A volte capita di sentirsi un
po’ così, come un'aragosta,
al supermercato.
Una piccola aragosta che inizialmente vive lì, stretta
stretta insieme alle altre in una vasca monolocale. E' scomodo vivere così
pressate, ma oh... ecco! Arriva la liberazione. Una persona dalla
sguardo
gentile che t'indica, una mano ti pesca, ti chiude in un sacchettino e
via, via
da tutte le altre, via verso una nuova casa. E' felice la piccola
aragosta, si
sente benvoluta lei, che prima si sentiva solo una tra le tante. Si
sente
scelta. Amata quasi. Peccato che la felicità non
duri a lungo. Fa appena in
tempo ad osservare con occhietti luccicanti la sua nuova casa che
pluff,
finisce nell'acqua. E' un po' stretto come acquario questo, poi
è così grigio,
non si vede neanche il mondo esterno, che brutto pensa la piccola
aragosta. Bah, sarà solo una sistemazione provvisoria evidentemente. E
poi l'acqua uhm, c'è
qualcosa che non va. Sta diventando sempre più calda.
Insomma, 'sta gente, se lei avesse voluto l'idromassaggio glielo
avrebbe chiesto no?
Scotta l'acqua.
Strepita la piccola aragosta, non capisce il perché di tutto
ciò, si agita,
chiama a gran voce qualcuno. Qualcuno che la salvi da quell'agonia
bruciante.
Ma nessuno la sente.
Non c'è alcuna pietà per una
povera piccola aragosta.