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Autore: Hermes    27/05/2010    1 recensioni
Sono così vecchia, figlioli. Ogni respiro esalato sembra l’ultimo…
Genere: Dark, Song-fic, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Tela Della Preda.
(Inspirato a Ashram - Entry Into The Ashram)
Non fatevi ingannare dal mio volto.
I vostri occhi sono ciechi. Troppo giovani.
È ditemi, puledri, quale curiosità vi anima per fermarvi qui?
A pochi passi da me, seduta su queste rocce a riposare?
Occhieggiate rapaci il luccichio metallico della spada al mio fianco o cos’altro?
Siete avidi, come tutti quelli della vostra razza.
Non comprendete cosa comporti possedere un’arma.
Non sapreste apprezzare la sua anima affilata, il fischio dei fendenti o il tonfo della punta che affonda nel bersaglio.
Non siete capaci di uccidere una mosca, ma quando tra poche lune il vostro viso sarà segnato dal passaggio nel mondo vero andrete in guerra anche voi. Avrete una vostra spada e vi sembrerà troppo pesante.
Bambini…andatevene.
Lasciate stare le prove di coraggio fino a quando non arriverà il loro momento.
A vedervi il mio cuore duole di stanchezza e malinconia.
Che dite? Il mio nome?
Io non ho nome, miei cari.
Forse l’avevo ma adesso non ha più importanza.
La mia esistenza sta per finire e la morte non chiede raccomandazioni.
Non vi sembro vecchia?
Questo non pesa sulla bilancia…ogni ora può essere l’ultima.
Siete così giovani…non nascondete l’età dietro sguardi duri, l’orgoglio vi ucciderà.
Ascoltate i consigli di questa donna sola, dall’anima ormai fredda.
Non credete a tutto quello che udite.
Seguite il vostro cuore con cautela.
Non diffidate del predatore ma della preda.
Non abbiate paura dell’oscurità, spesso il pericolo è sotto la luce diretta del sole.
Non date retta alle lusinghe, sono la tana dei traditori.
Abbiate riguardo per chi mostra amore sincero, egli è puro come la prima neve.
Non schernite mai il debole, un giorno sarete nella sua stessa condizione.
Ed, infine, non abbiate paura della morte…
Sono un’indovina?
No, giovanotti, gli indovini mentono.
Io non mento mai.
Lo sentite questo sibilo?
Non tremate, è solo il vento fra le foglie.
Un suono dolce intonato dall’arpa.
L’acqua che s’infrange come un ricordo sulla pietra.
Magia? Quale magia?
Non sarete mai abbastanza lesti.
Non ho villaggio, fanciullo.
Le mura della mia città sono cadute da un bel pezzo, oramai.
Non tornerò a vagare su quelle pietre scheggiate.
Lo sguardo mi si è indurito, forse? Non sono arrabbiata con voi.
Il tempo ha fatto il suo corso.
La sabbia scesa della clessidra non sale mai.
Il vostro destino non vi appartiene più.
Perché, piccolo, le leggende sono tutte bugie?
Ogni racconto nasce da una verità certa, dal sudore e dal sangue.
Ho visto creature intrise di magia in queste foreste.
Potete non crederci, se lo desiderate.
Non abbiate paura.
Sono così vecchia, figlioli.
Ogni respiro esalato sembra l’ultimo…
Vi prego…un sorso per la mia gola che arde.
Con un sorriso aspetto l’acqua cristallina.
Al ritorno dal ruscello vicino, mieto le vostre giovani vite come grano tenero.
Troverete l’ultima radura senza dolore.
Siete caduti nella tela della preda.

~~~

Piccolo, notturno, esercizio spontaneo…e naturalmente cado sui vampiri…mi sembra ovvio ^^.
Ascoltavo Entry Into The Ashram e le parole si sono svolte senza sforzo, semplicemente…potete trovare questo pezzo al piano, violino e violoncello a questo indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=_aE73IkHr0g .
Non saprei proprio come classificare questo tipo di creatura della notte (o vampiro)…però modellarlo è stato terapeutico!
Lascio la parola a chi legge…sperando che vi sia piaciuta!
Hermes

  
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