in segno di difesa e continuando a masticare
la gomma
a bocca aperta.
“Posso
sapere almeno il motivo?”
fece Draco sedendosi su un sedile, massaggiandosi le tempie con i
polpastrelli
di una mano.
“Uff,
e va bene!” acconsentì la
serpeverde alzando gli occhi al cielo e sedendosi accanto al ragazzo.
“Allora…”
cominciò “…è successo
tutto durante la vacanza in California. Una sera, siamo in un locale. E
Jen va
a sbattere contro un uomo basso e ciccione che, abbiamo scoperto in
seguito,
era il parrucchiere delle Sorelle Stravagarie. Così, grazie
a qualche
ammiccamento e simili ci procura dei pass per la festa in piscina
più in di
tutta
Draco
la guardava impaziente e
anche annoiato.
“E’
tutto molto interessante
Pansy, ma ti dispiacerebbe arrivare al punto in cui mi hai
mollato?” la incitò
il ragazzo cercando di farla arrivare al punto.
“Ma
si, aspetta! Adesso ci
arriviamo ok?” ribattè la ragazza infastidita
dall’interruzione.
“Allora,
ero lì su quel cubo che
ballavo almeno da cinque minuti, quando all’improvviso sono
scivolata
rischiando di cadere. Il che sarebbe stato davvero molto imbarazzante
ovviamente…”
Draco
stava seriamente iniziando a
spazientirsi, quando Pansy iniziava a parlare non la smetteva
più ed era per
questo che con lei preferiva fare ben altro, ma la stette comunque ad
ascoltare. “Poi, mi voltai per vedere contro chi avevo
sbattuto. E indovina che
colpo di fortuna! Sono andata a sbattere contro il famoso Brock
Cazzon!”
raccontò la ragazza congiungendo le mani con aria sognante.
“Brock
Cazzon? Ma che razza di
nome eh?” la interruppe Draco.
“Oh,
dai non fare lo schizzinoso!
Perché, pensi davvero che il nome abbia così
importanza? E poi scusa Draco
Malfoy che nome eh?” rispose guardandolo quasi disgustata.
Draco
sentiva il mal di testa
aumentare ad ogni secondo “Continua…”
fece però guardandola negli occhi.
“Beh,
durante le ore successive
puoi ben immaginare cosa sia successo…” fece Pansy
con tono malizioso e
ridacchiando compiaciuta.
Draco
sospirò e arricciò le labbra
contrariato. Non rispose a quella affermazione perché tanto
la risposta era
ovvia…
“Comunque
Dracuzzo non hai bisogno
di preoccuparti, perché verrò comunque al ballo
di fine anno con te! Insomma
saremo eletti e mi sembra carino che il re e la reginetta stiano
insieme!” aggiunse
meccanicamente Pansy, assumendo una faccia da finta innocentina.
“Io…io
non so cosa dire…” rispose
Draco ancora scombussolato e con sguardo assente.
“E
non dire nulla tesoro! Si,
insomma è stato bello ma davvero hai creduto che avrei
lasciato Hogwarts stando
ancora con te?” domandò la brunetta alzandosi.
Il
serpeverde non rispose, la guardò
semplicemente negli occhi, anche quella risposta era ovvia.
“Oh!
L’hai pensato?! Che tenero
che sei!!” cinguettò Pansy tenendogli le guance
tra le dita.
Il
ragazzo si staccò bruscamente,
sotto voce la mandò a quel paese e uscì sbattendo
la porta.
Percorse
il corridoio a passo
svelto verso lo scompartimento dove stavano i suoi amici. Non riusciva
a
credere che LUI il grande Draco Malfoy fosse stato mollato da una
ragazza.
E
da Pansy Parkinson per di più!!!
Che senza di lui non sarebbe mai e poi mai arrivata al suo grado di
popolarità
attuale!
La
rabbia continuava ad invaderlo,
fino alla punta del capelli. Entrò nello scompartimento e si
buttò di peso sul
sedile.
“Allora
Draco come è andata? Avete
chiarito a modo tuo o suo?” domandò Goyle con una
risata ebete.
“Piantala
Goyle! Non mi sembra il
caso di fare queste battute del cazzo!” lo attaccò
Draco brusco.
“Ma
allora?” insistette Sailers
che nel frattempo si era scollato dalla sua ragazza.
“E
allora niente! Mi ha mollato!”
tagliò corto il ragazzo accendendosi un’altra
sigaretta.
“Oh
mi dispiace, mi dispiace
Dracuzzo! E adesso come farai per farti eleggere re del ballo? Senza la
tua
“fedele” reginetta? Povero te! Presto questa storia
sarà sulle bocche di tutta
Hogwarts!” lo prese in giro Brestolf imitando la voce di
Pansy.
“Brestolf
vaffanculo!” fece Draco
tirando un calcio al sedile e tutti quanti scoppiarono a ridere.
Il
resto del viaggio passò
tranquillamente, senza che accadesse nulla di particolare. Ma, una
volta
entrati a Hogwarts…
“Mi
dispiace Malfoy! Ho saputo ma
vedrai che ne troverai un’altra!” fece un ragazzo
di Corvonero che Draco non
aveva mai degnato di uno sguardo.
“Povero
Draco è stato scaricato!
Forse ora ho qualche speranza con Pansy!” aggiunse subito
dopo il capitano
della squadra di Quiddich di serpeverde.
“Su
con la vita Malfoy!” fece un
altro serpeverde con il quale Draco aveva parlato si e no una o due
volte.
“Beh!
A quanto pare la voce si è
sparsa più velocemente del previsto!”
commentò Brestolf scoppiando a ridere.
“Oh
dacci un taglio! Non me ne frega
un bel niente di quella stronza! In questa scuola ci saranno almeno un
miliardo
di ragazze che cadrebbero tutte ai miei piedi!” rispose Draco
sulla difensiva
mentre insieme ai suoi compari risaliva il viale diretto verso il
castello.
“Si
certo! Un miliardo di ragazze
che non potranno mai essere messe a confronto con Pansy! Si potrebbe
anche dire
che è te, con le tette!” rispose di rimando
Sailers scoppiando anche lui a
ridere.
“Ma
cosa dici idiota? Insomma,
guardate in faccia la realtà! Riuscite a immaginare Pansy
Parkinson senza:
trucco e bei vestiti? Resterebbero solo i residui di una stupida
ragazzina
senza cervello! Insomma ciò che voglio dire e che ogni
ragazza con il look
giusto ed il cavaliere giusto potrebbe diventare una fantastica
reginetta del
ballo! Persino un insulsa tassorosso” fece Draco sereno e
sicuro di sé e
affondando i pugni nelle tasche dei pantaloni.
“Uh
uuuuuu!!! Sembri sicuro di
quello che dici!” notò Brestolf cogliendo al volo
il profumo di sfida.
“Certo
che lo sono!” rispose il
biondo di rimando.
“Ti
va di scommettere?”
“Certo!
Detta tu le regole!”
“Perfetto,
allora sarò io a
scegliere la pollastra che nel giro di otto settimane dovrai
trasformare in
reginetta del ballo! Se perderai dovrai pagare una penitenza che si
deciderà
nel caso ti
andrà male. Ci stai?” disse
il moretto porgendo la mano a Draco.
“Ci
sto!” asserì Draco stringendola
con decisione.
“Bene!
Allora domani ci metteremo
a lavoro ora è meglio andare a cena!” e i tre
ragazzi si diressero confabulando
verso la sala grande.
La
mattina successiva, dopo la
colazione i ragazzi erano liberi di “cazzeggiare”
(Termine che sta per liberi
di fare quello che preferivano XD NdRan) tutto il giorno avendo il
permesso di
non frequentare le lezioni. La maggior parte degli studenti si
rilassava sotto
le ombre degli alberi in giardino, ma c’erano due ragazzi che
aveva di meglio
da fare.
“Allora,
vediamo un po’ che
elementi ci sono in giro…” fece Brestolf
guardandosi intorno divertito e
rigirandosi le mani tra loro.
“Guarda
quella, quella che si sta rimpinzando
tutta sola di zuccotti. Vedo già i rotoli di ciccia
strabbordare dalla divisa.
Oppure quella lì, piatta come una tavola da surf!”
disse Brestolf indicando le
ragazze man mano che le vedeva e scoppiando a ridere di gusto insieme a
Draco.
Ma
poi, ad un certo punto “Ah-haa!!!!
Ragazzi abbiamo trovato la fortunata! Eccola lì!”
esultò Brestolf bloccandosi
di colpo e indicando una ragazza che scendeva la scalinata di pietra
del
castello con un enorme borsa in spalla piena di libri.
“Che
cosa? Ginny Weasley?! No,no
io mi rifiuto categoricamente!” fece Draco osservando
inorridito la ragazza e
scuotendo la testa.
“Ah,
ah, ah! Così perderai la
scommessa anche prima di iniziare!” lo ammoni stuzzicandolo
l’altro ragazzo.
“Senti,
accetto ragazze con seno
piccolo, tassorosso, che si scaccolano ma…..un elemento
irrecuperabile come
lei! Non ci penso neanche!” spiegò Draco.
“Allora
perdi la scommessa e ti
rimangi tutto quello che hai detto ieri? Pensaci Malfoy!” gli
suggerì Brestolf incrociando
le braccia al petto ghignando.
Draco
ci pensò su mentre guardava
la ragazza sconsolato. Si era messo nei casini da solo e lo sapeva
benissimo,
ma ormai aveva accettato la scommessa e doveva riscattarsi con quella
stronza
della Parkinson.
“E va
bene!” fece sbuffando. “Vedrai,vincerò
la scommessa!” disse puntandogli il dito contro.
“Ah
ah! Bene, ora ti conviene
sbrigarti perché secondo i miei calcoli mancano solo otto
settimane al ballo e
se Ginny Weasley deve essere la reginetta ti aspetta un gran bel lavoro
da
fare!” riuscì a dire Brestolf nonostante le troppe
risate con tanto di lacrime agli
occhi.
Draco
lo fulminò con lo sguardo,
poi guardò nuovamente scoraggiato Ginny e alla fine decise
di raggiungerla.
“Hey
Ginny!” la chiamò facendole
un cenno con la mano e sfoderando uno dei suoi splendidi sorrisi
disarmanti.
“Ginny…ti
ha chiamata!” fece Luna
Lovegood con quella sua solita aria trasognata, dando una gomitata
all’amica.
“Luna,
abbiamo i compiti che ci
aspettano!” tagliò corto la rossa proseguendo a
camminare a passo svelto.
“Hey
Ginny aspetta!” insistette
Draco cercando di fermarla, ma la ragazza era già partita in
quarta trascinando
l’amica con sè.
Tutti
i ragazzi e le ragazze che
avevano assistito alla scena scoppiarono a ridere.
“Hey
Draco sarà duraaaaa!!! Ahahahahah!“
urlò Brestolf da lontano prendendolo in giro e ridendo a
crepapelle.
Il
serpeverde sbuffò e decise di
rientrare nel castello, non si sarebbe di certo arreso per
così poco! Anche se
quella Weasley era davvero un osso duro…
Una
volta entrato nell’ingresso
intravide sua sorella “Hey Erika!” la
chiamò camminando verso di lei. (Erika è
la sorella maggiore di Draco, quella di cui vi ho accennato
nell’introduzione.
Lei ha finito gli studi due anni fa, ma voleva rimanere a Hogwarts e
insegnare
lì. Per ora è riuscita ad ottenere solo una
piccola carica come aiutante dei
professori grazie al prof Silente.
Al contrario
di tutti i componenti della sua famiglia, lei faceva parte dei
Grifondoro ed è
per questo che i suoi genitori l’hanno ripudiata come figlia
e diseredata.
Draco però, all’insaputa dei suoi le è
rimasto sempre vicino per il fatto che
sin da bambini erano sempre stati molto uniti. Erika infatti gli faceva
da
coscienza ed era l’unica che riuscisse a fargli capire quando
aveva commesso un
errore NdRan).
“Cosa
c’è Draco? Ho un impegno
urgente ora! Oh! Ho saputo che Pansy ti ha mollato! Spero tu abbia
già trovato
una sostituta!” fece Erika tutto d’un fiato
smuovendo sensualmente i suoi
lunghi capelli biondi.
“E’
proprio di questo che ti
volevo parlare! In effetti si, ma….diciamo che
più che una sostituta la si può
definire un progetto…” rispose Draco vago
mantenendo l’andatura della sorella.
“Un
progetto?” domandò la ragazza
perplessa, studiando perplessa alcune carte che portava tra le braccia,
probabilmente documenti che doveva consegnare a qualche professore.
“Già!
Solo che a dir la verità
questo progetto mi ha mandato a quel paese!”
proseguì a malincuore il biondino,
visibilmente infastidito a ricordarsi la scena di qualche minuto prima.
“A
beh! Allora mi piace!” commentò
Erika scoppiando a ridere di gusto.
“Io
non so come le sia venuta in
mente una cosa del genere!” fece Draco guardandola ridere
come una matta e
mettendo il muso come un bambino piccolo e capriccioso.
La
ragazza riuscì a riprendersi
anche se sembrava non voler proprio smettere di sghignazzare.
Guardò
il fratello intenerita e
sospirò “Senti Draco, capisco che questo sia un
concetto un po’ troppo
complicato da capire per un accalappia femmine come te
ma….hai mai pensato di
fare un piccolo sforzo?” gli domandò guardandolo
con sguardo eloquente dopo
aver bloccato il passo per poter parlare meglio..
“Cosa
vuoi dire?” chiese Draco
curioso e confuso al tempo stesso.
“E’
molto semplice! Per
avvicinarla, devi cercare di scoprire che cosa
le piace, come passa il suo tempo!” gli
suggerì con un sorrisetto.
“Signorina
Malfoy! Si sbrighi!”
tuonò da lontano il professor Piton interrompendo il loro
discorso .
“Oh
scusami Draco il prof mi
chiama, devo andare! Ci vediamo più tardi! E mi raccomando
fai come ti ho
suggerito!” lo salutò con un bacetto sulla guancia
e schizzò via verso il
professore.
Il
ragazzo sbuffò amareggiato…le
cose stavano diventando più difficili e complicate del
previsto.
All’improvviso
sentì una voce
familiare che lo chiamava, si girò e vide Tiger corrergli a
passo d’elefante
incontro.
“Che
vuoi?” domandò brusco al suo
“servetto”.
“E’
arrivata una lettera da parte
di tuo padre!” rispose l’altro col fiatone dopo
averlo raggiunto e porgendogli
una busta.
“Mh…”
mugugnò Draco senza
ringraziare e afferrando la lettera.
“Caro
Draco,
ti
scrivo questa lettera per avvisarti di una cosa molto importante
riguardo al
discorso che abbiamo fatto lo scorso fine settimana.
Ormai,
si può considerare chiuso l’affare e spero che
ciò ti basti per capire ciò che
intendo. Non posso entrare nei dettagli.
Spero
soltanto che tu ti renda conto della grande opportunità che
ti viene offerta.
Lucius
Malfoy”
“Cazzo!”
imprecò Draco a bassa
voce dopo aver terminato di leggerla.
“E’
successo qualcosa?” domandò
Tiger.
“No,
non è successo niente!”
tagliò corto Draco accartocciando la lettera e mettendosela
in tasca.
*************************************
Quel
pomeriggio Ginny stava
tornando dagli allenamenti della squadra di quiddich, quando
sentì qualcuno
alle sue spalle che la chiamava.
“Hey
Ginny!” era niente popò di
meno che Draco Malfoy che la chiamava, correndole incontro.
Ginny
si girò, guardandolo con
sguardo furente “Lo sai che l’agguato è
illegale in tutti i cinquanta Stati?”
lo canzonò la rossa poggiandosi sulla sua scopa.
“Oh
andiamo Weasley voglio solo
parlare un po’!” rispose Draco sembrando piuttosto
convincente.
“Sia
ben chiaro io non amo le
furbate! Volevi che ti facessi da assistente o roba simile? Oh beh!
Lì c’è
Ginny Weasley è una secchiona! Potrebbe darmi una mano!
Ebbene indovina non lo
faccio!” lo attaccò la ragazza senza lasciargli il
tempo di rispondere.
“Hey
hey calmati! Non volevo
nessuna cosa del genere!” la tranquillizzò lui
mettendo inconsciamente le mani
davanti per difendersi.
“E
allora cosa vuoi?” domandò sul
punto di perdere la poca pazienza che le era rimasta.
“Te
l’ho detto! Solo parlare un
po’!” ripetè il biondino più
tranquillo.
“E
di cosa dovrebbero parlare due
persone che non si sono MAI rivolte la parola, se non per insultare a
vicenda
le rispettive famiglie?”
Draco
sembrò per la prima volta da
quando si era avvicinato alla ragazza in difficoltà, aveva
immediatamente
bisogno di un idea.
Studiò
la ragazza dalla testa ai
piedi e gli venne il lampo di genio vedendo la sua divisa.
“Quiddich!”
rispose trionfante e
con un magnifico ghignetto alla Malfoy.
“Quiddich?”
ripetè Ginny poco
convinta inarcando un sopracciglio.
“Si
certo! Allora come va la
squadra?” attaccò subito il serpeverde.
“Non
è che stai cercando una
qualche soffiata per batterci alla prossima partita?”
domandò lei sospettosa.
“Ma
no! Che ti salta in mente!”
rispose l’altro fingendosi scandalizzato.
“Mah
sarà…” non era per niente
convinta.
Era
il momento giusto, almeno ora
non lo stava più assalendo, e
ne
approfittò.
“Senti,
ti va di allenarci insieme
qualche volta?”
Ginny
lo guadò strabuzzando gli
occhi, incredula “Stai scherzando?”
“No
no! Anzi! Che ne dici di
stasera? Potrei chiedere un permesso speciale per il campo!”
propose facendosi
mentalmente i complimenti per quell’idea geniale.
Ginny
non fece in tempo a
rispondere perché ci pensò Luna che
arrivò da dietro ai due ragazzi,
cogliendoli entrambi di sorpresa e dicendo: “Si,si! Lei
accetta volentieri non
è vero Ginny?” disse Luna entusiasta.
“Ok
va…va bene!” acconsentì Ginny
non credendo neanche lei a ciò che aveva appena detto.
“Perfetto
allora ci vediamo al
campo dopo cena!” rispose Draco visibilmente soddisfatto.
Salutò
le due ragazze con un cenno
della mano e si avviò verso il castello non prima di aver
fatto un occhiolino
alla rossa ma non appena fu fuori dal campo di vista delle due fece
finta di
vomitare…che cosa gli toccava fare!
Ginny
lo salutò con un cenno della
mano con il cervello letteralmente in tilt.
Aveva
accettato un invito da parte
di Draco Malfoy, DRACO MALFOY!! Se solo lo avessero saputo i suoi amici
l’avrebbero spennata viva, per non parlare della sfuriata che
le avrebbero
fatto!
“Oh!
Ginny ti rendi conto di
quanto sei fortuna? Draco che prenota un intero campo da quiddich per
stare voi
due da soli!” fece la bionda corvonero con aria sognante.
“Luna
piantala!” la rimproverò
Ginny passandosi una mano tra i capelli. Non si fidava
minimamente…
Continua…
Dall’autrice: Cari
lettori, allora? Cosa ve ne pare? E’ la prima volta che
scrivo una fik su una
determinata coppia di Hogwarts! Spero comunque che vi piaccia! ^-^
Mi
raccomando continuate a
leggerla!
Kiss dalla vostra Ran