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Autore: LucreziaPo    06/06/2010    3 recensioni
Salve a tutti! Questa fic è ambientata dopo Children of Earth e presenta dei leggeri spoiler, quindi se non l'avete ancora visto non leggetela! E' un ipotetico continuo della storia tra il bel Capitano e Ianto Jones, ovviamente il pairing è Jack/Ianto! Spero vi piaccia, è da un bel pò che non scrivo, quindi...aspetto vostri commenti! Baci! P.S. Lady House, spero che ti piaccia!
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Always Janto

 

Pairing: Ianto Jones/Capitano Jack Harkness, ovviamente

Post Children Of Earth

 

Sentiva il suo profumo su di sé, quel profumo che aveva amato e che l’aveva attratto sin dal loro primo incontro.

Tenne gli occhi chiusi ancora per un po’, avvertendo il sapore delle sue labbra sulle sue.

Per un attimo il ricordo di quello che era successo lo sconvolse.

Ricordò il dolore violento e fortissimo, le forze che venivano meno, la vista di Jack che urlava contro il suo assassino e che correva verso Ianto per stringerlo piano tra le braccia.

Ricordava, ormai indelebile dentro di sé, le sue lacrime, le sue parole prima che diventasse tutto buio e la vita l’abbandonasse.

Aprì gli occhi, come per assicurarsi di essere ancora lì.

Jack lo teneva abbracciato a sé, facendogli posare la testa contro il suo petto.

Ianto sentì il suo cuore immortale battere forte contro il suo orecchio e quando alzò lo sguardo su di lui rimase sorpreso di vederlo sveglio.

Jack Harkness lo osservava.

Il suo sguardo azzurro sembrava penetrare Ianto, ma dolcemente, senza fargli male e giungere a capire cosa gli stesse passando per la testa, cosa lo preoccupasse.

“Credevo dormissi.”sussurrò Ianto, senza sapere cosa dire.

Jack gli sfiorò la spalla con la punta delle dita e scosse la testa.

“Ti stavo osservando.”

Rimase un attimo in silenzio, poi aggiunse: “Stai bene?”

“Pensavo.”

Ianto sobbalzò quando Jack si chinò rapidamente su di lui, inchiodandolo con il suo sguardo.

“Mmm…Te l’ha mai detto nessuno che pensare fa male? Soprattutto se pensi a cosa ti è successo…”

Jack lo osservava, stringendogli piano i fianchi.

Lo vedeva così fragile, così indifeso.

L’ultima cosa al mondo che voleva era vederlo soffrire.

Il ricordo della sua morte era indelebile nell’animo di Jack.

Ricordava ogni cosa, ogni parola, ogni respiro…ed ogni attimo era come una pugnalata.

L’aveva perso.

Per colpa sua Ianto era morto, per la sua stupidità, incapacità di proteggerlo era morto.

E mai se lo sarebbe perdonato.

Ora che lo stringeva ancora a sé, ora che poteva ancora dirgli la verità…le parole gli morivano in gola.

Ricordava la corsa dal Dottore, la richiesta di aiutarlo a far ritornare in vita Ianto, il terrore di averlo perso definitivamente ed il sollievo quando l’aveva visto, disteso sul lettino, riprendere a respirare.

Di quello che era successo dopo ricordava pochissimo.

Era successo così in fretta.

Ianto era sotto shock quando aveva riaperto gli occhi e l’aveva visto.

“E-ehi…sono in Paradiso?”aveva sussurrato e Jack non aveva potuto evitare di chinarsi su di lui e abbracciarlo stretto.

“No, sei qui. Sei qui con me.”

Gli aveva posato un bacio sulla fronte, stringendoselo al petto.

“J-jack…”

Ianto non aveva saputo cosa dire.

Era così confuso. Non riusciva ad afferrare i suoi ultimi ricordi.

L’unica cosa che gli veniva in mente era il dolore e Jack che piangeva.

“S-sono…sono morto…”aveva mormorato.

Jack aveva fatto un cenno d’assenso.

Si era staccato da lui, posandogli le mano sulle spalle.

Jack aveva gli occhi lucidi.

Una parte di sé avrebbe voluto urlare per il dolore d’averlo perso, ed un’altra, quella più orgogliosa e razionale, sapeva che Ianto non aveva bisogno di questo, non in quel momento.

“Come…come ti senti? Ti fa male qualcosa o…”

“Jack, sta bene! Il TARDIS è infallibile, lo sai!”

La voce del Dottore aveva fatto sobbalzare Ianto che s’era voltato ed aveva visto un uomo dai capelli scuri arruffati, un papillon al collo ed un completo beige.

Sembrava uscito dal passato.

Come Jack d’altronde.

Non poteva sapere chi fosse, perché aveva visto la vecchia rigenerazione.

“Lui è il Dottore, Ianto. Si è rigenerato.”aveva spiegato Jack, continuando a stringergli le spalle.

Lo reggeva, perché temeva che crollasse.

Era tutto così complicato e confuso nella mente di Ianto.

L’unica cosa certa era Jack, davanti a lui.

Era stravolto, aveva la camicia macchiata di sangue, i capelli scompigliati e la giacca sporca, ma era lì, davanti a lui.

“Che cosa…che cosa mi è successo? Che cosa ti è successo?”aveva chiesto Ianto, deglutendo, per eliminare l’arsura dalla bocca.

“Non preoccuparti per me, né per te. Sei al sicuro adesso. Stai bene. Ti ho riportato in vita, grazie al TARDIS del Dottore.”

Ianto aveva sgranato gli occhi.

Cosa? Jack l’aveva riportato in vita?

Deglutì nuovamente e guardò Jack.

“Perché?”avrebbe voluto chiedergli, ma vide negli occhi di Jack il dolore, la paura, la gioia di averlo di nuovo con sé ed ogni domanda smise di esistere.

Averlo con sé era stata un’emozione intensissima, sentiva il calore del suo abbraccio, la dolcezza dei suoi baci, il fremito provocato dalle sue carezze e tocchi.

Si erano stesi sul letto, paghi solo della presenza l’uno dell’altro, senza osare chiedere altro.

Il sesso era lontano in quel momento.

Bastava solo il calore dei loro corpi, il suono dei loro respiri all’unisono, le loro mani intrecciate.

Nel dormiveglia, stretto tra le braccia di Jack, i pensieri avevano assalito Ianto ancora una volta, in cerca di una spiegazione.

Ed ora Jack s’era chinato su di lui e lo guardava con dolcezza.

Rimasero a lungo a guardarsi, senza parlare.

Poi Jack fece un respiro profondo.

Doveva dirgli la verità, glielo doveva.

Dopo quello che Ianto aveva passato aveva il diritto di sentire la verità.

“Perché mi hai riportato in vita?”mormorò Ianto, cogliendo i suoi pensieri. “Non che non te ne sia grato, ma…perché io? Per…”

“Ti amo. Ecco il perché.”

Ianto sentì il suo cuore battere più rapidamente che mai, mentre osservava stupito Jack.

Fece forza sui gomiti e s’alzò raggiungendo il suo volto.

“Tu mi ami?”

“Sì, ti amo.”

“No. Non è vero. Tu non…non puoi amarmi. Non…sei il tipo.”

Jack rise ed il suono della sua risata fece rabbrividire di piacere Ianto.

Amava quel suono, riusciva a creargli un subbuglio di emozioni intensissimo.

“Ti amo, invece, Ianto Jones. Più di quanto tu possa immaginare.”

Jack si chinò ancora su di lui e gli posò una mano sulla nuca, sorreggendolo mentre lo baciava con dolcezza e foga.

Ianto si lasciò andare alla sua dolce stretta e ricadde sul letto, sentendolo su di sé.

Chiuse gli occhi, intrecciando le mani dietro la sua nuca e ricambiando i baci ricevuti.

Jack gli posò le labbra sul collo, facendogli il solletico nel dargli molteplici baci veloci.

Ianto scoppiò a ridere, felice come mai s’era sentito.

“Ti terrò con me, te lo giuro, Ianto. Ti proteggerò, avrò cura di te e non ti accadrà mai nulla di male. È una promessa. Non ti perderò come l’ultima volta. Sei troppo importante. E mi dispiace. Mi dispiace per…è solo colpa mia. Avrei dovut…”

Ianto lo mise a tacere, baciandolo con passione.

Quel gesto significò moltissimo.

Metteva a tacere tutte le spiegazioni di Jack, i suoi sensi di colpa, così infondati e confermava solo una cosa importante: che Ianto l’amava moltissimo e che l’aveva perdonato.

Jack sorrise a quel pensiero.

Si mise a cavalcioni su Ianto, desiderando averlo come mai prima d’ora.

Aveva sentito l’erezione di Ianto premere contro il suo petto prima ed ora colse il desiderio nei suoi occhi.

Prima che potesse pensare Ianto s’era avvicinato a lui e l’aveva baciato, lasciando scorrere le sue mani con dolcezza ed esperienza lungo la schiena del bel Capitano.

Jack rimase stupito da tale intraprendenza, ma per niente dispiaciuto.

Posò le mani sulle sue spalle, stringendole leggermente, mentre gli faceva scivolare la maglia di dosso ed assaporava con la punta della lingua il suo collo, baciandolo nell’incavo e scendendo più giù sul petto, mentre Ianto gemeva di piacere e lo spogliava.

La lingua di Jack scese più giù fino a schiudersi sull’erezione di Ianto, che fremette di piacere, sotto di lui.

Jack lo fece venire tra le sue labbra, sentendolo gemere di piacere, per poi chinarsi ancora su di lui per continuare quello che aveva iniziato.

Ianto era nelle sue mani, completamente.

Era rapito dal suo tocco, assolutamente suo.

Jack lo penetrò dolcemente, ma con passione.

I loro gemiti si fusero, mentre le loro dita rimanevano strettamente intrecciate.

Lo baciò intensamente, facendogli voltare il viso verso il suo, mentre ondeggiavano ritmicamente.

S’amarono follemente, con passione, avvertendo un’emozione intensissima.

Avrebbero voluto fare l’amore per sempre, ma la stanchezza ebbe la meglio e crollarono l’uno accanto all’altro.

Erano sudati, accaldati, ma felici.

Jack tolse i capelli dal volto di Ianto per osservarlo meglio negli occhi.

“Hai gli occhi che brillano di felicità, lo sai?”

“Da quando è così romantico, Capitano Jack Harkness?”

“Da quando mi hai insegnato cosa significa amare davvero qualcuno.”

Ianto lo guardò, sorpreso da tale risposta.

Appoggiò il volto accanto al suo, cingendogli la vita, mentre Jack giocherellava con i suoi capelli.

“Cosa succederò adesso?”sussurrò Ianto, curioso.

“Ti interessa davvero saperlo? Di che certezze hai bisogno? Non ti basta avere me?”

“Ti avrò per sempre? Sarai la mia unica certezza?”

“Abbiamo tutta l’eternità davanti, Ianto Jones. E sì, mi avrai per tutta l’eternità!”

Per sempre.

 

  
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