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Autore: Summerbest    31/05/2010    2 recensioni
Perché anche se ciò la portava a chiudersi in sé stessa delle volte,
lei sapeva che l’unica cosa su cui avrebbe sempre potuto contare,
l’unica cosa che l’avrebbe sempre portata ad andare avanti, era la fantasia.

Quando vedere il lato brutto delle cose sembra diventare un abitudine, e la fantasia sembra essere l'unico modo per andare avanti.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ஜ Fantasia ஜ




La punta delle scarpe sfiorava l’erba pregna di rugiada, a pochi centimetri dal fiume davanti a lei. I riflessi causati dal sole facevano brillare di dorati scintillii l’acqua e le sue increspature, incantando la ragazza. Mentre la leggera brezza di stagione le accarezzava dolcemente la pelle e liberava i capelli castani nell’aria.
Allungò la mano in avanti, lasciandola sospesa a farsi solleticare le dita da una dorata polvere alimentata dai raggi. Rimase ad osservare il lungo percorso del fiume, costellato da rocce e curiose creature che lo popolavano, aventi un’ombra che scuriva alcune zone. I colori bazzicavano in quel bagno d’incanto, con quegli scintillii simili a polvere di stelle che caratterizzavano il tutto. Stupende piante costeggiavano la riva insieme ad alberi e fiori di diversi generi, mentre il sole illuminava ogni foglia e petalo senza venire oscurato da nubi minacciose. Il cielo era di un vivido azzurro punteggiato da nivee nuvole, confermando la bella giornata ed invitando tutti ad ammirarlo, abbandonando la tristezza delle mura di casa.
Ogni cosa era come l’aveva desiderata, le era bastato scegliere e pensarlo per ottenerlo. Dopotutto era così che funzionava l’immaginazione. Le bastava chiudere gli occhi e concentrarsi bene per visualizzare ogni cosa, vederla prendere forma e credere per un attimo nella sua realtà. Inoltre se riusciva a concentrarsi ancora più intensamente poteva ripescare qualche odore della natura ed avere quasi la sensazione di sentirlo nuovamente in quel momento. Esattamente ciò che tentava di fare in quell’istante.
<< Mya, tuo padre arriverà a momenti >>
Con quelle parole tutto svanì in un momento, interrompendo il corso di ogni cosa. Come ogni cosa bella ecco che anche il suo sogno ad occhi aperti s’infrange e rivela ciò che in realtà è: solo una fantasia.
Non poteva più neppure sfiorare il ricordo del profumo dei fiori di campo, né rievocare la sensazione del sole che le baciava la pelle. Non si trovava in riva ad un fiume, ma seduta sul gradino all’uscio di casa. Le dita toccavano ancora l’aria, solo che la mano restava protratta in avanti a sfiorare lo smog di città invece che la polvere “magica” che aveva immaginato. Il fiume era tornato ad essere catrame di strada, dove le curiose creature venivano sostituite da passanti più o meno fastidiosi. Non riusciva a trovare pace ed armonia in quel luogo.
Le urla di sua madre la percuotevano, impregnando di rabbia ed odio l’ambiente attorno a sé. La paura della passante nell’angolo del vicolo le ricordava quanto il crimine fosse in agguato. La sua mente non riusciva a scordare quante cose le portavano dispiacere, portandola a vedere il lato peggiore della vita. Detestava quei momenti, ma non poteva rifiutarli.
Il buio non le permetteva di godere del vivido celeste del suo sogno ad occhi aperti, mentre le nuvole grigie le impedivano pure di ammirare a pieno le stelle e la luna.
Mya si strinse di più nel suo giubbotto nero, prendendo protezione da esso. In quella dimensione, nel mondo reale, non aveva nessun potere, non poteva cancellare cosa non le piaceva e ridipingerlo in quello che desiderava così facilmente.
Le urla di sua madre raggiunsero la loro fine, la macchina era arrivata e nel posto del guidatore sedeva suo padre. Mya abbandonò il gradino e la figura autoritaria di sua madre, accedendo alla vettura in modo del tutto assente.
Per quanto posso sognare, nulla cambierà solo immaginandolo. Desiderarlo non basta, fuggire da quella realtà non avrebbe cambiato nulla. Devo essere io a mettere in atto la mia fantasia, portandola ad esistere davvero
Lo sapeva. Nonostante questa consapevolezza si appoggiò comunque al sedile e chiuse nuovamente gli occhi. Pronta a tornare dal verde, dal cielo azzurro e dall’incantevole fiume. Desiderava pace e calma, e così almeno poteva averla.
Perché anche se ciò la portava a chiudersi in sé stessa delle volte, lei sapeva che l’unica cosa su cui avrebbe sempre potuto contare, l’unica cosa che l’avrebbe sempre portata ad andare avanti, era la fantasia.


Note Dell’Autrice:
Non ho molto da dire, se non che scrivere questo per me è stato molto piacevole. Mi ha… aiutata. Si, credo sia proprio così. Mi ha aiutata in un periodo in cui vedo solo il lato brutto delle cose, ed in cui mi affido parecchio alla mia fantasia per tirare avanti. Se volete lasciate un segno del vostro passaggio, ve ne sarò per sempre riconoscente :3

   
 
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