-Ti vada o no, Riku-

Era più di un’ora che se ne stava appoggiato all’albero di Paopou ad osservare il cielo azzurro come i suoi occhi. Ormai il suo era un pensiero fisso. Ogni volta che lo vedeva, ogni volta che lui gli si avvicinava per giocare e scherzare, gli veniva un’irrefrenabile voglia di baciarlo e dichiararsi una volta per tutte ma l’idea di cosa sarebbe potuto accadere dopo lo frenava ogni volta: non voleva rischiare di perderlo…

Ora come ora, l’unica cosa che poteva fare era far finta di niente e cercare un modo per reprimere quegli assurdi sentimenti… che poi lui, in realtà, non provava nulla… lui non era di certo innamorato… no, non lo era affatto… a lui quel ragazzo dai bellissimi e profondi occhi azzurri non interessava per niente… era solo il suo migliore amico… già… solo… un… amico…

-Ma sei scemo? Non puoi far finta di niente quando tutto parla chiaro. Io ti conosco e benché tu continui a negarlo si vede bene quanto immenso sia l’amore che nutri per lui-

Ecco ora ci mancava solo la sua stupidissima coscienza.

-Non ci penso nemmeno! Non lo ammetterò mai.-

-O andiamo! Lo ami e devi dirglielo! Almeno ammettilo a te stesso! È inutile che continui a dirti che non provi nulla, sai che non è così e, detto tra noi, stai facendo la figura dell’IDIOTA!-

Bhè… in effetti… a sé stesso poteva anche ammetterlo…

-E va bene! Lo amo ma non lo saprà… non ho alcuna intenzione di dirglielo. So bene come andrà a finire e non voglio perderlo…-

-Puoi fidarti di lui…-

-No, non lo farò. Punto.-

-Ooooh certo, ora ho capito… tu hai paura!-

-No! Non è affatto vero!-

-E invece si! Non hai paura di perderlo, hai paura che ti rifiuti e che ti spezzi il cuore!-

Cavoli però se ci andava giù pesante! E meno male che era la sua coscienza!

-…-

-Sai, Riku, sei proprio curioso, non capisco perché nascondi l’evidenza, ti conosco e non ti preoccuperesti tanto se quel ragazzino non ti interessasse veramente…-

Stupida, stupida, stupida coscienza! Ora gli parlava anche con tono affettuoso!

-No.-

-Riku…-

-No!-

-Avanti Ri, lo sappiamo entrambi che muori dalla voglia di dirglielo… ammettilo, sarai più felice!-

Dannatissima coscienza! Gli stava facendo venire un mal di testa infernale!

-Non dare la colpa a me ora! Sei tu che hai la testa più dura del marmo! E poi… quante storie fai? Tanto, alla fine, glielo dirai!-

-E invece no! Non lo farò! Io, piuttosto, non so… mi trasferisco, ecco…-

-Pensi davvero che servirebbe a qualcosa? Fuggire non è la soluzione e sei abbastanza intelligente da arrivarci da solo. Anzi! Rischi di far soffrire entrambi… buttati e diglielo-

-Smettila! Ho deciso e non glielo dirò! E ora, ti prego, lasciami in pace… non ne posso più-

-E va bene! Prenditela pure con me ma, ti vada o no, Riku, lo ami e glielo dirai-

Dopo quell’ultima affermazione, l’argenteo sentì la presenza della propria coscienza affievolirsi e sparire dalla sua mente lasciandolo nuovamente solo. E rimase lì, a riflettere su quell’assurdo discorso che, a ben riflettere, aveva fatto con se stesso… era inutile, stava decisamente impazzendo… quel ragazzino lo stava facendo impazzire!

“… ti vada o no, lo ami e glielo dirai…”

Aaaah, stupida coscienza! Perché doveva complicargli le cose? Già così era abbastanza difficile!

-Non cederò. L’importante è che lo amo e lo so…- si disse in un sussurro, cercando di dare più forza di persuasione alle proprie parole e ai propri pensieri.

-Cos’è che sai, Ri?- chiese una voce alle sue spalle… una voce che conosceva terribilmente bene…

Si girò di scatto trovando l’oggetto dei suoi pensieri con il volto a qualche centimetro dal suo e trattenne inconsciamente il respiro mentre tentava di far restare il suo sguardo impassibile.

Sora, però, non lo aiutava per niente continuando a fissarlo con i suoi enormi occhi azzurri, limpidi come frammenti di cielo, e un sorriso talmente luminoso da far sfigurare il Sole. A quella vista angelica, non riuscì a resistere e colmò la poca distanza che li separava, facendo combaciare le labbra di entrambi.

Si staccò dopo una frazione di secondo accorgendosi della cretinata che aveva fatto… era stato un gesto impulsivo e stupido, e ora? Cosa avrebbe fatto?

Cercò di evitare il suo sguardo… non voleva vedere quegli occhi riempirsi di disprezzo…

-Wow… dovrei chiederti più spesso cosa sai…- mormorò il brunetto portando una mano a sfiorare le labbra e spostando lo sguardo alla ricerca di quello acquamarina dell’argenteo con un sorriso ad illuminargli il volto.

-Mi disp… cosa?!-

-Bhè… per essere un ragazzo piuttosto intelligente, ce ne hai messo di tempo- gli sorrise Sora prima di sollevarsi sulla punta dei piedi e baciarlo a sua volta. Riku, dopo l’incredulità iniziale, ricambiò il bacio, assimilando le emozioni che quelle morbidissime e dolci labbra gli infondevano e circondando il più piccolo con le braccia per stringerlo a sé.

Quando si separarono in cerca d’aria, le fronti a contatto e gli occhi che, luminosi, si riflettevano in quelli dell’altro, fu Riku a parlare.

-Ti amo…-

-Anch’io- gli sorrise il brunetto prima che ricominciassero a baciarsi…

……………………………

……………………

…………

-Allora Ri? Cos’è che avevi detto? Ah si “Non cederò”-

-Aaah sta un po’ zitta stupida coscienza-

-Fine-

Note di Ayumu^^: Salve! Sono tornata con una piccola storiella senza grandi pretese. E' stata scritta per il contest "Colonne sonore dei film d'animazione Disney" indetto da Harriet sul forum di EFP. E' basata sulla canzone "Ti vada o no" cantata da Megara in Hercules. Che ne pensate? Personalmente mi sono divertita a scriverla e spero vi sia piaciuta.

Me lo lasciate qualche commentino? *.* Mi fareste immensamente felice ^^

Grazie mille per aver letto. Alla prossima!