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Autore: Novelist Nemesi    31/05/2010    2 recensioni
Non era la pioggia. Non era il ticchettio dell’orologio. Non era la stanza spoglia. Non erano gli altri. Nessuno aveva colpa del fatto che lui avesse quel viso pallido e segnato da due righe nette che scendevano sulle guance. Era solo temuto da molti, rispettato da alcuni. Odiato? Qualcuno che portava rancore c’era. Il suo nome faceva in fretta a circolare e restare nelle menti. Ulquiorra Schiffer. Altisonante, vero?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Schiffer Ulquiorra, Un pò tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Caliel, seppur lentamente, riuscì ad alzarsi; Ulquiorra la accompagnò nella sua stanza, dove Florence la aspettava, piena di ansia e preoccupazione. Quando arrivò si buttò letteralmente addosso a lei, facendo attenzione a non farle male.
« Signorina Caliel, per fortuna state bene! Meno male, ero così in ansia! »
« Florence… » l’espada accarezzò la testa della sua fracciòn, tranquillizzandola con un sorriso. « Scusami se ti ho fatto preoccupare così tanto… Ora è tutto a posto. »
Subito dopo la ragazza andò da Ulquiorra, inchinandosi, con sua sorpresa. « Signor Ulquiorra, non so come ringraziarvi per esservi preso cura della signorina Caliel. Ve ne sono infinitamente grata. »
Lui tenne le mani in tasca, e dopo il primo attimo di stupore, sviò lo sguardo alla sua destra. « Io non ho fatto niente; è stata tutto il tempo a dormire sul mio letto. » rispose, con indifferenza.
« Sono in debito con voi. » continuò Florence. « Per qualsiasi cosa, non fatevi scrupolo a chiedere. »
Ulquiorra si rivolse a Caliel, mentre indicava la ragazza che si inchinava di fronte a lui. « La tua fracciòn pecca di troppa educazione. Mi irrita. »
Florence fece una faccia dispiaciuta, inchinandosi ancora di più. « Chiedo venia… »
« Non ce l’ho con te, ma con la tua padrona. » poi si rivolse nuovamente a Caliel. « Ora andiamo, donna; Aizen deve parlarci. »

Ci vollero tre giorni perché Aizen vedesse cosa aveva provocato quell’ultima guerra, e vide distintamente l’inutilità di essa. Decise dunque di riunire i suoi soci, Gin Ichimaru e Kaname Tousen, e contattò gli shinigami per giungere a un accordo, davanti a un tavolo. Se avesse intrapreso una nuova battaglia, stavolta sarebbe uscito realmente sconfitto. Aveva infine visto l’altra faccia della guerra, per niente buona.

« Aizen, sei sicuro? »
« Sì, Gin; ormai siamo allo stremo. E anche gli shinigami. Posso approfittarne per cambiare un po’ di cose. »
« Alla fine anche tu ti impietosisci di fronte alla morte dei tuoi uomini? »
« Mpf, sei sempre in vena di scherzi… Lo sai come sono fatto. »
« E tu lo sai benissimo a chi mi riferivo; il numero quattro è l’unico di cui ti importi veramente. Davanti al rischio di perdere uno dei migliori, non hai retto, eh? »
« Hai visto anche tu, no? È in grado di fare due resurreciòn. La capacità individuale di un espada supera l’immaginazione del creatore. L’Hougyoku non finisce mai di sorprendermi. »
« Immagino che ora lo farai alzare di grado. È assurdo che uno con una capacità simile resti al quarto posto, dovrebbe stare minimo al secondo, se non addirittura al primo. »
« No, non lo farò. Ulquiorra resterà il quarto espada. Immagino che anche a lui vada bene così; dopotutto, avrebbe potuto farmi partecipe di questa cosa quando voleva, e invece l’ha sempre tenuta per sé. »
« Modesto, da parte sua. A differenza di te, lui sa stare al suo posto. »
« Ah ah ah ah ah ah! il suo posto, certo… Andiamo, Gin. Tosen è di là che ci aspetta con gli altri. »

La riunione si tenne in una grande sala di un enorme palazzo, ex proprietà del capitano Soifon. Davanti a una tazza di tè, per sciogliere la tensione.

« Dal momento che Yamamoto è morto, io, Soifon, capitano della seconda divisione e capo delle forze speciali, ne prenderò momentaneamente le veci. Non c’è bisogno di presentare nessuno. Siamo riuniti qui per cercare una soluzione di fronte agli sbagli che abbiamo commesso. Da entrambe le parti. Quindi, cerchiamo di mettere da parte tutti i vecchi rancori. Intesi, Hitsugaya? Il discorso vale anche per te. »
« Sì, certo… Però vedo che non siamo tutti. I luogotenenti, ad esempio? »
« Non c’è bisogno che presenzino, senza contare che Hinamori, e Kira fanno parte di squadre che non hanno capitani. O forse ti devo ricordare della tredicesima divisione, che non ha neanche un vice, visto che Shiba* è morto, o che molti sono morti in questa battaglia? Kusajishi dell’undicesima inoltre non ha la competenza necessaria per fronteggiare riunioni come queste. Zaraki è d’accordo sul non farla partecipare. Hisagi può partecipare perché, anche se non ufficialmente, ha preso il posto di Tosen nella nona divisione. Hai altre lamentele, ora? Altrimenti posso sempre sbatterti fuori a far compagnia a Omeada. »
« Mi risulta che ad Aizen abbiate concesso un’esclusiva. »
« Ehm ehm… Più che esclusiva, Hitsugaya, è una consulenza che ci sarà molto utile. Avendo a che fare con individui come te, sarà un ottimo mediatore. Quindi, non farmi la predica, per cortesia. »
« A proposito, Aizen; è in ritardo. »
« Tra un momento arriverà, Zaraki. Ora sta pensando ai superstiti. Anche noi abbiamo perso molto, sai? »

La porta scorrevole si spalancò, mostrando il nuovo ospite.

« Oh, eccoti. Parli del diavolo… Non ho mai avuto occasione di presentare come si deve nessuno di loro, vero? »
« Ulquiorra Schiffer, quarto espada al servizio di Sosuke Aizen. »
« Sappiamo benissimo chi sei, smeraldo piangente. Lascia stare i convenevoli e siediti. Qualcuno gli procuri del tè. »
« Ha ragione Hitsugaya, però; perché un espada ha il diritto di partecipare? »
« Facciamo così, Zaraki; consideralo un vice non ufficiale. »
« Credevo che a farti da cani da guardia bastassero Ichimaru e Tousen. »
« Guarda che non ci vedo, ma ci sento benissimo… Mostro. »
« Non costringetemi a usare le maniere rozze. Non ci siamo riuniti qui per bisticciare di nuovo. Se Aizen dice che è una specie di vice okay. A quanto ho capito, questa persona ha le competenze per partecipare. Quindi chiudete quelle bocche e trascurate questi ridicoli dettagli. Ora, smeraldo piangente vuole illustrarci…? »
« Non c’è molto da dire; noi contiamo più di duecento morti, tra espada e arrancar di basso livello. Abbiamo la possibilità di curare i superstiti, ma rimane sempre un danno enorme. Ci vorrà molto tempo prima che si ristabilizzi il tutto; dobbiamo cercare nuovi uomini e recuperare in fretta le nostre risorse. Per questo scontro, francamente, voi avevate le ore contate. Se non vado errato, le vostre morti sono state almeno più del doppio, coinvolgendo anche dei civili che risiedevano lontano dai nostri scontri. Noi non abbiamo città nei dintorni di Las Noches, ma voi sì, e a differenza di noi avete bisogno di molte più risorse per riprendervi. Avete perso. Su tutta la linea. »
« Parla troppo per i miei gusti. »
« Komamura, lascialo finire. »
« A noi non interessano i vostri problemi. Il tradimento di cui Aizen è colpevole nella vostra Soul Society non deve riguardare questa riunione. I nostri affari vanno oltre la vostra portata, e non abbiamo la minima intenzione di rendervi partecipi dei nostri intenti. »
« Smeraldo piangente, purtroppo queste cose ci riguardano eccome; la Soul Society è nata per proteggere e mantenere l’equilibro del mondo degli umani. Non possiamo permetterci che la serenità di quel posto venga minata dai capricci di un ex shinigami. »
« Vorrei dire la mia, capitano Shaolin Fon. »
« Soifon è più gradito. Comunque, ti è concesso, Ichimaru. »
« Riflettendoci bene; quel vecchio è schiattato, no? Chi aveva fondato le leggi assurde che ci hanno sempre sottomesso? Ora avete la possibilità di cambiare le cose. Guarda il mondo degli umani, guarda ciò che fate voi; scendete lì e ammazzate gli spiriti maligni. Tutte queste divisioni in squadre sono del tutto inutili. Ci sono leggi davvero assurde che non fanno che rovinare il vostro operato. Mayuri Kurotsuchi, per esempio. Non era stato forse condannato ingiustamente? E Urahara, ne vogliamo parlare? L’avete processato per cosa? Per aver esercitato la sua libera professione? Se avete da ridire su ogni cosa che a quel vecchio non stava bene, non permettevate di fondare un centro di ricerche, non permettevate la scarcerazione di Mayuri, non avreste nemmeno rischiato di uccidere Kuchiki Rukia per il semplice fatto di essere assentata per troppo tempo da casa. Mi risulta che abbia svolto bene il suo lavoro, nonostante tutto, no? Dico bene, Kuchiki Byakuya? »
« Obiettivamente parlando, ha sempre risposto prontamente agli ordini, eliminando tutti gli hollow che le venivano segnalati, e anche quelli che non rientravano nel nostro campo. Ma conosci le regole della Soul Society, e anche quelle della nostra nobile famiglia, Ichimaru. Le leggi devono essere rispettate. Inoltre, vorresti dire che a causa del sistema di vita di questo posto, che ve ne siete andati? »
« Non mi permetterei mai di insinuare una cosa del genere! Diciamo che noi tre volevamo qualcosa di diverso. Ma Yamamoto l’avrebbe mai permesso? Oh, vedo che state tutti zitti. Ho forse indovinato? »
« Yamamoto era un vecchio, ma no di certo uno smidollato. »
« Indubbiamente, Zaraki, ma forse si è adagiato troppo sugli allori. »
« Inoltre non pensiate che sono solo i nemici ad essere nel torto. Anche le vostre guerre personali e le vostri missioni sulla Terra causano astio e confusione. Sono morti molte persone a me care a causa delle leggi non corrette della Soul Society. E voi, troppo presi dal volerle rispettare, siete stati accecati, e avete ignorato la priorità di mantenere la pace, come dite voi. È forse giusto? »
« Tousen, qui non si parla di giustizia “fai da te”. Stiamo puntualizzando quanto il vostro egoismo abbia portato a questo. »
« Ukitake, tu sei uno degli allievi di Yamamoto. Non eri forse tu il primo a contestare parecchie sue decisioni? »
« Certo, posso essere d’accordo su questo punto. Ma non vedo come le nostre regole abbiano fatto nascere in voi simili intenti. »
« Ehi, non voglio mica conquistare il mondo! Non guardatemi così, è la verità; voglio solo cambiare le cose e starmene tranquillo nel mondo che io ho scelto per me. »
« Che strano, Aizen; non l’avevi proprio posta così, la questione… »
« Stiamo fuorviando il discorso. Cercando di dare la colpa di tutto ad Aizen, non ne verremo mai a capo. »
« Smeraldo piangente ha ragione. Dunque, cosa proponi di fare? »
« E’ ormai assodato che i nostri intenti differenziano dai vostri. Facciamo in modo che tutte le morti non siano state inutili. Noi ricominceremo da zero, e farete lo stesso anche voi. Non ci cercheremo, né ci aiuteremo. E così dovrebbe essere per il resto dei giorni, evitando conflitti inutili. »
« Le intenzioni di Aizen sfiorano troppo spesso la nostra giurisdizione. È nostro dovere cercare di evitare problemi. »
« Appunto, donna; la vostra giurisdizione è ingombrante. Se davvero dobbiamo giungere ad un accordo, cercate di venirci incontro. »
« Sono d’accordo. »
« Davvero, Unohana? »
« Ora come ora dobbiamo preoccuparci di far rinascere splendente come prima la Soul Society, quindi non avremo tutte queste possibilità di controllare anche gli umani. Per eliminare qualche semplice hollow, è sufficiente spedire una piccola truppa di shinigami, evitando di dar loro un limite di tempo, ad esempio. Abbiamo un centro di ricerche e di tecnologia avanzato, che non abbiamo sfruttato a pieno. »
« E’ un ‘idea. Inoltre, se concederemo un po’ di spazio a questi tre, non avrebbero di che lamentarsi. Dico bene, Aizen? »
« Oh, sì, Kyoraku; mi fareste un enorme favore. »
« Allora non vedo altra scelta. Raggrupperemo quanti più uomini possiamo e cercheremo di risolvere tutto in fretta. Byakuya, riferisci a tua sorella di organizzare una piccola truppa di shinigami, in modo da operare nel mondo degli umani. Io cercherò di rivedere le nostre regole, e chiedo il vostro supporto. Anche i luogotenenti potranno intervenire. Dunque, Aizen, decidiamo così; noi non ci immischieremo più nei tuoi affari, ma dovrai rispondere all’accusa di tradimento. Hai abbandonato il ruolo di capitano e sei andato via senza giustificazione. Dovrai rispondere a questo. E anche Ichimaru e Tousen devono fare altrettanto. »
« Non faccio più parte del vostro mondo; se pensate di processarmi, non varrebbe più. pagherò il mio pegno mandando qualcuno ad aiutare la ricostruzione qui. Credo che Ulquiorra sarà in grado di farlo. »
« Noi non invaderemo più il vostro territorio, e voi farete altrettanto. »
« D’accordo, Tousen. Dunque è deciso. Chiunque è favorevole a questo nuovo trattato di pace, firmi su questi fogli che farò girare. Chi non è favorevole, ne risponderà direttamente a me. Diamoci subito da fare con le riparazioni, smeraldo piangente prenderà le direttive con alcuni suoi uomini per aiutarci, per pagare il pegno di Aizen, Ichimaru e Tousen. Auguriamoci tutti che questo sia l’inizio di una nuova era senza battaglie inutili. E non dimenticatevi di venire ai funerali dei caduti. La riunione è finita. »

Ulquiorra e Caliel arrivarono al cospetto di Aizen, anche lui fasciato e stavolta vestito in maniera diversa; oltre alle sue vesti bianche, indossava un giaccone di seta nero, con dei rombi bianchi disegnati sulle maniche.
« Sono appena tornato dai funerali. » comunicò. « Caliel, che bello vedere che stai bene. Ulquiorra ti ha aggiornato? »
« Più o meno… »
« Ti ha anche detto che dovrai aiutarlo nella ricostruzione della Soul Society? »
« Ah… Sì, certo. » subito rivolse lo sguardo all’espada, confusa e indispettita. In che senso ricostruire?
« I trattati di pace ci hanno creato alcune obbligazioni… » disse Aizen facendo una risatina. « Ulquiorra prenderà il comando. Gli ho chiesto di scegliere gli uomini da portare, ma ha rifiutato… Me ne occuperò io. Ha detto che è sufficiente che ci fossi solo tu, come vice. »
Ci fu ancora uno sguardo sorpreso, da parte della ragazza. Non se l’aspettava proprio. Ulquiorra invece guardava dritto davanti a sé con indifferenza.
« Vi farò avere presto i dettagli della faccenda, poi potrete partire. Potete andare, adesso. »
Quando si trovarono davanti alla stanza di Ulquiorra, prima di separarsi e ritirarsi nelle proprie stanze, Caliel chiese. « Davvero mi hai voluta tu per questo affare? »
« Sì. » rispose con naturalezza Ulquiorra. « Non mi pare di aver mai detto che sei stata un completo fallimento come fracciòn. Credo che il tuo aiuto possa essermi utile. »
« Dì la verità, sentiresti la mia mancanza, vero? » disse lei, facendo un ghigno.
« Neanche per sogno. »
« Bè, tanto a me va comunque di lusso; potrei accontentarmi di Aizen. »
A quel punto Ulquiorra la prese per i fianchi, quando stava per entrare in camera, e la sbatté con forza alla sua porta, senza staccarle gli occhi di dosso.
« Non ci avevo pensato, ma hai ragione; se mi venisse la voglia, non saprei che fare. Anzi, aspetta… C’è sempre Inoue. »
« Ti prego! Tutte, ma non lei! »
« La tua opinione non mi interessa, donna. »
« Sì, sì, come no. Allora vai pure da Aizen e digli che non mi vuoi più. »
« Donne… Siete davvero patetiche, con queste scenate. » si avvicinò di più al suo corpo, iniziando a baciarla, per poi scendere con le labbra sul collo.
« E voi uomini siete proprio… Degli stupidi… Che pensano solo a quello. »
« Perché, tu no? Non è per quello che stai accettando di venire con me? » le slacciò velocemente la giacca, giocherellando col reggiseno, e continuando a baciarla, scendendo sulla spalla, dandole anche dei piccoli morsi.
« Mh… Forse… » stava per lasciarsi andare definitivamente a quelle provocazioni, ma poi le venne in mente una cosa. « Ulquiorra, siamo nel corridoio…! Se ci vede qualcuno… »
Lui non rispose, interrompendo le sue parole con un altro bacio. Aprì la porta, spinse dentro la ragazza e nel richiuderla approfittò per slacciarsi la giacca a sua volta e gettarla a terra.
« Andiamo a letto… » supplicò lei. Alzò una gamba, per aiutarlo a muovere meglio quelle dita che spesso malediceva per la precisione che avevano nel colpire i punti più sensibili. Lo afferrò per i pantaloni e inserì velocemente la mano dentro, volendolo sentire fremere sin da subito.
« No… » rispose lui. Le slacciò il reggiseno, o meglio, lo fece in una maniera abbastanza brusca; glielo strappò letteralmente via, ma per entrambi sembrava una cosa di seconda rilevanza. Le afferrò la coscia, e poi, con dei lunghi baci, percorse tutto il suo corpo, superando la stoffa e arrivando al basso ventre. Caliel si coprì il volto con le mani, e non si vergognò di mostrare la sua eccitazione.
Quando se lo ritrovò di nuovo di fronte, intento a baciarla, lui la fece rigirare e la sbatté di nuovo alla porta, avvicinandosi subito a lei, in modo da sfiorare la sua intimità con la propria. Fece poi calare di poco i pantaloni, unendosi infine a lei.
« Ah… Mmh… » ma subito dopo la ragazza tornò a lamentarsi. « E’ scomodo… Così in piedi… »
Lui afferrò entrambe le gambe e se la portò in braccio, attaccandola ancora di più alla porta. Iniziò a muoversi con forza, e quando trovò il modo di tenerla in braccio anche con una mano sola, posò l’altra alla porta. Dopo un po’, nemmeno lui fece mistero di quanto gli piaceva.
Solo una volta finito la portò a letto; spogliarono e si infilarono sotto le coperte. Rimasero mezz’ora senza dirsi nulla, guardando il soffitto candido e spoglio; lei restava sdraiata su un fianco, poggiandosi sulla sua spalla, mentre lui intrecciava tra le dita la ciocca di capelli che sinuosamente si poggiava sul suo seno e sul resto del corpo.
« Stavolta non ti addormenti. » disse lei dopo un po’.
« Non ho voglia di dormire. » rispose Ulquiorra continuando a intrecciare la ciocca con le dita.
« Guarda che così i capelli me li consumi… »
« Ma che dici… »
Lei sorrise. Si avvicinò ancora un po’ alla spalla, allungò una mano e iniziò ad accarezzarlo sul petto, dove era in mostra il tatuaggio del numero quattro.
« Grazie… »
Lui restò in silenzio per qualche secondo, osservando i suoi capelli, con espressione tranquilla. Le sue parole in seguito furono. « Di niente… » lo disse talmente a bassa voce che la ragazza non capì bene.
« Hai detto qualcosa? »
« Sì, ho detto che sei ingombrante, donna; perché non ti abbracci il cuscino? »
Le ricostruzioni alla Soul Society procedettero senza intoppi; la squadra di Ulquiorra era formata da Caliel, Neliel, Stark e Lilynette. Ogni tanto Aizen veniva a dare un’occhiata. I due espada evitarono accuratamente i contatti con Ichigo e con Orihime; in particolare, Caliel non ne voleva sapere di loro, non più. sapeva che Nel ogni tanto si vedeva con loro, ma non voleva mai sapere cosa si dicevano.
Dopo gli aiuti agli shinigami, non ebbero più occasione di incontrarli. Se ne stavano tutti per fatti loro. Aizen, con qualche manovra accuratamente studiata assieme a Gin, aveva esteso il suo territorio e aveva fondato altre città, oltre Las Noches. E anche se nessuno l’aveva ufficializzato, fu l’effettivo signore dell’Hueco Mundo. Peccato per Barragan.
Caliel continuò a essere la terza espada, e Ulquiorra il quarto; mentre Grimmjow, sempre sesto, e Neliel, la sua fracciòn, avevano ormai stretto una relazione, che mostravano alla luce del sole, anche se Grimmjow stava sempre sulle sue con quel fare violento, Caliel e Ulquiorra non parlarono mai dei loro incontri; non stavano insieme e neanche ci pensavano.
Forse si ritrovavano insieme, qualche volta, per evitare che una si vedesse con Aizen e l’altro con Orihime o chicchessia. Caliel non capì mai il senso di appartenenza che provava nei suoi confronti, ma le andava bene così. Tanto non le capitava mai i parlarne con Ulquiorra, non voleva affrontare l’argomento.
Ulquiorra, d’altro canto, difficilmente avrebbe ammesso che forse, qualche interesse per lei ce l’aveva. Ma non ne voleva parlare; quando se la ritrovava nel suo letto, nuda, addormentata o nel bel mezzo del rapporto, gli passava proprio di mente. E per il resto, che bisogno c’era di parlarne con qualcuno?, si diceva.
In fondo, aveva raggiunto una certa tranquillità.

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*Shiba era lo shinigami luogotenente della tredicesima divisione, morto anni prima delle narrazioni di Bleach, a cui Rukia era molto affezionata.

Ed eccoci all’epilogo… Wow, trentadue capitoli! Di solito detesto le storie troppo lunghe, ma con Bleach non ho potuto farne a meno. Sarà per i tanti personaggi?
Per quanto riguarda il flashback della riunione, spero di aver dissipato ogni dubbio a riguardo; non mi andava di spiegare tutto con un riassunto di Ulquiorra… Spero di aver reso bene, e ho volutamente inserito dialoghi diretti.
Inoltre, per il rapporto Ulquiorra x Caliel, ho preferito lasciarvi così… Nel dubbio. Che si amino o no, l’interpretazione la lascio a voi… Ho voluto far vedere solo il punto di vista del desiderio sessuale. Perché bò, mi attirava l’idea di buttarla sul senso molto pratico e molto poco romantico, e poi Ulquiorra l’ho sempre visto brutale, e non ce lo vedo mettersi nei sentimentalismi. Uomini; quando si tratta di sesso sono dei mostri! ( risata. ) Non che Caliel sia da meno. ( risatissima. )
Vi ringrazio dal profondo del cuore per avermi seguita in questi trentadue capitoli, passando sopra ad ogni mio errore blasfemo di battitura, per aver tifato per Caliel, Ulquiorra, Nel o chicchessia.
Spero di continuare a migliorarmi e scrivere storie ancora più belle. Concludendo, sono abbastanza soddisfatta di questa storia; è un genere che non ho mai affrontato e ho cercato di spaziare col tutto, cercando di valutare la psicologia di tutti.
Un grazie di cuore a tutti voi che avete apprezzato e letto!

@ Elder: Mi dispiace che tu non abbia avuto un riscontro positivo in questa storia e di aver deluso le tue aspettative.

@ Namine: Grazie, grazie di cuore! Dispiace anche a me che sia finita, ma tutto prima o poi ha una fine! Per quel bacio mi sono impegnata molto, eh! ( risata. ) Spero che ti sia piaciuta la conclusione! Un bacio.

@ Liar: Ebbene sì, è finita… Sono contentissima del fatto che la storia ti sia piaciuta così tanto! I buoni vincono sempre? Si dà il caso che io tifi quasi sempre i cattivi di turno! ( risata. ) Quindi, scrivendo fan fiction, mi sono presa la libertà di vedere che qui non ci sono vincitori e vinti, e comunque la guerra non è mai una cosa bella. I’m for love and peace! ( risata. ) Ho cercato di ponderare e non sbilanciarmi troppo. Spero che il finale ti sia piaciuto!

Grazie ancora infinitamente, cercherò di sviluppare idee ancora migliori! Vorrei tanto cimentarmi nel comico… Farò del mio meglio per ogni cosa! Aspetto commenti e recensioni, eh! ( risata. ) Spero che mi seguirete anche nella prossima storia.
GRAZIE MILLE A TUTTI VOI! Ci rivedremo, statene certi! ( risata. )
Neme

  
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