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Autore: celestepolvere    24/05/2010    1 recensioni
Le sorrise e quella puzza di stantio invase il piccolo bagno già surriscaldato, mostrò i denti cariati e storti, la lingua serpentina, divisa in due, che sibilava contro il palato.
Non aveva mai visto nulla di più terrificante.
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un'altra notte

In realtà sappiamo tutti che una nuova alba è sempre il seguito di un giorno che termina, e così come ne finisce uno, ne inizia sempre un altro, dopo una lunga, intensa e lussuriosa notte. Ognuno di noi passa notti differenti, chi semplicemente dormendo al sicuro sotto le coperte, chi affronta imprese avvincenti sulle Lamborghini per le strade della città illuminata a giorno, chi urlando la sua sconfitta al mondo nei suoi sogni più strambi, chi bisbigliando parole suadenti nell’orecchio dell’amante di quella notte che accondiscenderà a rimanere ancora un po’ in quel letto impregnato di viscidi gridolini e terribili atti peccaminosi.

Lei invece l’ennesima notte, in quell’anno, in quella vita, rimaneva ad occhi spalancati a rimirare il mondo dal tetto di uno dei tanti palazzi, ingurgitando come acqua qualche litro di Tocai. Ancora una volta, all’inizio di quell’alba mortale osservava attentamente ogni luce accesa che proveniva dalle finestre non ancora chiuse negli appartamenti; i volti della gente impegnata in umane e quotidiane occupazioni, le meticolose attenzioni dei genitori riservate ai neonati, i trucchi bastardi dei fratelli per riuscire ad intrappolare un amico in chissà quale losco affare.

Increspò le labbra in uno dei suoi sorrisi più seducenti, fissando e studiando le linee armoniose del fisico di una ragazza che si spogliava e passava da una camera all’altra senza accorgersi delle finestre lasciate spalancate e dei possibili guardoni, tra cui adesso c’era anche lei.

Poggiò sul cornicione il bicchiere dal fondo basso, raccolse i capelli sulla nuca con un elastico e si slanciò in avanti, nel vuoto.

Atterrò dopo pochi attimi, nel silenzio più atroce, sul balcone della casa di quella ragazza che ora sentiva canticchiare nella doccia, sotto l’acqua terribilmente bollente. Era la più bella delle gatte, accovacciata sul pavimento, protesa in avanti, le unghie ben salde nel marmo e le gambe nervose pronte a scattare al prossimo balzo.

“Fly like you do, mmm like you do nanana!” Brontolava alternando le parole a versi gutturali, ancheggiava a destra e a manca, insaponandosi i capelli e lanciando occhiate languide all’asciugamano appeso alla maniglia.

La gatta avanzava rapida in quello che sembrava essere un soggiorno davvero disordinato, furtiva si rinchiuse nella stanza di fronte a quella dove si stava facendo la doccia la ragazza attraente. Spiò attraverso il buco della serratura i movimenti nell’altra stanza e si compiacque non vedendo nessun’ombra nei paraggi. Di scatto aprì la porta e si fiondò nel bagno, di fronte alla doccia, nell’esatto momento in cui la ragazza era di spalle e si stava sciacquando i capelli. Stette qualche attimo ad osservarla, immobile ed affascinata, fino a quando non si voltò.

“AAAH!” Cacciò un lungo grido, intenso e perforante, tanto da costringere la gatta, che ora si era rimessa in piedi, a tapparsi le orecchie.

“Che ci fai qui? Va’ via chiunque tu sia!” Sbraitava tentando di coprirsi in qualche modo e notando, suo malgrado, la mancanza dell’asciugamano sulla maniglia. Ce l’aveva quella donna in mano.

Si squadrarono a lungo, la gatta s’era fatta predatrice e la preda che non scappava, oltre al fatto che chiaramente non poteva farlo, era basita.

La predatrice allungò la mano destra e aprì le pareti della doccia porgendo alla ragazza l’asciugamano che aveva raccolto nei suoi movimenti rapidi. Le sorrise e quella puzza di stantio invase il piccolo bagno già surriscaldato, mostrò i denti cariati e storti, la lingua serpentina, divisa in due, che sibilava contro il palato. Un altro grido lancinante e si scoprì che la gatta in realtà era una serpe, un cobra dal letale morso velenoso.

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N.d.A. Spero che possa piacervi, e sicuramente dopo l'obrobrio dell'altra storia che ho pubblicato qualche anno fa, questa ha fatto progressi da gigante!

  
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