Anime & Manga > Bleach
Ricorda la storia  |      
Autore: ElderClaud    02/06/2010    7 recensioni
“Ulquiorra san, mi potrebbe fare un favore?”
La voce di Ise, seppur con un tono deciso e vagamente autoritario, era comunque titubante nel chiamare il giovane uomo seduto davanti a lei intento a lavorare alla propria scrivania.
“Non faccio più quel tipo di favori, signorina Ise”
Non era facile convincere Ulquiorra, e questo Nanao lo sapeva alla perfezione. Tuttavia, proprio quando la stessa Nanao fu quasi in procinto di chinarsi in segno di scuse verso il suo superiore, la giovane avvertì nell'aria quello che sembrava essere un sospiro malcelato e rassegnato.
“Togliti le mutande, e mettiti sulla scrivania...”
Genere: Generale, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ise Nanao, Kyouraku Shunsui, Schiffer Ulquiorra
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Raining Stones'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Old Job


Una volta Nanao Ise aveva un grande sogno. Quando era bambina infatti, voleva a tutti i costi diventare una ballerina di talento, e danzare nei migliori teatri del mondo.
Destino vuole però, che solo una microscopica percentuale di persone riescano sempre a realizzare i propri desideri, e lei disgraziatamente non rientrava in tale categoria.
Anzi, essere una segretaria e perennemente relegata a tale ruolo, la portava ad un livello di frustrazione tale che spesso le portava la nausea in corpo.
Non solo, aveva sperato che andandosene dalla Soul Society – nota industria sanitaria – avrebbe fatto più carriera nella compagnia rivale – Las Noches, seconda compagnia che in città dava da lavorare a mezza popolazione come la prima – ma si era sbagliata su tutta la linea.
Dalla sua Aizen Sosuke aveva un grande fascino e riusciva a convincere sempre chiunque con il suo infallibile sorriso, lei compresa ovviamente. Frustrante.
Seguire il suo capo Shunsui Kyoraku – comprato da Aizen con abilità sorprendente e per tal motivo considerato un traditore alla S.S – non le aveva fruttato un bel niente, solo dei gran mal di pancia e basta.

Per questo, fu forse con un mal di pancia colossale che si apprestò a bussare alla porta dell'ufficio di contabilità, sperando di fare la cosa giusta e di non passare per spazzatura agli occhi dell'uomo che governava in quella sala.
Non ricevette un “avanti” quando si trovò a bussare a quella porta di legno scuro – recante la targhetta dorata con il nome di “Ulquiorra Schiffer” - e neppure un “prego si accomodi” una volta che decise di entrare dentro con un po' di incertezza.
Solo silenzio, e il ticchettio di una calcolatrice poco lontana.
E sulla scrivania dove nasceva tale rumore, un uomo sulla trentina intento a prestare attenzione solo al proprio lavoro. Decisamente, Ulquiorra faceva quasi paura per quanto freddo e distaccato fosse con il resto del mondo. A stento Nanao credette alla notizia che lui prima di essere contabile era...

Ulquiorra san, mi potrebbe fare un favore?”
La voce di Ise, seppur con un tono deciso e vagamente autoritario, era comunque titubante nel chiamare il giovane uomo seduto davanti a lei intento a lavorare alla propria scrivania.
Un intenso rumore di sottofondo, di una penna a sfera che girava incessante su fogli carichi di dati e scritte varie, riempì abbondantemente per mezzo minuto il silenzio che si era preposto ai due, fino a che l'interpellato non decise di dare udienza alla donna.
“Le scartoffie lasciale li nell'angolo – indicò un angolo sgombro della scrivania senza guardarla e senza smettere di scrivere – ora ho da fare...”
“N-no... Non si tratta di quel tipo favore”
la giovane rigida nel suo completo da ufficio, si irrigidì ulteriormente quando avvertì una lieve scossa di disagio attraversarle il corpo. Portandola ad arrossire lievemente le guance, e a voltare lo sguardo altrove.
Finalmente Ulquiorra Schiffer, l'uomo dietro alla scrivania e intento a maneggiare rapido con una mano la penna, e con l'altra la fedele calcolatrice, si decise a smettere di lavorare per fissare una segretaria pietrificata in procinto di essere preda del disagio più nero. Non gli ci volle molto per capire cosa quella femmina stesse cercando da lui, pareva che alle volte certe colleghe si dimenticassero che cosa ci fosse scritto fuori dalla sua porta.
“Non faccio più quel tipo di favori, signorina Ise”

Gli occhi verdi dell'uomo, unica nota di colore in quel viso pallido e quasi latteo, scandirono assieme alle parole lapidarie la sua ferma volontà di non compiere quel tipo di favore.
Una cosa che portò Ise a distogliere lo sguardo ancora una volta, arrossendo ulteriormente e muovendosi sul posto preda di un odioso disagio. Ma cosa le era saltato in testa di fare?!
“Lo so signore... Ma lei è il più bravo ed io... Ne avrei bisogno urgentemente”
“Sono il migliore, ovvio. Ma ora come vedi svolgo un altro lavoro ora”
Non era facile convincere Ulquiorra, e questo Nanao lo sapeva alla perfezione.
Era un contabile dedito al suo lavoro e alle regole, e rinvangare il passato senza avere un determinato profitto lui non se ne faceva proprio nulla.
Per questo quando lui non voleva fare una cosa, semplicemente quella cosa non la faceva. Persino se fosse stato Aizen sama ad imporglielo, avrebbe sicuramente trovato un altro modo per svolgere il compito.

Tuttavia, proprio quando la stessa Nanao fu quasi in procinto di chinarsi in segno di scuse verso il suo superiore, dopo che un interminabile silenzio calò freddo e lapidario sull'insolita scenetta, la giovane avvertì nell'aria quello che sembrava essere un sospiro malcelato e rassegnato.
Ancor prima di studiarsi una veloce tecnica per impedire di fare ulteriori figuracce e inabissarsi nell'umiliazione più totale davanti a lui, Shiffer Ulquiorra, dalla sua posizione ormai non più seduta, aveva sospirato rassegnato all'ennesima donna che solcava il suo ufficio.
“Togliti le mutande, e mettiti sulla scrivania...”

[…]

Le avevano detto che era uno dei migliori, ed in effetti così era.
Poteva sembrare una cosa squallida e apparentemente peccaminosa, e forse lo era, ma in quel momento Nanao si limitava esclusivamente ad osservare il soffitto fatto di pannelli di cartongesso.
Sotto di lei solo la comodità offerta da un lungo asciugamano rosso, e la durezza consistente di una vecchia scrivania sgombra ora di carte e robe varie.
Ulquiorra di suo nel frattempo, si stava dando un gran da fare, muovendosi inizialmente quasi con calma dentro di lei in esplorazione nella sua carne.
I suoi tocchi erano decisi, esperti, fin troppo pazienti per uno che di suo sembrava non averne molta in corpo di pazienza.
Nanao avvertì distintamente una scossa scuoterle il bassoventre arrivando a farle scorrere lungo la spina dorsale un lungo brivido, nell'esatto momento in cui lui le andò a toccare un punto particolarmente delicato.
“Hm...”
“Fatto male?”
“No, stia tranquillo”
Mentiva, ma una strana legge di conservazione le impediva di essere onesta con lui. Forse perchè, scordandosi di quel che stava facendo abbandonando i panni di contabile, per Ise rimaneva per sempre un superiore.
Una stupidaggine bella e buona, e lo stesso Ulquiorra si ritrovò a sbuffare spazientito, tornando a muoversi dentro di lei.
“Devi dirmi se senti male, non ho mezzi sufficienti per fare una diagnosi...”
l'ennesima contrazione vibrò il corpo della donna ancora una volta, e in silenzio, al tocco leggere di una parte particolarmente sensibile a quei tocchi sterili e repentini.
Anche se quella donna mentiva, ormai Schiffer aveva perfettamente capito qual era la causa di tanto mal, e per tale motivo poteva anche finire la discussione lì.

Sbuffando in maniera quasi impercettibile, Ulquiorra Schiffer fece scivolare via le dita dall'intimità scoperta della donna sulla sua scrivania – improvvisata a lettino ospedaliero – buttando con gesto automatico i guanti di lattice precedentemente indossati per visitarla, nel cestino della carta.
Sapeva a malincuore di violare ogni forma di regola sanitaria basilare. Sapeva alla perfezione di non possedere un ambiente sterile, eccezion fatta per quell'asciugamano steso sulla scrivania e i guanti usa e getta, e sapeva di non possedere più gli strumenti del mestiere.
Usare le semplici dita senza l'aiuto di un divaricatore era piuttosto complicato, e c'era il rischio di danneggiare l'utero della paziente.
Per di più, sapeva anche che se lo avessero beccato in flagranza di reato come in quel caso, avrebbe passato dei guai seri. Eppure era triste per lui constatare che alle volte proprio non poteva fare a meno di ripescare quel suo vecchio mestiere.
“Ehm, è tutto a posto oppure... No?!”
Nel frattempo che lui si era voltato per buttare via i guanti e riaggiustarsi le maniche della camicia precedentemente arrotolate sino ai gomiti, Nanao si era messa a sedere dalla scomodissima posizione supina sistemandosi la gonna sulle gambe e cercando l'intimo poco distante da lei. Raccogliendolo e stringendoselo tra le mani con gesto un po' nervoso.
Lo sguardo smeraldino e freddo dell'uomo scrutò attentamente la titubante figura femminile prima di darle responso.
“Hai solo una lieve irritazione dovuta allo stress. È meglio se ti prendi una vacanza se non vuoi trovarti con crampi veri e propri”
“Uh... Beh, la ringrazio – Nanao si sistemò di riflesso gli occhiali sul naso nell'atto di stemperare il proprio disagio – ma potrei farle una domanda?”
Gli occhi dell'interpellato si catalizzarono sull'insistente figura femminile, senza però darle possibilità di percepire il suo vero umore. Solo un'incredibile freddo che calò sulla stanza prima di ricevere la seconda domanda in risposta alla precedente.
“Che vuoi sapere?”
“Io... Sono sorpresa che che invece di continuare a fare il ginecologo, abbiate voluto intraprendere la strada per essere contab...”
“La contabilità è più semplice da assimilare, e questo lavoro mi permette di star lontano dalle persone”
Schiffer non era il massimo dell'accomodazione e per giunta poteva anche apparire un gran maleducato come in quel caso. Ise non si aspettava di certo di essere interrotta in quel modo, ma come risposta, si poteva percepire che fosse quasi una questione spinosa il vecchio lavoro di Shiffer.

Un'ombra maledetta per lui, poiché anche se aveva chiarito che attualmente il suo mestiere era ben altro, il suo curriculum parlava chiaro.
Misteriosamente la voce che lui da ragazzo avesse studiato come ginecologo, facendosi la sua bella gavetta all'ospedale, era circolata per tutto il complesso e in particolar modo alle orecchie femminili.
Donne esasperate che come lupi approfittatori si erano riversate nel suo ufficio in cerca di una visita facile. Un tassello della sua esistenza che aveva tentato in tutti i modi di scollarsi via e dimenticarsene, tornava sempre alla porta tentatore e meschino.
E a chiunque, a tutta la spazzatura che ammirato/frustrato gli chiedeva perchè avesse mollato un lavoro così bello, non dava una risposta esaudiente sul perchè lo avesse fatto.

Prima o poi ti stanchi di avere a che fare con la spazzatura... Ti basta come risposta?”
“Io... Ecco, direi di si...”
Nanao si sentiva molto più che imbarazzata in quel momento, decisamente mortificata al limite dell'umiliazione, sorprendendosi per quella risposta fuori programma responsabile di aver spezzato l'ennesimo gelido silenzio calato in quel piccolo antro pieno di confusione.
“Bene, la visita è finita – le aprì la porta dell'ufficio come ad invitarla ad uscire in modo tutt'altro che gentile – e gradirei che non ci siano altre visite da oggi in poi”
messa così alla porta, la giovane segretaria non poté che mandare giù saliva in gola, ed incamminarsi con eleganza verso l'uscita sebbene i passi fossero un po' rigidi a causa di un orgoglio spezzato. Ma niente paragonabile al sollievo di Ulquiorra di poter ritornare con gioia al proprio vero lavoro. Con la speranza di non cadere nuovamente in tentazione alla prossima donna che solcava il suo ufficio.

Da parte sua invece, Nanao possedeva in corpo l'umiliazione di essersi fatta tentare dal farsi visitare così in quel modo – a gratis ma con un pizzico di volontà di trasgredire un po' – consapevole comunque di un verdetto piuttosto lapidario, che non faceva altro che confermare le sue teorie. Doveva prendersi una vacanza, prima che lo stress del lavoro non le portasse via anche il corpo oltre che la psiche.
“Nanao cara! Eccoti dove eri finita! Ti stavo cercando per...”
In particolar modo, doveva stare il più lontana possibile dalla fonte di tutto quello stress.
Shunsui Kyoraku era sbucato dal corridoio nell'esatto momento in cui il collega Ulquiorra, si era chiuso freddamente la porta alle spalle di una imbarazzatissima Nanao, ora scura in volto per l'arrivo del proprio superiore.
Un uomo sulla quarantina dal temperamento frivolo, e dall'occhio lungo quanto quello di un falco. Ciò che agli occhi della ragazza sfuggiva infatti, a quelli del suo superiore appariva di pura luce divina.
“Nanao, ma quelle che hai in mano sono delle mutandine?!”

Risultando imbarazzante al limite del nervoso.


Che vi aspettavate? Cose sconce? Mi spiace che ci siate rimasti male, ma ancora una volta ho voluto giocare con i doppi sensi.
Ritorno dopo tanto a scrivere AU totalmente idiote, ancora una volta collegate alla serie “Raining Stones” mostrando per la prima volta un inedito Ulquiorra in versione AU. Decisamente scostante dalle tante versioni emo in circolo per EFP. Ma su di lui e sul suo mestiere tornerò a parlare in seguito.
Ho voluto pure mettere queste note a fondo pagina anziché in alto, proprio per non rovinarvi la sorpresa della lettura.
Vabbè, spero che questa storiella vi sia piaciuta! Fatemi sapere cosa ne pensate!

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: ElderClaud