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Autore: e l l i e    31/05/2010    1 recensioni
"Avevi ragione amore mio, ci rincontreremo dall'altra parte e li staremo insieme fino alla fine dell'eterno" E se lui un giorno non ci fosse più? Non potrei vivere senza lui, senza Georg. Piccola one-shot scritta di getto, spero vi piccia
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Georg Listing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' difficile vivere per un ragazzo il quale non conosce nemmeno il tuo nome. Passare i giorni inesorabilmente dietro ad uno schermo per potersi illudere per poco di averlo qui al tuo fianco.

E poi una mattina ti alzi, il pavimento accoglie la tua pelle nuda e un brivido ti ride dentro. Non pensi a nulla, assonnata e stanca, dai per scontata la tua vita condita come sempre dalla routine che la caratterizza. Una tazza di caffè appare la cosa più normale del mondo, che in molti possono bere, che in altrettanti non possono più fare. Tutt'ora mi chiedo perchè. Molte volte ti salta questa domanda in testa, ti tortuna, ti sottomente e passi una vita a cercare la risposta, la stessa che non arriverà mai. Cadi e ti rialzi, racconti a te stessa di non arrenderti, racconti a te stessa favole senza lieto fine nelle quali nemmeno tu credi. Ma che senso ha compiere le cose quotidiane, camminare, respirare quando sei già morta senza che il tuo cuore smetta di battere. Eri già cadavere nello stesso momento in cui hai scoperto che i suoi occhi si sono spenti. L'ha portato via senza che potessi sentire il suo respiro tiepido, il tepore delle sue mani. Sì, era così dannatamente lontano, ma calpestava la mia stessa terra e per me c'era sempre in ogni istante, in ogni istante a osservare il mio stesso cielo augurandomi senza saperlo la buonanotte. Viveva, esisteva e anche se lo faceva a distanza di chilometri, a me questo bastava per compiere altrettanto. A me bastava questo. Piangevo spesso per la sua mancanza, non potevo condividere le sue gioie, le mie gioie, le sue tristezze, le mie tristezze, e anche quando soffrivo veramente, soffrivo per amarlo di più. Bastava un suo sorriso anche fasullo per rendermi felice, un suo giocare con gli amici un po' fanciullesco,

eravamo così simili senza immaginarlo.

Oggi piove. Io amavo la pioggia, mi faceva pensare a te, ed essa aveva la grande fortuna di poterti almeno sfiorare. Guardando fuori pare che gli angeli piangano, avrebbero voluto vederti per sempre senza ali che averne ed essere li con loro. Il mondo crollò, crollò sulle mie spalle, troppo fragili per sopportare questo peso. Il cielo si dispera, ha il cuore spezzato esattamente come me. Una rosa ora appasisce a fianco al tuo nome, muore per non permettersi di essere così bella di fianco a te così perfetto. Che senso ha questo? Poter guardare le cose della terra senza te, passare inosservata tra la gente senza un vero motivo per farlo, ora che senso ha combattere ancora? Eri la mia battaglia da vincere, eri la mia vittoria più grande. Ti vorrei, ora ti vorrei qui con me, ti volevo da quando le stelle e il sole illuminavano il cielo. Come sempre ti vorrei, notte farà e ti penserò, ma ora sei solo un sogno. Forse un addio, o forse no. Dove sei? dove sei.... L'unico amore che rivivrei e sai di vento del nord, sai di buono ma non di noi e ora la luna è a metà. Eri la creatura più bella, una rondine così stupenda, libera, imprudente. Adesso però sei nel cielo sbagliato amore mio. Adesso la mia rondine è andata via, sei il mio volo incompleto e completo mai sarà, adesso sei il mio passo dal vuoto. Mi sussurreresti dolci parole, mi diresti di non preoccuparmi, tu, mi diresti che ci rincontreremo dall'altra parte. Ti sto chiamando, ingenuamente penso che magari tu ora possa sentirmi, non correre via, lasciati prendere la mano, realizzerò l'impossibile per te. Magari è stato meglio così, questa mascherata finalmente è finita, ora puoi riposarti, hai giocato troppe volte. Ma questa è la vita vera, ora posso starti vicino, ancora, ancora e ancora. Ogni passo che faccio ti lascio sempre più indietro di me, adesso scusami ma devo affrettarmi. Il sole ha smesso di brillare, hai una nuova luce sul tuo viso, niente flash, niente riflettori. Stavi appassenso come il bocciolo di rosa accanto a te. Ora sei tu che stai andando da un'altra parte. Potrai suonare quel pianoforte, io ti sentirò, non tornerò più. Perdonami, lasciami assaporare la tua pelle solo una volta che varrà per l'eternità. Mi hai insegnato il giusto dal sbagliato, e ora vorrei poterti dire come ci si sente all'essere l'ultima sulla terra, perchè senza te mi sento così. Come posso sopportare tutto questo con la consapevolezza che non ci sei tu a darmi quella forza che mi permette di superare ogni ostacolo. E adesso? Adesso non ti sento più ne lontano ne vicino, e questo mi distrugge. Non riesco a comprendere nulla di questo ormai inutile mondo. Una voce stridula che annuncia questo dolore, i rumori sono più forti del normale, e sento il cuore che rimbomba pesantemente come. Tuona insereno, non ci sei più tu a parlargli, a comandarlo. La vita senza te non è vita. E oggi il sole non osa splendere senza poter illuminare il tuo viso. Le mura sembrano inghiottirmi e mi da fastidio persino respirare da quanto non sopporti il suono dell'aria che mi inviade il corpo. Mi sento persa e spaesata in una casa in cui vivo da sempre, ma la mia vera casa era dove c'era lui, e finchè sapevo dove era io mi sentivo al sicuro. Deglutisco sonoramente trascinandomi stanca verso la porta che conduce all'esterno verso la balconata. Le ginocchia mi tremano non permettendmi di reggermi in piedi e cadendo brutalmente per terra. Non sento nemmeno del male fisico da quanto ne ho invece dentro. Sento le goccie d'acqua cadere dal cielo e esplodere leggermente sul mio viso, sugli occhi, sulla bocca come quei baci che avrei sempre voluto avere. Sotto la pioggia nessuno può vedermi piangere, in mezzo ai fulmini nessuno può sentirmi urlare. Batto i pugni sul pavimento bagnato, la rabbia, la tristezza, il rancore, agiscono sopprimendomi la mente. Grido il tuo nome fino al cielo, è come se fossi li davanti a te, supplicandoti di alzarti da quel letto di rose, sei ancora vivo, stai solo fingendo credimi, alzati ti scongiuro. Ma così non è stato. Stringo tra le mani un mazzo di rose e una collanina d'argento esattamente come quella che porti tu. Tra esse anche un'altra catenina con una G che indosso sempre. Le poso davanti a me come se ci fossi tu qui a dormire eternamente. Chiudo gli occhi dedicandoti una preghiera, una stupida tradizione che però attraverso qualcuno di davvero speciale ti arriverà. Qualcosa di molto più invitante ora mi attende. Mi ammalia scintillando, mi seduce con la sua pericolosità. La mano mi trema visibilmente afferrando quel piccolo strumento. Nella vita bisogna avere coraggio senza insicurezze, me l'hai insegnato tu. Stringo il manico al petto con forza. Un'altra piccola preghiera esce a basso tono dalla mia bocca. Questa futile vita senza te non ha senso, ora voglio stare con te, poterti amare e farti sentire amato. Poso la lama sul polso, non vede l'ora di fare il proprio lavoro e frema alla sola idea. Avevi ragione amore mio, ci rincontreremo dall'altra parte e li staremo insieme fino alla fine dell'eterno.

   
 
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