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Autore: SLAPPYplatypus    04/06/2010    2 recensioni
hey, mia interpretazione di She. Non so cosa dire, è abbastanza.. ndignata? Tragica, no non direi.. non so. Leggetela e vedete voi, è cortissima u.u
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'insult to injury.'
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Urlare.

Era tutto ciò che volevi, tutto ciò che dovevi fare. Tu l'amavi alla follia, lei. Lei ti amava alla follia, e a stento riuscivi a crederci. Ma c'era qualcosa che non andava, qualcosa che lei non voleva dirti. Non era un problema tra di voi, niente affatto. Era più un problema con il mondo.

Avevate bisogno di un universo diverso, di una galassia pianificata per voi. Quello che vi circondava, vi faceva solo orrore, lo trovavate ributtante. Tu non nascondevi mai la tua rabbia, tu la urlavi e prendevi a pugni il mondo. Ma lei.. lei sembrava così fragile, non si lamentava mai di quanto le facesse schifo tutto ciò. Lei urlava in silenzio, e un suo urlo era più forte di centinaia dei tuoi. Lanciava occhiate di tristezza, che ti uccidevano dall'interno, letteralmente. Improvvisamente, come una rivolta astiosa nella sua mente, ti guardava con quei grandi occhi e ti comunicava tutta la tristezza e l'incapacità del mondo. L'incapacità di accontentarsi, l'incapacità di ritenersi fortunati per quello che si ha.

Non potevi sopportare quegli sguardi, e la pregavi di urlare. La supplicavi, di liberarsi di quei pesi che si accumulavano attraverso i suoi occhi, di prendersela con te, qualunque cosa pur che la smettesse. Poteva urlarti contro, fino a che le tue orecchie non avrebbero sanguinato, i tuoi timpani non si sarebbero rotti e i tuoi occhi non avrebbero bruciato. Poteva fare qualunque cosa. Ma doveva smettere di soffrire. Doveva farlo per te, se non aveva abbastanza amor proprio da farlo per sé stessa.

Non sopportavi i suoi silenzi, ti corrodevano lentamente. Volevi solo spezzarli, spaccarli in tanti pezzi, così piccoli che non sarebbe mai riuscita a metterli insieme di nuovo. Volevi lanciarci contro un mattone, e poi pestarli fino a che non fossero ridotti in tante piccole briciole. Capivi come si sentiva, come uno strumento inutile, senza utilizzo. Si sentiva bloccata. Si era accorta di non avere dubbi, ma di vedere le cose sotto punti di vista diversi dagli altri, e la sconfortava ancora di più.

Ma questa volta, voi avreste urlato insieme, niente ti avrebbe trattenuto dal farglielo fare. Non tutto si può sopportare, presto o tardi sarebbe esplosa anche lei. E doveva farlo, il prima possibile. Avreste urlato tutto insieme.


Oocchei, se amo Good Riddance, questa si piazza comunque molto molto bene nella scala degli amori musicali. Io la adoro, ha un significato fortissimo.

Questo è, più o meno, come la interpreto io. Più o meno. La mia interpretazione è più un concetto astratto, impossibile da esprimere a parole. Diciamo che ho cercato di andarci il più vicino che fossi capace. Non pretendo assolutamente che altri la interpretino allo stesso modo, non mi permetterei mai. Anzi, più le interpretazioni sono diverse, meglio è.

Per il resto, grazie di tutto, a tutti. Grazie grazie grazie <3

   
 
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