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Autore: Namine23    26/05/2010    3 recensioni
Salve a tutti! Questa è la prima volta che pubblico qualcosa >.< Questa one-shot è una specie di assaggio di una mia futura fan fiction. "Lei ti fissava. Lei stava guardando il tuo vero io. Non guardava il buon capitano educato e carino. Non guardava il subdolo, freddo e calcolatore prossimo ad erigersi nei cieli. Lei vedeva solamente Sosuke." Non posso anticiparvi nulla per non toglier ad essa la grazia della novità, perciò se la leggerete, vi auguro una buona lettura!
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sosuke Aizen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Due grandi occhi viola ti guardavano.
Tu, per la prima volta in tutta la tua vita, non sapevi cosa fare.
Eri stato tu a volerle parlare, eri stato tu che avevi deciso di sedurla.
Alla fine però era lei che ti aveva stregato, con i suoi occhi.
Nella tuo appartamento dentro l'edificio della quinta brigata, distesi sul letto.
Lei si era accoccolata nel tuo petto, stanca e sudata.
Tu avevi sorriso soddisfatto e vittorioso, poi però qualcosa andò storto.
Lei ti fissava.
Lei stava guardando il tuo vero io.
Non guardava il buon capitano educato e carino.
Non guardava il subdolo, freddo e calcolatore prossimo ad erigersi nei cieli.
Lei vedeva solamente Sosuke.
Vedeva tutto, tutti gli orrori che si portava con sè la tua anima, tutta la falsità celata nei tuoi occhi.
Nonostante tutto, non ti guardava ne sdegnata, delusa o impaurita.
Ti guardava come se solo quel contatto , che per quanto sfuggente e effimero che fosse, la facesse sentire viva e serena.
Tu non sapevi cosa dire, troppo spiazzato dal suo sguardo sincero.
Con gli occhi ti stava dicendo che ti accettava per chiunque tu ti spacciassi.
Sembrava conoscerti da millenni, sembrava conscerti meglio di te stesso.
Invece era da solo qualche settimana che avevate iniziato a frequentarvi.
Tu chiusi gli occhi, lei si addormentò tra le tue braccia, anche se sapeva che quelle braccia avrebbero potuto ucciderla senza indugi.
Ti eri avvicinato a lei perchè ti aveva attratto dal primo momento che l'avevi vista.
Aveva finito da poco l'accademia, era entrata nella quarta brigata, stava portando alcune pratiche nell'ufficio della quinta brigata.
Tu camminavi tranquillo per il corridoio, salutando tutti i tuoi sottoposti con un falso sorriso così bello da sembrare vero.
Lei si fermò davanti a te e ti fece un piccolo inchino.
Si presentò educatamente, poi alzò lo sguardo davanti al tuo perfetto sorriso.
Quando vedetti il colore dei suoi occhi per qualche frazione di secondo perdettì la maschera del buon capitano.
La osservasti meglio, era davvero graziosa.
Due grandi occhi viola oravano un visino delicato e latteo, una cascata di capelli castani, lunghi fino a metà schiena, le incorniciava il viso.
Più bassa di te, ma magra e slanciato, dava l'idea di qualcosa di molto fragile.
Ma lo sguardo che ti lanciò, fu per te il colpo di grazia.
Nei suoi occhi c'era un mare di malinconia, ben nascosto sotto un velo di gentilezza che usava con chiunque.
Era forte, sicura, gentile, ma anche terribilmente malinconica.
Non aveva uno scopo preciso o particolare per vivere, lei voleva solo sopravvivere, non le interessava se per sopravvivere avesse dovuto uccidere, lo avrebbe fatto.
Non faceva distinzioni tra bene e male, tra luce e oscurità, lei faceva ciò che le piaceva o che le permetteva o agevolava nel sopravvivere.
Allora,desiderasti prenderla con la forza e portarla via con te, ti trattenesti e cercasti di spostare la conversazione fuori dalle pratiche burocratiche.
Lei capì immediatamente il tuo interessamento e ti aiutò ad allungare la discussione.
Anche lei era attratta da te, era stata attratta dalla tua recita messa in atto così bene, ti riteneva ad un livello pari al suo, diverso a quello che dava agli altri.
Con te si mostrò per quello che era realmente, senza attendere che tu la ricambiassi.
Fu così che tra voi nacque un tipo di amore idilliaco, un amore costruttivo, che non prevedeva effusioni troppo meliflue e superficiali, un amore che non aveva la minima pretesa.
Era un amore silenzioso, ridotto al minimo, un amore piuttosto primitivo, formato solo dal momento in cui entrambi smettevate di fingere e facevate l'amore.
Costruttivo perchè non intralciava nessuno dei due, lasciava che entrambi aveste la vostra vita e che ne l'uno ne l'altro, volesse prenderne parte.
Incontri settimanali, semplici e senza fronzoli o bugie.
Si partiva con una scaramuccia verbale, cosa che lei sembrava adorare, poi tu inizavi ad avvicinarti a lei facendole capire cosa volevi da lei, e lei non era restia a darti ciò di cui entrambi avevate bisogno.
Era così bello fare l'amore con lei, con nessun'altra avevi provato senzazioni così piacevoli, ti piaceva in particolar modo che mentre lo facevate, vi guardavate negli occhi intensamente.
Infine esausto ti accasciavi al suolo mentre lei, con il suo corpo, ti abbracciava e ti riscaldava.
Per quanto tempo andò avanti questa pura storia d'amore?
Per molti anni, lei cresceva e diventava sempre più bella, e dentro di te crescieva il desiderio di tenerla sempre e solo per te.
Gli anni passarono, nel giro di una ventina d'anni la prima parte del tuo piano sarebbe iniziata.
I vostri incontri amorosi dovettero attendere, anche lei era più occupata del solito poichè l'avevano promossa.
Tutto andava secondo le tue aspettative, quando tutto accadde.
Non eri riuscita a vederla per svariati mesi, poichè era andata a trovare sua madre gravemente malata.
Eri un po' frustrato dalla sua assenza, quando ricevetti la notizia.
"Koeda Shirai è deceduta, il funerale sarà celebrato domani mattina, tutti i suoi colleghi e conoscenti sono tenuti a parteciparvi"
Per un primo momento credetti che fosse uno scherzo.
Ma quando ti presentasti l'indomani davanti alla sua salma, capisti che la tua amata non sarebbe mai più stata al tuo fianco.
Indagasti sulle cause della sua morte, volendo trovare un motivo della sua scomparsa.
Era morta di parto.
Koeda aveva dato alla luce una bambina, che era morta poco dopo la madre.
Tu sapevi bene che era tua figlia, le ultime volte che avevi parlato con Koeda ti sembrava che nascondesse qualcosa, ma tu non le avevi chiesto nulla perchè sapevi che lei sarebbe caduta in mille pezzi.
Era sempre stata debole fisicamente, terribilemente fragile, e tu lo sapevi.
Ti aveva nascosto quella gravidanza perchè sapeva bene che tu non le avresti permesso di dare alla luce quella bambina, nonostante fosse tua figlia, pur di non perderla.
Avevi perso tutto, non avevi più nessuno di cui ti importasse veramente.
Il tuo cuore si indurì ancora più di prima, ormai anche quel puro sentimento era scomparso da te.
Non c'era più nulla dentro di te che non fosse collegato al tuo obbiettivo.
Tu, Sosuke Aizen, non smetterai mai di pensare alla tua defunta amata, ma andrai avanti comunque, con o senza di lei.
Perchè è questo che Koeda desiderava, voleva che tu raggiungessi i tuoi più ambiziosi obbiettivi, senza che lei ti intralciasse in alcun modo.
Questo si può definire vero amore

Commenti dell'autrice:

Koeda significa ( se non erro) piccolo ramo è da lei che ho preso il nome di questa one-shot.

Spero vi sia piaciuta questa fan fiction >.<

Penso che fra qualche tempo postero la vera storia in cui ritroverete questo pezzo.

Ringrazio tutti coloro che l'hanno letta ^_^

Io e Aizen-sama vi salutiamo alla prossima fictioon!!

  
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