Film > L'incantesimo del Lago
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Autore: Fanny Jumping Sparrow    03/06/2010    5 recensioni
Clavius torna a seminare terrore nel regno di Derek ed Odette, accompagnato da un misterioso personaggio privo di memoria.
Intanto il lieto quadretto familiare della coppia reale è scombussolato da rivelazioni sconvogenti circa il loro passato.
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA PER MANCANZA DI TEMPO E ISPIRAZIONE. MI SCUSO PER CHI HA LETTO I PRIMI CAPITOLI, SPERO DI RIPRENDERLA DOPO AVER CHIUSO ALCUNE FF INIZIATE.
Genere: Comico, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Clavius, Derek, Odette, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! E' la prima volta che mi accingo a scrivere una storia su un cartoon, l'idea mi è nata rivendendo qualche tempo fa L'incantesimo del lago 2 e, provando una certa simpatia per lo sfortunato mago Clavius, oltre ad avere una vera fissazione insieme alle mie sorelle per i tanti bizzarri personaggi di questo film, ho pensato di cambiare il finale partendo dal presupposto: e se il cattivo fosse riuscito a fuggire dalla montagna? Ci saranno anche tante altre sorprese che non vi anticipo.
Ringrazio per l'ispirazione le mie sorelle con le quali ho discusso più volte sui particolari da cambiare che coinvolgono i tre film.
Sarò felice di leggere i vostri pareri. Alla prossima!


Capitolo 1: Via

Il frastuono era fastidiosamente assordante, ogni cosa tremava, e crepe sempre più larghe e minacciose spaccavano le pareti e il pavimento della caverna.
Si alzò di scatto, per quanto il dolore della caduta e l’età non verdissima glielo permettessero. Aveva ancora tempo.
Non intendeva lasciarsi prendere dal panico; aveva il modo di scappare dalla morte che lo minacciava sotto forma di lava bollente. Afferrò una torcia poco prima che cadesse dal muro e cercò di spostarsi da lì.
Il calore aumentava e tutto faceva prevedere che quel posto stesse per esplodere. Si mise a tastare la parete su cui strisciava con la schiena; c’era quasi.
Il tremore impediva i suoi movimenti, i postumi di quello spiacevole salto nel vuoto si facevano risentire con più insistenza, soprattutto sulle ginocchia.
Ma ormai era vicino al passaggio. Lo trovò. Entrò e, alle sue spalle, sentì cadere delle macerie che chiusero ogni possibilità di tornare indietro; e allora andò avanti, raccogliendo le poche, spossate, forze.
La collera soprattutto lo rianimava e muoveva i suoi muscoli verso la salvezza. E la vendetta.
Era stato troppo impulsivo o forse solo sfortunato. Dopo tanti anni di ricerche le arti proibite erano andate distrutte in brevi disgraziati istanti. E per colpa di chi? Di un giovane principe, sciocco, idealista e ficcanaso. Ma almeno anche lui aveva avuto la sua dose di sfiga: la sua amata principessa sarebbe rimasta un nobile ma animalesco cigno per il resto della sua regale vita.
Con questi pensieri il perfido mago Clavius continuava sveltamente a camminare all’interno dello stretto cunicolo che aveva scavato tempo prima nel suo remoto rifugio come via d’uscita secondaria. Lo conosceva soltanto lui, non lo aveva mai mostrato neanche a quell’idiota che aveva arruolato come aiutante.
A proposito … Chissà che fine aveva fatto? Mah, meglio perderlo che trovarlo un demente del genere.
Le gambe non ne volevano sapere più di muoversi, gli mancava l’aria. Possibile che fosse così lungo quel corridoio? Per questo negli ultimi tempi aveva preferito usare il pallone con l’aria calda.
Mancavano ormai pochi metri all’uscita, si sarebbe dovuto ritrovare direttamente nel bosco. Però quel continuo borbottare del vulcano stava iniziando ad innervosirlo non poco.
Calma! Doveva stare calmo!
Già intravedeva un po’ di luce. Provò ad accelerare il passo, ma si affaticava ed era costretto a fermarsi.
Ancora qualche metro.
Tremava tutto.
Un ultimo sforzo.
La luce era sempre più chiara.
Era stremato.
Ma quel principe! Morire per mano sua? Non era questa la fine che si era immaginato per sé.
Qualche folata di vento penetrava tra le fronde che nascondevano l’ingresso. Ritrovò l’energia per raggiungerlo con più velocità. Gettò per terra la torcia e si slanciò sull’apertura prima di restare sepolto nella montagna.
Era fuori! Ma ancora non del tutto al sicuro. Un fumo nero e densissimo fuoriusciva dal cratere in eruzione.
Doveva correre via.

   
 
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