Era un tranquillo sabato di  aprile e il sole splendeva sul castello di Hogwarts, tempo ideale per giocare una partita di Quidditch.  Oggi era infatti il grande giorno che Grifondoro e Seperverde aspettano da tutto l’anno: lo scontro per la vittoria.  La settimana nel castello non era trascorsa affatto tranquillamente. C’erano state scommesse clandestine, continue dispute tra i giocatori delle due quadre, senza contare che i Serpeverde infastidivano con stupide battutine i loro rivali ogni volta che ne avevano la possibilità.                                                        Quella mattina Hermione per la prima volta nella sua carriera di studentessa modello era ritardo!
-Non sono mai stata in ritardo in tutta la mia vita. Maledetta sveglia! Proprio oggi non dovevi suonare?- pensò maledicendo ogni singolo oggetto che le passasse tra le mani.
Si lavò e vestì velocissimamente, si guadò alla specchio e poi soddisfatta iniziò a correre per i corridoi della scuola. I suoi passi echeggiavano nei corridoi deserti, tutti gli studenti dovevano già essere al campo di Quidditch. Si mise a correre il più velocemente possibile, sperando di arrivare in tempo per il fischio di inizio. Quandò arrivò Mrs Prince aveva appena dato inizio alla sfida. Prese posto negli spalti insieme ai suoi compagni di casata, precisamente vicino alla sua migliore amica Ginny Weasley.
-Ciao Herm, ma dove eri finita?- chiese la piccola Weasley
-Ehi Gin, non dire niente! La mia sveglia non ha suonato questa mattina e così ho dovuto fare tutto di corsa! Non sono neanche riuscita ad augurare buona fortuna a tuo fratello Ron e a Harry!- disse scoraggiata.
-Non ti preoccupare Herm, sono sicura che capiranno-
-Speriamo Gin, ma perché tu non stai giocando? Non dovresti essere in campo?-
-Ehm , mi sono slogata la caviglia durante l’ultimo allenamento e Harry mi ha proibito di giocare-  disse seccata
-Dai tesoro, non lamentarti, in fondo Harry è il tuo ragazzo è ovvio che non voglia che ti succeda niente, non fare sempre la vittima!- replicò una divertita Hermione.
Ginny stava per ribattere ma venne fermata da un improvviso boato proveniente dagli spalti dei Serpeverde, erano state  talmente concentrate nelle loro conversazioni da  non accorgersi che Malfoy aveva preso il boccino tra le sue mani, facendo così vincere i Serpeverde.
Hermione e Ginny si avviarono subito verso gli spogliatoi, speravano di riuscire a sollevare un po’ il morale ai loro compagni, l’impresa si rivelava però ardua. I grifoni erano scoraggiati, Harry non voleva parlare con nessuno, nemmeno con la sua ragazza! Ron spaccava tutti gli oggetti che trovava, Hermione si diresse subito verso l’amico e per cercare di calmarlo l’abbracciò.
-Dai Ron! Non ti abbattere, siete stati bravissimi-
-Herm, ma che cosa dici? Hanno vinto le serpi- disse in preda alla disperazione.
- Oh gli uomini, pensano solo al Quidditch-  si disse tra sé la bella caposcuola.
Vedendo che i suoi compagni non accennavano ad accettare la sconfitta, decise di prendere in mano la situazione.
-Adesso mi ascoltate tutti quanti! Ok ragazzi avete perso a partita ma non potete abbattervi per questo! Quegli idioti non meritavano di vincere e questo lo sappiamo tutti perciò quale è il problema? Io non ne vedo, per me i veri campioni siete voi, non loro- disse con sicurezza.
Finalmente, dopo queste parole, l’atmosfera negli spogliatoi era più allegra, i ragazzi scherzavano e ridevano, tutti tranne Ron e Harry!
-Ragazzi, sorridete!- dissero in coro le ragazze quando nello spogliatoi furono rimasti solo loro quattro, ma i due musoni non accennavano neanche a un mezzo sorriso. Hermione pensò così di ricorrere alle maniere drastiche.
-Ragazzi, se non la smettete di avere queste facce, non vi farò più i compiti e non vi aiuterò più a studiare-. Quelle parole ebbero subito l’effetto desiderato e siccome era quasi ora di pranzo Ron propose di ritornare nel castello.
- Ron pensi sempre a mangiare tu- disse Ginny con le lacrime agli occhi
-Ragazzi voi iniziate ad andare vi raggiungo dopo, adesso non ho fame- replicò Hermione
-Come? Tesoro non hai mangiato ancora niente! Dai vieni con noi-
-Nono non ti preoccupare Harry, dopo vi raggiungo-
Hermione era rimasta sola  o almeno così credeva, poco dopo infatti vide l’unica persona che non avrebbe voluto vedere: Draco Malfoy.
-Salve Mezzosangue, che cosa ci fai tu qui?-
Arrogante, Malfoy era il tipico ragazzo scemo e arrogante.
-Non sono fatti che ti riguardano, faccio quello che mi pare io-
-Senti che caratterino. Mezzosangue non osare rivolgerti a me con questo tono. Dovresti essermi grata solo perché sto sprecando il mio tempo prezioso a parlare con una come te. Sai ho cose più importanti da fare-
-Oh mi scusi sua eccellenza mi prostro ai suoi piedi se le faccio perdere tempo-
-Così va meglio Granger-
-Malfoy ma fottiti! Non ti ho di certo chiesto di parlarmi e sappi che non sono come le tue puttanelle in giro per la scuola-
-Che hai Granger? Sei gelosa per caso?-
-Io, gelosa? Ma non farmi ridere. Non mi abbasserei mai a stare con uno come te-
Non aveva neanche terminato la frase, Malfoy aveva sfoderato la sua bacchetta e adesso gliela puntava contro, Hermione fece lo stesso.
Ed eccoli, uno di fronte all’altro. Ghiaccio e Fuoco.  
Malfoy scagliò uno Stupeficium , che Hermione seppe prontamente schivare grazie a un Incantesimo Muto.
-Puoi fare di meglio Malfoy- lo stuzzicò
-Questo è niente Granger, preparati-
Stava per pronunciare l’incantesimo quando apparve davanti a loro la figura di Minerva McGranitt.