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Autore: Amalie    23/05/2010    1 recensioni
"Un grido lancinante quello che andò propagandosi in quella landa desolata, cullata soltanto dalle note che la pioggia portava con se ogni volta che toccava terra"
[GiottoxG - G!centric]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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morte di giotto Un grido lancinante quello che andò propagandosi in quella landa desolata, cullata soltanto dalle note che la pioggia portava con se ogni volta che toccava terra. Note che andavano ad aumentare ad ogni secondo, ad ogni mia lacrima di disperazione. Non riuscivo a crederci, quello che si estendeva davanti ai miei occhi non poteva essere la realtà... No... Soltanto un brutto sogno, pungente come il più debole dei cristalli quando viene rotto in mille pezzi. Ecco, era proprio quella la sensazione che provavo. Mi sentivo spaccato in milioni, no, miliardi di pezzi che non potevano essere ricomposti.
"B... Boss...!" Un'altra lacrima quella che andò ad invadere i miei occhi, languidi di rabbia e disperazione. Mi sentivo male, i singhiozzi non riuscivano a farmi respirare regolarmente, tanto che dovetti obbligatoriamente portarmi una mano al cuore per cercare di calmarmi.
La testa mi scoppiava, gli occhi arrossati non mi permettevano di vedere bene gli altri che continuavano a combattere... mentre io... io... non riuscivo a fare niente.
Accarezzai la sua guancia, fredda, togliendo in seguito il rivolo di sangue che sgorgava dalle sue labbra. Non poteva essere così, non poteva abbandonarmi.
Non capii bene che cosa mugolai, mi ero come estraniato da quel mondo che mi aveva tolto la cosa più importante...

-Fattene una ragione...-

E come potevo?

-Doveva succedere...-

No che non doveva succedere! Se solo avessi fatto più attenzione, se solo il Boss non avesse fatto così tanto affidamento su di me e sulle mie capacità... tutto questo non sarebbe successo!!

-Era destino...-

NO CHE NON ERA DESTINO!!

Strinsi le mani a terra, impugnando il terriccio bagnato da quella pioggia. Sembrava come se anche io cielo piangesse per quella sua scomparsa improvvisa. Alzai il volto, socchiudendo gli occhi in modo che potessi sentire l'acqua sul mio viso... in modo da nascondere quelle mie lacrime con altrettante. Perché era successo tutto questo? Perché a lui? Era mio compito proteggerlo, no? Dovevo sacrificare la mia vita in cambio della sua! PERCHE' ERA MORTO LUI!?
Fissai quel suo corpo che giaceva oramai da qualche decina di minuti in quel luogo, mentre scoppi e luci accecanti invadevano quello scenario di disperazione.
Avrei... dovuto... proteggerlo...

"GIOTTO!!!" Non aveva più alcun senso la mia vita.

Fu in quel momento che sentii il mio nome invocato con preoccupazione da quella voce ormai familiare. Mi voltai istantaneamente, cercando il luogo da cui proveniva quel grido, e fu li che lo vidi corrermi incontro. Continuava a dirmi di allontanarmi da lui, di schivare... quel colpo? 
"A... sari?" E poi il buio totale.
  
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