Fatal Mask
“Un
demone dietro il volto di un angelo o forse un angelo dietro la maschera di un
demone.”
L’ennesimo sbuffo di fumo serpeggiò nell’aria,
contorcendosi e attorcigliandosi nelle sue effimere spire. Con fretta era
sfuggito da quelle labbra rosse, dipinte di seduzione e malizia, ed altrettanto
velocemente era divenuto tutt’uno con quell’atmosfera, fatta di luci soffuse e
musica jazz. Le dita del pianista scorrevano agili e fluide, colorando l’aria e
ritemprando gli spiriti.
Un nuovo sbuffo si unì alla già ampia nuvola che
avvolgeva il locale, pareva fosse una nebbia mistica e dall’odore sgradevole;
una nebbia in cui poter dolcemente scomparire per un po’.
I suoi capelli, acconciati in modo da non ricaderle
sul viso, probabilmente avrebbero puzzato per due giorni almeno, ma non avrebbe
voluto essere in altro luogo in quell’istante. Quell’intimo scenario le
piaceva.
Si portò nuovamente il bocchino alle labbra. La luce
fioca tremolava nelle sue iridi smeraldine, intente a fissare il vuoto. Il
ghiaccio del suo whisky si era quasi completamente sciolto, eppure lei non
pareva intenzionata a bagnarcisi la gola. Rimaneva immobile sullo sgabello a
gambe accavallate e con i gomiti sul bancone. Una delle braccia, rivestita da
stoffa nera e lucida, era piegata e la mano inguantata le reggeva la testa. Le
spalle nude e la schiena scoperta erano un invitante richiamo per i “signori”
della sala, che a sua insaputa la contemplavano. Il decolté promiscuo in bella
mostra era la ciliegina su quel quadro perfetto: buona musica, un drink liscio
ed una bella donna. Non ci volle molto perché il primo temerario cercasse di avvicinarla.
L’aveva fissata a lungo e per un debole istante ne aveva incontrato lo sguardo.
Due occhi che lo invitavano a sederle accanto e a pagarle da bere. Terminò di
svuotare il bicchiere, si sistemò la giacca e camminò sicuro al bancone. Le
labbra le s’incresparono sornione, quando si mise comodo accanto a lei. “Posso
offrirti da bere?”
Per tutta risposta fece una lunga tirata,
prolungando, poi, il momento di espirazione. “No, grazie. Sono a posto così.” Spiegò
lenta, mentre spostava la mano libera dalla guancia al suo bicchiere,
scuotendolo in aria.
“Spero permetterai te lo offra …”
Gli sorrise. “Una donna come può resistere a un
drink gratis?” schiuse le labbra, mostrando appena i denti bianchi e
guardandolo, conscia del suo ascendente. Quasi il suo sguardo gli avesse
estorto informazioni, l’uomo si schiarì la voce. “Mi chiamo Spike e tu …
bellezza?”
“Spike …” ripeté fra sé. “Buffo!” mormorò, poco
prima di spegnere la sigaretta. Quel nome
…
Quante emozioni contrastanti smuoveva in lei:
rabbia, nostalgia e rimpianto. La portavano inevitabilmente a ripensare a quegli occhi …
Erano così diversi fra loro! Nonostante il tempo, la
loro immagine era ancora vivida nella sua mente. Distrattamente giocherellò con
il bicchiere, sorseggiandone il contenuto.
“Guardami
gli occhi: il destro è artificiale, quello vero l'ho perso in un incidente. Da
allora con l'occhio sinistro registro il presente, mentre con il destro ricordo
il passato; mi ha insegnato che non sempre ciò che è visibile corrisponde alla realtà.”
Le
sue ultime parole non la lasciavano e ritornavano a riemergere prepotenti. La
sua opinione era sempre la stessa, rimasta immutata nel tempo. Era sempre stato
uno stupido!
“Una
volta mi dicesti che il passato non era poi così importante... Belle parole per
uno che non riesce a liberarsene!”
Che pensieri fastidiosi in un simile momento! Bevve
d’un fiato il suo whisky. Non era più tempo dei ricordi …
“Faye!” soffiò, riprendendo aria e posando il
bicchiere vuoto. “Il mio nome è Faye.” Si volse verso di lui, roteando lo
sgabello. “E sai …” si piegò, avvicinando il naso al suo e posando lieve la
mano sulla sua coscia. “Tu …” continuò, provocandolo. “Io?” rispose fremente
nella sua impazienza.
Fu la repentina pressione di una canna fredda contro
il suo stomaco a impedirgli di allungare le mani. “Mi frutterai parecchi
quattrini!”
Il sorriso di quella donna dalle labbra rosse fu l’ultima
cosa che maledisse.
***
L’aveva trascinato fuori dal locale e tramortito.
Restava solo una cosa da fare: la solita!
Si toccò l’orecchio ed il congegnò di Ed si mise in
funzione.
“Jet, vieni a prendere la mercanzia!”
“L’hai preso Faye?”
“L’esca ha funzionato. Dubitavi?”
“Smorfiosa come sempre. Arrivo. Tu non fartelo
scappare!”
“Tsk. Neanche morta!”
“Un
demone dietro il volto di un angelo o forse un angelo dietro la maschera di un
demone.”
Ad
ogni modo, una maschera fatale.
FINE
Angolino Autrice:
Finalmente sono riuscita
a scrivere una fan fiction su Cowboy Bebop. Posso depennarla dalla lista di
cose da fare! XD
Come si deduce, il mio
personaggio preferito è Faye Valentine e spero di averle reso abbastanza
giustizia in questo suo ipotetico futuro dopo la morte di Spike.
Le citazioni in corsivo
sono tratte dall’anime e ad ispirarmi è stata l’immagine di Faye che ho
inserito all’inizio.
Spero vi sia piaciuta
anche se non molto lunga! ^^
KissKiss KiraKira90