- Between the best
and the worst
-
Spesso
le donne hanno il bene, se ne allontanano in cerca del meglio, trovano
il male
e se ne accontentano per paura del peggio; Pansy, tu sei proprio fatta
così:
avevi lui, avevi il tuo bene, e l’hai
gettato via, senza tentennamenti,
senza nessuna pietà né rispetto nei suoi
confronti. L’hai usato come un
passatempo, l’hai sfruttato finché ti faceva
comodo, e poi l’hai buttato via,
disfacendotene come si fa con un giocattolo rotto.
E
adesso? Cosa ci hai guadagnato?
Graffi
sulla schiena, graffi sui fianchi, succhiotti sparsi su tutto corpo; e
dolore,
tanto dolore.
Dolore
fisico, perché la sua stretta non è mai delicata,
i suoi modi sono sempre rudi
e bruschi; dolore fisico, perché i suoi denti stringono con
forza, ogni
volta, la tua pelle chiara, incidendola, macchiandola,
cospargendola, ogni
volta, di lividi violacei.
Dolore
psicologico, perché dopo mesi, anni, ti sei resa conto che
il tuo comportamento
è stato controproducente, è stato solo il
coronamento, la soddisfazione, di uno
stupido capriccio.
Ma
non puoi tornare indietro; non puoi e, anche potendo, forse non vuoi.
Perché
dopotutto, lui adesso è felice, ha una famiglia, come ha
sempre desiderato; ha
dei figli, ha una moglie che lo ama; magari non bella come te, non
abile come
te negli incantesimi, o nelle pozioni; è una donna semplice,
dolce, con il viso
tondo e un sorriso gentile sempre stampato sul volto. È una
donna che ha tutto
ciò che lui vuole, tutto ciò tu non potresti
dargli.
Non
avresti mai il coraggio di piombare nella sua vita come una bomba, non
potresti
mai fargli questo, non sei ancora così senza cuore.
Potresti,
invece, lasciare il tuo aguzzino, andartene,
scomparire dalla sua vita,
cercando qualcosa di meglio, aspirando ad un’esistenza
più felice, o comunque
meno dolorosa.
Ma
non vuoi farlo; hai paura di ciò che potrebbe accadere se lo
facessi. In quanti
guai ti sei già cacciata, seguendo il tuo istinto? Quanti
problemi hai già
creato?
No,
hai paura di trovare di peggio, tentando di cambiare il tuo destino.
E
allora continui a tacere, a vivere nella falsità del vostro
amore, in un mondo
di dolore e sofferenza, di graffi e morsi, di tristezza e rimpianto,
ripensando
ai suoi occhi, azzurri come il cielo, e alla sua pelle, bianca e fredda
come la
neve.