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Autore: Ash Ai    24/05/2010    1 recensioni
Semplici riflessioni sulla sua vita e sulla sua casa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

Nota dell'autrice: questa è la mia primissima fanfiction su Final Fantasy VIII, quindi per favore siate gentili. Non mandatemi recensioni troppo cattive. Ho fatto del mio meglio. :) Inoltre, voglio ringraziare tantissimo Wayward Tempest che l'ha riguardata per me. Le sue storie sono fantastiche, dateci un'occhiata.

HOME IS WHERE THE HEART IS
scritta da Ash Ai, tradotta da Alessia Heartilly

Lui era silenzioso.

Più silenzioso di qualunque altro SeeD nei paraggi. Non ce n'erano molti come lui. Solo pochi avevano ucciso come lui. Silenzioso, ma piacevole. Aveva ucciso più di quanto chiunque altro avrebbe mai fatto. C'era più sangue sulle sue mani di quanto gliene scorresse nel corpo. Era una macchina fatta per uccidere. E si odiava per questo. Odiava il fatto di sapere di essere un assassino, un assassino che aveva ucciso più di un centinaio di persone. Aveva preso vite innocenti, punito coloro che intralciavano il suo cammino. Le sue mani erano sporche di sangue, come si bagnavano d'acqua quando faceva la doccia. Si odiava per il fatto di sapere che era tutto vero.

Voleva più del suo passato e basta. Voleva una vita, una vita felice. Era evidente che voleva sorridere per qualcuno. Non gli piaceva quel titolo: assassino a sangue freddo. Anche se nessuno l'aveva mai pronunciato in sua presenza, questo non gli impediva di pensarci. Sapeva di essere un assassino. Un assassino a sangue freddo che non ci pensava due volte quando uccideva un uomo. Sapeva solo una cosa, ed era proteggere la sua strega. L'avrebbe fatto a qualsiasi costo. Anche se significava uccidere l'assassino che era solo un bambino.

Avrebbe fatto qualsiasi cosa per assicurarle la salvezza. Anche se significava rinunciare alla propria vita, l'avrebbe fatto. Ma una cosa che lo confondeva sempre era il come lei potesse amare una persona come lui. Qualcuno a cui non interessava di nessun altro. Qualcuno che aveva passato troppo tempo perso nei propri ricordi. Come poteva? Come poteva lei amare una persona come lui? L'aveva forse visto per chi era davvero? Aveva forse visto dritto attraverso l'assassino a sangue freddo per trovare un cuore caldo? Ma lui si era costruito una barriera intorno in modo così sfacciato.

Non poteva avvicinarsi, non a lei. Quella sarebbe stata la sua ultima debolezza... innamorarsi della sua strega. Era il suo protettore, doveva essere forte. Doveva sostenerla, ma non poteva farlo se la amava. Non avrebbe saputo come proteggerla, se l'avesse amata. Se le fosse mai successo qualcosa, lui non avrebbe potuto vivere, non avrebbe potuto sopravvivere da solo. Non avrebbe potuto fare quello che faceva ogni giorno, se lei non era al suo fianco. Se lei non fosse stata sua responsabilità, non avrebbe avuto nulla per cui vivere.

Ma poi, l'amore ci fa fare cose che solitamente non facciamo. Rafforza la mente, chiude i cancelli del male e della distruzione. Sapeva che anche se l'amore era la sua debolezza, era la sua fonte di forza, perché avrebbe potuto combattere migliaia di battaglie solo per lei. Sarebbe andato fino alla fine del mondo, se lei glielo avesse ordinato. Semplicemente, avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei. Non importava cosa; finché lei avesse ordinato qualcosa, lui l'avrebbe fatto.

Sapeva che amarla gli dava la forza di proteggerla a tutti i costi. Anche se un assassino l'avesse presa e usata come scudo difensivo, lui avrebbe combattuto comunque, perché avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per riaverla tra le braccia anche solo una volta ancora. Era per lei che respirava, dormiva, mangiava, amava, vedeva, toccava. Lei era il luogo in cui ora risiedeva il suo cuore. Non era nel suo petto dove c'era il calore del cuore. Perché ora era con lei; da qualche parte nel profondo del cuore di lei, il suo riposava.

C'erano tecniche differenti, decisioni diverse e modi da scegliere. Ma lui si atteneva a uno solo. Lui dominava il silenzio. Per farla breve, lui era il silenzio. Era il leone che si aggirava furtivamente di notte, con gli occhi sulla preda. Guardava, ascoltava. I suoi passi erano leggeri come piume sul legno duro del pavimento. Nemmeno un passo poteva essere udito. La sua capacità coltivata di camminare in quel modo gli aveva dato il potere di camminare anche con le scarpe più scomode. Non c'era nessuno come lui che dominava il silenzio. Nemmeno gli altri SeeD.

Le stelle illuminavano quanto bastava la stanza buia in cui si trovava. L'unico suono che si sentiva era il calmo stormire delle fronde fuori dalla finestra. La pioggia cadeva leggera, e il suo suono echeggiava nell'avanzare della notte. Lei era stesa sul letto e dormiva pacifica. Il suo viso angelico era rivolto verso di lui, che la guardava. Lei gli toglieva il respiro, con quei lunghi ed eleganti capelli castani e splendidi occhi marroni. Non poteva evitare di sussurrare piano quelle parole, le parole che pensava di non dire mai.

Quelle erano le primissime parole che potevano attirarlo così vicino all'affetto, perché non era il tipo di uomo che ricopriva quel ruolo della natura umana. Non era un uomo affettuoso che inondava la sua amante di parole felici che le incantavano il cuore. Lui poteva solo limitarsi a una, massimo cinque parole per volta, ma quello era tanto tempo fa. Lei lo aveva portato fuori dal suo guscio e gli aveva insegnato la semplicità del pronunciare qualche parola in più. Con successo, gli aveva insegnato come parlare con il cuore più che con la ragione.

Lui trovava ironico che lei gli avesse insegnato più di quanto lui avesse imparato in tutta la sua vita. Soprattutto, non sapeva come avesse permesso a un'emozione come l'amore di avere un effetto così profondo su di lui. Eppure non poteva evitare di amare quella sensazione. Perché lo manteneva caldo dentro quando aveva freddo, lo faceva sorridere quando era triste e gli faceva sentire di esistere per un motivo. Solo lei poteva avere quel tipo di effetto su di lui.

"Squall?" La sua voce era bassa, quasi delicata mentre sussurrava.

Lui si avvicinò e scivolò nello spazio vuoto nel letto accanto a lei. Sospirò sereno, mentre le metteva un braccio intorno alla vita e la attirava a sé.

"Dove sei andato?" chiese lei piano, posandogli delicatamente la testa sul petto e sospirando.

"Non riuscivo a dormire, così sono andato a prepararmi una tazza di latte caldo," rispose lui semplicemente.

"Oh." Poteva sentire il piccolo sorriso di lei che gli sfiorava il petto. "Lo hai bevuto tutto?" chiese lei.

Lui si ritrasse e si allungò verso il comodino. Prese la tazza per il manico e la avvicinò a lei.

Sorrise e gliela porse. "Ho pensato che ne volessi un po'."

Lei ricambiò il sorriso, arrossendo leggermente mentre prendeva la tazza dalla mano di lui. "Mi conosci troppo bene."

"Lo so," rispose lui continuando a sorriderle. Avrebbe potuto sorridere per sempre per lei.

Lei prese alcuni sorsi di latte prima di ridargli la tazza. Ce n'era ancora un po' sul fondo, e lui lo bevve prima di rimettere la tazza sul comodino. Si sistemò comodamente sotto le coperte calde e la attirò a sé. "Era abbastanza caldo?" chiese.

"Perfetto," rispose lei. "Proprio come mi piace la mia tazza di latte caldo."

Lui sorrise con calore e la baciò piano sulla fronte, e sussurrò quelle parole che sapeva di poter dire liberamente, ora. "Ti amo, Rinoa."

Non sapeva davvero come lei potesse amare uno come lui. Ma comunque non sapeva nemmeno come aveva fatto lui a innamorarsi di lei. L'amore non era mai stato un'attrattiva, per lui, prima. Era un segno di debolezza, qualcosa che nessun SeeD avrebbe mai dovuto avere. Eppure eccolo lì, innamorato perso di una strega che aveva giurato di proteggere sempre.

Un assassino. Era un assassino, ma in qualche modo, lei aveva visto oltre l'assassino e aveva trovato il suo cuore, l'aveva abbracciato e preso sotto la sua ala. Era il suo angelo di debolezza; eppure era la sua forza. Sarebbe stata il bene e il male per lui, perché senza di lei la vita non era perfetta.

"Ti amo anch'io," sussurrò lei baciandogli il petto.

Lui non vedeva più solo il suo passato. Vedeva molto di più. Perché ora, tra loro due, aveva molto più che solo un ricordo, aveva trovato una vita e una casa.

Una vita e una casa con Rinoa.

Casa è dove c'è il cuore, e lo sarà sempre.

*****
Nota della traduttrice: questa storia è stata betata quest'estate da El Defe, ma una perdita di dati mi ha poi costretto ad arrangiarmi da me. Mi pare di aver tolto tutti gli errori, ma se ce ne fossero, segnalatemeli pure.
L'autrice ha scritto anche numerose altre storie, per lo più su Final Fantasy VII, Cloud/Tifa, ma che a una lettura veloce non mi sono sembrate una gran cosa. A chi interessassero fandom e pairing, chiederei se può di dare una letta alle storie e dirmi se vale la pena tradurle oppure no (o se per caso vuole tradurla, non mi offendo XD). Potete farlo tramite l'account qui sul sito, oppure con un commento sul mio blog (c'è il link al mio nick). Grazie! - Alessia Heartilly

  
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