Vivo
per voi
È
seduta lì, in quell’angolino della panca più lontano dall’altare, gli occhi
fissi davanti a lei.
È
successo un’altra volta, e va avanti da due mesi. Un altro caso impossibile,
come solo lei ne trova.
E
questa volta, più impossibile di così non si può.
È
un seminarista. Ovvero un giovane che ha intenzione di dedicare tutta la sua
vita alla causa di Dio.
Un
giovane al quale l’amore sembra non interessare.
Don
Giuseppe gli si avvicina, il microfono alla mano.
“Chiediamo
ai nostri seminaristi qual è la felicità. Daniele, qual è la felicità per te?”
Daniele
scuote la testa, come a dire: lo sapevo.
Sorride,
mentre prende il microfono in mano.
Laura
distoglie lo sguardo. Non può vederlo, deve passarle. È impossibile che il
sentimento che sente venga ricambiato.
“Vivere per gli altri”
La
sua voce la scuote. Non è la classica voce maschile, quella rude e cupa che fa
quasi paura.
È
una voce dolce, gentile, bassa quanto basta.
È
una voce perfetta per lui.
Il
parroco passa a Marco, l’altro seminarista, mentre Daniele rimane a capo chino,
sorridente ma imbarazzato.
Laura
non riesce a resistere: alza lo sguardo.
Si
perde nell’accarezzare con lo sguardo i lineamenti non perfetti, ma adorabili
di lui, del suo seminarista.
Scuote
la testa, sorridendo, tornando a guardare davanti a sé un punto indefinito.
Dentro
spera che nessuno si sia accorto di nulla. Lei non può.
Don
Giuseppe va avanti con la messa e arriva il momento di alzarsi in piedi. È il
momento di ricevere il sacramento della cresima.
Laura
è la terza. La sua madrina le stringe la mano sulla spalla destra, mentre
pronuncia il suo nome ad alta voce.
Lei
è terribilmente emozionata: deve rispondere al parroco ma la voce le trema.
Sente gli sguardi di tutta la chiesa su di sé. Sente il suo sguardo su di sé.
Ma
finisce anche quel momento. Il suo gruppo, gli Scout, tornano a sedersi ai
primi tre banchi, sorridenti. È stato un anno intenso quello, e tutto è andato
per il meglio.
La
messa va avanti. Arriva il momento di benedire qualcosa con l’incenso.
Stranamente
non è uno dei tanti chierichetti ad occuparsene, ma proprio lui, Daniele, che
si alza in piedi e va davanti a Don Giuseppe, tenendo il mano l’affare da cui
esce l’odore pungente dell’incenso.
Dopo
aver riempito la tonaca di Don Giuseppe di quell’odore a volte fastidioso,
Daniele si mette davanti all’altare, facendo cenno ai cresimati di alzarsi in
piedi.
Inizia
a distribuire l’incenso su tutti i presenti.
Quando
ha finito alza lo sguardo e incontra quello di lei. Laura si sente morire, ma
sorride dolcemente, mentre lui, ricambiando quel piccolo gesto d’affetto,
arrossisce furiosamente.
La
giovane abbassa lo sguardo, diventando rossa anche lei. È la prima volta che
lui le sorride.
Ma
non l’ultima.
Passano
pochi minuti e Daniele le sorride ancora, stavolta seduto, mentre le prime note
escono dall’organetto di Raffaele.
La
messa è finita. I cresimati si alzano in piedi, prendendo le pergamene che
vengono loro porse dai catechisti. I parenti iniziano a fare gli auguri,
scattando foto a destra e a manca.
Daniele
è sparito nella sagrestia. Quando ritorna, indossa solo la tunica nera.
A
fine celebrazione, don Franco ha detto che quello è l’ultimo giorno che Daniele
e Marco passano nella parrocchia. La loro esperienza è finita ed è il momento
di tornare in seminario.
Laura
sta parlando con gli altri Scout, mentre Daniele si avvicina.
“Auguri!”
Lei
si gira spaventata, scoppiando a ridere. Sempre il solito.
“Merci!”
Daniele
la guarda e la vede bella. Non è la prima volta che gli succede di pensare una
cosa del genere nei confronti della piccola quindicenne che ha davanti.
Anzi,
a dirla tutta, gli succede spesso quando lei è nelle vicinanze. E anche quando
non lo è.
“Ti
ho vista emozionata”
“Si,
lo ero. Stavo per scoppiare a piangere ma mi sono trattenuta!”
Si
sorridono, mentre qualcuno scatta una foto.
“Ma
tornerai?”
Daniele
si accorge di quel verbo usato al singolare. Tornerai, non tornerete. E i
seminaristi sono due.
“Certo,
a settembre sarò di nuovo qui!”
Laura
si sente rincuorata. Forse non lascerà gli Scout.
Aveva
pensato di farlo, ma se continuare vuol dire rivedere lui, decide di farlo.
È
vero, le deve passare, ma non è facile. Non quando lui si comporta in quel
modo.
“Ti
vedo pensierosa”
Le
annuisce, tristemente.
Improvvisamente
attorno a loro non c’è più nessuno. Sono solo loro due.
E
basta.
“Problemi
di cuore Laurè?”
Mentre
parla Daniele sente una fitta in corrispondenza del cuore.
Ma
cosa gli sta succedendo?
“Si
… ma passa. Prima o poi passa”
Non
resiste. Le accarezza la guancia con una mano, chinandosi a scoccarle un veloce
bacio.
Non
gli ha visti nessuno, ma se qualcuno lo avesse fatto non sarebbe importato a
nessuno dei due.
Era
il loro momento quello.
Sorrisero
entrambi, prima di venir rapiti da correnti diverse.
Laura
è seduta in salotto, sul morbido tappeto persiano davanti al caminetto accesso.
Davanti
a sé c’è una scatole piena di fotografie che lei sta sfogliando una ad una,
persa nei ricordi, mentre accarezza il ventre rigonfio.
È
al settimo mese di gravidanza.
Suo
marito è in cucina, che le prepara una spremuta. Servono vitamine.
Mentre
cerca nella scatola, le capita in mano una foto. Non ricordava di averla.
C’è
lei, che sorride dolcemente innamorata, e c’è lui che rispecchia il suo
sguardo.
Non
può fare a meno di sorridere a quella foto. Ricorda il momento dello scatto
come se fosse ieri.
“Amore
ecco la spremuta”
Daniele
le da il bicchiere, ma nota le lacrime che scendono sulle guance di Laura.
“Piccola
che hai?”
“Nulla.
Sono solo gli ormoni impazziti”
“Sicura?”
Lei
nega, porgendogli la foto.
Daniele
sorride.
“Era
il giorno della tua cresima … me lo ricordo fin troppo bene”
“Anche
io … mi hai baciata per la prima volta”
“Con
la tunica da prete addosso”
Nel
suo sguardo non c’è alcun rimpianto. Come potrebbe esserci?
Quel
giorno ha cambiato la sua vita per sempre. Ha lasciato il seminario, e dopo
soli cinque anni ha sposato la sua Laura. E in questo momento lei gli sta per
fare un regalo enorme.
Laura
sorride, asciugando le ultime gocce salate che cadono.
“Sai
… ho sognato per tre mesi un mio possibile futuro con te, ne ho parlato con Ste
e Mary, ma mai … avrei potuto immaginare che sarebbe stato così …”
Si
interrompe un attimo, gli occhi rivolti alla foto.
“
… Promettimi che non mi lascerai … io … non … voglio perderti …”
Daniele
si siede al fianco di sua moglie, abbracciandola forte e riempiendole la testa
di baci.
“Non
devi dirlo neanche per scherzo … come potrei lasciarti? Dopotutto ciò che
abbiamo passato insieme, ciò che abbiamo fatto insieme … e poi, ricordatelo, mi
stai per rendere papà! Una cosa che desidero da quando ero piccolo! Io vivo per voi, ricordatelo!”
Laura
annuisce, stringendosi ancora di più al suo Daniele.
Si scambiano un bacio dolce, mentre un piccolo
esserino si fa sentire dentro la pancia della sua mamma.
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M Y S P A C
E
Ehm ehm … si
… sono di nuovo qui a rompere le cosiddette.
È uscita
fuori sabato sera, quando sono tornata dalla mia cresima.
Credo si
commenti da sola.
E piove…scappa~