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Autore: Feel Good Inc    01/06/2010    8 recensioni
« Oh! In tal caso sì, sono io Igor. »
« È un immenso sollievo. »
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gerard Rosenthal, Igor
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Savoir-faire ~ Perché sul lavoro ci vuole competenza.

 

 

 

 

 

 

Herr Rosenthal era un ometto in gamba. Quando gli dissero di consegnare il testamento del barone al suo unico erede vivente [e si ricordi che si dice Frankensteen, non Frankenstein!] non presentò alcuna obiezione all’idea di viaggiare per più di diecimila miglia, di solcare l’oceano per andare da lui a cercare di convincerlo ad accettare un’eredità non voluta – i giovani d’oggi! Non riuscivano proprio ad apprezzare ciò che gli veniva offerto – perché cosette come i suoi reumatismi erano nulla, bazzecole, a confronto dell’incarico. No, Herr Rosenthal non avrebbe mai deluso un cliente; Herr Rosenthal sapeva fare bene il suo mestiere.

Sfortunatamente, però, Herr Rosenthal non si era mai trovato in una situazione simile – di fronte ad un simile personaggio.

 

« Lei è Igor? »

« Può darsi. Lei chi è? »

« Herr Rosenthal. »

« Davvero? »

« Ha sentito parlare di me, dunque? »

« No. »

« Ma…! »

« Cosa? »

« Ha appena detto Davvero?. »

« L’ho detto. »

« E dunque? »

« E dunque cosa? »

« Nulla. Pensavo mi conoscesse. »

« Se l’avessi conosciuta non avrei detto Davvero?, Herr Rosenthal. »

« … Capisco. »

« Beh, è stato un piacere. Arrivederla. »

« No, aspetti un momento. »

« Cosa c’è ancora? »

« Io… Dunque, lei è o non è Igor? »

« Dove vuole andare a parare? »

« Ho un incarico per il signor Igor. Deve andare ad assistere il nipote del dottor Frankenstein… »

« Oh! In tal caso sì, sono io Igor. »

« È un immenso sollievo. »

« Bene, allora posso andare? »

« Certo. In paese troverà ad attenderla la giovane Inga, sarà l’assistente del dottore durante la sua permanenza in Transilvania. »

« Mi sembrava di aver capito che sarei stato io l’assistente del dottore durante la sua permanenza in Transilvania. »

« Ma certo, ma certo. Vede, Inga è semplicemente più… »

« Più cosa? »

« Ehm… Esperta, potremmo dire. »

« Esperta? È stato mio nonno a servire per primo il nonno del dottor Frankenstein. Vuol forse farmi intendere che mio nonno era anche il nonno di questa Inga? »

« Oh, no, non vedo una grande somiglianza. »

« Vorrei ben vedere. »

« Senta, al dottor Frankenstein junior saranno assegnati due assistenti, le va bene? »

« Più che bene. Il doppio, direi. Ma scusi, perché lo chiede a me? »

« Cosa? »

« Dovrebbe chiederlo al dottor Frankenstein junior. È a lui che saranno assegnati due assistenti, no? »

« … Vorrebbe partire, prego? »

« Oh sì. Lei non viene? »

« No, il mio lavoro è finito qui. »

« Si faccia coraggio. Magari nel prossimo film avrà un ruolo maggiore. »

 

L’uomo ricurvo strizzò gli occhi scombinati, sorrise dolcemente e trotterellò avanti sulla strada, lasciando al perplesso Herr Rosenthal soltanto la visuale della sua gobba ballonzolante sulla spalla. Già, probabilmente, Herr Rosenthal non era abbastanza in gamba da trattare tranquillamente con personaggi come quell’Igor.

 

« Buon viaggio! E saluti da parte mia Frau Blücher. »

 

Il gobbetto agitò allegro un braccio, mentre da qualche parte alle sue spalle echeggiavano dei nitriti di cavalli terrorizzati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Spazio (sempre più insano) dell’autrice

 

 

Beh, nasce come una nonsense demenziale, perciò immagino che vada letta come tale. ^^

 

Oh, qualche spiegazione è d’obbligo.

Ho sempre amato il capolavoro di Mel Brooks Frankenstein Junior alla follia; Igor è semplicemente il mio mito, e Marty Feldman è uno degli attori che mi hanno colpita di più in assoluto, per la mimica e la comunicatività anche non verbale. Sono mesi che mi crogiolo nel desiderio di scrivere qualcosa su un personaggio così amabilmente matto – un matto diverso dal Cappellaio di Alice, un matto tutto particolare, il matto più demenzialmente ironico ed ironicamente demenziale della storia del cinema – ma non trovavo mai l’idea giusta.

Poi mi è venuto in mente: chissà com’è andata quando il flemmatico Herr Rosenthal è andato da lui a dirgli che doveva lavorare per Frederick?

Ovviamente non è nulla di che. Consideratelo un minuscolo e umilissimo omaggio senza pretesa alcuna.

 

[ Peccato; avrei voluto dare alle frasi “Arrivederla” e “Vorrei ben vedere” più enfasi. xD Povero Igor. ]

   
 
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