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Autore: Miss_Coffin_Maker    03/06/2010    7 recensioni
“Ho scritto le mie ultime parole”
“Su un pezzo di carta stropicciato? Più che scritte, direi che le hai scarabocchiate
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scratch

 

Scratch

 

 

Ad Elisabeth, che non ama l'angst.

Con la promessa di qualcosa che sia più nelle sue corde.

 

 

 

Se anche potessi tornare indietro, non lo farei.

Sarà perché non mi importa di vivere, sarà perché non mi importa di morire. Sarà perché non ho ancora capito cosa ci faccio qui, né come finirà tutta questa storia.

La mia esistenza, l’ho sempre vissuta come se fosse un videogioco, un livello un po’ più noioso degli altri.

Lo so che non c’è una seconda possibilità o una terza e tanto meno una quarta.

Non credevo certo che sarebbe durato in eterno.

Però mi sono divertito, giocare a fare la spia, e adesso questo: inseguito da una banda di guardie del corpo.

Fottutamente eccitante.

Dovrei domandarmi cosa mi succederà?

Non credo che morirò. Non adesso, almeno.

Certo che è una bella seccatura.

Questa me la paghi, Mello. Non sperare che domani andrò a comprarti la tua stupida cioccolata.

 

Cazzo.

Come sempre.

Avevi ragione.

 

 

“Potrebbe essere l’ultimo giorno”

“Di cosa?”

“L’ultimo giorno che ci resta da vivere”

“Non scherzare”

“Potrebbe”

“Parla per te. Io non ci penso proprio a morire, devo ancora procurarmi quel videogame che è uscito ieri”

 

 

Se non credessi che potresti vedermi così, tra poco, forse avrei cominciato a piangere.

Santo cielo, ma come parlo?

Credimi, non avrei mai voluto coinvolgerti in tutto questo.

 

Cazzo.

Se solo, per una volta…

Tu avessi avuto ragione.

 

 

“Parla per te. Io non ci penso proprio a morire, devo ancora procurarmi quel videogame che è uscito ieri”

“Sei veramente un cretino. Poi non eri tu quello a cui non importava niente della vita?”

“Dei videogiochi mi importa, eccome”

“Che idiota”

“Sì, lo so, un idiota. Allora perché stai sorridendo?”

“Perché lo sono anch’io”

 

Caro Mello,

volevo dirti che ti amo.

 

“Tieni”

“Cos’è?”

“Ho scritto le mie ultime parole”

“Su un pezzo di carta stropicciato? Più che scritte, direi che le hai scarabocchiate

“Come vuoi. Leggile domani, quando saremo tornati a casa”

“Non posso farlo adesso?”

“No. Domani”

“Ma io non ho scritto niente”

“Allora le tue ultime parole me le dirai personalmente, dopo aver letto il mio scarabocchio. Quando saremo tornati a casa”

 

Caro Matt,

volevo dirti che sono un bastardo, perché ho letto il tuo biglietto prima di quando avevamo stabilito.

Volevo dirti che odio la tua passione per i videogames, ma la tollero perché sei più sexy di un giocatore medio, o almeno credo.

Volevo dirti che ti ringrazio per l’aiuto che mi hai dato in questi anni e per la cioccolata che mi hai sempre comprato. Anche quando non te lo chiedevo.

E scusa se te lo faccio notare, ma volevo dirti che io ho sempre ragione.

Per questo, devo dirti addio.

 

 

Mello si asciugò una lacrima prima che potesse prendersi la libertà di cadere.

“Mi sono dimenticato il post scriptum” sussurrò.

Sorrise. “Meglio così”

 

Ps- Volevo dirti che ti amo anch'io.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*****

Insomma, il titolo dice tutto: Scratch, in una parola, Scarabocchio. Ho scritto questo scratch circa un anno fa, forse anche un pò di più, buttato giù su un taccuino e dimenticato per tanto tempo. Da un pò intendevo riscriverlo e pubblicarlo, ma in realtà non ne sono troppo convinta. Non mi sembra ispirato come era il giorno in cui l'ho scritto. In fondo, credo sia una cosa normale, e se queste 465 parole (titolo incluso) riusciranno a generare anche la più piccola emozione in qualcuno dei lettori (se ce ne saranno), sarò estremamente contenta di averle condivise con voi, nonostante non le ritenga la cosa migliore mai uscita dalla mia mente malata.

Ok, veniamo alla guida alla lettura, nel caso ce ne fosse bisogno. Il tutto sarebbe ambientato a cavallo tra passato e presente, essendo il presente il momento (dell'anime) in cui Matt fugge in macchina inseguito dalle guardie del corpo di Kiyomi Takada. Il primo frammento comprende pensieri di Matt, il terzo pensieri di Mello. Il dialogo nel mezzo, che continua in seguito, è, appunto, uno scambio di battute tra Matt e Mello che si tiene prima della missione. L'ultimissimo passaggio vede l'entrata in scena di un narratore onnisciente e il momento descritto si colloca idealmente nel frangente in cui Mello osserva sul monitor del camion ciò che è successo a Matt.

Insomma, forse il tutto è un pò confusionario, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se vi andasse di spendere due parole su questa umile flash fiction.

Ultimissima cosa: l'ideale colonna sonora della fiction è The Unforgiven dei Metallica, semplicemente perchè mentre risistemavo la qui presente fiction ce l'ho avuta tutto il tempo nelle orecchie.

E' tutto.

Un saluto a tutti quelli che leggeranno, leggeranno e recensiranno, leggeranno e preferiranno, leggeranno e seguiranno eccetera.

Alla prossima!

 

*Ilaria*

 

 

  
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