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Autore: MusicAddicted    01/06/2010    4 recensioni
E se a Michele fosse data una seconda chance?
Genere: Romantico, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ok, ho deciso di metterla anche qui. So di avere qualche lavoro in sospeso, ma garantisco... prima o poi finisco tutto, mano sul cuore! ;)
Alzi la mano chi adora la coppia Monica/Michele, alzi la mano chi non ha gradito affatto la fine della seconda serie, alzi la mano chi vorrebbe che le cose si sistemassero.

beh, almeno penna su carta (virtualmente parlando) , questo è il mio tentativo di sistemarle:



Titolo: Twice

Pairing : Michele/Monica (ma anche Paolo/Laura e altre coppie ancora, va da sé.. )
Genere: surreale, romantico.
Ambientazione: post fine seconda stagione


Disclaimer : So bene che tutti i personaggi sono di Ivan Cotroneo&Co, glieli prendo solo in prestito per un po’… o almeno ci provo.


Il titolo significa ‘Due volte ‘ è solo che in inglese suonava meglio!
Riassunto: E se a Michele fosse data una seconda chance?


Prologo: E ritorno da te

<< Promettimi che se non sarà più come prima ce lo diremo… >>

Monica continua a ripensare a quelle parole che ha detto ad Adriano, mentre lo osserva dormire accanto a lei.
Riflette sul significato di quella frase che ha pronunciato subito dopo che Michele è andato via.
E Monica sa di non averlo sognato, è accaduto tutto veramente: nella stanza tutti tranne lei si sono immobilizzati, Michele ha fatto il suo ingresso indisturbato, le ha parlato, ha baciato il loro bambino e poi lei, dicendole che l’ama.

E lei, senza nemmeno pensarci, gli ha chiesto di restare, nonostante ormai lei stia insieme a suo fratello.
Credeva di aver ritrovato l’amore, ma ora ha qualche dubbio. Più di qualche dubbio.


Infatti, da quando è tornata dall’ospedale, ha passato gli ultimi due giorni a non far altro che pensare a Michele, a rivivere i momenti trascorsi con lui, le parole dolci sussurrate, ma soprattutto le innumerevoli litigate, quel sapere tener testa l’uno all’altra che ha sempre contraddistinto il loro rapportarsi.
E con Adriano le manca quella vivacità, quell’elettricità speciale che invece avvertiva sempre con suo fratello.
Ha creduto di poterlo sostituire, ma ora capisce di essersi sbagliata di grosso. Non è ancora pronta e nemmeno sa con certezza se mai lo sarà.


Come prova del fuoco le basta pensare al giorno precedente, quando era a letto con Adriano e nel momento più importante dalla sua bocca è uscito il nome sbagliato, *quel* nome.

Monica ha cercato di convincere Adriano che si riferiva al bambino, al fatto che volesse andare a controllare come stava e Adriano sembra essersela bevuta.


Il punto è che da quel momento tra i due non c’è stato più nemmeno un bacio, né un attimo di tenerezza.


<< Promettimi che se non sarà più come prima ce lo diremo… >>

Quella frase continua a rimbombarle nella mente. E visto che è stata lei a proporlo, dovrebbe esser la prima a mantenere quella promessa e le basterebbe poco, dovrebbe solo svegliarlo, parlare con lui, spiegargli i suoi dubbi e le sue incertezze.
Ma Monica preferisce il silenzio, preferisce fingere che vada tutto bene, anche se non è affatto così.
Guarda l’orologio che segna le due passate e torna a sdraiarsi sul materasso, sapendo che comunque passerà la notte insonne.


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Adriano è seduto su una panchina nel parco, intento a guardare due passerotti appollaiati sul ramo.
"Voi sì che avete una vita facile, vi basta avere un nido, cibo a sufficienza e siete a posto. Non litigate mai, non andate mai in crisi… “ esclama ad alta voce, come se lo potessero sentire.
La verità è che lui la crisi la sta attraversando, da quasi tre giorni ormai.
Da quando è nato Michelino è come se Monica fosse cambiata, è assente, persa nei suoi pensieri e sa che non si tratta solo della gioia materna.
Così come sa che quando ha pronunciato quel nome non si riferiva certo al suo bambino, ma ha preferito fare finta di niente.
Lui l’ha desiderata tanto e ora che stanno insieme sente che lei gli sta già sfuggendo, ma la cosa che lo sorprende di più è che a lui non importa.

Capisce di essersi ingannato, scambiando l’affetto e il senso del dovere per amore.


Gli basta pensare al suo rocambolesco ritorno dal Polo Nord non per riabbracciare Monica, ma principalmente per assisterla mentre dava alla luce suo figlio.
Monica è una donna molto bella, simpatica, intelligente… ma ha capito di non amarla, ha solo creduto di farlo.
E si chiede se non sia stato un errore buttarsi fra le sue braccia, lasciando una ragazza che gli aveva stravolto la vita, piacevolmente. E come per incanto, quella ragazza gli si materializza proprio davanti agli occhi.

“Adriano? Che ma sei davvero tu?” esclama Bea, distogliendolo dai suoi pensieri.
“Bea! Ma tu che ci fai qui?”
“Ci lavoro. Ora sto al negozio del parrucchiere in fondo a quella via. Sai, ho dovuto ‘ambiare, perché in quello vecchio c’avevo troppi ri’ordi.. “ spiega lei, masticando rumorosamente il suo chewing-gum.
Adriano deve ammettere che è una cosa che gli mancava.
“Ma a quanto pare il destino non lo puoi prendere in giro… “ alza gli occhi, sedendosi accanto a lui.
“Bea, io ti devo delle scuse, sono stato pessimo con te… “ si scusa lui, mantenendo però le distanze.
“Sì, è vero, m’hai ingannata, m’hai fatta sentire uno straccio… ma la verità è che ci siamo divertiti insieme, no?”
“Questo senza dubbio!” sorride lui.
“E in più ho imparato una miriade di ‘ose sugli uccelli, non che mi serva molto.. però le so!” continua lei, facendolo ridere.
“Certo ‘he tu li hai tagliati belli ‘orti i ‘apelli… “ osserva lei, accarezzandoglieli, cosa che lo coglie di sorpresa.
“A me piacevano più lunghi e cespugliosi.. ma ti donano anche ‘osì. Senti, ora io devo andare, se ti va qualche volta passa a farti uno shampoo.. c’ho pure il balsamo ‘he ti piace tanto… “ lo saluta lei languida, allontanandosi.


“ ‘Ti ringrazio Bea, ma io ormai sto con Monica. ‘ Era così difficile da dire, invece che stare lì a sorriderle come un babbeo?” si rimprovera lui ad alta voce.
La verità è che c’è davvero qualcosa che non va…


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“Monica, dobbiamo parlare!” esclama Adriano, rientrando dalla sua giornata di lavoro.
Monica lo accoglie con Michelino in braccio, intenta a cullarlo per farlo addormentare, ma lui non vuole farsi intenerire troppo da quella scena.
“Non è il tono ‘ dobbiamo parlare: ci sono importanti novità sul lavoro ‘, dico bene?” deduce lei, mettendo il piccino addormentato nella culla.
“No, Monica, è che io davvero non so come dirtelo, tu sei una donna fantastica, ma… “ prosegue lui, cominciando a incespicare sulle parole.
“Adriano, mi stai forse dicendo che mi vuoi lasciare?” gli domanda lei con un sorrisone.
“Eh? Nooo, non stavo dicendo esattamente questo, ma.. aspetta.. perché stai sorridendo?” le domanda lui, confuso.
“Perché io volevo lasciare te, ma avevo paura di ferirti!” spiega lei, sollevata.
“Allora anche tu vuoi lasciare me? Ma è fantastico! Cioè, mi spiace che non abbia funzionato, ma.. hai capito, no?” risponde lui, altrettanto sollevato.
“Sì, tranquillo, spiace anche a me, ma la verità è che siamo andati troppo di fretta. Credevamo di essere innamorati.. “
“Ma ci siamo illusi entrambi!” conclude la frase lui e lei annuisce. “Monica, sai che ti voglio bene e ci sarò sempre per te e il bambino, ma… non in quel senso… “ chiarisce lui.
“Lo so e va bene così, Tanto ho il sostegno di Laura, beh.. quando tornerà dal suo viaggio di nozze, poi ho le mie amiche della redazione, Elio compreso… ma al di là di tutto so badare a me stessa, dovresti saperlo no?”
“Questo è certo. Ma, davvero, se hai bisogno di qualunque cosa… “
“Ok… “ sorride timidamente lei, avvicinandosi per dargli un ultimo casto e fugace bacio, quello dell’addio.


“Allora, cos’hai intenzione di fare adesso?” domanda lei, cambiando argomento.
“Non lo so bene ancora, ma vorrei tanto andare a farmi fare uno shampoo… “ ammette lui, con uno sguardo un po’ colpevole.
“Tu hai rivisto Bea!” deduce Monica, alzando la voce.
“Sì, anche se sì è trasferita, l’ho incontrata stamattina, ma, ti giuro, guarda che non è successo niente!” si affretta a tranquillizzarla lui, ma lei è già tranquillissima.

“Ma tu vorresti che succedesse di nuovo, vero?” lo mette alle strette lei, con un sorrisetto.

“Beh sì… ma, tu saresti d’accordo?” domanda lui, preoccupato.
“Ti dovrebbe bastare come risposta il fatto che è la prima volta che riesco a pronunciare il suo nome senza che mi venga la voce stridula o un’orticaria!” risponde lei, facendolo ridere.
“Vai, riaggiusta le cose con lei e sii felice!” gli sorride.
“Grazie. Monica, non volevo che finisse così, ma da quando l’ho rivista… “ si giustifica lui.
“Proprio come da quando io ho rivisto Michele... “ si lascia sfuggire lei.
“Cosa hai detto, scusa?” la guarda stranito lui.
“Uh? Ho detto ‘rivisto ‘ ? Volevo dire ‘ ripensato ‘, è uguale!” fa spallucce lei, come se niente fosse.


“Monica, mi raccomando, promettimi che riuscirai ad essere felice anche tu… “ la guarda preoccupato lui, prima di andare a raccogliere tutte le sue cose.
“Lo prometto. “ sorride lei.

< Certo, l’unico uomo che davvero voglio , altro che tre metri sopra il cielo, sta lassù a un’altezza indefinita, ma a parte questo ho tutte le carte in regola per essere felice! > pensa, demoralizzata.


************************ (Contemporaneamente)


Michele se ne sta seduto in un angolo del Paradiso, triste e assorto, spiumacciandosi le ali quasi con frustrazione.
Vorrebbe sapere chi ha detto che quel posto è il luogo della felicità eterna, perché lui si sente tutto fuorché felice.
Da quando ha salutato per sempre Monica e il loro bambino, è stato assalito da una malinconia tremenda.
Da oltre due giorni non fa altro che sospirare e guardare giù, quanto più in basso gli consente la sua vista.
Ora sta a un altro livello, è un angelo a tutti gli effetti e non può più avere contatti col mondo terreno.
Ma Michele non ha bisogno né di una radio , né di un vecchio e malandato televisore in bianco e nero, lui Monica riesce a vederla con il cuore e sa che non è felice come gli aveva augurato di essere. E questo rende profondamente infelice anche lui.



“Poverino! Io non ce la faccio più a vederlo così!” esclama una delle angiolette, salita con le altre per poterlo osservare, rendendosi però invisibili a lui.
“Qui tutti dovrebbero essere felici , ma lui non lo è!” constata un’altra.
“Dovremmo fare qualcosa… ma cosa?” si domanda la terza.
“Non preoccupatevi lasciate fare a me… “ le interrompe Angelica, mandandole via per poter parlare sola con lui.



“Michele.. “ prova a chiamarlo, ma è così perso nei suoi pensieri che lo deve chiamare altre due volte per ottenere la sua attenzione.
“Sì, che c’è? “ alza lo sguardo lui.
“Ahò, non ditemi che ho fatto qualcosa di sbagliato, negli ultimi giorni non ho detto una parolaccia, manco l’ho pensata, lo giuro!” aggiunge, mettendosi sulla difensiva.
“Tanto per cominciare, non si dovrebbe mai giurare… “ gli fa notare pazientemente Angelica.

“Ad ogni modo, sta’ tranquillo, non ti devo rimproverare, devo solo parlarti. Sai, dai piani più alti si sono consultati e abbiamo deciso che non è giusto… “

“Cosa non è giusto?” domanda lui, confuso ma molto interessato all’argomento.

“Quello che ti è successo, è troppo presto per te.. “ spiega l’Angelo superiore.

“Intendi che m’avete fatto passare di livello troppo presto? Quindi mi rispedite all’ufficio di prima, dove posso tornare ad avere contatti col mondo terreno? In effetti, m’è sembrato affrettato, ce ne sono ancora parecchie di situazioni in sospeso... “ argomenta lui, impaziente di tornare alle sue vecchie mansioni.

“E a te davvero basterebbe questo? Non c’è che dire, Michele, ti accontenti davvero di poco. E dire che i piani alti avevano deciso qualcosa di molto, molto più soddisfacente… “ gli annuncia Angelica.

“Cosa esattamente?” domanda Michele, avendo paura di illudersi, prima di sentire la risposta.


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A sera, Monica si guarda attorno un po’ spaesata, in quella casa nuovamente vuota. Adriano non ha certo perso tempo.
Ma in realtà non è sola, perché in quella casa c’è la cosa più bella : il figlio che ha avuto da Michele.
“Tesoro mio, abituati, perché hai una mamma davvero testarda. Ma non preoccuparti, ce la caveremo benissimo anche da soli!” gli sorride, tenendogli la manina, mentre aspetta che si addormenti.
E quando si addormenta, torna in salotto, accovacciandosi sulla manona e guardando la foto incorniciata di Michele.
“Almeno per stasera potresti farlo uno strappo alla regola e venirmi a parlare un po’ … ne avrei davvero bisogno!” lo implora, prima di addormentarsi.

Si risveglia all’incirca un’ora dopo, amareggiata e insoddisfatta. “Di nuovo, sono finita di nuovo in quella dannatissima stanza bianca, totalmente vuota. Perché non ti fai più trovare?” esclama lei, sempre rivolta alla foto, mentre va a prendersi un bicchiere d’acqua.


“Perché sei tu che non mi cerchi nei luoghi giusti!” esclama Michele, comodamente seduto sulla manona.

Vedendolo, Monica sussulta, rovesciando l’acqua.
Lui ha la barba incolta ed è interamente vestito di bianco, come sempre, ma non ha più le ali.

“Non so quale sia il tuo piano, ma far venire un infarto anche a me mi sembra una soluzione un po’ drastica per stare insieme!” sbotta lei.

“Tranquilla, non ne ho nessuna intenzione. Solo che… e basta con ‘sti incontri in sogno, alla lunga stancano, non trovi?” risponde lui, alzandosi e andando verso di lei.

“Vuoi dire che non sto sognando?” domanda lei confusa, indietreggiando.

“No. “ l’avvisa lui, con quel suo sorrisetto sfrontato che la fa innervosire e allo stesso tempo la manda su di giri.



“Oddio! No, ci risiamo con le allucinazioni, come all’inizio, quando ti vedevo ovunque. Ecco, domani mi faccio vedere da un bravo medico.. “ decide lei, ma lui la interrompe, prendendo le mani nelle sue.
“Non stai impazzendo, non sono un’allucinazione, te lo dimostro. “ sussurra, tirandola a sé e baciandola.

E’ un bacio vero, come quello che le ha dato in ospedale.
“Oh, mio Dio, ma… “ balbetta lei, un po’ shockata, per poi rinsavire e prendere le distanze da lui.
”Eh, no, Michele, no, così non va bene,devi smetterla! Perché poi tu insisti che io mi rifaccia una vita, ma se tu continui a essere così reale, io come faccio a… “ si inalbera lei, cominciando a percorrere nervosamente la stanza avanti e indietro.

“Ah no, aspetta, ci sono! Sei venuto a farmi la predica perché ho lasciato Adriano, vero? Ma non è colpa mia se.. “ continua lei.


"Monica, hai finito?” chiede pazientemente lui.
“Forse.. “ risponde lei, ancora confusa.

“Me lo dai un altro bacio, così mi calmo?” chiede timidamente e non deve attendere molto perché lui l’accontenti.


“Ora mi fai parlare, così ti spiego tutto?” le domanda lui dolcemente, poggiando la fronte contro la sua.
Lei si limita ad annuire.
“Prima però voglio fare una cosa.. “e dicendolo la porta con sé nella stanza dove dorme Michelino.
“Mi è mancato tantissimo… “ sussurra , guardandolo intenerito, combattuto tra la voglia di accarezzarlo e la paura di svegliarlo.

“Gli manchi anche tu.. “ lo informa lei, con le lacrime agli occhi, mentre tornano nel salotto.

“Allora, me lo dici perché sei qui? Ovvio che mi fa piacere, però vorrei capire.. “ insiste lei.

“Questo è un permesso ultra speciale che mi hanno dato.. “ comincia a spiegare lui.

“L’avevo intuito.. “

“Sì, però questo è l’ultimissimo che mi danno. Ed è per avvisarti che ti devi sì rifare una vita, ma con me!” le sorride.
“Vuol .. vuol dire che torni qui, sul serio?” gli sorride lei, incredula.
"Hanno detto che è troppo presto e allora hanno cambiato idea, mi faranno tornare… “

“Michele, ma è meraviglioso!” esulta lei , abbracciandolo e finendo con lui sulla manona.

“Non è così facile, però.. c’è un prezzo da pagare.. “ la interrompe lui.

“Che vuoi dire?”

“Tornerò, è vero, ma il tempo ritornerà indietro e i ricordi verranno cancellati, nessuno ricorderà più che sono morto. Mentre tu, tu mi dimenticherai del tutto, sarà come se non ci fossimo mai incontrati… “ la informa lui.

“Ma è terribile, non voglio!” protesta lei.

“Ma è l’unico modo per riavermi qui. Sarà una prova, amore mio, se è destino ci rincontreremo, ricominceremo tutto, ci riscopriremo e saremo felici come e forse anche più di prima!” le spiega lui, accarezzandole i capelli.

“Ma.. se torniamo indietro.. se si annulla tutto, vuol dire che non ci sarà più… “ giunge a un’altra tremenda conclusione lei, con lo sguardo rivolto alla stanza del loro bambino.

“Sì, lo so, tesoro mio, è una durissima prova, ma non lo stiamo perdendo, si tratta solo di rimandare di un po’ il suo arrivo. Se il nostro amore è sincero e non teme ostacoli, così come sono convinto che sia, ci ritroveremo e riavremo quello stesso meraviglioso bimbo, le stesse manine, lo stesso nasino, lo stesso bel musetto, la differenza è che stavolta avrà anche il suo papà accanto. “ le fa capire lui, con le lacrime agli occhi.



“Monica, ti fidi di me, vero?” chiede conferma lui.
“Io ti amo!” risponde lei, con un filo di voce.
“Era tutto quello che volevo sentirti dire!” sorride lui, cominciando a sbiadire.

“Quindi ora sparirai di nuovo? Ma non è un addio, vero?” si accerta lei, commossa, accarezzandogli il volto.

“No, amore, te l’ho detto. Il nostro è un arrivederci!” la rassicura lui, prima di scomparire del tutto.


TBC
scusate per la lunghezza, vabbè non è nemmeno fra i capitoli più lunghi che ho scritto
non so quanto ci metterò a finirla, devo ancora schiarirmi le idee in merito, voi armatevi di taaaaaanta pazienza

spero vi piaccia, ma, ovvio, sono aperta a qualsiasi critica.
Grazie a chiunque leggerà, alla prossima!
   
 
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