Ciaooo! Rieccomi! Scusate il
ritardo, volevo postare prima ma in questi giorni ho avuto davvero pochissimo
tempo! Spero che possiate perdonarmi! Ed ecco qui il quinto capitolo… il
penultimo! Vi lascio subito alla lettura e non rompo più! Spero che vi piaccia!
A presto!! J J
Capitolo 5 ~ Assomigli tanto a quel pirata da cui è ossessionata!
« A quanto pare siamo
rimasti solo noi due! » commentò Jack.
« Già… » lei rimase un
attimo in silenzio, ancora a fissare la tana « Coraggio, ora tocca a te! »
Finalmente, dopo tanto
penare, Jack si rimpossessò della sua amata bussola.
« Avresti potuto
semplicemente chiederci di restare. » le disse ad un tratto lui, notando che la
tristezza non le passava.
« E costringervi a
rimanere qui, quando avete tutti e tre i vostri mondi che vi aspettano? No, non
sarebbe stato corretto da parte mia! E poi tu saresti rimasto? Qui, senza la
tua Perla e il tuo equipaggio? »
« Il mare c’è, avrei
potuto trasferirmi qui… »
« Non credo che i miei
compaesani avrebbero apprezzato la presenza di una nave pirata nel nostro mare
e poi… i vostri mondi non sarebbero più gli stessi senza di voi, le storie
sarebbero vuote e non avrebbero più alcun senso! »
« Perché, vuoi dire che
invece, con la presenza di un cioccolataio come Willy e di un Cappellaio Matto
come quello, abbiano più senso? » chiese Jack.
« Sì! Credo che abbiano
più senso di molte altre storie, ma non dimenticare dell’importanza che hai tu
nella tua! »
« Su questo non faccio
questioni! Non ho dubbi sulla mia importanza! » rispose Jack, dondolandosi
sulle gambe, mentre apriva la bussola e socchiudeva gli occhi come se si stesse
concentrando per risolvere un complicato rompicapo. Poi esclamò: « Di là! »
E la corsa ricominciò,
Jack qualche passo avanti rispetto alla ragazza. Lasciarono il bosco e scesero
dalla collina, mentre il sole iniziava ad abbassarsi sull’orizzonte.
« Dobbiamo sbrigarci! Tra
poco i negozi chiuderanno! » gli urlò Lucia.
« Quindi? »
« Quindi, siccome tu sei
arrivato qui tramite una bottiglia di rum, suppongo che la bussola ci condurrà
in qualche enoteca a comprarne una! »
« Eno… che? »
« Lascia stare, sei un
caso perso! »
Jack la guardò storto, poi
ripresero a correre, aumentando il passo.
Dopo qualche minuto, il
fiato iniziò a venirgli meno e furono costretti a rallentare.
« Quanto pensi che ci
voglia ancora? » gli chiese lei.
« Hai così tanta fretta di
rimandarmi a casa? »
« No! Ma il problema è: se
tu dovessi fermarti qui, non puoi certo stare a casa mia stanotte! Cosa dico ai
miei, che ho conosciuto un pirata, più precisamente proprio Capitan Jack
Sparrow, che sta cercando di tornare nel suo mondo, come hanno già fatto anche
un certo Willy Wonka e il Cappellaio Matto e che, per questa notte, avresti
bisogno di essere ospitato da noi?! Scusa, ma è troppo assurdo, non ci
crederebbero mai! »
« Come sei ospitale! » le
rispose offeso « In ogni caso non preoccuparti, se dovessi aspettare l’alba, da
bravo lupo di mare, dormirei tranquillamente sulla spiaggia! »
« Non mi pare proprio la
stagione per dormire sulla spiaggia, non fa ancora abbastanza caldo. »
« Allora potresti
ospitarmi a casa tua e non farla tanto lunga! »
« Non è colpa mia! I miei
non crederebbero mai alla cosa assurda che mi è successa oggi pomeriggio! »
I due si guardarono in
cagnesco per alcuni istanti, poi Jack aumentò il passo, tornando a fissare la
bussola:
« Sbrighiamoci! Non vorrei
doverti disturbare per trovarmi un rifugio stanotte. »
« Non prendertela, io non…
»
« Lucia! Ma guarda un po’,
sei proprio tu! Lucia! » una voce che la ragazza avrebbe preferito non sentire
li interruppe.
« Zia! » esclamò,
fingendosi contenta di rivedere l’anziana signora per non farla rimanere male «
Che piacere rivederti! »
La donna si avvicinò e la
stritolò con un abbraccio.
« Tesoro della zia, da
quanto tempo che non ci vediamo! Dovresti venire a trovarmi qualche volta,
abito qui vicino, lo sai! »
« Eh, sì, scusa, ma non ho
molto tempo libero ultimamente. » si giustificò Lucia.
« Scommetto che non hai
tempo perché sei sempre impegnata ad uscire con questo bel ragazzo! » esclamò
la zia, stritolandole la guancia con un pizzicotto.
« Zia veramente lui non… »
« La mia bambina è
cresciuta! »
« Beh, è da un po’, sai,
che ho 24 anni, non sono cresciuta ieri tutto d’un colpo… »
Jack intanto aveva dipinto
sul volto uno dei suoi sorrisi sghembi, e pareva che la situazione lo stesse
divertendo.
« Cosa aspettavi a dirmi
che hai trovato il fidanzatino? »
« Zia in realtà lui non… »
« Dunque voi siete la zia
di Lucia? Mi ha parlato molto di voi, non vedevo l’ora di conoscervi! Molto
onorato! » se ne uscì ad un tratto Jack, prendendo la mano dell’anziana signora
e dandole un bacio, con tutta la galanteria di cui era capace. Lucia, dal canto
suo, diventò rossa come un pomodoro e tirò una gomitata nel fianco del pirata,
che la ignorò.
« Oh, ma che gentile! Ora
capisco cosa ti ha fatta innamorare di lui! È un ragazzo così dolce! » se ne
uscì ad un tratto lei.
La ragazza era sempre più
rossa e, qualunque cosa volesse dire, le moriva in gola ancora prima che
cercasse di parlare.
« Come ti chiami, ragazzo
mio? »
« Capitan Jack, ma per voi
sono semplicemente Jack! »
« Jack, hai detto? Lucia,
non si chiama Jack anche quel pirata di cui hai un poster appeso in camera? »
« Sì… ma cosa centra? »
riuscì a dire lei.
« Oh, niente, direi che il
tuo ragazzo travestito così gli assomiglia molto. E ha anche lo stesso nome! »
poi abbassò la voce, come se la ragazza non potesse sentirla, e bisbigliò a
Jack « Sai, ha un debole per lui, anzi, diciamo pure un’ossessione! Penso che
ne fosse innamorata. Per fortuna ora ha trovato te! E gli assomigli anche
molto! »
Lucia si sentì mancare.
Ora era a posto, davvero a posto! Aveva faticato tutto il pomeriggio per
cercare di nascondere al pirata il debole (o meglio, come aveva detto la zia,
l’ossessione) che aveva per lui, e ora…
« Cavolo, come si è fatto
tardi! » esclamò fissando l’orologio « Dobbiamo proprio scappare, tra poco
inizierà a fare buio. Ci vediamo presto zia, ok? Verrò a trovarti appena posso!
»
« Ci conto! Ma quando
verrai porta anche Jack! Sarò felice di prepararvi una delle mie torte ai
frutti di bosco! E venite un giorno in cui non sia carnevale, così posso
vederti senza questo travestimento! Sono certa che sei comunque un ragazzo
affascinante! »
« Molto volentieri, zia!
Posso chiamarti zia? » le domandò il pirata.
« Oh, certo, mi farebbe
molto piacere! »
Così, i due salutarono la
zia che ora, a quanto pareva, era anche zia di Jack.
Quando furono lontani quel
tanto che bastava perché la donna non sentisse, Jack alzò lo sguardo e fissò la
ragazza con un sorriso divertito e al contempo soddisfatto.
Alzò l’indice e fece per
parlare, ma lei lo bloccò, arrabbiata:
« Non dire niente, capito?
Non una sola parola! »
Lui sorrise ancora di più
e non disse nulla. La ragazza camminava spedita e visibilmente in imbarazzo, senza
guardarlo in faccia.
« Posso chiederti una
cosa? » fece Jack.
« Ti ho detto non una sola
parola! »
« Veramente non volevo
chiederti niente di tua zia solo… si può sapere dove stai andando? La bussola
ce l’ ho io, e indica la direzione opposta rispetto a quella che hai preso tu.
»
« Ah… o-ok! Allora da che
parte andiamo? »
Jack le indicò la
direzione da prendere e si rimisero in marcia. Il sole stava scendendo sempre
più sull’orizzonte.
« Simpatica comunque tua
zia! »
« Ti avevo detto NON UNA
SOLA PAROLA! »
E fu tutto daccapo: Jack
scappava e Lucia lo inseguiva con l’intento di prenderlo a botte.
Corsero a lungo. Scesero
dalla collina, attraversarono il paese e dopo lunghi minuti si ritrovarono in
spiaggia.
Jack si bloccò
improvvisamente alla vista del mare.
« È stupendo vero? » gli
disse lei col fiatone quando lo raggiunse.
« Non c’è nulla che mi dia
più tranquillità del mare. Sa essere così calmo e piatto, e poco dopo
scatenarsi con una tempesta e diventare un pericolo mortale. »
« Imprevedibile come te
insomma! »
Lui la guardò, sollevando
un angolo della bocca e dondolandosi sulle gambe com’era solito fare.
« Allora da che parte
indica la bussola? »
« Di là. »
« Ma… indica la spiaggia,
lì non ci sono enoteche! »
« E allora? » chiese Jack
continuando a fissare il mare.
« E allora dove lo
troviamo il rum? »
« Non mi parlare del rum!
È tutto il giorno che non lo bevo e credo di essere in crisi d’astinenza. »
« È per questo che sembri
più fuori del solito? » lo provocò lei.
« Che ne dici di una
passeggiata sulla spiaggia? »
« Ma non avevi fretta di
tornare alla tua Perla? »
« E tu hai proprio fretta
di rimandarmi a casa, eh? »
Ma che fretta e fretta!
L’unica cosa che avrebbe voluto Lucia era che quel momento non finisse mai, ma
sapeva che quel desiderio non si sarebbe avverato, e faceva di tutto per
evitare di illudersi.
« Vada per la passeggiata!
» accettò infine.
Si tolsero le scarpe, e
iniziarono a camminare in riva al mare. Il sole stava tramontando, si spegneva
lentamente tuffandosi in mare, mentre Jack e Lucia chiacchieravano e il pirata
le raccontava vari aneddoti della sua vita a bordo della Perla Nera.
« Quindi mi sono buttato
in mare e l’ ho ripescato! »
« Certo, dopo essere
rimasto in apnea per circa un’ora e mezza in mezzo a una cinquantina di squali
inferociti! »
« Cosa c’è? Non credi a
quello che ti ho raccontato? »
« No, no! Ci credo. Solo, conosco il tuo vizio di ingigantire le
cose. »
« Non ingigantisco niente,
io! »
« Come no! » Lucia scoppiò
a ridere e, senza che se ne accorgesse, una cascata d’acqua le piombò addosso.
« Che cavolo stai
facendo??! » urlò tremante.
«È la punizione giusta per
quello che hai detto! »
« Ma sei scemo? Si
congela! »
« Se vuoi ti scaldo io! »
le rispose lui malizioso aprendo le braccia.
« Vuoi la guerra? » fece
lei con uno sguardo furbo.
« No grazie, sono
contrario alla violenza! » ma non fece in tempo a terminare la frase, che la
ragazza tirò un calcio nell’onda che si stava infrangendo a riva bagnandolo
dalla testa ai piedi.
« Inizia a correre, perché
ora sono arrabbiato, molto arrabbiato! »
Così presero a rincorrersi
in riva al mare, spruzzandosi l’acqua e ridendo come matti.
Continuarono per alcuni
minuti: probabilmente nessuno dei due si era mai divertito tanto.
Jack era appena finito a
gambe all’aria nell’ultima onda, quando qualcosa che scintillava tra la schiuma
dell’acqua attirò la sua attenzione. L’afferrò, poco prima che venisse
risucchiata in mare.
« Cosa fai ti arrendi? »
lo provocò la ragazza.
« Capitan Jack Sparrow non
si arrende mai! »
« Allora perché ti sei
fermato? »
« Ho trovato questa. »
aprì la mano, e apparve una piccola conchiglia.
« Una conchiglia! Non se
ne trovano molte sulla nostra spiaggia, sei stato fortunato! » commentò Lucia.
« Ma si è illuminata!
Prima, mentre galleggiava nell’acqua, si è illuminata! »
« Cosa… cosa vuoi dire? »
domandò lei, sperando che lui non intendesse ciò che stava pensando.
Jack si alzò.
« Forse è questa che mi
riporterà a casa. »
« No, no, no, è
impossibile! Non è una bottiglia di rum! » protestò Lucia, che non voleva
credere al fatto che anche Jack se ne sarebbe andato.
« Beh, nessuno ha mai
detto che avrebbe dovuto essere per forza una bottiglia di rum a riportarmi a
casa. »
« Ma Willy è arrivato qui
con una barretta di cioccolata, e sempre con del cioccolato è tornato a casa. E
il Cappellaio ha usato la tana di coniglio. Se tu sei arrivato grazie a una
bottiglia è con una bottiglia che te ne andrai! Lascia quella conchiglia,
andiamo a cercare il rum! »
« Tu che mi dici di andare
a cercare del rum? Il tuo mondo sta iniziando a girare alla rovescia? »
ironizzò Jack.
« NO! È solo che non è
quella conchiglia che… »
Ma mentre la ragazza
diceva così, la conchiglia si illuminò di nuovo.
Jack la guardò.
« No, non è possibile. Tu
sei arrivato qui per mezzo di una bottiglia di rum e… » sussurrò lei.
« A quanto pare sono
l’eccezione che conferma la regola. » sdrammatizzò lui.
« Tu sei sempre
l’eccezione che conferma la regola. »
Lui sorrise compiaciuto:
« Lo so! Io sono Capitan
Jack Sparrow! »
In una situazione
differente Lucia avrebbe risposto a tono a quella affermazione, ma ora era
triste, troppo triste.
« Tornerò! Sarò anche un
pirata, ma le promesse di un pirata sono l’opposto delle promesse di un
marinaio! Ti prometto che ci rivedremo. » le disse Jack.
« Sì, sì, me l’avete già
detto tutti. » rispose lei infastidita « Ma la verità è che nessuno di noi sa
se sarà possibile. Già fatico ancora a credere che voi… » si bloccò, notando lo
sguardo di rimprovero del pirata:
« Ti ricordo, che per
convincerti che eravamo veramente noi, qualcuno qui è stato trasformato in una
caramella. Non è stata per niente una bella esperienza, ed è stata solo colpa
tua! »
Lucia scoppiò a ridere al
ricordo di quello che era successo a Jack.
« Coraggio Capitano! Credo
che ora sia arrivato il momento di andare. »
Jack assicurò la bussola
alla cintura, e si strizzò la camicia fradicia.
« Sia Willy che il
Cappellaio ti hanno lasciato qualcosa… » rimase pensieroso un attimo « Tieni
questo, ti sta bene! »
Le posò il suo cappello
sulla testa.
« Ma Jack, è il tuo
cappello! Tu non stai mai senza il tuo cappello! »
« Ne troverò un altro. »
le strizzò l’occhio, mentre si dondolava sulle gambe « Ora è meglio che vada,
quella ciurma senza di me sa mettersi solo nei guai! »
« Certo… perché quando ci
sei tu tutto procede tranquillamente secondo la più logica razionalità. »
replicò lei.
« La smetti di darmi
sempre contro? »
« E dai, lo sai che
scherzo! Ah, a proposito di regali… » la ragazza frugò nella borsa « Quando
siamo stati in cioccolateria ho preso questi, oltre alla barretta di cioccolata
per Willy. Sono per te! »
Porse a Jack un sacchetto
contenente dei cioccolatini. Lui aggrottò la fronte e ne fissò il contenuto.
« Mi trasformeranno in
qualcosa di strano? » chiese diffidente.
« No! Sono cioccolatini al
rum! Quando li ho visti ho pensato a te. »
Jack spalancò gli occhi:
« Tu avevi qui i
cioccolatini al rum, e pur sapendo che ero in crisi di astinenza me li dai solo
ora? »
« Devo riprendermeli? »
sbottò lei offesa.
« No! » fece Jack
stringendo al cuore il pacchetto. Lei rise.
« Grazie mille! Credo che
non dureranno tanto… »
« Non avevo dubbi! Ora
forse è meglio che tu vada… il sole sta tramontando, la ciurma avrà bisogno di
te, e io devo tornare a casa, o i miei si preoccuperanno e poi chi li sente
più! »
Si voltarono a osservare
il sole che scendeva all’orizzonte tuffandosi in mare.
« Promettimi che quando
tornerai guarderemo il tramonto insieme! »
« Certo Lucia, te lo
prometto. »
Che strano effetto sentire
il proprio nome pronunciato da Jack Sparrow. Ancora non le sembrava vero e,
nonostante tutto, forse non ci avrebbe mai e poi mai creduto.
Lui fissò la conchiglia
che teneva ancora in mano e che iniziò a brillare sempre di più.
« Mi mancherai. » osò dire
lei.
« Eh lo so, d'altronde,
sono o no la tua ossessione?! »
L’ennesima ondata lo colpì
in pieno viso.
« Smettila di dare retta a
ciò che ti dice mia zia! »
« Ma è una signora così
per bene, sono certo che non racconta bugie! »
Lucia lo fissò truce, si
sentiva le orecchie bollenti, era certa di essere rossa come un peperone.
« Muoviti ad andartene,
perché se ti metto le mani addosso ti strozzo! »
Lui rise, poi strinse la
conchiglia nel pugno. La luce che emanava aumentò sempre più di intensità.
Si avvicinò con la sua
solita andatura traballante alla ragazza.
« A presto, mia dolce e
matta piratessa. »
E dopo averle fatto una
carezza sulla guancia, scomparve.
Lucia si trovò sola. Dopo
un avventuroso e matto pomeriggio insieme a quei tre, sola. Di fronte
all’immensità del mare, sola. Di fronte a quel cielo scuro e senza confini…
infinitamente sola.