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Autore: Red Death    29/05/2010    5 recensioni
In quella notte d'autunno, io l'ho amato come fosse stata la prima volta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Roxas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buio. Le strade di quella città erano completamente immerse nell'oscurità, la puzza di fogna che si alzava dai canali era quasi insopportabile. Camminavo spedito, senza curarmi di ciò che succedeva attorno a me. Dovevo vederlo ancora una volta prima di ripartire. Avevo bisogno del suo amore per l'ultima volta. E se poi non l'avessi visto mai più? Non potevo perdonarmi di andarmene di nuovo senza salutarlo. Sapevo che mi avrebbe aspettato lì dove ci eravamo conosciuti tanti, troppi anni prima.
Era appoggiato a quella parete, si distingueva dall'oscurità solo per i suoi capelli rosso fuoco. Ho sorriso, nel buio. Lui sapeva che ero lì e lo guardavo. Si è girato verso di me, avvicinandosi sorridente. Quanto mi era mancato quel sorriso!
«Roxas. Sei tornato»
«Sì, ma sto già per ripartire. Ma non potevo andarmene senza salutarti.»
«L'ultima volta non ti sei fatto questi problemi.»
«L'ultima volta molte cose erano diverse da adesso.»
Ho sentito la sua risata risuonare nel buio della notte. Era sempre così, con lui, la vita era uno scherzo, un gioco.
«Rox, resta con me...» la sua voce mi fa salire un brivido lungo la schiena. Ma non posso. Non posso cedere alla sua voce dolce, anche se lo vorrei così tanto... potrei dire di sì a qualunque cosa, se me la chiedesse con quella voce.
Si è avvicinato di più a me, finché non ho sentito il suo calore contro il mio petto. Mi ha abbracciato stringendomi forte, il battito del suo cuore è diventato il mio.
«Ti prego, Roxas... solo per questa notte.» Mi ha stretto ancora di più, e io non potevo fare altro che abbandonarmi al suo abbraccio. I suoi baci arrivarono presto, caldi, dolci, esattamente come me li ricordavo. I baci della perfezione.
«No, Axel! No! Non qui!» ho cercato di dire, distanziandomi dalla sua bocca anche se il mio cuore voleva solo quelle labbra che sapevano di zucchero e cannella. Ho messo le mani sul suo petto, staccandolo appena da me.
Ha riso ancora, per qualche istante ha annaspato nel vuoto cercando le mie labbra con gli occhi chiusi. Quando non le ha trovate si è messo alle mie spalle, e mi ha messo sugli occhi una fascia scura.
«Axel, come la prima volta?»
«Sono un uomo fedele alle tradzioni, io.»
Mi ha preso per mano e ha iniziato a portarmi verso un punto che non riuscivo più a distinguere. Sotto i miei piedi sentivo delle scale, del legno, della pietra, e la sua voce mi ha guidato fino a che non ho sentito il rumore di una porta scricchiolante che si apriva. Quando mi ha tolto la benda e ho visto la stanza in cui ci trovavamo mi è scappato un sorriso: era dove mi aveva amato per la prima volta, quella notte di mezza estate, quando io e lui eravamo diventati una cosa sola.
Sì, molte cose erano cambiate da allora. Quella volta io volevo solo provare un nuovo gioco, adesso lo amavo anche io, e il mio era un amore incondizionato che non voleva altro che Axel. MI ha schiacciato sul materasso che sapeva di polvere e le nostre bocche si sono trovate di nuovo.
In quella sera d'autunno ho ritrovato l'amore che avevo perso molto tempo prima.
Quando i nostri petti nudi e sudati si sono scontrati, io ho sentito il suo respiro affannato, il suo cuore è diventato mio di nuovo, io ero lui, lui era me. Il nostro era un abbraccio dolce che non voleva nient'altro se non un amore puro, semplice, un amore dolce, quello che ora noi gli stavamo donando. Mi ha baciato ancora, io tremavo fra le sue braccia. I suoi capelli mi solleticavano il collo, io baciavo quelle ciocche di fiamma.
Sì, lo amavo, e sempre lo avrei amato.
  
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