Crossover
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Autore: Eowyn 1    03/06/2010    5 recensioni
{ JACK SPARROW / CAPPELLAIO MATTO / WILLY WONKA }
Cosa fareste se un giorno, mentre camminate tranquilli per le vie del paese, vi ritrovaste improvvisamente davanti Jack Sparrow, il Cappellaio Matto e Willy Wonka? Beh, a Lucia è capitato...
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Film
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciaooo

Ciaooo! Rieccomi! Scusate il ritardo, volevo postare prima ma in questi giorni ho avuto davvero pochissimo tempo! Spero che possiate perdonarmi! Ed ecco qui il quinto capitolo… il penultimo! Vi lascio subito alla lettura e non rompo più! Spero che vi piaccia! A presto!! J J

 

 

 

 

Capitolo 5 ~ Assomigli tanto a quel pirata da cui è ossessionata!

 

 

 

« A quanto pare siamo rimasti solo noi due! » commentò Jack.

« Già… » lei rimase un attimo in silenzio, ancora a fissare la tana « Coraggio, ora tocca a te! »

Finalmente, dopo tanto penare, Jack si rimpossessò della sua amata bussola.

 

« Avresti potuto semplicemente chiederci di restare. » le disse ad un tratto lui, notando che la tristezza non le passava.

« E costringervi a rimanere qui, quando avete tutti e tre i vostri mondi che vi aspettano? No, non sarebbe stato corretto da parte mia! E poi tu saresti rimasto? Qui, senza la tua Perla e il tuo equipaggio? »

« Il mare c’è, avrei potuto trasferirmi qui… »

« Non credo che i miei compaesani avrebbero apprezzato la presenza di una nave pirata nel nostro mare e poi… i vostri mondi non sarebbero più gli stessi senza di voi, le storie sarebbero vuote e non avrebbero più alcun senso! »

« Perché, vuoi dire che invece, con la presenza di un cioccolataio come Willy e di un Cappellaio Matto come quello, abbiano più senso? » chiese Jack.

« Sì! Credo che abbiano più senso di molte altre storie, ma non dimenticare dell’importanza che hai tu nella tua! »

« Su questo non faccio questioni! Non ho dubbi sulla mia importanza! » rispose Jack, dondolandosi sulle gambe, mentre apriva la bussola e socchiudeva gli occhi come se si stesse concentrando per risolvere un complicato rompicapo. Poi esclamò: « Di là! »

E la corsa ricominciò, Jack qualche passo avanti rispetto alla ragazza. Lasciarono il bosco e scesero dalla collina, mentre il sole iniziava ad abbassarsi sull’orizzonte.

« Dobbiamo sbrigarci! Tra poco i negozi chiuderanno! » gli urlò Lucia.

« Quindi? »

« Quindi, siccome tu sei arrivato qui tramite una bottiglia di rum, suppongo che la bussola ci condurrà in qualche enoteca a comprarne una! »

« Eno… che? »

« Lascia stare, sei un caso perso! »

Jack la guardò storto, poi ripresero a correre, aumentando il passo.

Dopo qualche minuto, il fiato iniziò a venirgli meno e furono costretti a rallentare.

« Quanto pensi che ci voglia ancora? » gli chiese lei.

« Hai così tanta fretta di rimandarmi a casa? »

« No! Ma il problema è: se tu dovessi fermarti qui, non puoi certo stare a casa mia stanotte! Cosa dico ai miei, che ho conosciuto un pirata, più precisamente proprio Capitan Jack Sparrow, che sta cercando di tornare nel suo mondo, come hanno già fatto anche un certo Willy Wonka e il Cappellaio Matto e che, per questa notte, avresti bisogno di essere ospitato da noi?! Scusa, ma è troppo assurdo, non ci crederebbero mai! »

« Come sei ospitale! » le rispose offeso « In ogni caso non preoccuparti, se dovessi aspettare l’alba, da bravo lupo di mare, dormirei tranquillamente sulla spiaggia! »

« Non mi pare proprio la stagione per dormire sulla spiaggia, non fa ancora abbastanza caldo. »

« Allora potresti ospitarmi a casa tua e non farla tanto lunga! »

« Non è colpa mia! I miei non crederebbero mai alla cosa assurda che mi è successa oggi pomeriggio! »

I due si guardarono in cagnesco per alcuni istanti, poi Jack aumentò il passo, tornando a fissare la bussola:

« Sbrighiamoci! Non vorrei doverti disturbare per trovarmi un rifugio stanotte. »

« Non prendertela, io non… »

« Lucia! Ma guarda un po’, sei proprio tu! Lucia! » una voce che la ragazza avrebbe preferito non sentire li interruppe.

« Zia! » esclamò, fingendosi contenta di rivedere l’anziana signora per non farla rimanere male « Che piacere rivederti! »

La donna si avvicinò e la stritolò con un abbraccio.

« Tesoro della zia, da quanto tempo che non ci vediamo! Dovresti venire a trovarmi qualche volta, abito qui vicino, lo sai! »

« Eh, sì, scusa, ma non ho molto tempo libero ultimamente. » si giustificò Lucia.

« Scommetto che non hai tempo perché sei sempre impegnata ad uscire con questo bel ragazzo! » esclamò la zia, stritolandole la guancia con un pizzicotto.

« Zia veramente lui non… »

« La mia bambina è cresciuta! »

« Beh, è da un po’, sai, che ho 24 anni, non sono cresciuta ieri tutto d’un colpo… »

Jack intanto aveva dipinto sul volto uno dei suoi sorrisi sghembi, e pareva che la situazione lo stesse divertendo.

« Cosa aspettavi a dirmi che hai trovato il fidanzatino? »

« Zia in realtà lui non… »

« Dunque voi siete la zia di Lucia? Mi ha parlato molto di voi, non vedevo l’ora di conoscervi! Molto onorato! » se ne uscì ad un tratto Jack, prendendo la mano dell’anziana signora e dandole un bacio, con tutta la galanteria di cui era capace. Lucia, dal canto suo, diventò rossa come un pomodoro e tirò una gomitata nel fianco del pirata, che la ignorò.

« Oh, ma che gentile! Ora capisco cosa ti ha fatta innamorare di lui! È un ragazzo così dolce! » se ne uscì ad un tratto lei.

La ragazza era sempre più rossa e, qualunque cosa volesse dire, le moriva in gola ancora prima che cercasse di parlare.

« Come ti chiami, ragazzo mio? »

« Capitan Jack, ma per voi sono semplicemente Jack! »

« Jack, hai detto? Lucia, non si chiama Jack anche quel pirata di cui hai un poster appeso in camera? »

« Sì… ma cosa centra? » riuscì a dire lei.

« Oh, niente, direi che il tuo ragazzo travestito così gli assomiglia molto. E ha anche lo stesso nome! » poi abbassò la voce, come se la ragazza non potesse sentirla, e bisbigliò a Jack « Sai, ha un debole per lui, anzi, diciamo pure un’ossessione! Penso che ne fosse innamorata. Per fortuna ora ha trovato te! E gli assomigli anche molto! »

Lucia si sentì mancare. Ora era a posto, davvero a posto! Aveva faticato tutto il pomeriggio per cercare di nascondere al pirata il debole (o meglio, come aveva detto la zia, l’ossessione) che aveva per lui, e ora…

« Cavolo, come si è fatto tardi! » esclamò fissando l’orologio « Dobbiamo proprio scappare, tra poco inizierà a fare buio. Ci vediamo presto zia, ok? Verrò a trovarti appena posso! »

« Ci conto! Ma quando verrai porta anche Jack! Sarò felice di prepararvi una delle mie torte ai frutti di bosco! E venite un giorno in cui non sia carnevale, così posso vederti senza questo travestimento! Sono certa che sei comunque un ragazzo affascinante! »

« Molto volentieri, zia! Posso chiamarti zia? » le domandò il pirata.

« Oh, certo, mi farebbe molto piacere! »

Così, i due salutarono la zia che ora, a quanto pareva, era anche zia di Jack.

Quando furono lontani quel tanto che bastava perché la donna non sentisse, Jack alzò lo sguardo e fissò la ragazza con un sorriso divertito e al contempo soddisfatto.

Alzò l’indice e fece per parlare, ma lei lo bloccò, arrabbiata:

« Non dire niente, capito? Non una sola parola! »

Lui sorrise ancora di più e non disse nulla. La ragazza camminava spedita e visibilmente in imbarazzo, senza guardarlo in faccia.

« Posso chiederti una cosa? » fece Jack.

« Ti ho detto non una sola parola! »

« Veramente non volevo chiederti niente di tua zia solo… si può sapere dove stai andando? La bussola ce l’ ho io, e indica la direzione opposta rispetto a quella che hai preso tu. »

« Ah… o-ok! Allora da che parte andiamo? »

Jack le indicò la direzione da prendere e si rimisero in marcia. Il sole stava scendendo sempre più sull’orizzonte.

« Simpatica comunque tua zia! »

« Ti avevo detto NON UNA SOLA PAROLA! »

E fu tutto daccapo: Jack scappava e Lucia lo inseguiva con l’intento di prenderlo a botte.

Corsero a lungo. Scesero dalla collina, attraversarono il paese e dopo lunghi minuti si ritrovarono in spiaggia.

Jack si bloccò improvvisamente alla vista del mare.

« È stupendo vero? » gli disse lei col fiatone quando lo raggiunse.

« Non c’è nulla che mi dia più tranquillità del mare. Sa essere così calmo e piatto, e poco dopo scatenarsi con una tempesta e diventare un pericolo mortale. »

« Imprevedibile come te insomma! »

Lui la guardò, sollevando un angolo della bocca e dondolandosi sulle gambe com’era solito fare.

« Allora da che parte indica la bussola? »

« Di là. »

« Ma… indica la spiaggia, lì non ci sono enoteche! »

« E allora? » chiese Jack continuando a fissare il mare.

« E allora dove lo troviamo il rum? »

« Non mi parlare del rum! È tutto il giorno che non lo bevo e credo di essere in crisi d’astinenza. »

« È per questo che sembri più fuori del solito? » lo provocò lei.

« Che ne dici di una passeggiata sulla spiaggia? »

« Ma non avevi fretta di tornare alla tua Perla? »

« E tu hai proprio fretta di rimandarmi a casa, eh? »

Ma che fretta e fretta! L’unica cosa che avrebbe voluto Lucia era che quel momento non finisse mai, ma sapeva che quel desiderio non si sarebbe avverato, e faceva di tutto per evitare di illudersi.

« Vada per la passeggiata! » accettò infine.

Si tolsero le scarpe, e iniziarono a camminare in riva al mare. Il sole stava tramontando, si spegneva lentamente tuffandosi in mare, mentre Jack e Lucia chiacchieravano e il pirata le raccontava vari aneddoti della sua vita a bordo della Perla Nera.

« Quindi mi sono buttato in mare e l’ ho ripescato! »

« Certo, dopo essere rimasto in apnea per circa un’ora e mezza in mezzo a una cinquantina di squali inferociti! »

« Cosa c’è? Non credi a quello che ti ho raccontato? »

« No, no! Ci credo. Solo, conosco il tuo vizio di ingigantire le cose. »

« Non ingigantisco niente, io! »

« Come no! » Lucia scoppiò a ridere e, senza che se ne accorgesse, una cascata d’acqua le piombò addosso.

« Che cavolo stai facendo??! » urlò tremante.

«È la punizione giusta per quello che hai detto! »

« Ma sei scemo? Si congela! »

« Se vuoi ti scaldo io! » le rispose lui malizioso aprendo le braccia.

« Vuoi la guerra? » fece lei con uno sguardo furbo.

« No grazie, sono contrario alla violenza! » ma non fece in tempo a terminare la frase, che la ragazza tirò un calcio nell’onda che si stava infrangendo a riva bagnandolo dalla testa ai piedi.

« Inizia a correre, perché ora sono arrabbiato, molto arrabbiato! »

Così presero a rincorrersi in riva al mare, spruzzandosi l’acqua e ridendo come matti.

Continuarono per alcuni minuti: probabilmente nessuno dei due si era mai divertito tanto.

Jack era appena finito a gambe all’aria nell’ultima onda, quando qualcosa che scintillava tra la schiuma dell’acqua attirò la sua attenzione. L’afferrò, poco prima che venisse risucchiata in mare.

« Cosa fai ti arrendi? » lo provocò la ragazza.

« Capitan Jack Sparrow non si arrende mai! »

« Allora perché ti sei fermato? »

« Ho trovato questa. » aprì la mano, e apparve una piccola conchiglia.

« Una conchiglia! Non se ne trovano molte sulla nostra spiaggia, sei stato fortunato! » commentò Lucia.

« Ma si è illuminata! Prima, mentre galleggiava nell’acqua, si è illuminata! »

« Cosa… cosa vuoi dire? » domandò lei, sperando che lui non intendesse ciò che stava pensando.

Jack si alzò.

« Forse è questa che mi riporterà a casa. »

« No, no, no, è impossibile! Non è una bottiglia di rum! » protestò Lucia, che non voleva credere al fatto che anche Jack se ne sarebbe andato.

« Beh, nessuno ha mai detto che avrebbe dovuto essere per forza una bottiglia di rum a riportarmi a casa. »

« Ma Willy è arrivato qui con una barretta di cioccolata, e sempre con del cioccolato è tornato a casa. E il Cappellaio ha usato la tana di coniglio. Se tu sei arrivato grazie a una bottiglia è con una bottiglia che te ne andrai! Lascia quella conchiglia, andiamo a cercare il rum! »

« Tu che mi dici di andare a cercare del rum? Il tuo mondo sta iniziando a girare alla rovescia? » ironizzò Jack.

« NO! È solo che non è quella conchiglia che… »

Ma mentre la ragazza diceva così, la conchiglia si illuminò di nuovo.

Jack la guardò.

« No, non è possibile. Tu sei arrivato qui per mezzo di una bottiglia di rum e… » sussurrò lei.

« A quanto pare sono l’eccezione che conferma la regola. » sdrammatizzò lui.

« Tu sei sempre l’eccezione che conferma la regola. »

Lui sorrise compiaciuto:

« Lo so! Io sono Capitan Jack Sparrow! »

In una situazione differente Lucia avrebbe risposto a tono a quella affermazione, ma ora era triste, troppo triste.

« Tornerò! Sarò anche un pirata, ma le promesse di un pirata sono l’opposto delle promesse di un marinaio! Ti prometto che ci rivedremo. » le disse Jack.

« Sì, sì, me l’avete già detto tutti. » rispose lei infastidita « Ma la verità è che nessuno di noi sa se sarà possibile. Già fatico ancora a credere che voi… » si bloccò, notando lo sguardo di rimprovero del pirata:

« Ti ricordo, che per convincerti che eravamo veramente noi, qualcuno qui è stato trasformato in una caramella. Non è stata per niente una bella esperienza, ed è stata solo colpa tua! »

Lucia scoppiò a ridere al ricordo di quello che era successo a Jack.

« Coraggio Capitano! Credo che ora sia arrivato il momento di andare. »

Jack assicurò la bussola alla cintura, e si strizzò la camicia fradicia.

« Sia Willy che il Cappellaio ti hanno lasciato qualcosa… » rimase pensieroso un attimo « Tieni questo, ti sta bene! »

Le posò il suo cappello sulla testa.

« Ma Jack, è il tuo cappello! Tu non stai mai senza il tuo cappello! »

« Ne troverò un altro. » le strizzò l’occhio, mentre si dondolava sulle gambe « Ora è meglio che vada, quella ciurma senza di me sa mettersi solo nei guai! »

« Certo… perché quando ci sei tu tutto procede tranquillamente secondo la più logica razionalità. » replicò lei.

« La smetti di darmi sempre contro? »

« E dai, lo sai che scherzo! Ah, a proposito di regali… » la ragazza frugò nella borsa « Quando siamo stati in cioccolateria ho preso questi, oltre alla barretta di cioccolata per Willy. Sono per te! »

Porse a Jack un sacchetto contenente dei cioccolatini. Lui aggrottò la fronte e ne fissò il contenuto.

« Mi trasformeranno in qualcosa di strano? » chiese diffidente.

« No! Sono cioccolatini al rum! Quando li ho visti ho pensato a te. »

Jack spalancò gli occhi:

« Tu avevi qui i cioccolatini al rum, e pur sapendo che ero in crisi di astinenza me li dai solo ora? »

« Devo riprendermeli? » sbottò lei offesa.

« No! » fece Jack stringendo al cuore il pacchetto. Lei rise.

« Grazie mille! Credo che non dureranno tanto… »

« Non avevo dubbi! Ora forse è meglio che tu vada… il sole sta tramontando, la ciurma avrà bisogno di te, e io devo tornare a casa, o i miei si preoccuperanno e poi chi li sente più! »

Si voltarono a osservare il sole che scendeva all’orizzonte tuffandosi in mare.

« Promettimi che quando tornerai guarderemo il tramonto insieme! »

« Certo Lucia, te lo prometto. »

Che strano effetto sentire il proprio nome pronunciato da Jack Sparrow. Ancora non le sembrava vero e, nonostante tutto, forse non ci avrebbe mai e poi mai creduto.

Lui fissò la conchiglia che teneva ancora in mano e che iniziò a brillare sempre di più.

« Mi mancherai. » osò dire lei.

« Eh lo so, d'altronde, sono o no la tua ossessione?! »

L’ennesima ondata lo colpì in pieno viso.

« Smettila di dare retta a ciò che ti dice mia zia! »

« Ma è una signora così per bene, sono certo che non racconta bugie! »

Lucia lo fissò truce, si sentiva le orecchie bollenti, era certa di essere rossa come un peperone.

« Muoviti ad andartene, perché se ti metto le mani addosso ti strozzo! »

Lui rise, poi strinse la conchiglia nel pugno. La luce che emanava aumentò sempre più di intensità.

Si avvicinò con la sua solita andatura traballante alla ragazza.

« A presto, mia dolce e matta piratessa. »

E dopo averle fatto una carezza sulla guancia, scomparve.

 

Lucia si trovò sola. Dopo un avventuroso e matto pomeriggio insieme a quei tre, sola. Di fronte all’immensità del mare, sola. Di fronte a quel cielo scuro e senza confini… infinitamente sola.

 

 

 

Perdonatemi per quel “piratessa” finale… ma DOVEVO metterlo! ^^’

Alloraaaa? Siete col fiato sospeso, vero? (CEEEEEEEEEERTO!!! Come no! NdTutti)

Va beh, bando alle ciance…

Un grazie di cuore a chiunque abbia letto! Grazie a: Annam94 e Miss_Rose per aver aggiunto la Fan fiction tra le preferite e ad asuka_hime per averla aggiunta tra le seguite!

 

Ed ora le recensioni!

 

Tetide: Ciaooo! Grazie mille per la recensione! Eh sì, anche a me Lucia fa pena. Quando ho scritto le ultime righe di questo capitolo mi sentivo male pure io! Ma vedremo nel prossimo capitolo che cosa succederà! (Credo che l’abbiate già intuito tutti!) Ci sentiamo nel prossimo capitolo! L’ultimo, sigh! Ciao ciao!!

 

Anonimo9987465: Ciao! Spero che tu abbia trovato anche questo capitolo folle come gli altri! Hihi! Io intanto sto organizzando per la gita in manicomio! Preparo il pranzo al sacco per tutti! Ditemi chi porta le bevande, e se avete in mente qualcos’altro! Quindi decideremo il giorno in cui andare in manicomio, così prenoto! Al prossimo capitolo! Ciao ciao!

 

Kia_94: Ciaooo! Sono contenta che la filastrocca ti sia piaciuta! Hihi! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Per il seguito… beh, sì, ho varie idee che mi girano per la testa, quindi appena avrò un po’ di tempo mi metto a scrivere, ma prima voglio avere le idee ben chiare per non rischiare di iniziare la fan fiction e poi lasciarla a metà. Per il manicomio, come ho detto ad Anonimo, io preparo il pranzo: ditemi chi porta le bevande e io prenoto! Dici che le camicie di forza dobbiamo portarle noi o le forniscono loro??! J Hihi! A presto!!

 

Bene! Anche per questo capitolo ho finito! Grazie a tutti! Ci vediamo al prossimo ed ultimo!

 

Un bacio! A presto!!

   
 
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