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Autore: Little Fanny    05/06/2010    1 recensioni
La missione di un Signore del Tempo è quella di andare in soccorso alle popolazioni in difficoltà.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Sono o non sono bravo?!
Beta: Alektos, che amo alla follia perché ha lavorato a tempo di record facendo un ottimo lavoro! 
Personaggi: Dottore, Rose Tyler
Rating: PG
Genere: comico, avventura
Conteggio parole: 1888
Riassunto: La missione di un Signore del Tempo è quella di andare in soccorso alle popolazioni in difficoltà.
Note: scritta per la mia tabella @10disneyfic – prompt 01 - drago
Disclaimer: La storia è basata su fatti e personaggi creati e appartenenti alla BBC e a chiunque ne detenga i diritti. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma solo per mio puro diletto.

Dedica: Alla mia cara mogliettina Slayer87 che è appena entrata in questo fandom. Davvero, come si fa resistere al fascino del Dottore? Lo so che è het, ma ormai dovresti saperlo che finché non mi passa continuerò a giocare con Ten e Rose!
Ti auguro di passare uno splendido compleanno e che tutti i tuoi sogni si realizzino (ecco, magari, se ti passa a trovare un uomo strano col TARDIS fa un fischio eh?). Un bacione stellina.


Sono o non sono bravo?!



“Ora ascoltatemi tutti!” esclamò il Dottore richiedendo attenzione.
Saltò sopra un cumulo di pietre da cui poteva osservare tutti gli abitanti del villaggio. Nei loro volti non vi leggeva timore, solo curiosità per quella figura che annunciava disgrazie e qua e là intravedeva sguardi bramosi scrutare la sua compagna. Sentì un moto di gelosia invaderlo e, se fosse stato un altro uomo, avrebbe lasciato quegli stolti in balia del proprio destino. Tuttavia non era nella sua natura quindi, scambiando uno sguardo complice con Rose, iniziò a parlare.
“Dovete andarvene da qui. E alla svelta!” ordinò con la maggiore autorità possibile. Gli abitanti del villaggio iniziarono a parlottare tra loro senza lasciarsi impressionare dalla sua risoluta presa di posizione.
Rose sorrise, mettendosi più comoda sul covone di fieno, mentre le voci dei popolani attorno a lei crescevano di numero e intensità.

Tempo uno, due, tre… strano, addirittura dieci secondi, e il Dottore, come nelle sue previsioni, era scoppiato.
Alla sua richiesta di silenzio tutti erano ammutoliti. Rose lo osservò prendere fiato per quella che sarebbe stata la più classica delle sue sfuriate. Sospirò affranta, notando solo in quel momento di non avere con sé dei pop-corn per vivere con più gusto la scena. Le piaceva in maniera indescrivibile quando lui prendeva il comando, facendo prevalere la sua posizione superiore di Signore del Tempo. Lo vedeva risplendere di una luce nuova, brillava nell’oscurità dell’incertezza, illuminando la via della salvezza, il tutto condito da una buona dose di ironia.
La sua voce, poi, era diversa: aveva piena consapevolezza di sé, delle sue potenzialità. Incuteva timore e rispetto. Ma più di tutto era incredibilmente sexy.
Oh, sì!
L’unica cosa che lei riusciva a comprendere in quei frangenti era l’assordante desiderio di voler essere lì, tra le sue braccia, a diretto contatto con l’ardore dei Signori del Tempo.

Ritornò alla realtà quando la classica delle più classiche domande fu espressa da uno degli abitanti: “Ma tu chi sei? Con che autorità ti permetti di darci ordini?”
Rose ghignò leccandosi le labbra, pregustando già il siparietto che sarebbe stato messo in scena di lì a poco.

“Sono il Dottore. Sono un Signore del Tempo. Vengo dal pianeta Gallifrey della costellazione di Kasterborous. Ho 903 anni e sono l’uomo che salverà la vita a voi e quella degli abitanti di questo reame. È un problema per te?”

Un silenzio assoluto calò sulla piazza del mercato. Nemmeno un secondo dopo gli abitanti del villaggio gli voltarono le spalle dandosi alla fuga come lui aveva consigliato.

Il Dottore balzò giù dal suo piedistallo improvvisato riacquistando l’aria di viaggiatore del tempo scanzonato, ma con un sorriso di soddisfazione sul volto. Aiutò Rose a rialzarsi, pulendole i capelli dalle spighe di grano che si erano incastrate tra le sue ciocche.
“Sto migliorando, non trovi?” disse riferendosi alla piazza del mercato ormai deserta. “La leggenda dei Signori del Tempo incute ancora timore!” proclamò orgoglioso di sé.

“Ma faccio così paura?” chiese dopo un po’, occhieggiando la gente in fuga troppo terrorizzata perfino per voltarsi indietro. “Scortese e non rosso.”
Rose gli si avvicinò sempre sorridendo. Si alzò in punta dei piedi per sussurrargli all’orecchio con lo sguardo ben fisso dietro le spalle del Signore del Tempo.
“Penso sia stata la creatura dietro di te a decretare dove far pendere l’ago della bilancia.” Spiegò con calma la ragazza. “Anche se la tua autorità da “eseguite i miei ordini senza fiatare perché sono il migliore dell’intero creato” ha fatto effetto su di me, mio ultimo Signore del Tempo.” aggiunse allusiva, rubandogli un bacio prima che questi si potesse girare per scoprire chi gli avesse rubato la scena.

Il Dottore poteva percepire un fiato caldo solleticargli la nuca e i piccoli sbuffi che la creatura rilasciava facevano ondeggiare il lungo cappotto. Si voltò di scatto andando a incrociare lo sguardo con un drago che lo fissava con aria minacciosa.
“Oh, bene.” Cinguettò passandosi una mano tra i capelli. “E quindi tu-”
“Grande bestione?” gli suggerì Rose facendo un passo indietro.
“Grande bestione dici?” commentò lui pensieroso, inclinando la testa di lato. “Forse è più qualcosa come… bestia leggendaria?”
Il drago sbuffò dal naso, facendo fuoriuscire una ventata di fumo nero.
“O… mostro alato?” ipotizzò il Dottore pacifico ondeggiando sul posto, mentre sentiva la presa di Rose sul suo braccio farsi più serrata.
“No, forse è meglio… creatura magica?”
Con un rapido movimento della coda l’animale abbatté gli alberi alle sue spalle come fossero stati tanti piccoli ramoscelli.
Il Dottore si avvicinò di un passo, notando solo in quel momento delle piccole creature rintanate dietro le zampe del grosso animale. Si accucciò al loro livello percependo la presenza di Rose al suo fianco, anche lei curiosa di scoprire cosa ci fosse di insolito in quel quadro.

“Ma sono…?” sussurrò lei sporgendo una mano per far avvicinare i cuccioli.
Lui annuì con la testa, avvicinandosi al muso della creatura magica.
“Mamma drago!” proclamò accarezzandole il muso. “Una splendida e meravigliosa mamma drago!” la lodò guardando i cuccioli avvicinarsi curiosi alla mano della sua compagna.
“Dici che posso?” domandò Rose incerta, richiudendo le dita, indecisa di quale fosse l’approccio più appropriato da adottare con cuccioli di drago.
Il Dottore scrutò a fondo le iridi della madre prima di annuire.
“Una mamma drago,” riprese meditabondo. “Erano secoli che non ne incontravo una. E tu devo dire che sei bellissima. La mia bellissima mamma drago.”
Rose si voltò a guardarlo stupita. Le sembrava che… possibile che i draghi facessero le fusa? Scosse piano la testa, concentrandosi sui cuccioli che stavano trotterellando intorno a lei felici.

“Aww…” sospirò il Dottore felice, continuando a coccolare la bestia come fosse stato un enorme gattone. “Ma questo non toglie il fatto che tu mi abbia rubato il lavoro.” La accusò poco dopo, levando un dito ammonitore contro la creatura magica. “Spetta a me salvaguardare la vita di questi umani.”
Il drago ringhiò in risposta, issandosi sulle zampe.
“Oh, è inutile che fai l’offesa. Lo sai che c’eravamo accordati in questo modo!”
Il drago digrignò i denti, mostrando una bocca ben equipaggiata di zanne appuntite. I cuccioli si fecero subito indietro, lasciando che Rose tornasse a fianco del Dottore.

“Sai parlare anche il… draghese?” ipotizzò Rose vedendo come i due riuscissero ad intendersi alla perfezione e deglutendo appena alla vista dei lunghi artigli dell’animale, mentre la sua coda fendeva l’aria come una sciabola.
“Ma certo, altrimenti come potevamo comunicare con loro?” commentò lui come fosse la cosa più normale del mondo. “Ci giocavamo da bambini.” Spiegò conciso.
“Ma non era pericoloso?” chiese Rose spaventata. In fondo i cuccioli avevano sì le dimensioni di un puledro, ma erano già corredati di denti aguzzi e artigli affilati. Non sembravano proprio l’animale domestico adatto ad un bambino.
Il Dottore scrollò le spalle.
“Nah…”
Si fermò, lasciando che i ricordi tornassero alla memoria.
“Forse un po’, mi ricordo di quella volta in cui Koschei… ma questa è un’altra storia.” Si interruppe bruscamente, sentendo la terra sotto ai suoi piedi tremare.
Sollevò lo sguardo fino a puntarlo in quello del drago.
“Oh. E va bene.” Si rassegnò ad ammettere infine, offrendo una mano a Rose. “Per questa volta hai vinto tu.”
Rose vide il drago ghignare soddisfatto. Oddio… forse aveva passato troppo tempo in compagnia del Signore del Tempo e dei suoi strani amici alieni che ormai non si stupiva più di nulla.
“Rose, vieni?” la richiamò il Dottore, offrendole una mano per issarsi sulla groppa dell’animale. Lei lo fissò di rimando, del tutto sconvolta dall’assurdità della situazione. Avrebbe dovuto salire… lì sopra? Ma siamo impazziti?
Ok, forse di qualcosa ancora riusciva a stupirsi.

“Devo salire su questo coso?” domandò impaurita, facendo un passo indietro. Avrebbe preferito un pallone aerostatico in balia del vento nella notte londinese, con i missili tedeschi che le sfrecciavano sopra la sua testa, piuttosto che quello.
“Shhh!” la ammonì lui, sentendo che il drago iniziava ad irritarsi. “Non dirlo ad alta voce, altrimenti si offende. Buona…” cercò di calmarla, dandole una pacca sul lungo collo.
“Vieni, Rose. Non c’è più tempo!”
La afferrò per un braccio, issandosela davanti, mentre con un colpo dei talloni chiese al drago di alzarsi in volo. Fecero appena in tempo a superare le cime degli alberi che la diga ruppe gli argini e l’acqua invase l’intera vallata, distruggendo tutto quello che trovava lungo il suo passaggio.
“Ma sai guidarlo?” urlò Rose terrorizzata, gli occhi serrati e le unghie che si andavano ad infossare nella braccia del Dottore, che la teneva stretta.
“Certo. So pilotare qualsiasi cosa: bici, auto, aerei, astronavi, velieri volanti. Un drago non sarà poi tanto diverso!” esclamò con un ghigno birichino sulle labbra.
“Tu sei pazzo!” gli rispose Rose, stringendosi ancora di più al suo corpo.
“Oh, sì!” ribatté facendole l’occhiolino, lanciando il drago in picchiata.

Sorvolarono il fiume in piena, l’acqua che scorreva rabbiosa nella foresta.
“Rose?” sussurrò il Dottore all’orecchio della ragazza. “Apri gli occhi.”
“No…” tentennò lei rabbrividendo quando sentì le sue labbra posarsi leggere sul suo collo.
“È uno spettacolo meraviglioso.”
“Meraviglioso?” esclamò lei girando nel suo abbraccio, ma stando ben attenta a non cadere dal dorso dell’animale. “Tutti i loro campi sono stati allagati, i raccolti perduti, case distrutte. Non credo ci sia nulla di meraviglioso in tutto ciò.” Commentò aspra.
Il Dottore sorrise appena, indicandole con un cenno della testa di osservare il mondo sotto ai suoi piedi: l’acqua stava già defluendo, lasciando dietro di sé una scia di erba verdeggiante. Attorno a loro si sprigionava forte il profumo di pioggia e fiori.
“Processo di terraformazione. Ho usato un dispositivo di terraformazione di terza generazione.” Spiegò lui, posando il mento sulla spalla della ragazza.
“E che cos’è?”
“Una bolla di gas, creata in laboratorio. Un cocktail di… roba per accelerare l’evoluzione. Metano, idrogeno, ammoniaca, aminoacidi, proteine, acidi nucleici.” Elencò tutto d’un fiato. “La loro terra era ormai arida, non sarebbero riusciti a superare l’inverno con le poche scorte che erano loro rimaste. Magari un po’ drastica come soluzione, ma è l’unica che mi è venuta in mente, con così poco tempo a disposizione.”
Rose si illuminò di un sorriso radioso, spettacolare quanto l’arcobaleno che colorava la vallata.
“E tu hai creato tutto questo in così poco tempo?” domandò lei, stupita.
“Nah… grandi tasche. Più grandi all’interno.” Minimizzò dando un colpetto di riconoscenza alle tasche del suo completo di gessato.

Planarono con calma al suolo, respirando l’aria frizzantina del dopo tempesta.
“Grazie mamma drago.” Esclamò balzando agilmente giù dalla groppa dell’animale e aiutando Rose a fare altrettanto.
“Mi ha fatto molto piacere rivederti.” Aggiunse dandole un buffetto sul muso. Il drago si impennò, scrollando il capo prima di rialzarsi in volo, seguita dai suoi cuccioli.

“Sei veramente incredibile!” esclamò Rose scostandosi i capelli dal viso, mentre salutava la piccola famigliola.
“Oh, sì, Rose Tyler. Lo sono! E per la mia incredibilità non mi merito un premio?” domandò retoricamente con un sorriso sornione che si andava ad allargare sul suo volto, abbracciandola in vita.
“Uhm… non saprei proprio.” Mugugnò la ragazza meditabonda, intrecciando le braccia dietro al suo collo.
“Ho salvato gli abitanti del villaggio, ho contribuito al rifiorire della regione, ho sancito un nuovo accordo coi draghi. Cos’altro devo fare per essere ringraziato!”
“Baciare la tua compagna potrebbe essere un buon inizio…” propose lei ghignando.
Il Dottore le sorrise compiaciuto, impegnandosi seriamente in questa nuova missione per ottenere l’ambito premio.

FINE


Note finali: Ok, mi sono finalmente rimessa in pari con quanto avevo da pubblicare. Adesso, lo so che vi avevo abituato bene con una storia a settimana, ma mi sa che devo diminuire un po' il ritmo! Ogni tanto mi ricordo che devo studiare e che gli esami si stanno lentamente e inesorabilmente avvicinando.
Quindi il prossimo aggiornamento con qualche altra nuova e pazza avventura (qualcuno sta urlando che vuole qualcosa di sad!love???), sarà... boh!
Ma tranquille, continuo a lavorare. Ho mille mila progetti in cantiere! E dobbiamo arrivare alle 30 storie, così avremo diritto alla lista personaggi!

Anyway, un ringraziamento particolare a:
KillerQueen86 per i suoi commenti ovunque! XD Ecco, mi sono ricordata adesso che ti devo ancora rispondere alla mail... sorry!
Slayer87, moglie, il Dottore è una vera droga! E questo mondo het è... awwwwwwww! Anche se devo dire che The End of Time mi ha aperto un mondo meraviglioso e che quindi un bel ritorno allo slash potrei anche farlo. La Rose nella mia testa mi sta puntando un fucile addosso, ma se ne farà una ragione, in fondo la mia anima rimane slash e se le dai uno spunto si risveglia. Ok, basta spoilers!
Grazie mille dei complimenti, moglie!

Grazie mille a quanti leggono e a quanti lasciano traccia del loro passaggio!

Vi voglio segnalare la prima challenge indetta dal TorchWho Forum. Sfida: Time War. Per maggiori informazioni QUI.
Partecipate numerosi!
   
 
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