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Autore: eileen    04/09/2005    4 recensioni
Sei splendida e radiosa, coi capelli lunghi a incorniciare il tuo volto da bambina, meravigliosa come ti avevo sempre sognata per me.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il traffico del sabato mattina si affanna caotico verso il centro di Londra, per fortuna conosco le strade della zona e fermo la mia moto davanti alla rossa facciata della chiesa appena in tempo.

Sono ritornato questa mattina, dopo tre giorni di viaggio per via del mio lavoro di nell’Ordine, ma non potevo mancare proprio il giorno del tuo matrimonio.

-Si sposa sabato alle undici.-, una voce opaca, passiva, forse timorosa di farmi del male, lontana nel tempo e nello spazio, ma capace di ferirmi nel profondo.

Non aveva avuto bisogno di  dire altro né di presentarsi, l’avevo riconosciuta subito, l’ultimo amico che mi è rimasto, che non si è dissolto come tutti gli altri dopo che avevo rinnegato mio padre e il Signore oscuro: per stare con te, ero entrato a far parte dell’Ordine.

L’unica persona che non è svanita con le prime nebbie, come il tuo amore.

Eterno.

-Eterno non è per sempre-, ti ammonivo affondando il viso nei tuoi capelli rossi, sparsi sul cuscino dopo che avevamo fatto l’amore, mentre il sole inondava la nostra stanza e per noi non esisteva più né ieri né domani.

-Per me lo sarà- ribattevi rincominciando a baciarmi.

La tua eternità è durata poco.

“L’espace d’un matin”, direbbe un poeta francese.

Sono tornato per guardare ancora una voltai tuoi profondi occhi blu.

Sei splendida e radiosa, coi capelli lunghi a incorniciare il tuo volto da bambina, meravigliosa come ti avevo sempre sognata per me.

Alle tue spalle tua madre piange, senza ritegno: se ci fossi stato io al tuo fianco, al posto di Potter, sarebbe terrea dalla rabbia.

Non mi ha mai sopportato.

Ho gli occhiali scuri, il bavero alzato e la barba lunga, nessuno mi ha riconosciuto, non temere,non voglio farti del male.

Solo per un attimo, quando trionfale attraversi la navata al suono dell’organo, stretta al braccio di quell’uomo che ha preso il mio posto, mi levo gli occhiali e ti fisso mentre mi passi accanto.

Quando incontri i miei occhi grigi, ti stringi a lui in cerca di protezione, le pupille dilatate dal terrore e le labbra serrate e tremanti.

Esco sul sagrato ad attendere la tua apoteosi.

Offese dal mio dolore, in questo giorno di festa, si aprono le cataratte del cielo.

-Sposa bagnata, sposa fortunata- starnazzano estasiate le tue amiche e le loro madri, oche giulive vestite a festa, mentre ti gettano addosso manciate di riso.

Fortunata lo sei di certo.

La pioggia ti cancella le lacrime che importune iniziavano a rigarti le guance.

Potrai continuare a fingere con lui.

Non si accorgerà di nulla.

Almeno per ora.

 

 

Fine

  
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