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Autore: KikiWhiteFly    31/05/2010    11 recensioni
«Bambolina, sono un nome che non si dimentica»
[Partecipante al contest "Sakura in crack" ] [KibaxSakura]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kiba Inuzuka, Sakura Haruno
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Autore: hachi92/superkiki92
Titolo: Seccatura del terzo tipo
Paring(‘s): Kiba Inuzuka, Sakura Haruno (KibaxSakura)
Genere: Romantico, Commedia
Rating: Verde
Avvertimenti: Raccolta, drabble, AU






Seccatura del terzo tipo



Alla twin, che riempie le mie giornate con tanta allegria,

anche se non te lo dico spesso... Ti voglio bene <3













Colpo di fulmine





Kiba l'aveva adocchiata più volte quella sera: ne aveva tracciato mentalmente il profilo, aveva sognato ad occhi aperti di poter sfilare le calze che le fasciavano le gambe perfette. Kiba Inuzuka non era il tipo che si sarebbe potuto definire serio, per carità, quell'aggettivo non gli si confaceva proprio, in nessun modo.

Eppure, una calda serata d'estate, in un bar come tanti, aveva incontrato una figura che s'atteggiava molto similmente ad un angelo, indi, inarrivabile per lui. Nel suo succinto abitino nero, i capelli armoniosamente arricciati – i boccoli rosa cadevano con leggerezza sulle spalle, quasi a passo di danza – e il sorriso stampato costantemente sulle labbra. E, diamine, non poteva passare inosservata: brindava per un motivo che non gli era affatto noto con un gruppo di amiche, alzava il suo calice orgogliosa di chissà quale vittoria.

L'astruso capo color pastello si voltava da una parte e dall'altra con nochalance, fingendo di ignorare le attenzioni che le erano riservate; alla fine le sue labbra si erano tinte di rosso, come il liquido all'interno del bicchiere.

Il ragazzo allora non vide altri che lei, in quel momento. E, con lentezza, s'avvicinò, in modo addirittura cavalleresco.





Proposta





«Chi saresti scusa?»

Ecco, si stava già beffando di lui. Kiba cacciò le mani fuori dalle tasche, piegò la schiena in basso per arrivare alla sua altezza e la fissò in modo intrigante negli occhi:

«Bambolina, sono un nome che non si dimentica»

Si sopravvalutò l'Inuzuka, suscitando il naturale brio di tutte le ragazze disposte intorno al tavolo. Una bionda, più euforica e scalmanata delle altre, azzardò una velata presa in giro, catalogandolo con un paio di aggettivi che non gli piacquero affatto:

«Abbiamo già capito il tipo, Sakura: playboy, bello e dannato. Per di più, abituato ad avere chiunque ai suoi piedi. L'ultimo tipo al mondo che sceglieresti!»

Esclamò, punzecchiando l'orgoglio del ragazzo. Kiba non diede troppo peso alle accuse che gli erano state lanciate; perlomeno aveva scoperto l'identità fino ad allora anonima della ragazza.

«Sakura?» borbottò. Le iridi della suddetta si lanciarono improvvisamente verso le sue, capendo di esser stata menzionata. «Se mi fai assaggiare il tuo drink me ne vado»

Naturalmente, Sakura accolse la richiesta del ragazzo, porgendogli addirittura il bicchiere. Non sapeva però che un Inuzuka non si liquidava così: doveva lasciare il segno.





Delusione




«Pessima mossa»

Aggiunse Kiba, prima di ghignare di compiacimento. Sakura non riuscì neppure ad intendere la frase, poiché nell'attimo in cui realizzò che il ragazzo – lo sconosciuto – avrebbe preferito assaggiare il suo drink su un bicchiere di forma completamente diversa, era troppo tardi.

Sentì le morbide labbra del ragazzo sulle sue, e, per un solo momento, cadde tra le braccia di un angelo che baciava estremamente... da Dio.

Questo fu quello che pensò prima di tirargli un sonoro ceffone. Per quel che valeva il suo orgoglio da donna ingannata, la mano era scattata direttamente alla guancia del ragazzo, lasciando timbrata una manata.

In simultanea, gran parte dei clienti si erano voltati verso il loro tavolo, attratti da chissà quale suggestivo spettacolo; Kiba si leccò le labbra, nei suoi occhi la vittoria e nel suo sguardo una velata malizia.

«Buona notte» la salutò, con un breve inchino.

Nella sala tutto sembrò tornare alla normalità, il chiacchiericcio dapprima interrotto dei clienti riprese con vivacità, così come i pettegolezzi delle amiche. Solo Ino si avvicinò a lei, chiamandola sottovoce: «Per fortuna te ne sei liberata. Dio, che fastidio quel tipo! Per fortuna hai lasciato il segno

Ironizzò, ridendo tra sé e sé. Doveva sentirsi soddisfatta, no?

Si era liberata di un fastidio, come il sassolino che s'insidia prepotentemente nella scarpa... Non le capitava tutti i giorni che un principe tutt'altro che azzurro la baciasse sulle labbra, lasciandola di soppiatto.

L'avrebbe dimenticato, così come si dimenticava una seccatura.



Riflessioni




Che razza di coglione!

Kiba Inuzuka imprecava mentalmente con se stesso, fumando nervosamente l'ultima sigaretta rimasta nel pacchetto; strizzò quest'ultimo fino a fargli assumere un aspetto tutt'altro che regolare e lo gettò pochi metri più in là.

Si era presentato nel modo peggiore, ma almeno aveva potuto sentire le labbra della ragazza impattare contro le proprie: un bacio che non aveva nulla di romantico, ma che, perlomeno, sapeva di alcool e passione.

«Kiba?»

Si voltò. Il suo volto assunse un'espressione piuttosto sconcertata, quando vide la ragazza che adesso si stava torturando le dita con fare incerto. Trasalì, sforzando la gola per farla collaborare con la bocca, ma vi uscì solo un misero sussurro: «Cosa ci fai qui?»

E la ragazza s'avvicinò, con espressione imperiosa. Kiba si voleva scusare, ma la verità era che in fondo non aveva proprio nulla da farsi perdonare, poteva solo essere grato di aver toccato le labbra rosse della ragazza, che si trovava a pochi centimetri da lui.




Gran finale





«Kiba Inuzuka» le dita vellutate della ragazza pizzicavano il suo sterno; erano lunghe e limate e minacciavano di scontrarsi con il suo cuore. «Seriamente: quello era davvero un bacio?»

Inclinò il capo di lato, Sakura, sbattendo le ciglia in modo teatrale. Non sapeva cosa rispondere, forse sarebbe stato meglio eludere la sua domanda, o risponderle di rimando con un'espressione altrettanto ironica. Si concedette un minuto di silenzio, lo stesso in cui le pupille smeraldo della ragazza minacciarono di scavare nelle sue.

«Posso fare molto meglio»

Kiba sorrise, provando a sfiorarle le ciocche color pastello; stavolta non ci fu bisogno di suppliche o piani architettati a regola d'arte: semplicemente, l'istinto.

Indomabile e incontrollabile prevalse su di loro, lasciando le labbra dell'una e dell'altra parte cozzare fra di loro, con irruenza.

L'incontro di due metà sconosciute, una serata come tante, completamente incoscienti del futuro – semmai ci fosse stato – che le attendeva, mischiato ad un sano abuso di alcool e ad una passione che preannunciava scoppiettanti fuochi d'artificio, erano gli ingredienti perfetti per una relazione tutt'altro che stabile.


***






N.d.a(facoltative): una raccolta di drabble AU, trattante un crack che non avevo mai sperimentato fino ad ora. Una sera in un bar, ecco cosa può succedere... Il titolo è volutamente ironico, la raccolta è comica (nonostante volessi scrivere una lemon, ma alla fine non ce l'ho fatta XD) diversa dalle mie solite tinte angst XD.Qui non viene narrato l'innamoramento... ma l'attrazione vera e propria. Quando la scintilla scatta, ecco tutto. Storia classificatasi terza al contest “Sakura in crack”, complimenti a tutte le partecipanti... E prossimamente voglio sperimentare veramente qualcosa di lemon tra Sakura e Kiba ù_u.



Kiki.





   
 
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