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Autore: ForgottenSnow    07/06/2010    14 recensioni
Si tratta di un esperimento. Guardare Taylor Lautner mi è servito da ispirazione per questa ff, e si può ben immaginare il perchè... Rimuovete BD, perchè non ne sarà tenuto conto. La storia inizia prima, dall'epilogo di Eclipse. Leah è la protagonista, insieme e Jacob. Il loro sarà un rapporto sempre complicato, tra l'odio, l'amicizia, e una specie di amore... Si sosterranno a vicenda, perchè entrambi soffrono e hanno bisogno l'una dell'altro.
Dal Prologo: Io guardai Jacob, lui guardò me. In quello sguardo ci odiammo, profondamente. Non sapevamo che quell’odio sarebbe stato presto qualcos’altro. Qualcosa di più grande, di più profondo e di pericolosamente distruttivo.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Leah Clearweater
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: ~ A step back

Genere: Generale, Romantico, Sentimentale

Capitolo: 25°, Imprinting

Autrice: ForgottenSnow

Personaggi: Leah Clearwater, Jacob Black

Note dell’autrice: Sono in super, super ritardo! Ma non è colpa mia, davvero! E’ la scuola che mi ha portato via un sacco di tempo! Giuro che da ora in poi gli aggiornamenti saranno mooolto più regolari perché, finalmente, la scuola è finita! :D Non vi anticipo niente riguardo a questo capitolo perché è un po’ pieno di… imprinting, e non a caso il titolo è proprio questo XD Solo… vi prego di farmi sapere cosa ne pensate *-* Anche perché ora ci sono anche i bonus! ;) XD

 

Capitolo 25

 

Imprinting

 

POV Seth

 

Mi alzai dal letto e allungai le braccia sopra la testa, stiracchiandomi; dopo essermi esibito in un lungo e rumoroso sbadiglio lanciai un’occhiata al sole che splendeva nell’alto del cielo, chiedendomi il perché mi sentissi così felice. Dopotutto era una giornata come tante altre.

Uscii dalla mia stanza e scesi le scale con lentezza, trascinandomi poi fino alla cucina; mi appostai accanto alla macchinetta del caffè e inserii una cialda, pregustando il sapore della bevanda calda.

- Seth!-

Sobbalzai e per poco non rischiai di far cadere la tazza che avevo appena preso.

- Leah!- rimproverai mia sorella, lanciandole un’occhiataccia.

- Seth, sei in ritardo. Sai che ore sono?!-

- No.- risposi, distratto.

- Le dieci, moccioso! Dobbiamo essere a casa di Jacob tra un quarto d’ora!-

Scrollai le spalle e osservai la macchinetta che riempiva con calma la tazza di caffè.

- E allora?-

Leah mi guardò con occhi fiammeggianti.

- E allora preparati, perché devi esserci.- Afferrò la tazza di caffè che ero sul punto di bere e la portò con lei in salotto. Mi passai una mano tra i capelli, sbuffando; mia sorella era davvero un’arpia.

 

- Spiegami una cosa…- le dissi mentre, dieci minuti dopo, raggiungevamo casa Black grazie al furgone di nostro padre, in quel momento alla guida. – Che succede da Jacob di così importante?-

- Torna Rachel, zuccone.- mi rispose Harry, guardandomi storto.

- È una cosa importante?-

- Sì, lo è; non torna a casa da un bel po’, sai? E dovremmo accoglierla come si deve.-

Alzai gli occhi al cielo e tornai a rivolgermi a Leah.

- E tu che ne dici, sorellina? Come ti sembra una giornata con Jacob, il branco e la famiglia?-

- Stupenda, Seth.- sibilò lei in risposta, mollandomi un ceffone sul braccio.

- Smettetela, e non fate scenate.- ci raccomandò nostro padre, secco. Parcheggiò il furgone nel vialetto, eccezionalmente affollato, e scese deciso sbattendosi la portiera alle spalle; io e Leah lo imitammo, badando bene a dosare la nostra forza. La porta di casa Black era aperta e il salotto gremito di gente; per “gente” intendo il branco, Billy e dei signori che, con ogni probabilità, erano dei parenti.

- Ehi, Harry!- esclamò Billy, apparendo tra il marasma di gente con la sua sedia a rotelle e un enorme sorriso a illuminargli il volto. – Sono contento che siate venuti!-

A lui si aggiunse Jacob che, non potei fare a meno di notare, non aveva occhi che per Leah; quest’ultima, invece, evitò abilmente il suo sguardo e baciò Billy su entrambe le guance per salutarlo.

- Tua sorella fa la dura, eh?- mi disse Jacob all’orecchio, ma Leah riuscì a sentire perfettamente dato il suo udito particolarmente sviluppato.

- E tu fai l’imbecille, ma non è una novità.- lo rimbeccò, mostrando un sorriso finto. Risi al loro battibecco e mi passai una mano tra i capelli, pronto a fornire il mio più sincero parere:

- Siete fatti l’uno per l’altra.- sentenziai infatti, ma non si può dire affatto che ebbi un ottimo tempismo, dato che a rispondermi fu Paul, apparso dietro a Leah come un fantasma.

- Oh, spero di no.- fu il suo commento, mentre avvolgeva le braccia attorno alla vita di mia sorella. Notai un’ombra apparire sul volto inizialmente contento di Jacob; cavolo, come faceva Leah a non accorgersene?! Lei si voltò verso Paul con un bel sorriso sul volto, e poi capii.

Forse mia sorella sapeva, ma sceglieva di ignorarlo. Dopotutto, sembrava felice con Paul; inoltre, avevo sentito che Jacob aveva trovato una nuova ragazza. Decisi che una chiacchierata tra uomini era un bel pretesto per interrompere la sua lenta agonia.

- Parliamo un po’ tra noi, Jake!- esclamai con entusiasmo travolgente proprio mentre Paul scoccava a Leah un bacio sulle labbra. Jacob distolse lo sguardo, infastidito, e annuì seguendomi verso la cucina.

- È un po’ che non ti fai vedere in giro.- mi fece notare lui, inarcando le sopracciglia; ora che eravamo lontani da Leah e Paul mi sembrava davvero più rilassato.

- Pff, troppi impegni; per non contare il fatto che sembro io il padre e papà mio figlio.- mi lamentai, sbuffando. Jacob ridacchiò e si riempì un bicchiere d’acqua da sotto la fontana. – Se non fossi stato così impegnato probabilmente avrei saputo prima di te e della tua nuova fiamma.-

Jacob sorrise, colpevole.

- Chi te l’ha detto?!-

- Anche se non mi si vede più in giro tanto spesso faccio comunque parte del branco.- gli feci presente, tirando su un angolo della bocca per formare un sorriso enigmatico.

- Giusto. Comunque sì, l’informazione è giusta.-

- Allora, parlami di lei.-

Quale metodo migliore per allontanare i pensieri di Jacob da mia sorella se non proporgli di parlare della sua nuova ragazza?

- Lei è… un soffio d’aria nuova, dico davvero. È bellissima, è intraprendente, è simpatica…-

Ma io non lo ascoltavo più; ero stato catturato, anima e corpo.

E, mentre ero travolto da una miriade di sensazioni troppo forti per essere represse, mi resi conto che anche io avevo avuto l’imprinting: un’attrazione simile era innaturale. Vedevo quella ragazza, bionda, bella, sorridente… e in lei vedevo il mio mondo. Lei era tutto per me e io ero tutto per lei, ne ero sicuro.

La ragazza incrociò il mio sguardo, ammiccò e poi corse verso di me. Anzi, non verso di me; verso Jacob.

- Jake!- esclamò, buttandogli le braccia al collo.

- Shine, pensavo non arrivassi più!-

E si baciarono; e io sentii la terra mancarmi da sotto i piedi. Quando si separarono Jacob si accinse a presentarmi quella che, a quanto pare, era la sua ragazza.

- Seth, ti presento Shine! Shine, lui è Seth!-

La ragazza mi rivolse uno dei suoi sorrisi smaglianti e mi porse una mano; gliela strinsi, tremolante, e cercai di far durare quel contatto il più a lungo possibile.

- Ehm… amico…- mi chiamò Jake che, intanto, aveva iniziato a fissarmi in modo strano. – Possiamo parlare un attimo?-

Mi afferrò per un braccio e mi portò lontano dal mio mondo, lontano da lei.

- Ti senti bene?- si accertò, prendendomi per le spalle. Riuscii a malapena ad annuire, troppo sconvolto per poter parlare: avevo avuto l’imprinting e, nello stesso istante, avevo anche scoperto che la ragazza che amavo era la fidanzata di uno dei miei fratelli.

- Tu hai… hai avuto l’imprinting con Shine?-

Jacob, ovviamente, aveva capito il perché del mio strano comportamento; a stupirmi era stata, piuttosto, la sua reazione: come se fosse una cosa normale, una cosa quasi… divertente. Leah non aveva reagito esattamente così quando Sam aveva avuto l’imprinting; il mio sguardo volò su mia sorella che, tra le braccia di Paul, mi scrutava con attenzione: appena si accorse che mi ero accorto di lei si voltò repentinamente.

- Io… penso di sì.- ammisi, e le mie guance si imporporarono.

- Oh, che culo!- Jacob mi diede una pacca sulla spalla, ridacchiando. – Vorrei averlo avuto io un imprinting con lei! Ho dimenticato di dirti quanto bacia bene?!-

Lo fulminai con un’occhiata; non poteva parlare così di lei. Lei, da quel momento in poi, sarebbe stata soltanto mia.

- Non la bacerai più, Jake.- gli intimai, serio. – Shine adesso è mia.-

- Non trattarla come se fosse un oggetto, Seth.- mi ammonì lui, torvo. – Lei non ti conosce, sei un perfetto estraneo; hai avuto l’imprinting, bene. Ma non è tutto qua. Perché dovrei lasciarla, poi? Io starò con Shine finché non sarai tu a fare in modo che lei scelga te.-

Sorrise, un sorriso da stronzo, e si avviò verso Shine, prendendola tra le braccia e baciandola. Decisi di uscire all’aria aperta: ne avevo bisogno, dovevo controllarmi.

- Sta scherzando, vero?!- esclamò Leah, apparendo misteriosamente alle mie spalle. – Tu non puoi aver avuto l’imprinting con Shine e se pure fosse vero allora Jake non può continuare a stare con lei come se nulla fosse!-

- Starà con lei fino a quando Shine non starà con me.- replicai, calmo.

- Ma… ma è un’assurdità! Io dico che…-

Non seppi mai cosa Leah avrebbe detto in quell’occasione, poiché in quel momento un taxi giallo parcheggiò davanti casa; la portiera si aprì e comparve Rachel, abbronzata e con i capelli castani che si avvolgevano in corposi boccoli.

- Seth, Leah!- ci salutò, correndo verso di noi mentre il tassista tirava fuori i suoi bagagli dal cofano dell’auto.

- Ehi, Rachel!- ricambiai per primo il saluto, abbracciandola e baciandola una volta su ogni guancia.

- Sei diventato enorme, Seth! E poi sei… non so… diverso; inoltre il tuo sorriso mi dice che sei felice.- Rachel ridacchiò della propria analisi accurata e, soprattutto, della mia espressione stupita: la sorella di Jacob era sempre stata bene a capire le persone, ma non pensavo fino a questo punto.

Rachel mi superò e si dedicò a mia sorella, abbracciando anche lei.

- Sei davvero stupenda, Leah; ma sei… turbata, dico bene?-

Leah scrollò le spalle e tossicchiò, in evidente imbarazzo.

- Stressata, più che altro.- corresse, sforzandosi anche di sorridere alla meno peggio.

- So che hai molte faccende di cui occuparti.- annuì Rachel, comprensiva.

- Sì, beh… vogliamo entrare?-

Leah accennò la porta dietro di lei, speranzosa.

- Oh sì, certo! Voi andate ad annunciarmi, io prendo le valige.- e, ridendo per la sua battuta, Rachel saltellò fino al mucchio di bagagli e iniziò a frugare in tasca per tirarne fuori i soldi.

- Inizia ad entrare, io le do una mano.- dissi a mia sorella, e lei annuì lanciandomi un’occhiata sospettosa; poi si avviò dentro e io raggiunsi Rachel che, intanto, non sapeva come trasportare il mucchio di trolley e borse in casa.

- Ti aiuto io.- le dissi, sorridendo. Rachel fece lo stesso, grata, e si portò una ciocca di capelli dietro un orecchio.

- Mio fratello a quanto pare è troppo occupato per darmi una mano.- sospirò. – Ma dimmi… come procedono le cose? Jacob ha dimenticato Bella oppure no?-

- Sì… insomma… si direbbe di sì, ma non ne sono sicuro.-

- Oh, mi fa piacere! Con tua sorella, per caso?-

- Ci sono andati vicino.- ammiccai e presi quattro degli infiniti trolley.

- Caspita, sei muscoloso.- commentò lei che a stento riusciva a trascinarne due. – E quindi chi l’ha consolato?-

- Shine, una ragazza che…-

È bella come il sole…

- Che conoscerai dentro.- dissi, tossicchiando.

- Oh, certo! Andiamo!-

Facemmo il nostro ingresso e Jacob fu il primo a fiondarsi sulla sorella, abbracciandola: poi, mentre io finivo di trasportare dentro le valige, fu il turno di Billy e del branco. Leah era rimasta in disparte, osservando il tutto con una strana espressione.

- Tutto bene?- le chiesi, avvicinandomi a lei. Ma mia sorella non aveva occhi che per Rachel che, in quel momento, stava salutando Paul; e, immediatamente, capii.

- Leah…- iniziai, contando sul fatto che lei non avesse avuto la mia stessa prontezza di riflessi. Ma lei già era corsa via al piano di sopra, scomparendo dalla mia vista: ergo, aveva capito. Gli eventi si erano succeduti in modo così rapido che a malapena me n’ero reso conto.

Individuai Jacob dall’altra parte della stanza che cingeva la vita di Shine con un braccio, ma nessuno dei due era interessato all’altro: Jacob guardava le scale come se aspettasse di vedere Leah scendere da un momento all’altro, mentre lo sguardo di Shine era fisso su di… me.

È il tuo momento, Seth!, mi dissi e, prendendo un bel respiro, avanzai verso i due.

- Jacob…- dissi in primo luogo, stabilendo quale fosse la mia priorità. -… è successa una cosa.-

E, con un’occhiata, accennai a Paul e a Rachel che ridacchiavano come due adolescenti.

- Ne sei sicuro?- domandò lui, contraendo i muscoli della mascella.

- Non al 100%, ma ci sono buone… anzi, ottime possibilità.-

Jacob si irrigidì visibilmente e si allontanò da Shine, indeciso sul da farsi; poi optò per la cosa più sbagliata che potesse fare: andò verso Paul e Rachel.

- Non potevi almeno parlarle invece di stare qua a flirtare con mia sorella?!- urlò, minaccioso.

- Di che cosa parli?- domandò Rachel, allarmata.

- Lo sa perfettamente di che cosa parlo!-

Capii che era il momento giusto per intervenire: raggiunsi Jacob e gli poggiai una mano sulla spalla.

- Sta calmo, Jake. Le cose non cambierebbero.-

- Si può sapere che diavolo sta succedendo?!- intervenne Billy, scortato da mio padre.

- Nulla, è tutto apposto…- risposi, sulla difensiva. Jacob scelse proprio quel momento per mollare un cazzotto in pieno viso a Paul e per smentire, così facendo, le mie parole.

- Jacob!- urlarono Rachel, Billy e Harry all’unisono, mentre Shine raggiungeva il gruppo con aria confusa. Poi Jake corse su per le scale, scomparendo dalla nostra vista.

- Vado a vedere che cosa gli è preso.- decise Rachel ma Shine, prima che lei potesse fare un altro passo, le si parò davanti con aria perentoria.

- Già non sarà più in casa; non avete visto Leah che si lanciava dalla finestra e che correva verso la foresta?-

- Quando?!-

- Dieci minuti fa, a meno che fosse un’altra ragazza quella che ho visto.-

E indicò la finestra alle sue spalle, grazie alla quale poteva avere una perfetta visuale di quello che succedeva all’esterno.

Fui improvvisamente fiero della ragazza con cui avevo avuto l’imprinting: cavolo, il mio organismo aveva operato un’ottima scelta.

- Vado a prendere un po’ d’aria.- disse Shine, e mi lanciò uno sguardo inequivocabile. Si avviò fuori e io la seguii senza farmelo ripetere due volte.

- Non ti avevo mai visto.- esordì stringendosi nelle spalle, quando mi affiancai a lei.

- Neanche io.-

Shine si voltò a guardarmi e io mi persi nell’azzurro delicato dei suoi occhi.

- È strano, ma è come se ti conoscessi da sempre.-

- In un certo senso è così.-

Le cinsi le spalle con un braccio, spinto da chissà quale forza, e lei appoggiò il capo sulla mia spalla senza replicare. In quel momento capii di essere diventato la persona più felice del mondo.

 

… Paura, paura, paura, paura…

In questo capitolo sono successe davvero molte, troppe cose. Forse tutto insieme non va bene, ma quando mi ricapitava un POV Seth?! U_u Insomma, cogli l’attimo!

Grazie mille alle 9 persone che hanno recensito lo scorso capitolo e a tutte quelle che hanno aggiunto la storia alle preferite, seguite e ricordate :) E scusate, scusate davvero! *__*

Spero che voi siate ancora qui e che non mi abbiate abbandonata *___*

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, per favore <3

Al prossimo aggiornamento!^^

  
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